• Quali sono le piante che allontanano le zanzare in estate?

    L’estate è una stagione magica, che porta con sé allegria e voglia di vivere. L’unico problema è che quando fa sera si inizia a percepire il fastidioso ronzio delle zanzare, le quali puntualmente ci fanno dannare riempiendoci di punture. Come limitare i danni e godere del fresco della sera tenendo le finestre e le porte aperte ma senza correre troppi rischi? La prima cosa da fare sarà scegliere di installare delle zanzariere, soprattutto quelle magnetiche, che oltre ad essere ermetiche grazie alla chiusura a calamita agevolano i movimenti degli abitanti della casa. Si aprono e si chiudono in un attimo, senza richiedere l’uso delle mani e consentendo così di entrare e uscire anche a bambini e animali in tutta tranquillità. Altra soluzione intelligente è poi rappresentata dalla scelta di disporre fiori e piante anti-zanzare sul balcone o in giardino. Ma quali sono? Vediamolo insieme in questo approfondimento.

    Le specie in vaso per il balcone e le piante aromatiche repellenti

    In genere le piante repellenti contro le zanzare sono facili da coltivare, trattandosi di specie piuttosto rustiche che per crescere hanno solo bisogno di luce diretta del sole e clima mite. Non servono cure specifiche, ad ogni modo sarà corretto evitare di eccedere con l’acqua (i ristagni sono infatti graditi ai fastidiosi insetti). Queste piante sprigionano profumi forti, sono adatte a vivere sia nei giardini che in vaso e si tratta solitamente di specie perenni la cui fioritura avviene in estate. I luoghi più indicati per tenere lontane le zanzare sono l’esterno della casa e soprattutto le vicinanze di porte e finestre (attenzione alle gelate invernali, visto che come accennato queste piante amano il clima mite). Le principali piante contro le zanzare da posizionare sul balcone sono:

    • il geranio, tra i fiori più amati e utilizzati per decorare giardini e balconi, che è piuttosto semplice da coltivare. Emana un profumo molto sgradevole per gli insetti, ne esistono moltissime varietà e tra le più scenografiche c’è senza dubbio quella rosa salmone;
    • l’erba gatta, una pianta con foglie verdi spesso mangiata dai gatti per favorire i processi digestivi e ripulire lo stomaco dal pelo ingerito (che può formare grumi). E’ un repellente contro le zanzare molto potente;
    • la monarda, che tra le altre cose non soffre la siccità dunque è facilissima da coltivare, è una pianta che richiede una buona esposizione al sole e allontana gli insetti molesti grazie al caratteristico profumo dei suoi grandi fiori colorati.

    Mentre invece per quanto riguarda le piante aromatiche adatte allo scopo si tratta soprattutto di basilico, rosmarino e menta. Queste piante, che usiamo normalmente in cucina, emanano un odore che allontana gli insetti. Ovviamente non basterà coltivare una sola di queste piante in vaso o nel giardino per ottenere i risultati sperati: raggruppate tra loro le specie e fate attenzione al punto in cui scegliete di posizionarle. Le aree strategiche potranno essere la zona outdoor dove di solito state a cena oltre naturalmente le finestre e gli altri accessi in casa.

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  • Come perdere velocemente peso

    Una delle problematiche più sentite, dalla popolazione femminile ma non solo, è quella di riuscire a perdere peso in breve tempo. Quando il momento della prova costume si avvicina, sono moltissime le persone che non vedono l’ora di sfoggiare in spiaggia un fisico invidiabile.

    Ma se perdere peso è davvero un problema per molti, esistono però delle sane abitudini che permettono di raggiungere il risultato in modo naturale e senza troppe rinunce.

    Quali sono quindi i consigli per dimagrire in un lasso di tempo limitato?

    Restare in movimento

    Riuscire a tenere il proprio corpo in costante movimento è una delle armi segrete per perdere peso in breve tempo, senza dover patire la fame o dover rinunciare per forza a qualche dolce ogni tanto. Se infatti ci si allena in modo regolare, ci si può concedere più di frequente qualche sgarro alimentare non esattamente in linea con la propria dieta.

    Una sana abitudine sarebbe ad esempio quella di fare delle regolari corse mattutine, così da iniziare la giornata in modo alternativo e restare allenati in modo piacevole e divertente. Chi adotta questa abitudine poi spesso non l’abbandona più, proprio per i benefici che apporta al corpo e alla mente.

    C’è poi chi preferisce l’allenamento in palestra per dimagrire: si tratta di un’ottima alternativa, che si può benissimo abbinare al jogging o alle lunghe camminate nel verde. D’estate inoltre sono numerose le persone che si allenano all’aperto, grazie alle strutture dedicate al training a corpo libero che si trovano un po’ in tutta Italia.

    Mettere in movimento il proprio corpo è davvero una delle variabili fondamentali per perdere peso velocemente e non dovrebbe essere mai trascurata in nessun programma dimagrante.

    Adottare un’alimentazione equilibrata

    Se l’allenamento è importante, ancor più importante è adottare un’alimentazione sana e naturale. Se non si mangia nel modo corretto, tutti gli sforzi fatti durante l’attività fisica, la corsa, l’allenamento a corpo libero o le sessioni in palestra, vengono vanificati o sensibilmente ridotti.

    Per mantenere un’ottima forma fisica, ma anche un ottimo stato di salute generale, è importante riuscire a mangiare alimenti ricchi di nutrienti come verdura e frutta fresca (soprattutto durante il periodo estivo) ed evitare una quantità eccessiva di zuccheri e dolci.

    Ovvio, uno strappo alla regola è concesso ogni tanto, ma la cosa importante è che siano eventi occasionali e non troppo ravvicinati tra loro. Gli individui che conducono una vita particolarmente frenetica, per impegni di lavoro, familiari o altre motivazioni, fanno però davvero fatica a dedicare il giusto tempo a una corretta alimentazione.

    Spesso per cause di forza maggiore può essere necessario ricorrere a validi integratori alimentari, come quelli che si trovano su https://reduslim.it/, che contribuiscono ad apportare i giusti nutrienti al fisico e supportano nella conquista di un’ottima forma fisica. La semplicità nell’assunzione di un integratore alimentare ne fa un alleato vincente, utile per molti, ma soprattutto per chi non ha modo e tempo di prestare troppa attenzione alla pianificazione di pasti regolari ed equilibrati.

    Evitare lo stress

    Uno dei fattori che può incidere negativamente sul peso e, più in generale, sulla salute fisica è lo stress: ansia, preoccupazioni e un’agenda eccessivamente ricca di appuntamenti possono portare molti problemi sia livello fisico che sul piano psicologico, peggiorando drasticamente l’umore e rendendo difficili le giornate.

    Se piccoli fattori di stress quotidiani sono più che normali, quando lo stress diventa una costante, gli effetti sull’organismo possono impattare anche molto negativamente sul benessere. E, secondo molti studi, un eccessivo accumulo di stress può portare anche a problematiche di metabolismo e aumento del peso corporeo.

    È quindi importante vivere le proprie giornate nel modo più spensierato possibile, contribuendo così alla costruzione di una piena salute mentale e fisica.

    Facendo attenzione a questi accorgimenti, si riuscirà a seguire un percorso concreto verso una perdita di peso sostanziale e duratura, conquistabile anche in poche settimane. Perdere peso significa concretamente vivere meglio la propria quotidianità, aumentare la propria autostima e contribuire attivamente al proprio stato di salute.

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  • Implantologia a carico immediato: 5 cose da sapere

    Quando si parla di implantologia dentale, si inquadra un ambito che, negli ultimi anni, è stato interessato da evoluzioni importantissime. Oggi come oggi, è possibile apprezzare procedure mini invasive grazie all’implantologia a carico immediato. Di cosa si tratta? Di una tecnica grazie alla quale è possibile riavere i denti fissi lo stesso giorno in cui si inseriscono gli impianti, massimo 48 ore dopo.

    Anche se l’ultima parola sulle procedure spetta al professionista ed è necessario fidarsi sempre di lui, è comunque utile arrivare in studio informati. Ecco perché, nelle prossime righe, abbiamo elencato 5 cose che bisogna assolutamente sapere nel momento in cui si parla di implantologia a carico immediato.

    L’osso naturalmente presente deve essere sufficiente

    Non importa che si parli di denti fissi in giornata a Cuneo o di procedure effettuate in altre città: in tutti i frangenti, quando si ha a che fare con l’implantologia a carico immediato è necessario che l’osso naturalmente presente sia sufficiente. Entrando nel vivo di questo aspetto, ricordiamo che non deve essere stato effettuato un intervento di rigenerazione ossea contestualmente all’inserimento dell’impianto.

    L’implantologia a carico immediato non è dolorosa

    Quando si parla di cure dentali, si inquadra una delle paure più diffuse. Sentire la parola “dentista” porta molte persone, in automatico, a pensare al dolore. Bene, non è sempre così! Dipende tutto sia dalla soglia di sopportazione personale, sia dalla  tecnica utilizzata.

    Viene praticata l’anestesia locale

    L’anestesia che viene praticata dal dentista è un altro aspetto sul quale molte persone vogliono – giustamente – informarsi prima di entrare in studio. Cosa si può dire in merito quando si parla di implantologia a carico immediato? Che questa procedura prevede l’esecuzione dell’anestesia locale. Possono esserci dei casi in cui, anche con questa tipologia di anestesia, il paziente vive dei momenti di forte disagio psicologico. In tali frangenti – ma anche quando si ha a che fare con persone con un forte riflesso del vomito – si ricorre alla sedazione cosciente.

    Come si procede in caso di assenza di osso

    Nelle righe precedenti, abbiamo fatto cenno all’implantologia a carico immediato in assenza di osso. Come procedono i professionisti che si trovano davanti a una situazione del genere? Le strade che si possono percorrere sono diverse. Si può, per esempio, procedere con l’innesto osseo. Questa soluzione può aprire la porta a risultati soddisfacenti. Bisogna però farsi trovare pronti – ovviamente stiamo parlando della situazione dei pazienti – a un percorso un po’ più lungo e ostico.

    Esiste anche un’altra alternativa, spesso preferita dai professionisti. Di cosa si tratta di preciso? Dell’apposizione, all’interno dell’osso, di strutture in titanio.  Queste ultime vengono realizzate ricorrendo alla tecnica CAM DAM e, tra i vari aspetti positivi, hanno quello di ancorarsi alla perfezione alla superficie ossea.

    Concludiamo rammentando che, nel momento in cui si ha la necessità di rivolgersi a un professionista per un impianto dentale a carico immediato, è fondamentale fare riferimento a nomi qualificati. Ciò significa accertarsi dell’iscrizione all’albo dei medici chirurghi e degli odontoiatri.

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  • Casa Passiva: cos’è e come realizzarla?

    I benefici di una Passivhaus

    Una casa passiva può essere a tutti gli effetti considerata l’abitazione dei sogni.
    Infatti è in grado di ridurre i consumi energetici con un impatto sull’ambiente bassissimo e con un conseguente risparmio sui costi per la gestione della casa.
    Cos’è esattamente una ‘casa passiva’? La passive house, o passivhaus, è nata negli anni ’80, da un’idea del filosofo tedesco Wolfgang Feist insegnante presso l’Istituto per l’Ambiente e l’Edilizia in Germania e dal professore svedese Bo Adamson, ingegnere strutturale docente presso l’Università di Lund.
    Il loro obiettivo era quello di creare un modello abitativo sostenibile senza rinunciare ad un elevato livello di comfort per gli abitanti.
    Vivere senza impattare sull’ambiente e allo stesso tempo senza rinunciare ai benefici di una abitazione confortevole. Calda e accogliente d’inverno e fresca e confortante d’estate.
    Non solo. Questi parametri dovevano e potevano estendersi non solo alle singole case e agli edifici civili, ma dovevano poter essere applicati anche ai centri commerciale, all’edilizia pubblica, fino al più piccolo negozio.
    Le prime abitazioni nate con il principio di case passive sono state costruite nel 1990, a Darmstadt, e nonostante fossero altamente performanti, il costo di costruzione rimaneva troppo elevato, ragione per cui non era possibile ottenere benefici immediati nel costruire per la propria famiglia una casa dove i costi superavano di gran lunga i benefit, anche sul lungo periodo.
    Vent’anni dopo questo tipo di progetto architettonico ha raggiunto costi di ideazione e costruzione molto più bassi, e i vantaggi della casa passiva, sono sempre maggiori anche se non ancora conosciuti come dovrebbero.

    Come realizzare una casa passiva

    Una passivhaus è molto più di una casa in grado di far gestire ai suoi residenti l’energia in modo ottimale o di ridurre quasi a zero i loro consumi quotidiani. È progettata scientificamente secondo criteri precisi, chiamati Pilastri Passivhaus, e sono riassumibili in cinque punti chiave.
    Per prima cosa, viene considerato il consumo energetico. Una casa con le caratteristiche di una vera passivhaus, non deve superare il consumo totale di 120 KWH/mq l’anno di energia. Per farlo vengono installate tecnologie apposite, e viene calcolata una fuga irrisoria di energia dall’edificio.
    In secondo luogo viene studiato il riscaldamento. Il riscaldamento deve rimanere pari o inferiore ai 15 KWH/mq durante i 365 giorni solari.
    Viene considerata inoltre la tenuta all’aria. Questo dato deve necessariamente risultare di n50 < 0,6 h–1, quindi niente spifferi in una casa passiva, per salvaguardare una temperatura stabile in ogni singola stanza.

    In ultimo, la trasmittanza. Per le pareti opache è di U = 0,15 W/m²K e U = 0,8 W/m²K per le pareti finestrate.

    I Pilastri Passivhaus lavorano in sinergia per garantire un’efficienza globale che risulterà avere effetti positivi sulla casa e gli abitanti.
    Per garantire l’ottimizzazione termica tutti gli elementi che si scelgono in costruzione concorrono a migliorare il riscaldamento e il raffreddamento della casa, dalla pareti fino ai componenti del tetto.
    Particolare attenzione va riposta a portefinestre e finestre, che dovranno avere doppi o tripli vetri dall’elevato valore di fattore solare g, in grado di introitare calore e luce.
    Per la ‘filosofia passiva’ è importante anche montare telai coibentati. Mentre l’involucro edilizio sarà iperisolato, per proteggere al meglio l’esterno dagli sbalzi di temperatura e dalle intemperie stagionali come forti piogge, neve, grandine o vento, ma anche da situazioni di umido, inquinamento acustico o elettromagnetico, o dallo smog in caso di inquinamento dell’aria, al fine di preservare non solo l’energia della casa, ma anche la salute di chi ci abita.
    Per garantire un corretto ricircolo dell’aria, senza aprire le finestre, viene installato un impianto centralizzato di ventilazione, in grado di recuperare quasi il 90% del calore, pur mantenendo l’areazione costantemente pura e ossigenata.
    Non aprire le finestre consente di utilizzare il calore dei raggi solari che passano attraverso le finestre, il calore stesso creato dagli abitanti e dalle loro attività casalinghe mentre usano elettrodomestici o cucinano. È da qui che nasce l’idea dell’utilizzo ‘passivo’ del calore e dell’energia, grazie ad un continuo bilanciamento termico.
    Un’altra regola aurea da rispettare è quella di proteggere gli edifici dalla dispersione termica riducendo al minimo tutti i ponti termici.

    Per una casa o un edificio a energia quasi zero- come viene definita dalle normative italiane- si interviene nei minimi dettagli su tutte le dispersioni termiche, utilizzando correttamente anche la corrente elettrica e sfruttando le fonti di energia rinnovabili.
    Tra le soluzioni preferite ci sono i pannelli solari, il fotovoltaico e la biomassa.

    Queste fonti garantiscono sia in inverno che in estate, un adeguato benessere termico, e mandando in pensione caldaie a gas e termosifoni ad essi connessi.
    Naturalmente in queste costruzioni è sempre garantito un bassissimo dispendio energetico e la distribuzione di acqua calda sanitaria.
    Inoltre, le termopompe professionali, sono in grado di estrarre energia da fonti naturali come l’acqua, l’aria e il suolo.
    Sono considerate una soluzione validissima per riscaldare l’ambiente nei mesi freddi, e anche di raffreddarlo, durante il periodo estivo. In special modo il raffreddamento ha un dispendio energetico fortemente inferiore rispetto all’utilizzo di un condizionatore d’aria.
    Attraverso un sistema di conversione possono essere usate dodici mesi l’anno, e sopperiscono all’energia che -da soli- pannelli solari o sistemi fotovoltaici potrebbero non garantire.

    Le termopompe sono molto meno costose perchè non si servono di gas e oli combustibili, ma presentano un’elevata efficienza energetica abbattendo o addirittura azzerando i costi sulle bollette.
    Un altro punto a favore è la durevolezza, infatti possono durare decenni, in perfette condizioni.

    La creazione di un sistema di ‘multienergia’ con pompa di calore, termostufa a legna e pannelli fotovoltaici garantisce da una parte, un uso ponderato dell’energia, e dall’altra non priva le persone di tutti i benefit che ci si aspetta in una casa, come ad esempio usare quotidianamente il computer, cucinare, asciugarsi i capelli, rimanere caldi di inverno e freschi d’estate. Una casa passiva riesce a mantenere standard elevatissimi.
    Per costruire la propria abitazione passiva a regola d’arte è bene rivolgersi ad uno studio di architettura ed ingegneria, esperto in passivhaus. È possibile studiare una soluzione su misura per chiunque, sia essa una ristrutturazione di un vecchio immobile, sia un nuovo progetto che parte da un terreno per costruire ex novo la propria casa dei sogni, in grado di proteggere i suoi abitanti e anche l’ambiente, con il suo impatto ecofriendly.

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  • Perché sarà importante la transizione ecologica per le organizzazioni?

    Sono 5 i punti chiave della transizione ecologica utili per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 fissati dalla Commissione UE al 2030. Si tratta di rinnovabili, agroecologia ed economia circolare, mobilità a zero emissioni, tutela della biodiversità e stop alle trivelle. Perché sarà importante la transizione ecologica per le organizzazioni?

    Ce ne parla sistemieconsulenze.it, realtà che si occupa di fornire consulenza e formazione alle organizzazioni in merito ai sistemi di gestione ambientali, fondamenta della transizione ecologica che devono effettuare le aziende.

    La prima risposta che viene in mente, semplice e diretta, è: la transizione ecologica è un processo necessario per tutti. La crisi climatica e ambientale non può più aspettare.

    Se n’è parlato fino alla nausea: effetto serra, rifiuti, cambiamento climatico, impoverimento delle risorse naturali ed energetiche. Siamo al limite e l’unica cosa che serve ora è agire per salvaguardare l’ecosistema e la biodiversità.

    Quest’anno, il tema della transizione ecologica (verde o energetica) per le aziende è centrale. E’ soprattutto su questo aspetto che si basa il Recovery Plan, piano straordinario messo in campo dall’UE per intervenire sulla crisi economica post-Covid.

    Il budget complessivo previsto per i fondi piano d’investimento NextGenerationEU è pari a 672,5 miliardi di euro: per l’Italia, l’UE mette sul piatto circa 200 miliardi di euro. Per accedere a questo fondo, bisogna concretizzare la transizione green. Obiettivo: passare da un sistema produttivo intensivo ad un modello sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale.

    Ecco perché sarà importante la transizione ecologica per le aziende

    La transizione ecologica sarà importante per le organizzazioni non per semplici ideali ambientalisti. Il contrasto ai cambiamenti climatici porterà ad una nuova fase di progresso e di crescita economica con nuovi posti di lavoro attraverso l’innovazione industriale e la riconversione ambientale di qualsiasi ambito del sistema produttivo.

    Tutto questo richiederà un investimento: parte dei fondi dovranno essere utilizzati nella formazione (soprattutto in STEM, science, technology, engineering, mathematics) per puntare alla riqualificazione professionale in tutti i settori della green economy.

    Serviranno tanti soldi per la trasformazione digitale (aziende, PA, sanità, istruzione, processi aziendali) e per sviluppare le reti a banda larga, 5G e fibra ottica.

    L’UE concederà i fondi a condizione che vengano destinati al raggiungimento della neutralità nelle emissioni di CO2 entro il 2050 ed allo sviluppo della Digital Economy.

    In dettaglio, per transizione ecologica, l’Europa intende:

    • progressiva riduzione dell’impiego di combustibili fossili;
    • impiego di fonti rinnovabili (70%) e realizzazione di un’economia all’idrogeno per ridurre le emissioni di CO2;
    • incremento dell’efficienza energetica anche attraverso la riqualificazione edilizia;
    • mobilità elettrica nel trasporto pubblico e privato;
    • agricoltura sostenibile;
    • riciclo;
    • rimboschimento;
    • protezione delle biodiversità.

    PNRR Next Generation Italia: intervento su 4 macro-aree

    Il PNRR Nex Generation Italia punta a ridurre in modo significativo la domanda di energia, ad incrementare l’utilizzo di fonti rinnovabili.

    Si interverrà su 4 macro-aree:

    • Agricoltura sostenibile ed economia circolare;
    • Energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile;
    • Riqualificazione edilizia, efficienza energetica;
    • Tutela del territorio e della risorsa idrica.

    La transizione ecologica non è importante solo per le organizzazioni. Interessa tutti noi, deve partire anche e soprattutto dai consumatori. Ciò si traduce in lotta agli sprechi ed agli eccessi inutili e dannosi, gestione dei rifiuti (in particolare, della plastica), stile di vita sostenibile, gestione oculata dell’energia e dei mezzi di trasporto.

    Valutazione degli impatti e dei consumi: le principali norme di certificazione ambientale

    Per implementare l’economia circolare ed ottimizzare i processi produttivi, la transizione ecologica ambientale necessita di una valutazione degli impatti e dei consumi. L’obiettivo può essere raggiunto dalle aziende grazie a specifiche norme di certificazione ambientale.

    Gli standard di certificazione ambientale fondamentali sono:

    • ISO 14001 Sistema di gestione ambientale per analizzare gli impatti aziendali;
    • Dichiarazione EMAS associata al Regolamento UE 2017/1505, in aggiunta ai requisiti indicati nello standard ISO 14001;
    • ISO 50001 Sistema di gestione energia per la valutazione dell’impatto energetico ed il costante miglioramento delle performance;
    • Impronta ambientale Water Foot Print (risorse idriche) e Carbon Foot Print (ciclo del carbonio) per abbattere l’impatto dell’effetto serra;
    • Ecolabel, il marchio di qualità ecologica per prodotti e servizi;
    • LCA-Life Cycle Assessment per la valutazione degli impatti di prodotti e servizi nell’intero ciclo di vita (dalla progettazione allo smaltimento dei rifiuti).
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  • Dalla A alla G, perché è importante conoscere la nuova etichetta degli elettrodomestici

    Dal 1° marzo 2021 è entrata in vigore la nuova etichetta energetica, un provvedimento varato dalla Comunità Europea nel 2019 al fine di aggiornare le indicazioni per i consumatori. L’etichetta energetica è presente in Italia dal 1998. Gli avanzamenti tecnologici e i miglioramenti delle performance degli elettrodomestici in commercio, l’avevano però resa nel tempo poco chiara, perché raggiunta e superata l’efficienza indicata nella classe A in vigore, e si sono dovuti introdurre i famosi segni “+”, che hanno finito per confondere i consumatori.

    Si è pensato dunque ad una nuova classificazione che potesse anche rappresentare uno stimolo per le aziende produttrici a raggiungere nuovi livelli di efficienza energetica e a ridurre ancora di più i consumi.

    Il tema della sostenibilità ambientale è al centro del dibattito internazionale e risulta fondamentale a tutti i livelli spingere verso scelte sempre più consapevoli dal punto di vista della tutela dell’ambiente, allo scopo di ridurre le emissioni e cercare di recuperare dai danni degli anni passati. Per questo, accanto alla promozione di acquisti sempre più efficienti, sono attive campagne di sensibilizzazione verso la riparazione e la manutenzione, anche grazie all’entrata in vigore del diritto alla riparazione, che assicura a tutti i consumatori pezzi di ricambio per gli elettrodomestici per 10 anni. Diversi servizi utili di assistenza per i consumatori come www.sulsicuro.it offrono degli spunti interessanti per comprendere come avere ricambi originali senza ricorrere ad un nuovo acquisto. È importante applicare entrambe le pratiche per riuscire a contenere i consumi ed evitare sprechi. Lo smaltimento di rifiuti ingombranti richiede ulteriori emissioni nell’ambiente: è preferibile dunque conservarli per la loro durata prevista, evitando l’accumulo di materiale che potrebbe essere tranquillamente riutilizzato.

    Come si legge la nuova etichetta

    La classificazione della nuova etichetta rimane invariata rispetto alla precedente: si avranno comunque le classi energetiche da A a G, ma spariranno i segni “+”. Cambiano inoltre i parametri che consentono di inserire un elettrodomestico nell’una o nell’altra classe: un elettrodomestico che prima si classificava come A, nella nuova etichetta sarà classificato indicativamente come C. Al momento non ci sono elettrodomestici in classe A, quindi si dovranno attendere nuovi apparecchi, e questa è certamente una sfida interessante per le aziende produttrici.

    A seconda della famiglia di prodotto, con la nuova etichetta vengono poi riportati i dati di consumo per 100 cicli di lavaggi per lavatrici, lavasciuga e lavastoviglie, di consumo annuo per il frigorifero e di consumo ogni 1000 ore per schermi e lampadine. Per le lampadine la nuova etichetta entrerà in vigore a settembre 2021. Ogni etichetta sarà inoltre corredata di un QR Code che consente di avere ulteriori informazioni sull’apparecchio. Sarà quindi molto più semplice avere indicazioni specifiche sull’elettrodomestico.

     

    Perché è importante conoscere la nuova etichetta

    La nuova etichetta è importante per capire innanzitutto, come detto, quanta energia effettivamente sarà consumata in base alle ore di utilizzo. Sarà uno strumento prezioso per evitare uno spreco di energia e tenere sotto controllo i consumi domestici, ma anche per fare una corretta valutazione sull’investimento. In secondo luogo sarà utile a capire se l’elettrodomestico rientra nelle agevolazioni fiscali. Nella legge di bilancio 2021 infatti è stato prorogato il bonus mobili ed elettrodomestici che consente ai contribuenti che stanno effettuando ristrutturazioni di avere uno sconto del 50% sull’Irpef della dichiarazione dei redditi per l’acquisto di arredamento e di grandi elettrodomestici, con un tetto di spesa che passa da 10.000 a 16.000 euro.

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  • Dehor perfetto: come allestire l’angolo aperitivo

    Chi ha un’attività nel mondo del food & beverage, in questo periodo si è trovato, in alcuni casi, ad affrontare per la prima volta l’allestimento di un dehor esterno per l’happy hour.

    Se sei qui, significa che stai cercando qualche idea in merito e che ti interessa scoprire come allestire un angolo aperitivo perfetto. Nelle prossime righe di questo articolo, abbiamo raccolto alcune dritte utili al proposito.

    Gli adempimenti normativi

    I primi passi da compiere quando si parla di allestimenti di un dehor per l’aperitivo riguardano il focus sugli adempimenti normativo. Questo implica, in concreto, informarsi in merito alle tariffe applicate dal Comune dove ha sede l’attività.

    Il passo successivo prevede il fatto di presentare la D.I.A. rivolgendosi all’Ufficio Tributo del Comune. Il documento in questione deve essere firmato da un tecnico. Proseguendo con l’elenco delle caratteristiche della D.I.A., è bene fare presente che contiene riferimenti in merito all’assenza di fermate dei mezzi pubblici nella zona dedicata al dehor. Essenziale è che quest’area sia priva anche di passaggi pedonali e passi carrabili.

    Attenzione alla continuità estetica con il contesto urbano

    Capita di frequente che chi si trova davanti alla necessità di allestire un dehor per il proprio bar abbia paura di dare vita a un contesto poco gradevole in quanto incluso in uno spazio urbano.

    Bene, se si pone la giusta attenzione ad alcuni dettagli cruciali, è possibile evitare questa problematica. Un consiglio tanto semplice quanto utile al proposito prevede il fatto di evitare, se possibile, di chiudere troppo il dehor ai lati. In questo modo, si evita di creare un ambiente soffocante e si dà spazio a una continuità con il contesto urbano (che no, non è sempre poco gradevole).

    Scegli bene i piatti e i bicchieri

    Quando si parla di consigli per allestire un angolo aperitivo all’esterno del proprio bar, un doveroso cenno deve essere dedicato alla scelta dei piatti e dei bicchieri. Soprattutto per quanto riguarda i primi, è bene ricordare che, come previsto dalle norme anti Covid, è meglio orientarsi verso stoviglie monouso.

    La buona notizia è che in commercio esistono fantastiche soluzioni compostabili, rispettose dell’ambiente e alleate dell’estetica della tavola dell’happy hour.

    Attenzione alle luci

    Anche la luce ha il suo perché quando si decide di allestire al meglio un dehor per l’happy hour davanti al proprio bar. I consigli in merito sono vari e dipendono dallo stile del locale. Se possibile, è il caso di orientarsi in ogni caso verso soluzioni originali, come per esempio le lanterne artigianali o i fili di luce.

    Copertura esterna: quale materiale scegliere?

    Usciamo un attimo dalle dritte legate all’estetica soffermandoci su una tematica fondamentale, ossia la scelta del materiale per la copertura esterna. Le soluzioni, come già immaginerai, sono tante. Tra le migliori è il caso di citare il PVC. Come mai questo materiale è considerato il non plus ultra per i dehors esterni? I motivi sono diversi. Tra gli aspetti da sottolineare troviamo senza dubbio la trasparenza e la resistenza. Nel momento in cui ci si orienta verso il PVC, si dà spazio a un’alternativa perfetta per chi vuole allestire un dehor sufficientemente arioso e non asfittico.

    Focus sulla pavimentazione

    Concludiamo con un focus sulla scelta della pavimentazione. Le alternative, anche in questo caso, sono varie. Una delle più apprezzate è indubbiamente il legno. Facile da abbinare con complementi di diversi stili, è facile da posare e ha anche il vantaggio di integrarsi alla perfezione con il contesto urbano. Inoltre, scegliendo legno proveniente da foreste gestite responsabilmente è possibile anche fare qualcosa di buono per l’ambiente.

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  • Investire in oro: i consigli per farlo nel modo corretto

    L’oro è da sempre considerato il bene di rifugio per eccellenza. Cos’è un bene di rifugio? Semplice, si tratta di un bene dal valore intrinseco che si mantiene costante anche nei periodi di turbolenza dei mercati o quando l’economia registra un aumento dell’inflazione, cioè del livello generale dei prezzi.

    L’oro, dunque, è la materia prima per eccellenza sulla quale gli investitori decidono di investire da centinaia di anni a questa parte. Ancora oggi, infatti, c’è chi decide di investire in oro nonostante le tante opportunità offerte dal mercato e dalle nuove frontiere di investimento.

    Dal punto di vista storico l’oro ha sempre ricoperto un ruolo fondamentale per quanto riguarda gli investimento. Questo perché gli esperti attribuiscono a questa materia prima diverse qualità tra cui l’anticiclico. Ciò significa che il suo valore aumenta nei momenti di maggiore turbolenza dei mercati o di grande volatilità. Inoltre, l’oro è un bene materiale, perciò in tempo di crisi è molto più ambìto rispetto agli strumenti finanziari che, privati del loro valore di mercato, non sono altro che pezzi di carta.

    Oggi per investire in oro esistono diverse soluzioni. È possibile farlo acquistando oro fisico anche se questa non rappresenta la migliore strategia qualora vogliate scommettere sulla commodity. Difatti, il trasporto e il deposito in cassetta bancaria, nonché un’eventuale assicurazione, hanno un costo da non sottovalutare.

    La situazione non muta se prendiamo in esame altri approcci fisici come l’investire in monete d’oro o gioielli. Specialmente la redditività dell’ultima opzione viene assorbita dal margine di profitto del gioielliere, che potrebbe essere tale da neutralizzare il vostro potenziale guadagno.

    È inoltre possibile investire in oro attraverso i CFD. I CFD sono strumenti derivati e, in quanto tali, subiscono oscillazioni di valore dipendenti dall’andamento di un sottostante, nel nostro caso specifico il future sull’oro: se la quotazione del future aumenta, salirà anche il CFD e, viceversa, se diminuisce, allora scenderà anche il prezzo del CFD. Gli ETF sono fondi diversificati che negli ultimi tempi hanno acquisito sempre maggiore popolarità tra gli investitori, grazie alle proprie caratteristiche e costi convenienti.

    Come investire in oro

    Come accade per il resto degli investimenti anche per l’investimento in oro è importante conoscere il mercato, conoscerne le oscillazioni e sapere quando investire. Secondo gli esperti è fondamentale restare sempre aggiornati sulla sua quotazione in tempo reale e capire quelli che sono i possibili sviluppi di questo mercato.

    Il settore è fortemente speculativo, bisogna quindi capirne tutte le dinamiche, e non sono pochi gli approfittatori. Dal punto di vista fisico occorre sapere che non esiste solo l’oro puro, quello cosiddetto a 24 carati, ma spesso lo troviamo sotto forma di leghe, legato a vari metalli che ne aumentano la durezza e quindi lo rendono utilizzabile in vari settori, come la gioielleria e l’industria. Sul mercato troviamo quindi varie tipologie di oro, ognuna adatta ad un settore piuttosto che ad un altro. È importante capire quali sono gli ambiti industriali di utilizzo del metallo giallo, primo fra tutti l’elettronica di consumo, che contribuiscono a determinarne la quotazione sul mercato.

    Oltre all’investimento in oro fisico che si traduce in acquisto di lingotti d’oro, una delle strade più interessanti per investire in oro sono i CFD. I CFD sono strumenti derivati e, in quanto tali, subiscono oscillazioni di valore dipendenti dall’andamento di un sottostante, nel nostro caso specifico il future sull’oro: se la quotazione del future aumenta, salirà anche il CFD e, viceversa, se diminuisce, allora scenderà anche il prezzo del CFD.

    Grazie ai CFD è possibile vendere allo coperto. I CFD sono contratti molto versatili che consentono di puntare sia al rialzo (guadagnerete quando il prezzo dell’asset su cui avete investito salirà) che al ribasso (ossia, avrete un profitto se il suddetto prezzo diminuirà). Senza i CFD vendere allo scoperto non sarebbe così semplice.

    Inoltre è possibile investire in oro attraverso gli ETF che sono fondi diversificati che negli ultimi tempi hanno acquisito sempre maggiore popolarità tra gli investitori, grazie alle proprie caratteristiche e costi convenienti. Il principale vantaggio degli ETF è l’efficace diversificazione dell’investimento, che permette di ridurne la rischiosità puntando su più titoli piuttosto che direttamente ed esclusivamente sull’oro.

    Un altro metodo di investimento nella materia prima consiste nel comprare o vendere azioni di compagnie il cui business fondamentale è l’estrazione dell’oro. Puntando su società minerarie si limita leggermente l’impatto delle oscillazioni nel prezzo dell’oro sulla performance dell’investimento, poiché le aziende, per la loro natura economica e giuridica, riportano utili e perdite di esercizio che influenzano pesantemente l’andamento borsistico e che possono essere parzialmente indipendenti dal valore della commodity.

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