• I principali ambiti della tecnologia laser e tutte le sue applicazioni

    Il boom applicativo della tecnologia laser ha preso il via intorno agli anni Settanta del secolo scorso, anche se le basi teoriche per la sua realizzazione devono essere ricondotte a studi compiuti da Albert Einstein più di un secolo fa. Nel corso degli ultimi decenni, i campi di applicazione del laser si sono moltiplicati, basti pensare, tra gli altri, ai sistemi di comunicazione, alla marcatura laser vetro, ai puntatori, alle stampanti, ai lettori, ai visori… e la lista sarebbe ancora più lunga.

    Altrettanto ampio è l’elenco di ambiti nei quali il laser trova applicazione: dalla stampante che abbiamo sulla scrivania dell’ufficio sino al settore militare.

    Il laser nel settore industriale

    Sicuramente il comparto industriale è il settore in cui il laser ha garantito il maggior numero di benefici, anche grazie e soprattutto alla sua duttilità. Uno dei vantaggi più rilevanti di questa tecnologia ha a che fare con la possibilità di intervenire con la massima affidabilità e sulla base di standard di precisione decisamente elevati su materiali di ogni genere, dalla ceramica alla pelle, passando per il vetro. La marcatura laser non è che uno tra i tanti esempi che si possono citare, ma non ci si deve dimenticare del taglio, dell’incisione e di numerose altre operazioni.

    Dove si usa oggi il laser

    Se il settore industriale è stato in un certo senso rivoluzionato dalla marcatura laser, anche la nostra vita quotidiana ha risentito in positivo dell’introduzione e della diffusione di tale tecnologia. In ambito informatico, per esempio, si sfrutta il laser nei lettori ottici come il BluRay, i DVD e i CD, ma anche per i lettori di codici a barre e per i processi di stampa ad alta velocità. Nel settore della medicina, le operazioni chirurgiche sono sempre più precise e sempre meno invasive proprio grazie ai bisturi laser di ultima generazione, mentre il comparto della comunicazione su grandi distanze non sarebbe come è adesso senza la fibra ottica. Insomma, senza andare a pescare nei contesti industriali, dove la marcatura laser del metallo viene utilizzata per tracciare i prodotti, anche per le abitudini quotidiane ci serviamo dei benefici di questa innovazione: basti menzionare l’epilazione laser e la laserterapia, ormai dei baluardi per la cura del corpo.

    Appare dunque evidente che il laser, nelle sue forme più diverse, è entrato a far parte della nostra vita di tutti i giorni, anche se forse non ce ne siamo davvero accorti.

    Il laser nel mondo della comunicazione

    Le applicazioni hi tech del laser sono pressoché infinite, considerando che le sue caratteristiche fisiche possono essere sfruttate in molti casi allo scopo di incrementare le performance di varie tecnologie già diffuse o di dispositivi utilizzati nella vita quotidiana. Il laser viene sfruttato, per esempio, per lo sviluppo e la creazione di computer ottici, in grado di migliorare le performance, di occupare meno spazio e di offrire un livello di efficienza energetica superiore.

    Il laser nell’industria: il trattamento dei metalli

    In riferimento all’applicazione del laser a livello industriale, la principale attività nel settore va individuata nel trattamento dei metalli, che può essere declinato in forme differenti. Per esempio attraverso la saldatura, che in campo elettronico può riguardare le batterie al litio o le guarnizioni circonferenziali dei pacemaker; ma anche attraverso l’indurimento superficiale su varie leghe, dal titanio alla ghisa, passando per l’acciaio, il magnesio e l’alluminio. I laser, inoltre, trovano applicazione in campi che richiedono un livello di evoluzione tecnologica molto avanzato: il caso tipico è quello dell’industria aerospaziale.

    Quando c’è bisogno del laser

    Il laser è una soluzione ideale anche per applicazioni tradizionali: della marcatura laser vetro si è già detto, ma non si può fare a meno di menzionare anche l’incisione e lo stampaggio, soprattutto quando si ha a che fare con prodotti molto fragili o di dimensioni ridotte. Uno dei benefici più importanti riguarda la possibilità di usufruire di un controllo automatico attraverso un calcolatore: è per questo che tutta l’operazione non solo viene accelerata, ma risulta anche più flessibile e vanta un livello più elevato di accuratezza. Una citazione è doverosa, poi, per l’incisione di wafer di silicio e per il trimming automatico, tramite vaporizzazione, di reti ibride di condensatori e resistori.

    Perché scegliere il laser in ambito industriale

    Il raggio laser non prevede contatto, in quanto opera a distanza, e ciò permette di diminuire il pericolo di contaminazioni; in più è possibile automatizzare il processo per mezzo dei sistemi a controllo numerico. Il laser può inoltre integrare nel sistema produttivo altri processi tecnologici capaci di garantire risultati apprezzabili, quali i raggi di elettroni, gli archi plasmatici, le scariche elettriche e i getti gassosi. Le ceramiche, le plastiche e i metalli sono solo alcune tipologie di materiale sulle quali il laser può essere applicato, insieme con i cristalli, i tessuti e il legno.

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  • Plug in: il futuro è verde, ma forse non è quello che ci aspettavamo

    Beato compromesso, una parola alla quale spesso associamo un significato negativo, ma che invece in ambito tecnologico vuol dire spesso ottenere il meglio di due mondi, per offrire al mondo una soluzione ideale – fermi restando i limiti tecnologici attuali.

    È questo il modo in cui ci sentiamo di riassumere quello che è avvenuto sul mercato automobilistico con le auto plug in, l’ultima iterazione green e quella che, in diverse parti del mondo (Italia compresa), sta prendendo maggiormente piede.

    Non sappiamo se questa sarà la tecnologia dominante per il futuro. Non possiamo sapere se non perderà la corsa con l’elettrico puro. Quello che possiamo sapere, al momento, è che le ibride plug in viaggiano a tutta forza, anche e soprattutto perché non rappresentano il sacrificio che invece l’auto elettrica pura richiama.

    Oggi ci occuperemo di individuare quali sono i punti di forza di questa scelta, una scelta oggi sempre più comune e che almeno per adesso sembra essere di maggiore interesse per gli automobilisti.

    No all’ossessione della colonnina di ricarica, che rimane però una possibilità

    Scegliere è meglio che essere obbligati. Se con le auto elettriche di oggi dobbiamo necessariamente o provvedere con una ricarica casalinga, o vivere in un luogo già coperto da colonnine, cosa che non è sempre vera almeno in Italia, con le ibride plugin possiamo vivere l’ebrezza della libertà.

    Perché da un lato possiamo caricare le batterie interne dell’auto anche a casa, con una comunissima presa, dall’altro possiamo decidere, nel caso in cui questo non fosse possibile, di viaggiare comodamente come faremmo con un’auto di vecchia generazione, ovvero con un motore termico classico.

    Questa libertà sembra essere molto apprezzato anche in Italia, paese che comunque non è poi così indietro rispetto agli altri per densità di colonnine.

    Si risparmia comunque

    Il recupero dell’energia e la possibilità comunque di viaggiare per decine di chilometri con una singola carica rendono questo tipo di soluzione comunque ideale anche sotto il profilo economico. Intendiamo dire che non è assolutamente vero che il risparmio, con le ibride plug in, sparisce.

    Anzi, si recuperano in tempi relativamente brevi i costi – ancora mediamente alti rispetto alle auto classiche – di acquisto.

    Costi che però, come avremo modo di vedere tra poco – sono spesso inferiori rispetto a quelli dovuti per le auto esclusivamente elettriche.

    I prezzi di listino scendono – e la ibrida plug in diventa una possibilità per tutti

    La storia ci insegna che una tecnologia può cambiare il mondo soltanto quando diventa accessibile per tutti. Forse non siamo ancora lì, ma ci stiamo lentamente arrivando.

    I prezzi delle ibride plug in sono sicuramente inferiori mediamente ai prezzi della tecnologia precedente e tutto lascia pensare che con l’aumentare della competizione tra i diversi marchi, questi scenderanno ulteriormente.

    Le grandi città italiane vedono già una presenza importante di ibride plug in, per un quadro che non potrà che essere in netto miglioramento anche per il futuro.

    Se dovessimo puntare i proverbiali 2 cent sulle prossime evoluzioni del mondo auto, saremmo relativamente certi di farlo sull’ibrido plug in. Una tecnologia sicuramente con ancora ampi spazi di miglioramento, ma che giorno dopo giorno, modello dopo modello, sta dimostrando di essere un’alternativa credibile alle alternative per la mobilità sostenibile.

    Per un problema che si fa sempre più stringente per tutto il pianeta.

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  • Sito web o canali social? Ecco come promuovere la tua attività

    Hai un’attività e vorresti cominciare a promuoverla anche online? Sicuramente avrai consultato il tuo motore di ricerca preferito, magari andando a ricercare una buona agenzia di comunicazione a Roma ma l’idea di poter gestire tutto da solo ti solletica più di affidare tutto ad un team esterno, vero? Una delle domande più gettonate da chi intende lanciare la propria attività online riguarda la scelta tra sito web o canali social come spazio web di promozione. In questo articolo vedremo pro e contro di entrambe le soluzioni con la premessa che, a nostro avviso, servirebbero “quasi” sempre entrambi.

    I social network e la loro reale utilità

    I social network non sono bacchette magiche con cui si vende alla velocità della luce per il semplice fatto di aver creato un profilo o una pagina. Sono strumenti complessi che lavorano con algoritmi e raccoglitori di dati e che richiedono competenza, costanza e dedizione per poter portare risultati. Economicamente parlando i social devono essere sempre affiancati ad un investimento in pubblicità a pagamento, senza la quale i tuoi profili potrebbero non spiccare come dovrebbero. Quando sponsorizzi dei contenuti online invii una precisa richiesta strategica che prevede il raggiungimento dei potenziali clienti attraverso contenuti creativi e originali. La sponsorizzazione ti consente di tracciare un pubblico “ideale” selezionando area geografica di pertinenza, genere, età, orientamento sessuale o politico ecc… Queste informazioni devono essere studiate prima di intervenire da parte di una figura capace di redigere una strategia.

    Il sito web

    Il sito web è uno strumento mediamente più costoso e complesso che nella maggior parte dei casi richiede l’intervento di figure professionali specializzate per la realizzazione. Inoltre il sito web non può essere creato e lasciato incurato ma deve essere aggiornato sia tecnicamente che a livello di contenuti. Inoltre affinché possa portare nuovi clienti deve essere ben posizionato sui motori di ricerca e monitorato costantemente. Quindi richiede impegno e dedizione quasi quotidiana per superare la grandissima competizione con cui ti troverai a fare i conti sul web.

    Quale scegliere?

    Quindi piuttosto che chiederti se sia meglio il sito o un profilo social dovresti ragionare su questa domanda: dove entrerò più facilmente in contatto con i miei clienti? Quale dei due strumenti mi permetterà di trarne maggior guadagno rispetto alla spesa? Solo ragionando in termini di ritorni sugli investimenti e sul tuo pubblico ideale è possibile prendere una decisione. Inoltre se hai un sito web l’apertura di un canale social è un passaggio quasi obbligato mentre non è vero il contrario. Sono moltissime le piccole e medie attività che conducono discrete campagne sui social pur non avendo il sito web perché, in taluni casi, può essere uno strumento non necessario. È ovvio che la faccenda è molto più complessa di come te l’abbiamo posta noi per cui ti converrà parlare con un’agenzia specializzata richiedendo una consulenza che tenga conto del tuo volume d’affari, delle tue possibilità di guadagno e di quanto sei disposto ad investire per la tua pubblicità.

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  • Calcestruzzo cellulare: caratteristiche e vantaggi

    Il calcestruzzo cellulare è un materiale da costruzione molto utilizzato ai nostri giorni. Attualmente si utilizza sotto forma di blocchi in edilizia soprattutto per costruire tramezze interne. È un materiale molto utile, perché, per le sue caratteristiche, dà la possibilità di rendere più veloci i lavori e allo stesso tempo è in grado di ridurre il carico e il peso sui solai. Viene largamente impiegato nell’ambito delle ristrutturazioni e offre numerosi vantaggi, sui quali è opportuno riflettere. Ma cos’è e come è fatto precisamente il calcestruzzo cellulare? Quali sono gli usi ai quali è destinato più frequentemente? Cerchiamo di rispondere a tutte queste domande in maniera più dettagliata.

    Com’è fatto il calcestruzzo cellulare

    Anche per sapere quanto costa il calcestruzzo cellulare e vedere così se il suo prezzo corrisponde al nostro budget predefinito, dovremmo sapere com’è fatto. Questo materiale è realizzato mescolando acqua, cemento, calce, polvere d’alluminio e sabbia silicea.

    Molto importante è la funzione, in questa miscela, della polvere d’alluminio. Infatti essa reagisce con l’idrossido di calcio e forma delle bolle di idrogeno che danno la possibilità di aumentare il volume del materiale.

    Il materiale, prima di essere pronto, viene sottoposto ad una pressione compresa tra i 9 e i 12 bar. Tutto il processo viene compiuto ad una temperatura compresa tra i 170 e i 190 gradi. Il nome commerciale, in riferimento alle aziende che lo producono, è Gasbeton.

    I blocchi che vengono realizzati in calcestruzzo cellulare sono di colorazione bianca. Una delle caratteristiche peculiari di questo materiale è rappresentata dal suo peso specifico. Infatti esso è determinato dalla quantità di aria che viene inglobata.

    In generale sicuramente il peso specifico del calcestruzzo cellulare è inferiore rispetto a quello del calcestruzzo tradizionale. Questo però non vuol dire che le sue performance meccaniche siano differenti o di qualità inferiore. Anzi, è tutto il contrario.

    Quali sono i vantaggi del calcestruzzo cellulare

    Sono molti i vantaggi offerti dal calcestruzzo cellulare. Alcune sue caratteristiche infatti hanno contribuito a decretarne il successo. Innanzitutto questo materiale si caratterizza per la rapidità e la semplicità della posa.

    In definitiva i blocchi di cemento cellulare sono molto più leggeri. Proprio questa caratteristica leggerezza facilita il trasporto dei blocchi e l’utilizzo. Inoltre il materiale in questione si contraddistingue per una certa facilità di lavorazione, con risultati che appaiono decisamente più precisi.

    I blocchi in calcestruzzo cellulare possono essere tagliati, forati e resi con sagome differenti. Per questo obbediscono al criterio della massima personalizzazione. Per esempio utilizzando blocchi ad incastro si possono realizzare delle pareti che sono molto allineate, senza sprecare tempo a rettificarle con l’uso della malta.

    Il calcestruzzo cellulare garantisce un buon grado di isolamento termico, quindi, anche quando lo utilizziamo per la realizzazione di tramezzi, permette un buon comfort abitativo, evitando gli sprechi di calore e riducendo le spese per il riscaldamento domestico.

    Allo stesso tempo evidente è il grado di isolamento acustico, evitando tutti quei disagi che sono dovuti al rumore che proviene dall’esterno. Il calcestruzzo di questo tipo presenta una buona permeabilità al vapore, evitando così la formazione di condense e di macchie di muffe.

    Fra le altre caratteristiche che dobbiamo sottolineare, c’è un’elevata resistenza al fuoco, perché i blocchi di Gasbeton possono sopportare temperature che arrivano fino a circa 1.200 gradi. Si tratta di una caratteristica molto importante, perché in caso di incendio non bruciano e non emettono fumi tossici.

    Molto importante è il fatto che questo materiale tende a durare molto nel tempo, assicurando una resistenza di certo superiore rispetto ad altri materiali che vengono utilizzati in ambito edilizio. Infatti il calcestruzzo cellulare resiste nel tempo agli sbalzi termici, all’umidità e ad eventuali azioni di corrosione da parte di agenti chimici.

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  • Turismo

    Il lago di Como e le sue ville: una magica atmosfera senza tempo

    Se in Italia c’è un luogo romantico e senza tempo per eccellenza, quello è il lago di Como. Sarà perché il Manzoni lo ha reso immortale nell’incipit del celebre romanzo ‘I promessi sposi’ (“Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno…”) o forse perché quel suo magnifico affacciarsi nell’acqua cristallina è un modo per alimentare la sua eterea bellezza, riflettendola negli occhi di chi guarda e sogna.

    Già, perché si sogna ad occhi aperti mentre si passeggia avvolti dal lussureggiante paesaggio che circonda lo specchio d’acqua. Quest’ultimo è impreziosito dalla vetrina assoluta di dimore storiche ed elegantissime, incastonate nel verde: un colpo d’occhio che toglie il fiato. Le ville sul lago di Como sono luoghi di storia e cultura che – nel corso delle epoche – hanno offerto ospitalità a personaggi illustri e viaggiatori provenienti da ogni parte del globo. Questa zona è davvero un crocevia di possibilità, dal momento che oltre al verde delle montagne siamo vicinissimi a centri sciistici di grido dove è bello immergersi nel bianco candido della neve. Inoltre è proprio dalle dimore storiche affacciate sul lago che è più bello dedicarsi ai molti sport acquatici: vela, kitesurf e non solo.

    Insomma, in questo ritaglio di paradiso tranquillo non ci si annoia mai ed è bello pensare di andarci a vivere. La scelta di comprare una bella proprietà incastonata in un tale scenario di bellezza sarà senza dubbio in grado di offrire un’alternativa interessante alla monotonia della routine e agli stress dei centri cittadini, intossicati dal traffico. Le passeggiate lungolago tra proprietà famose nel mondo come Villa d’Este o Villa Olmo rappresentano una naturale medicina per il corpo e la mente.

    Il colpo d’occhio dalla funicolare e i luoghi della cultura

    Vivere sul lago di Como è un’occasione per immergersi in un clima di cordialità e benessere che non ha eguali. Per avere un colpo d’occhio ancora più suggestivo, oltre ai classici aliscafi e battelli, la cosa migliore sarà salire sulla storica funicolare che mette in collegamento veloce Como con Brunate. Si tratta di un affaccio privilegiato non soltanto sul lago ma anche sulle Alpi: è attiva dal 1894. Un importante luogo di cultura circondato dall’acqua è poi il Tempio Voltiano – edificio architettonico di grande pregio artistico – all’interno del quale dal 1928 è ospitata una mostra permanente dedicata al celebre fisico Alessandro Volta, nativo di Como.

    Senza dimenticare la ‘perla del lago di Como’ ovvero Bellagio, romantico e rinomato centro turistico che sorge sul promontorio che divide i ‘rami’ del lago. Da qui sono passati nobili e ricchi borghesi: Napoleone Bonaparte fu ospite a Villa Melzi. Il regista Luchino Visconti invece amava passare le vacanze a Villa Erba, residenza di famiglia a Cernobbio. Tra i monumenti più belli e preziosi ci sono poi il Duomo di Como, un mix perfetto di stile gotico e rinascimentale – le cui basi furono gettate alla fine del XIV secolo (fu terminato nel 1740) – e la basilica di Sant’Abbondio, capolavoro di architettura romanica lombarda.

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  • Alla scoperta dei benefici del sedano

    Quando si parla di verdure che non dovrebbero mai mancare sulla tavola di chi vuole mangiare sano, è impossibile non chiamare in causa il sedano. I suoi benefici sono numerosi e importanti da conoscere. Nelle prossime righe, ne abbiamo riassunti alcuni.

    Sedano: perché fa bene

    Appartenente alla famiglia delle ombrellifere, il sedano è innanzitutto caratterizzato da un importante apporto d’acqua. Questo lo rende un alleato prezioso di chi punta a contrastare la ritenzione idrica. Entrando nel vivo della sua composizione nutritiva, troviamo diversi elementi fondamentali in una dieta equilibrata.

    Tra questi è possibile citare il potassio, il cui apporto è cruciale per tenere sotto controllo la regolarità pressoria e, di riflesso, per la salute del cuore (l’ipertensione è un fattore di rischio tra i più gravi quando si parla di patologie cardiovascolari).

    Il sedano è un vero e proprio concentrato di principi nutritivi importanti, tra i quali è possibile citare anche il calcio, notoriamente basilare per la salute delle ossa. Ipocalorico, il sedano è noto anche per via della presenza di alcuni tra i più efficaci antiossidanti che la natura di regala. Tra questi, citiamo la vitamina C, così come la vitamina A.

    Un altro aspetto da considerare quando si parla dei benefici del sedano riguarda la presenza di fibre. Questi principi nutritivi hanno diverse proprietà. Da un lato, favoriscono la sazietà e aiutano a mantenere il peso forma, dall’altro, invece, permettono di tenere sotto controllo la velocità di assorbimento del colesterolo e degli zuccheri. Nel secondo caso, si parla di un importante vantaggio per quanto riguarda la prevenzione dei picchi glicemici, spesso alla base degli umenti di peso difficili da spiegare.

    Proseguendo con l’elenco dei motivi per cui vale la pena includere il sedano nella propria dieta, ricordiamo la particolarità del suo olio essenziale, caratterizzato dalla presenza di limonene, saliene e flavonoidi, composti dalla forte efficacia antiossidante.

    Pensare a come consumare il sedano significa, quasi sempre, chiamare in causa il pinzimonio. Bene, non c’è solo questa alternativa. Il sedano, infatti, può essere utilizzato per preparare una gustosissima e salutare tisana detox. Scopriamo, passo passo, come farla.

    Tisana detox al sedano: benefici e come prepararla

    La tisana detox al sedano è un toccasana prezioso per l’intestino. Ecco cosa serve per prepararla:

    • Quattro gambi di sedano biologici
    • Un litro d’acqua naturale
    • Un limone o un lime

    L’acqua deve essere posizionata sul fuoco e portata ad ebollizione. Il passo successivo prevede il fatto di aggiungere il sedano, che deve essere lasciato sul fuoco, a fiamma dolce, per circa un quarto d’ora. Lo step finale prevede l’aggiunta del limone. Cosa bisogna fare dopo? Aggiungere il limone e bere la tisana a stomaco vuoto.

    A questo punto, viene naturale chiedersi quali siano i suoi benefici. Come rivelato da diversi esperti, questa tisana, semplice ma portentosa per la salute, aiuta a sentirsi meno gonfi e, soprattutto, a perseguire un obiettivo molto importante in questo periodo dell’anno: quello della pancia piatta.

    Il Professor Pier Luigi Rossi, esperto di nutrizione con una cattedra all’Università di Bologna, si è soffermato spesso sulle proprietà del sedano, ricordando innanzitutto la sua forte efficacia detox. Un altro aspetto sul quale vale la pena soffermarsi riguarda la già citata presenza di vitamina A. Secondo l’esperto, il fatto che il sedano sia una fonte di vitamina A rende questo ortaggio un potente alleato contro le infiammazioni, per esempio quelle urinarie.

    Si potrebbero scrivere pagine e pagine in merito, ricordando per esempio il ruolo del sedano nella prevenzione della gastrite. A questo punto, non rimane che provarlo, con la tisana, in pinzimonio, ma anche cotto come condimento a una pasta.

    Fonte: Lettoquotidiano.it

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  • Come reinventarsi dopo la fine di un rapporto importante

    Affrontare la fine di un rapporto importante, soprattutto se durato tanti anni, può non essere facile. Nelle prossime righe, la nostra redazione ha raccolto alcuni consigli utili al proposito.

    Concediti il tempo necessario per ripartire

    Quando finisce un rapporto importante, è cruciale concedersi il tempo giusto per ripartire. Farlo vuol dire rendersi conto che la fine di una storia d’amore deve essere metabolizzata per fasi. La prima si contraddistingue per l’incredulità. La seconda, invece, per la tristezza. Successivamente, arrivano la rabbia e l’accettazione. Queste emozioni vanno vissute e, se lo si desidera, anche raccontate. Non c’è bisogno di esporle per forza a una persona. Se lo si ritiene opportuno, si può per esempio tenere un diario.

    Apriti alla possibilità di un aiuto esterno

    Un aspetto fondamentale da considerare quando si parla del modo giusto per affrontare la fine di una storia d’amore prevede il fatto di aprirsi alla possibilità di un aiuto esterno. Può trattarsi di un amico, ma anche di uno psicologo professionista. Come trovare quello più adatto? Chiedendo consiglio a persone di fiducia, ma anche dando un’occhiata sul web. L’Ordine degli Psicologi ha diversi distaccamenti regionali, tra i quali è possibile citare quello della Lombardia, che hanno siti web completi con gli elenchi degli iscritti. Questi riferimenti sono molto utili anche perché consentono di avere tutte le garanzie in merito alla serietà del professionista.

    Distraiti

    Proseguendo con i consigli da tenere sempre presenti quando si affronta la fine di una storia d’amore, è cruciale citare l’importanza di distrarsi. Crogiolarsi nel dolore è una tentazione forte. Lasciarsi andare ad essa è molto pericoloso. Quando ci si lascia, è invece opportuno ritagliarsi degli spazi dedicati agli hobby e, soprattutto, mantenere una routine il più possibile cadenzata. Passare tanto tempo a letto o alzarsi tardi tutti i giorni non è il massimo. A lungo andare, il rischio è quello di prendere una china pericolosa e di trascurarsi eccessivamente.

    Reinventati dal punto di vista lavorativo

    La fine di una relazione importante è un cambiamento e la vita è all’insegna dei mutamenti. Non dobbiamo mai aspettarci che la nostra quotidianità sia all’insegna della fissità. Anche solo la natura dei rapporti che durano muta. Alla luce di ciò, si può approfittare della fine di uno importante per reinventarsi dal punto di vista professionale. Ciò può voler dire iscriversi all’università, ma anche concludere gli studi liceali eventualmente interrotti (se vuoi maggior specifiche sui tempi e sui costi di questi percorsi, maggiori info su https://www.diplomainunanno.com/).

    Lavora sull’accettazione

    Dopo questa parentesi, torniamo un attimo al lavoro introspettivo. Per farlo in maniera davvero efficace dopo la fine di una relazione importante, è cruciale puntare sull’accettazione. Soprattutto se si è stati lasciati e se si prova in diversi modi a riavere l’ex partner, nei casi in cui si viene accolti da un rifiuto può capitare di lasciarsi prendere dalla frustrazione e, successivamente, dalla rimozione. Bene, questo è un atteggiamento sbagliatissimo: quando finisce una relazione, bisogna essere ben presenti e consapevoli sia della realtà che si ha attorno, sia dei propri sentimenti.

    Attenzione, però! L’accettazione non è sinonimo di rassegnazione al dolore. Questo sentimento va vissuto, non negato, ma non bisogna mai permettergli di prendere il sopravvento sulla propria esistenza.

    L’accettazione non deve neanche essere vista come una forma di arrendevolezza: se si prova ancora qualcosa per l’ex partner nessuno vieta di sperare in un ritorno di fiamma (questo ovviamente non significa essere pressanti nel tentare la riconquista).

    Scegli bene quello che leggi e la musica che ascolti

    Affrontare la fine di una relazione nel modo giusto significa anche scegliere con attenzione quello che si legge e la musica che si ascolta. I libri che mettiamo sul comodino e la musica che gira nei nostri account streaming sono nutrimento per la mente: in un periodo difficile come la conclusione di un rapporto, è opportuno che questo nutrimento sia di qualità e che non ricordi il dolore che si sta provando.

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  • 6 cose da sapere prima di rivolgersi a uno psicologo

    Quando si chiama in causa lo psicologo, molto spesso ci si trova davanti a persone che sanno poco o nulla di questa professione e che, di riflesso, hanno timore al pensiero di rivolgersi a chi la esercita. C’è invece chi ha già in mente di farlo, ma ha comunque tante domande in testa. Nelle prossime righe, proprio per fornire dei consigli utili a chi si trova in questa situazione, abbiamo selezionato 6 cose che bisogna assolutamente sapere prima di rivolgersi a uno psicologo.

    Lo psicologo è tenuto a mantenere il segreto professionale

    Di frequente, chi ha dubbi in merito al lavoro dello psicologo ha paura che il suddetto professionista riveli qualcosa relativamente ai contenuti della seduta. Ecco: questo non può succedere. Lo psicologo, infatti, è tenuto per legge a rispettare il segreto professionale.

    Lo psicologo deve essere iscritto all’Ordine

    Per esercitare la professione di psicologo, bisogna aver conseguito una laurea e, successivamente, aver fatto tirocinio ed esame di Stato. Questo permette di iscriversi all’apposito Ordine. Gli elenchi ad esso relativi, divisi per distaccamenti regionali, sono presenti sul web. Consultarli è fondamentale in quanto, oggi come oggi, esistono tantissime discipline che poco hanno di scientifico e che si propongono per il trattamento di problematiche che dovrebbero invece essere gestite da psicologi.

    Lo psicologo non può prescrivere farmaci

    Lo psicologo, non essendo un medico, non può prescrivere farmaci. I medicinali utili al contrasto di eventuali patologie psichiatriche possono essere indicati solo da un medico specialista.

    Tutti gli psicoterapeuti sono psicologi ma non tutti gli psicologi sono psicoterapeuti

    Chiarire questo aspetto è molto importante. Di sovente, i termini ‘psicologo’ e ‘psicoterapeuta’ vengono utilizzati come sinonimi. Bene, non lo sono. Lo psicologo, come già detto, è un professionista – da 2017 riconosciuto come sanitario – che, dopo la laurea magistrale in scienze e tecniche psicologiche, ha fatto un tirocinio e ha superato un esame di Stato.

    Una volta raggiunto questo traguardo, che permette di esercitare, si può approfondire il proprio percorso formativo con ulteriori 4 anni, frequentando una delle tante scuole di psicoterapia presenti sul territorio italiano. A seguito del suddetto percorso, si consegue il titolo di psicoterapeuta. A differenza dello psicologo, si hanno maggior strumenti per trattare, come già detto senza ricorrere ai farmaci, patologie come la depressione. Inoltre, si possono usare tecniche come la relazione terapeutica e il dialogo interno.

    Come si può leggere sul sito Studiolevele.net, la psicoterapia può avere diversi orientamenti. Tra questi è possibile citare quello cognitivo-comportamentale, molto apprezzato per la rapidità con cui permette di raggiungere risultati. Oltre a questo orientamento, è possibile citare quello analitico, maggiormente focalizzato sul passato del paziente. L’approccio cognitivo-comportamentale, invece, si concentra in particolare sul presente.

    Lo psicologo non darà mai consigli

    Un altro aspetto da considerare quando ci si prepara a contattare uno psicologo, riguarda il fatto di essere consapevoli che questo professionista non dà consigli. L’equazione “psicologo – persona che dà consigli geniali e mirati” deve essere eliminata dalla testa. Lo psicologo non può e non deve dare consigli. Il suo compito è infatti di aiutare il paziente a ‘leggere’ meglio il proprio io e il suo rapporto con il mondo.

    Lo psicologo non è un manipolatore

    Una paura molto diffusa tra chi pensa di rivolgersi a uno psicologo ma non trova il coraggio di fare la fatidica telefonata riguarda il pensiero che questo professionista possa manipolarlo. Ecco, questa è un’altra idea che bisogna togliersi dalla testa. Nel corso delle sedute di psicologia o psicoterapia, il paziente è infatti parte attiva e, soprattutto nel caso dell’orientamento cognitivo-comportamentale, viene coinvolto con dei compiti specifici relativi al cambiamento del proprio approccio al presente.

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