• Lavorare come cartomante da casa in Italia: ecco cosa sapere

    Da diversi anni a questa parte stiamo assistendo a una vera e propria rivoluzione quando si parla di lavoro. Sempre più persone scelgono di portare avanti un impiego da casa e di seguire, oltre alla gratificazione economica, anche obiettivi come il miglioramento della qualità della vita di coloro con cui interagiscono.

    L’arte della cartomanzia, un sapere millenario che può essere considerato come un valido punto di partenza per conoscersi meglio – sono diversi gli studiosi che, nel corso dei secoli, hanno indagato questa implicazione – è spesso al centro dell’attenzione e delle scelte di chi decide di lavorare da casa.

    La professione del cartomante è legale in Italia? Quali sono gli accorgimenti da adottare nel momento in cui si decide di esercitarla? Ne parliamo meglio nelle prossime righe!

    Fare il cartomante in Italia: le basi normative da conoscere

    Lavorare come cartomante in Italia è legale. La professione in questione, però, va esercitata tenendo conto di specifici limiti e consigli.

    Il principale prevede il fatto, nel momento in cui si decide di operare online, di iscriversi a un sito serio e in grado di garantire il massimo della compliance per quanto riguarda la trasparenza nelle tariffe e nei metodi di pagamento.

    Attenzione: non è obbligatorio! Si tratta di un accorgimento pratico semplice ma importante sia per dare un boost alla visibilità, sia per rompere alcuni luoghi comuni che portano ad approcciarsi con diffidenza al mondo della cartomanzia sul web.

    Dimostrare di collaborare con una realtà che non lascia nulla al caso quando si parla di chiarezza nella comunicazione con l’utente finale dà certamente punti in più (se ti interessa vedere come funziona un sito di questo tipo, vai su Giupiter.com per saperne di più).

    Quando si lavora come cartomante è altresì essenziale specificare che non si propongono consulenze o trattamenti psicologici o psicoterapici e fare presente fin da subito al cliente che il risultato della sessione non va preso alla lettera.

    Come iniziare a lavorare come cartomante?

    Non esiste un percorso ufficiale per diventare cartomante in Italia. Si può fare riferimento alle proposte di accademie dedicate, ma anche ai corsi online proposti da privati che portano già avanti questa professione, per non parlare di associazioni molto attive sul territorio come le università popolari.

    Fra i criteri per scegliere la soluzione giusta rientra senza dubbio l’analisi delle recensioni, così come il focus sulla carriera del docente. Se si tratta di un cartomante sul mercato da anni, con magari all’attivo pubblicazioni divulgative di successo, sceglierlo per iniziare un iter formativo potenzialmente di svolta per la soddisfazione professionale può essere una buona idea.

    Per lavorare come cartomante serve la Partita IVA?

    La risposta è affermativa: per lavorare come cartomante, nel momento in cui si ha a che fare con un fatturato superiore ai 5000 euro e continuativo, è necessario essere in possesso di Partita IVA.

    Per amor di precisione, ricordiamo che un punto di riferimento utile da conoscere per la regolamentazione della professione è l’articolo 121 del TULPS, Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, in cui si parla in maniera esplicita del divieto della “mestiere del ciarlatano”.

    Questo termine, spesso utilizzato nelle conversazioni comuni, ha uno specifico significato giuridico e indica coloro i quali esercitano pratiche di guarigione approfittandosi, attraverso promesse irrealizzabili, della buona fede delle persone, con lo scopo di ottenere vantaggi di natura economica.

    Come già accennato, per esercitare in maniera legale la professione di cartomante è essenziale limitarsi alla lettura, fornendo consigli senza vaneggiare di cambiamenti miracolosi e senza sfociare nel terapeutico.

    Concludiamo ricordando che, per quanto riguarda il Codice ATECO, le principali opzioni sono il 74.90.99, contrassegnato come “altre attività professionali”, o il 96.09.09, a cui è associata la dicitura “altri servizi alla persona”.

    Published by:
  • Consulenza Aziendale: Il Primo Passo per Vincere la Corsa alla Competitività

    A cosa serve una Consulenza Aziendale?

    Al giorno d’oggi le imprese devono interfacciarsi con una realtà dinamica e in rapida evoluzione, in cui ogni singola decisione strategica può fare la differenza tra il successo e il fallimento. Per rimanere al passo, è cruciale affidarsi a soluzioni di consulenza aziendale, che non solo risolvano nell’immediatezza i problemi più gestibili, ma che sviluppino piani a lungo termine in grado di rafforzare la competitività e migliorare gli indicatori economici come il cash flow e l’EBITDA.

    Ma come funziona concretamente una consulenza aziendale? E come può davvero trasformare l’impresa?

    La consulenza: una visione trasformativa

    Iniziamo col dire che la consulenza aziendale non è una soluzione “tappabuchi”. Non si tratta di un intervento superficiale, ma di un’opportunità strategica per esplorare e reinventare le modalità con cui un’azienda gestisce i suoi processi, le sue risorse e, soprattutto, i suoi obiettivi. Le società di consulenza aziendale offrono supporto in diverse aree, tra cui:

    • Ottimizzazione dei processi operativi e produttivi
    • Strategie di marketing innovative
    • Gestione finanziaria e del capitale
    • Evoluzione della logistica aziendale

    La combinazione di questi interventi contribuisce ad incrementare l’efficienza interna e la capacità dell’impresa a rispondere alle sfide del mercato.

    Perché la consulenza è la marcia in più per un’impresa

    Immagina di avere a disposizione un team di esperti, continuamente aggiornato sulle soluzioni moderne, che analizza i processi aziendali da una prospettiva esterna. Un punto di vista imparziale ed oggettivo è fondamentale per prendere in considerazione problematiche apparentemente trascurabili. Questi esperti, con le loro competenze derivanti dal confronto con tante imprese diverse, sono in grado di tracciare una mappa per il futuro, puntando su soluzioni scalabili e adattabili.

    Ecco perché la consulenza aziendale è un investimento strategico, non un semplice servizio temporaneo:

    1. Miglioramento dell’efficienza operativa: un’analisi approfondita può rivelare inefficienze nei processi aziendali che, se risolte, possono tradursi in risparmi significativi.
    2. Innovazione continua: grazie alla consulenza e management aziendale fornita, le aziende possono adottare nuove tecnologie che migliorano la gestione e riducono i costi, come l’automazione o l’intelligenza artificiale applicata alla logistica.
    3. Adattamento ai cambiamenti del mercato: un consulente ti aiuta a leggere il futuro monitorando le tendenze di mercato e individuando nuove opportunità. La consulenza aziendale offre una visione a 360 gradi.
    4. Supporto nella digitalizzazione: non si tratta solo di upgrade tecnologici, ma di una vera e propria trasformazione digitale. Il supporto di esperti nel campo della digitalizzazione consente all’impresa di rimanere al passo con le innovazioni e di ottimizzare ogni funzione aziendale, creando un vero e proprio ecosistema integrato.
    5. Gestione del rischio: Con un consulente esperto al fianco, l’impresa impara a anticipare i rischi, valutando con attenzione i vari fattori esterni e interni che potrebbero influenzare negativamente le sue operazioni.

    Fischer Consulting: un approccio unico alla consulenza aziendale

    Fischer Consulting ha sviluppato un metodo innovativo e approfondito per la consulenza aziendale, capace di adattarsi alle necessità di ogni singolo cliente, modulando l’intervento di volta in volta. L’approccio si articola in tre fasi distinte:

    1. Analisi Preliminare: viene svolta un’accurata raccolta di dati storici sui consumi, le giacenze e i movimenti, seguita da un confronto con gli attori chiave dei vari processi aziendali. In questa fase è importante ottenere una fotografia nitida della situazione attuale.
    2. Assessment in Sito: è qui che risiede la vera expertise. Gli esperti di Fischer Consulting non si limitano a lavorare su dati statici. Viene fatto un passo in più, con visite sul campo (genba walk) che hanno lo scopo di verificare in maniera diretta lo stato dell’arte, analizzando i processi operativi da vicino e confrontando i dati con la realtà dei fatti.
    3. Post-work: i risultati vengono sintetizzati in un piano di miglioramento mirato, che permette di focalizzarsi sui punti di attenzione e sugli interventi necessari per ottenere il massimo impatto economico, con obiettivi chiari e misurabili.

    Grazie a tale metodologia, Fischer Consulting è in grado di offrire sia un’analisi approfondita, che un concreto piano d’azione pratico, in grado di generare risultati immediati e nel lungo periodo. Ovviamente il lavoro non finisce qui, ma prosegue con un affiancamento nella messa in atto del piano strategico, garantendo assistenza e continua flessibilità. Ogni consulenza è unica e personalizzata in base alle specifiche esigenze aziendali.

    Per maggiori informazioni su come migliorare la logistica e ottenere una consulenza aziendale, visita la pagina di Fischer Consulting.

    I benefici concreti della consulenza aziendale

    Un consulente esperto non si limita a suggerire modifiche nei processi aziendali, ma ha il compito di aiutare l’impresa ad identificare opportunità di crescita, ridurre i costi e a migliorare l’efficienza operativa. Questo significa da un lato aumentare la produttività e dall’altro migliorare la sostenibilità economica nel lungo periodo.

    I principali benefici che un’azienda può ottenere da una consulenza aziendale sono:

    • Ottimizzazione dei costi operativi, ovvero una riduzione dei tempi di attesa, una eliminazione delle inefficienze e un’ottimizzazione delle risorse disponibili.
    • Incremento del cash flow, migliorando la gestione finanziaria e garantendo una liquidità aziendale maggiore per affrontare le sfide economiche.
    • Miglioramento dei margini EBITDA, tramite un processo aziendale più snello, in grado di generare maggiore redditività.

    Conclusione: perché scegliere una consulenza aziendale per la propria impresa?

    Le consulenze aziendali possono essere degli strumenti vitali per le imprese che desiderano rimanere competitive e adattarsi ai cambiamenti tecnologici del mondo moderno. In un ambiente in cui la tecnologia si evolve ad una velocità preoccupante, offrendo nuovi strumenti dirompenti per mantenere la competitività, ogni azienda ha il dovere di aggiornarsi costantemente. Se non è possibile creare un team interno specializzato in ottimizzazione aziendale, affidarsi a professionisti esperti del settore diventa la scelta più vantaggiosa.

    Per approfondire soluzioni moderne in ambito tecnologia e opportunità economiche per le imprese, visita le categorie dedicate.

    Published by:
  • Come capire se è il momento giusto per comprare casa

    Decidere di acquistare un’abitazione è un passo importante che spesso va al di là della ricerca di una casa. L’obiettivo, infatti, è quello di investire in stabilità e non si trascura di progettare il futuro e di tutelare il proprio capitale. Per evitare decisioni impulsive, quindi, occorre valutare con attenzione il quadro economico, le opportunità offerte dal mercato e la propria condizione finanziaria. Ci sono alcuni parametri da applicare per stabilire se le circostanze attuali corrispondono al momento ideale per comprare casa.

    Valutare il mercato immobiliare contemporaneo

    Quando si analizza il settore residenziale, è utile verificare quanta offerta sia effettivamente presente nelle zone di interesse e con quali tempistiche gli immobili vengono venduti. A questo proposito, la piattaforma yescasa.it si rivela una risorsa preziosa: il portale, dedicato esclusivamente agli annunci provenienti da agenzie che conoscono a fondo il territorio, consente di confrontare rapidamente diverse proposte di vendita e locazione in tutte le città italiane.

    Grazie alla selezione operata dal portale, orientato a favorire soltanto annunci che provengono da realtà professionali di qualità, è possibile ottenere dati attendibili sui prezzi praticati, sulla rapidità con cui le case cambiano proprietario e sulla variazione stagionale della domanda. Uno sguardo frequente alle inserzioni, affiancato a statistiche ufficiali (ad esempio quelle dell’OMI o di Banca d’Italia), permette di capire se i valori stanno crescendo, sono fermi o registrano modifiche rilevanti.

    Analizzare con attenzione lo stato economico personale

    Il secondo passo consiste nell’esaminare con cura la propria posizione economica. Chi dispone di un fondo di riserva pari ad almeno sei mesi di spese familiari, di un capitale che si può destinare all’anticipo e di entrate stabili potrà negoziare il mutuo con maggiore serenità.

    Non si tratta, ovviamente, soltanto di calcolare la rata che si può sostenere nel corso del tempo, ma di verificare come l’acquisto influenzerà gli altri obiettivi: pensione integrativa, istruzione dei figli, eventuali imprevisti.

    Un metodo efficace prevede la compilazione di un bilancio annuale che comprenda entrate ricorrenti, spese fisse e un margine per attività ricreative. Se il risultato mostra un avanzo superiore al dieci per cento del reddito netto, investire in un immobile risulta più semplice. Diversamente, rinviare di qualche mese e potenziare il risparmio può evitare pressioni e rinunce.

    Verificare i tassi di interesse e le politiche dei mutui

    Il costo del finanziamento è un fattore determinante. Istituti di credito e banche centrali adattano le condizioni in base all’inflazione, alle prospettive economiche generali e alla domanda di liquidità. Prima di impegnarsi, è prudente confrontare almeno tre preventivi, valutando sia i tassi fissi sia quelli variabili: i primi garantiscono stabilità, i secondi potrebbero partire da livelli più bassi ma risentono di eventuali rialzi futuri.

    Un indicatore utile è lo spread applicato dall’istituto: più è contenuto, più il mutuo è competitivo. Inoltre, occorre considerare spese accessorie come perizia, istruttoria e assicurazioni obbligatorie, che influiscono sul TAEG complessivo. Se il costo del denaro è vicino ai minimi storici o comunque inferiore alla media degli ultimi cinque anni, la rata mensile tende a risultare più leggera, una situazione che facilita la decisione di acquisto.

    Tenere conto dell’orizzonte temporale e degli obiettivi

    Comprare casa ha senso soprattutto quando si prevede di rimanere nell’immobile per un periodo medio-lungo, generalmente oltre i 7 anni. Questo intervallo consente di ammortizzare i costi iniziali (imposte, notaio, eventuali ristrutturazioni) e di maturare un’eventuale plusvalenza.

    È opportuno valutare la stabilità professionale, la composizione del nucleo familiare e la possibilità di trasferimenti lavorativi. Chi aspira a cambiare città in tempi brevi potrebbe preferire la locazione, rimandando l’acquisto a una fase più definita del percorso personale.

    Al contrario, chi desidera un radicamento nel territorio, magari per garantire continuità ai figli o per avviare un’attività in proprio, può trarre beneficio dal possesso di un’abitazione che diventa punto di riferimento.

    Published by:
  • Cos’è e come funziona il noleggio operativo di beni strumentali

    Quando si parla di beni strumentali si fa riferimento ad articoli che possono essere sia materiali che immateriali. Si tratta, in ogni caso, di attrezzature il cui uso appare essenziale per l’operatività dell’azienda e per l’implementazione del core business.

    In virtù di un costo spesso considerevole, una delle soluzioni più valide per massimizzare la supply chain e contenere i costi è quella del noleggio operativo beni strumentali: un’opportunità messa in campo anche da alcune realtà online come ad esempio Click Ufficio, tra i portali più innovativi dedicati ai dispositivi per il mondo del lavoro, grazie ai circa 25 anni di esperienza alle spalle.

    Quali sono i beni strumentali? Una panoramica

    Attrezzature, impianti, tecnologie, macchinari: sono tutti beni strumentali. La categoria è perciò davvero ampia e contempla un’ampia gamma di dispositivi essenziali per implementare e persino svolgere una certa mansione in diversi ambiti dell’economia.

    Ad avvalersi infatti dei beni strumentali sono le aziende farmaceutiche come quelle dell’informatica, passando per le imprese del comparto manifatturiero, logistico e industriale, solo per citarne alcune.

    Entrando più nel dettaglio, sono beni strumentali gli impianti produttivi e le macchine utensili, componenti software e hardware di stampo aziendale – incluse quelle del cosiddetto Industrial IoT – e molto altro ancora. A tali elementi occorre infatti aggiungere, sempre per fare degli esempi, automezzi aziendali e strumenti digitali di varie tipologie. Anche un software gestionale può essere quindi considerato un bene strumentale, lo avreste mai immaginato?

    I vantaggi del noleggio operativo dei beni strumentali per aziende e professionisti

    Noleggiare significa evitare di acquistare e di assumersi, quindi, oneri che tendono ad avere costi importanti quali ad esempio quello della rivendita o dello smaltimento.

    Il noleggio parte infatti da una logica diversa, rivelandosi una valida alternativa all’acquisto tradizionale. Permette di usufruire di un determinato bene a fronte del pagamento di un canone che può essere conferito sia una tantum – e quindi in occasione di un utilizzo sporadico del bene – sia in via più continuativa e dunque di lungo termine.

    I vantaggi di questo tipo di soluzione per le imprese sono molteplici e risultano a vari livelli, a cominciare da un ammortamento dei costi alla radice, dal momento che non è necessario effettuare un investimento oneroso: non c’è quindi bisogno di veicolare dei capitali. Ma non finisce qui.

    I benefici sono certamente a livello economico, anche perché si ottimizza la spesa, ma persino pratico, questo almeno optando per l’online. Sarà possibile ordinare quando si preferisce, senza sottostare agli orari degli store in presenza, ricevendo il bene strumentale in pochissimo tempo e presso il domicilio desiderato.

    I plus sono perciò immediati e nel lungo periodo, grazie a una massimizzazione degli investimenti da dedicare al core business.

    Quali prodotti si possono ottenere

    Quali sono i prodotti ottenibili con il noleggio operativo di beni strumentali? Ce ne sono diversi: dagli articoli dell’elettronica e dell’informatica, passando per macchine per ufficio (come casseforti e distruggidocumenti), elettrodomestici, persino complementi di arredo.

    Le opzioni tra cui scegliere sono davvero tante, onde per cui assicurarsi tutto ciò che serve appare assolutamente fattibile.

    Published by:
  • La cultura del side hustle: come abbiamo iniziato a pensare di arrotondare lo stipendio e spunti per cominciare

    Negli ultimi anni sempre più persone in Italia e nel mondo hanno cominciato a cercare modi alternativi per aumentare le proprie entrate. Il termine inglese “side hustle” è diventato parte del linguaggio comune, indicando una piccola attività secondaria, svolta spesso nel tempo libero, che permette di arrotondare lo stipendio o, in alcuni casi, di iniziare a costruire una nuova, potenziale carriera.

    In un contesto economico in continua evoluzione, segnato da inflazione, instabilità lavorativa e stipendi poco adeguati al costo della vita, il side hustle è diventato più che un trend: è una vera e propria cultura.

    Quando e perché è nato il fenomeno del side hustle

    Sebbene in Italia il concetto sia esploso più recentemente, nei Paesi anglosassoni il side hustle ha radici più lontane. L’avvento del digitale, delle piattaforme di e-commerce e la maggiore flessibilità lavorativa hanno facilitato lo sviluppo di attività parallele.

    Molti hanno iniziato con piccoli lavoretti occasionali — come dare ripetizioni, vendere oggetti online o svolgere mansioni da freelance — ma col tempo questi impegni si sono trasformati in entrate regolari, anche grazie a una maggiore consapevolezza nella gestione del denaro.

    Non è un caso che la nascita del side hustle sia andata di pari passo con l’interesse crescente per la pianificazione finanziaria personale. Un buon punto di partenza per chi vuole organizzarsi è questo articolo su come creare un piano finanziario efficace. Ne abbiamo parlato sul nostro sito, ed in effetti il suggerimento di fare sempre un’analisi preliminare di entrate e uscite è un ottimo modo per:

    1. capire se stiamo spendendo denaro in acquisiti futili e non utili
    2. sapere quanto tempo abbiamo a disposizione per dedicarci ad un secondo lavoretto
    3. creare obiettivi di guadagno progressivo in cui un side hustle può aiutarci.

    Il boom italiano: Reddit, FIRE e community digitali

    Anche in Italia il fenomeno è esploso, complice la nascita di community online come r/ItaliaPersonalFinance, su Reddit, dove migliaia di utenti si scambiano consigli, idee e testimonianze. Un esempio concreto? Puoi dare un’occhiata a questo interessante thread.

    Parallelamente, movimenti come il FIRE (Financial Independence, Retire Early) hanno promosso l’idea che il guadagno non debba provenire solo dallo stipendio fisso, ma da una diversificazione delle fonti di reddito.

    Side hustle: da passione a profitto

    Uno degli aspetti più affascinanti del side hustle è che spesso nasce da una passione personale.

    Pensiamo ad esempio a tutti gli appassionati di collezionismo: dagli orologi ai prodotti da gioco più pop, come le carte Pokémon, che permettono a chi ha più esperienza e un pizzico di fortuna di arricchirsi, a volte di migliaia di euro, attraverso una passione. Sul tema, puoi ad esempio leggere qui per saperne di più.

    Del resto però, i side hustle hanno questa bella e affascinante caratteristica: se ben gestiti, tutti gli hobby possono diventare una fonte di gudagno secondaria. Chi ama cucinare e apre un blog o un canale YouTube, chi vende abbigliamento vintage su Vinted o Etsy, chi si dedica all’arte o alle collezione oggi ha spazi dedicati per trasformare un interesse in una fonte di guadagno.

    5 idee pratiche per iniziare il tuo side hustle nel 2025

    Se sei all’inizio e non sai da dove partire, ecco cinque idee che potrebbero fare al caso tuo:

    1. Vendita online di oggetti handmade o vintage
      Dai gioielli fatti a mano ai vestiti usati, puoi vendere su piattaforme come Etsy, Depop o Vinted.
    2. Creazione di contenuti digitali
      Se hai competenze in scrittura, grafica o video editing, potresti offrire i tuoi servizi come freelance o aprire un canale a tema.
    3. Micro-investimenti o flipping di oggetti collezionabili
      Che si tratti di carte da gioco, vinili o fumetti, il flipping può diventare una fonte di guadagno — a patto di conoscere bene il mercato.
    4. Corsi online o tutoring
      Se hai competenze specifiche (lingue, musica, programmazione), puoi offrire lezioni online, anche solo poche ore a settimana.
    5. Gestione di profili social o creazione di contenuti per terzi
      Sempre più piccole imprese cercano aiuto per migliorare la loro presenza online. Potresti diventare il loro punto di riferimento per i social media.

    L’importanza della gestione del tempo e della costanza

    Uno dei rischi del side hustle è quello di sovraccaricarsi, soprattutto se si ha un lavoro a tempo pieno. Per questo è fondamentale stabilire obiettivi realistici e dedicare al progetto un tempo ben definito ogni settimana.

    Molti side hustle non diventano mai una fonte primaria di reddito, ma possono comunque offrire soddisfazioni personali e finanziarie — e, in alcuni casi, aprire le porte a un futuro professionale diverso.

    Il valore del side hustle nella nostra vita moderna

    La cultura del side hustle è un riflesso dei tempi in cui viviamo: più incerti, ma anche più ricchi di opportunità. È un modo per essere padroni del proprio tempo, delle proprie passioni e del proprio futuro finanziario.

    Iniziare non richiede grandi investimenti, ma curiosità, spirito di iniziativa e la voglia di mettersi in gioco. Che tu voglia guadagnare qualche soldo extra o costruire una carriera alternativa, questo potrebbe essere il momento giusto per cominciare.

    Published by:
  • Consigli per lanciare un brand di successo di borse da donna

    Avere talento e passione nel disegnare accessori come le borse permette, oggi come oggi, di aprirsi diverse porte professionali. Si può scegliere di lavorare con un grande brand o, in alternativa, di lanciarne uno proprio.

    Grazie ai social in particolare, i brand di borse di nicchia stanno avendo, da qualche anno a questa parte, grande successo. Può bastare il post virale dell’influencer giusta a cambiare, in positivo, la loro sorte.

    Alla base, però, deve esserci un lavoro portato avanti con metodo. Vediamo, nelle prossime righe, qualche consiglio utile al proposito.

    Definire la unique selling proposition

    Mai come quando si parla di un accessorio come la borsa, definire la unique selling proposition, ossia quella frase che, in un secondo, deve raccontare di cambiamenti positivi e di vantaggi concreti che permettono a chi sceglie il prodotto di distinguersi, è fondamentale.

    Nel momento in cui si progetta il brand, è necessario mettersi d’impegno per immaginare, nel dettaglio, le caratteristiche della propria cliente ideale.

    Fondamentale è andare oltre a informazioni come l’età e la capacità di spesa. Bisogna scavare a fondo e, per esempio, capire bene quali sono i suoi problemi e cosa vuole comunicare di sé quando sceglie una borsa dall’armadio.

    L’importanza della scelta dei fornitori

    Alla base di un brand di borse possono esserci disegni e concept creativi e precisi, ma senza i fornitori giusti non si va da nessuna parte.

     Per avere successo con il proprio marchio di borse nel 2025, è più che mai essenziale distinguersi per livello di qualità anche quando si parla di dettagli come la minuteria metallica che, cosa che non tutti sanno, viene progettata e realizzata da aziende specializzate che hanno nel team designer il cui talento il mondo ci invidia.

    Anche per quanto riguarda la struttura della borsa vera e propria è consigliabile rivolgersi a realtà che operano con un approccio artigianale (questa azienda intrecci Firenze è un esempio da tenere presente anche grazie all’altissimo livello della materia prima, la pelle, utilizzata come base per le creazioni).

    Basilare è cercare sempre, quando si selezionano i fornitori, di puntare verso realtà che operano mettendo in primo piano la sostenibilità, non più un trend ma un approccio consolidato per chi lavora nella moda.

    Come capire se il rispetto dell’ambiente è una priorità? Attraverso le certificazioni (una delle più importanti a tal proposito è la 14001).

    La selezione attenta dei canali di vendita

    Altro tassello imprescindibile per avere successo con un brand di borse è la selezione attenta dei canali di vendita. L’e-commerce è importante al giorno d’oggi ed è bene investire in modo da crearne uno che sia efficiente.

    Se si sceglie di vendere anche attraverso i negozi, fa una grande differenza lo studio dettagliato delle abitudini di acquisto del target.

    Nei casi in cui, per esempio, si punta a una clientela con alte capacità di spesa, la presenza dei propri prodotti all’interno di un centro commerciale nella zona industriale di una grande città può non essere il massimo, in quanto viene a mancare quell’allure di lusso ed esclusività che non è un contorno, ma parte integrante dell’esperienza di shopping.

    Il potere del customer care

    Se scegli di vendere online, punta sull’intelligenza artificiale e sulle automazioni, ma fino a un certo punto. La componente umana quando si parla di customer care è infatti imprescindibile.

    Co-creation, la tendenza del momento

    Altro suggerimento importante per chi lancia un brand di borse e sceglie il canale online è il focus su una tendenza che, quando si parla di accessori in questo periodo, è al centro dell’attenzione: la co-creation.

    Progettare il sito inserendo un configuratore che permette all’utente di scegliere dettagli della borsa, dalle piccole decorazioni al colore, può rivelarsi una scelta vincente.

    Published by:
  • Quali sono i 5 cibi più afrodisiaci?

    Sin dall’alba dei tempi, l’uomo è sempre stato alla costante ricerca di alimenti in grado di accendere la passione e migliorare le prestazioni. Le virtù dei cibi afrodisiaci, tra leggenda e realtà, vengono narrate da svariati secoli a questa parte e sono considerati dei potenti alleati per risvegliare i sensi e vivere esperienze intime decisamente appaganti, soprattutto quando ci si appresta a godere di momenti di grande coinvolgimento fisico e mentale: vai qui se cerchi annunci di escort a Milano e vuoi rendere indimenticabile una serata vissuta all’ombra della Madunina.

    E’ inutile negare come alcuni alimenti, più d’altri, riescano a stimolare la circolazione sanguigna e agevolino la produzione di ormoni legati al desiderio sessuale. Nel prosieguo dell’articolo scopriremo quali sono i cinque cibi più afrodisiaci, potenzialmente in grado di rendere decisamente più romantica e coinvolgente una serata trascorsa con la propria dolce metà.

    Ostriche

    Un alimento da sempre considerato altamente afrodisiaco, capace, come pochi altri, di accendere la passione tra due persone, sono le ostriche. Ricche di zinco, queste delizie marine favoriscono la produzione di testosterone, l’ormone maschile legato al desiderio sessuale. Inoltre, le ostriche contengono dopamina, un neurotrasmettitore che stimola il piacere e il benessere psicofisico.

    Secondo alcuni rinomati chef, le proprietà afrodisiache delle ostriche sono ancor più evidenti qualora venissero consumate crude con qualche goccia di limone, accompagnate da un buon bicchiere di vino bianco. Le ostriche sono l’alimento ideale per una cena intima e raffinata, in grado di riaccendere e risvegliare la complicità di coppia.

    Cioccolato fondente

    Ricco di feniletilamina e serotonina, il cioccolato stimola il cervello a rilasciare endorfine, favorendo il buonumore e il benessere psicologico. Quello fondante, non a torto, è considerato un toccasana, vero e proprio elisir del piacere. D’altro canto, la teobromina presente nel cacao agisce come un leggero stimolante, aumentando il battito cardiaco e favorendo una sensazione di eccitazione.

    Per amplificare ulteriormente il potere afrodisiaco del cioccolato fondente, è consigliato prediligere quelli che presentano una percentuale di cacao superiore a 70. Concludere una serata a tinte “hot” con una fonduta di cioccolato accompagnata da frutta fresca, renderà ancor più dolce e indimenticabile il vostro piccante incontro.

    Peperoncino

    Tra gli alimenti universalmente riconosciuti maggiormente afrodisiaci spicca, senza alcun dubbio, il peperoncino, noto per le sue proprietà stimolanti e vasodilatatrici. La capsaicina, il principio attivo che conferisce al peperoncino il suo caratteristico sapore piccante, aumenta la temperatura corporea e favorisce la circolazione sanguigna.

    Questo effetto amplifica considerevolmente le sensazioni fisiche e, soprattutto, risveglia il desiderio, consentendo di vivere una nottata fortemente passionale con il/la partner. Il peperoncino, quindi, è altamente consigliato per vivere una serata romantica, contribuendo a creare un’atmosfera intrigante e sensuale.

    Fichi

    Tra i frutti considerati più sensuali troviamo i fichi, che devono la loro “fama afrodisiaca” alla loro consistenza morbida e al sapore dolce e avvolgente. Ricchi di minerali come ferro, potassio e magnesio, i fichi favoriscono la circolazione sanguigna e il benessere generale del corpo.

    Oltretutto, i fichi contengono una buona dose di zuccheri naturali, che forniscono molta energia e sono propedeutici al prolungamento dei momenti di intimità. Qualora fossero gustati freschi, possibilmente abbinandoli a formaggi o miele, sono un ottimo viatico per rendere maggiormente seduttiva la serata in compagnia della propria dolce metà.

    Zenzero

    Un cibo noto per le proprietà energizzanti e stimolanti è, senza alcun dubbio, lo zenzero. Esso favorisce la circolazione del sangue, contribuisce a migliorare la sensibilità e aumenta il livello di energia. Lo zenzero, inoltre, agisce come potente digestivo, evitando la sensazione di pesantezza dopo una cena importante.

    Una tisana allo zenzero o una salsa a base di questa spezia possono aggiungere un tocco intrigante alla serata, favorendo il rilassamento e la complicità di coppia.

    Published by:
  • Accessibilità nella sanità: come cambierà l’assistenza per le persone con disabilità

    L’accessibilità nella sanità rappresenta un tema cruciale nel panorama contemporaneo, un ambito in cui progresso tecnologico e sensibilità sociale si intrecciano per migliorare la qualità della vita di milioni di persone. Le barriere, sia fisiche che digitali, possono rendere estremamente complesso l’accesso ai servizi sanitari per le persone con disabilità, creando disparità e ostacoli che compromettono la loro autonomia e salute.

    Tuttavia, l’innovazione sta aprendo nuove strade, promettendo di rivoluzionare il settore e renderlo più inclusivo. In questo articolo esploreremo come l’accessibilità nella sanità si sta evolvendo, quali sono le principali sfide da affrontare e come la tecnologia, supportata da normative specifiche, possa rappresentare una risposta concreta.

    Innovazione tecnologica: un ponte verso l’inclusione

    Le tecnologie innovative stanno cambiando il volto dell’assistenza sanitaria per le persone con disabilità. Dalla telemedicina alle app progettate per monitorare la salute, fino ai dispositivi indossabili che forniscono informazioni in tempo reale, le soluzioni digitali offrono nuove opportunità per superare le barriere tradizionali.
    Tuttavia, è essenziale che questi strumenti siano progettati per essere accessibili a tutti. La mancanza di funzionalità adeguate rischia infatti di escludere proprio quelle persone che ne avrebbero più bisogno.

    In questo contesto, la web accessibility gioca un ruolo fondamentale. Un sito web o un’applicazione sanitaria deve essere utilizzabile anche da chi ha disabilità visive, uditive o motorie. Realtà come okACCEDO, che offre soluzioni tecnologiche proprietarie per l’accessibilità digitale, stanno aprendo la strada in questo settore. Adottare pratiche di accessibilità non è solo un dovere etico, ma un obbligo legale in molti paesi, inclusa l’Italia, dove la Legge Stanca impone standard specifici per i siti di enti pubblici e privati. Questo approccio non solo garantisce una maggiore inclusività, ma permette anche di ampliare la platea di utenti, trasformando un impegno sociale in un vantaggio competitivo.

    Le sfide dell’accessibilità nei servizi sanitari

    Nonostante i progressi tecnologici, le barriere all’accessibilità nella sanità rimangono significative. Tra i problemi più comuni ci sono strutture non adeguate, personale non formato e processi amministrativi complessi che non tengono conto delle esigenze specifiche delle persone con disabilità. Per esempio, una visita medica può diventare un’impresa ardua per chi si muove in sedia a rotelle, se le cliniche non sono dotate di rampe o ascensori. Allo stesso modo, la comunicazione con i pazienti sordi o ipovedenti può essere compromessa dalla mancanza di strumenti adeguati, come interpreti della lingua dei segni o sistemi di lettura vocale.

    A questi ostacoli si aggiunge il digital divide. Sebbene molte persone con disabilità possano trarre vantaggio dall’uso della tecnologia, non sempre hanno accesso agli strumenti o alle competenze necessarie per utilizzarli. Questo richiede un duplice intervento: da un lato, sviluppare soluzioni più intuitive e accessibili; dall’altro, investire in programmi di formazione per garantire che nessuno venga lasciato indietro.

    Il ruolo delle normative e del settore privato

    L’accessibilità sanitaria non può essere lasciata al caso: è necessaria una regolamentazione chiara che definisca standard e obblighi per tutti gli attori coinvolti. In Italia, la Legge Stanca rappresenta un passo avanti significativo, ma il suo impatto è ancora limitato dalla scarsa applicazione e dalla mancanza di consapevolezza tra i professionisti del settore.

    Un cambiamento reale richiede anche l’impegno del settore privato. Aziende tecnologiche, start-up e operatori sanitari devono collaborare per sviluppare soluzioni che siano non solo innovative, ma anche inclusive. Le partnership tra pubblico e privato possono accelerare l’implementazione di nuove tecnologie, mentre incentivi fiscali e finanziamenti pubblici potrebbero stimolare gli investimenti in questo ambito. Il risultato? Un sistema sanitario più equo, in grado di rispondere alle esigenze di una società sempre più diversificata.

    Prospettive future: verso una sanità inclusiva

    Il futuro dell’accessibilità sanitaria passa attraverso una visione integrata che metta al centro la persona e le sue esigenze. Questo implica non solo migliorare l’accesso ai servizi esistenti, ma anche ripensare il modo in cui vengono progettati. La telemedicina, ad esempio, potrebbe diventare una soluzione standard per le persone con difficoltà di mobilità, mentre gli ospedali potrebbero adottare tecnologie di realtà aumentata per facilitare la navigazione all’interno delle strutture.

    Inoltre, la crescente attenzione verso l’intelligenza artificiale offre nuove opportunità per personalizzare l’assistenza sanitaria. Algoritmi avanzati potrebbero analizzare le esigenze individuali di ogni paziente e suggerire interventi specifici, migliorando così l’efficacia delle cure. Tuttavia, è fondamentale che queste tecnologie siano sviluppate con un approccio etico e inclusivo, evitando di creare nuove forme di esclusione.

    Published by: