La disdetta delle utenze domestiche richiede una serie di procedure che devono essere eseguite con molta attenzione, oltre che con precisione. Ogni utenza, che si tratti di elettricità, gas, acqua o servizi di telefonia e Internet, ha delle specifiche modalità di disdetta che variano in base al fornitore e al contratto sottoscritto. Rispettare tali procedure, dunque, è un mantra indispensabile per tutti coloro che desiderano evitare costi aggiuntivi o – peggio ancora – l’interruzione delle forniture.
Una premessa: la disdetta è necessaria?
Per prima cosa, è bene specificare un fatto. Spesso scegliamo di disdire un’utenza domestica in quanto non la consideriamo più conveniente sotto il profilo economico.
In tal caso, però, la disdetta non è necessaria: è infatti possibile sottoscrivere un nuovo contratto con un altro fornitore di energia elettrica, selezionato in precedenza in base ad elementi come le offerte e gli sconti. In quella circostanza, infatti, sarà il nuovo fornitore ad occuparsi di tutte le pratiche necessarie al fine di chiudere il vecchio contratto, senza che l’utente debba fare nulla.
Ma come bisogna procedere, se l’intenzione è di chiudere definitivamente un contratto, ad esempio quando ci si trasferisce o si lascia una casa sfitta per un periodo di tempo prolungato?
Come disdire le utenze domestiche?
Innanzitutto, bisogna contattare il proprio fornitore e comunicare la volontà di recedere dal contratto. Questo passaggio di solito avviene tramite canali come il servizio di assistenza (call center), l’e-mail o l’apposito modulo da compilare sul sito web dell’azienda. La comunicazione può essere inviata anche via fax, PEC o raccomandata con ricevuta di ritorno.
In questa fase è necessario fornire il codice cliente, il POD (elettricità) o il PDR (gas) e il numero del contatore, spesso riportati in bolletta. Ci sono anche altri dati da comunicare in sede di disdetta di una fornitura, come il codice fiscale del firmatario del contratto e il recapito presso il quale si riceverà la fattura finale.
Inoltre, è fondamentale comunicare la data in cui si desidera che la fornitura sia interrotta (di solito non oltre i 30 giorni). Il fornitore poi invierà un tecnico per prelevare l’ultima lettura del contatore, necessaria per la chiusura del contratto e per redigere la bolletta di conguaglio, così da poter calcolare eventuali debiti o crediti residui. In altri casi, invece, potrebbe essere richiesta l’autolettura del contatore.
Per la disdetta dei servizi idrici è necessario contattare l’ACA, mentre per i servizi di telefonia e Internet spesso la questione è più complessa, soprattutto per quel che riguarda le penali per la rescissione anticipata e la restituzione di apparecchi come il router (se concesso in comodato d’uso). Il suggerimento, comunque, è di contattare sempre il fornitore per farsi spiegare le procedure da intraprendere per la disdetta delle utenze in questione. Anche in questo caso, di solito si invia la richiesta tramite raccomandata A/R, PEC, fax o altri canali.
Conclusioni
La disdetta delle utenze domestiche è un processo che richiede di seguire in modo scrupoloso le procedure specifiche di ogni fornitore, conservando la documentazione per evitare problemi futuri. Grazie alle informazioni viste oggi, però, si potrà contare su una linea guida chiara per procedere senza errori.