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Economia e finanza italiana e mondiale, guide ed opinioni sull’andamento della borsa e trading online. Criptovalute in confronto.

Perché le aziende dovrebbero avere un numero verde? 5 motivi per scegliere questo servizio

Il numero verde è un servizio telefonico che permette alle aziende di ricevere chiamate senza costi per i clienti, poiché le spese vengono interamente sostenute dall’azienda stessa.

Attivato tramite un abbonamento, questo strumento facilita il contatto diretto con il pubblico, migliora il servizio clienti e incentiva la comunicazione eliminando le barriere economiche.

Molto utile in vari settori, dal supporto tecnico all’assistenza commerciale, il numero verde offre molteplici benefici, come quelli illustrati di seguito.

Offrire assistenza continua

Il primo vantaggio di un numero verde per aziende è la possibilità di avere un centralino intelligente, che consente di fornire assistenza commerciale, amministrativa, tecnica ed altro attraverso un menu vocale interattivo.

Questo sistema indirizza automaticamente i clienti al reparto competente, semplificando e velocizzando il supporto. Grazie alla gestione automatizzata delle chiamate, si riducono i tempi di attesa e si ottimizzano le risorse aziendali, migliorando l’efficienza del servizio di assistenza.

Un numero verde, inoltre, può essere personalizzato con messaggi informativi forniti tramite risponditori automatici, garantendo assistenza continua.

Ottimizzare la customer experience

Il numero verde non è solo un canale di comunicazione con i clienti, ma anche uno strumento strategico per le aziende. Infatti, fornisce all’amministratore una panoramica chiara sull’andamento del servizio, permettendo di monitorare il volume delle chiamate, identificare le richieste più frequenti e valutare l’efficacia del servizio clienti.

Grazie alla raccolta e all’analisi dei dati, le aziende possono individuare tendenze, prevedere le esigenze dei clienti e ottimizzare l’allocazione delle risorse. Questo consente di migliorare l’organizzazione interna e di prendere decisioni più informate.

Le informazioni raccolte tramite il numero verde possono inoltre essere utilizzate per adattare le strategie di marketing, personalizzare le offerte e migliorare la customer experience.

Migliorare l’immagine aziendale

Il numero verde rappresenta un valore aggiunto per qualsiasi azienda, indipendentemente dalle sue dimensioni. Permette di trasmettere un’immagine di efficienza, professionalità e affidabilità, elementi fondamentali per conquistare la fiducia dei clienti.

Un’organizzazione che offre un canale di contatto gratuito, infatti, appare strutturata e ben organizzata, poiché dimostra attenzione al servizio clienti e facilità di accesso alle informazioni.

Ricevere chiamate indipendentemente dalla zona geografica

Grazie al numero verde, è possibile ricevere chiamate senza limiti geografici, e ciò permette alle aziende di essere sempre raggiungibili dai clienti.

Con il numero verde le chiamate possono essere indirizzate sia su telefoni fissi che su dispositivi mobili, in Italia e all’estero. Questa soluzione si rivela particolarmente vantaggiosa per le aziende con più sedi e/o con dipendenti distribuiti in diverse aree geografiche.

Pubblicizzare l’azienda

Un ultimo ma importante aspetto del numero verde è la capacità di rafforzare la memoria del brand. Pagando un sovrapprezzo rispetto all’abbonamento standard, infatti, è possibile attivare un numero verde mnemonico, ovvero una sequenza numerica facile da ricordare. Questo facilita la memorizzazione da parte dei clienti e incrementa le chiamate.

Un numero intuitivo aumenta la probabilità che i clienti decidano di contattarlo spontaneamente, rendendo l’azienda molto accessibile. Inoltre, la facilità di memorizzazione trasforma il numero in una sorta di strumento pubblicitario: più è semplice, più resta impresso nella mente dei consumatori.

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La Ripresa del Mercato Immobiliare Europeo nel 2025: Uno Sguardo agli Uffici, alla Logistica e agli Asset Alternativi

Federico Marcaccini, esperto nel settore immobiliare italiano, offre una visione approfondita sulle previsioni economiche per il mercato immobiliare europeo del 2025. L’analisi si concentra su come la ripresa, sebbene graduale, porterà nuove opportunità nei settori degli uffici, della logistica e degli asset alternativi.

La Crescita Graduale del Settore Immobiliare

Secondo Marcaccini, il mercato immobiliare europeo sta attraversando una fase di transizione. Dopo un periodo di incertezza globale, si prevede una ripresa costante ma non immediata, che sarà sostenuta da settori specifici come quello della logistica e degli uffici. Marcaccini sottolinea che questa crescita sarà favorita dalla stabilizzazione economica e dal ritorno della fiducia degli investitori.

“L’Europa ha dimostrato una notevole resilienza,” afferma Marcaccini, “ma è fondamentale che gli investitori si concentrino su settori chiave e sulle nuove tendenze del mercato per garantire un ritorno sicuro e duraturo.”

Uffici: Un Settore in Evoluzione

Marcaccini evidenzia come il settore degli uffici stia vivendo un cambiamento strutturale. La diffusione del lavoro ibrido ha ridefinito le esigenze delle aziende, che ora cercano spazi flessibili e moderni. “Gli uffici del futuro saranno più orientati al benessere dei dipendenti e alla sostenibilità,” spiega l’esperto.

Le location centrali continueranno a essere un punto di riferimento, ma crescerà anche l’interesse per aree periferiche ben collegate e con costi inferiori. Marcaccini sottolinea che la chiave del successo in questo settore sarà la capacità di adattarsi a un ambiente in continua evoluzione.

Logistica: Un Pilastro del Mercato Immobiliare

Il settore della logistica si conferma uno dei principali motori del mercato immobiliare. Con l’espansione dell’e-commerce, la domanda di spazi logistici è cresciuta in modo esponenziale. Marcaccini sottolinea che gli investitori stanno puntando su asset vicini ai grandi centri urbani, in grado di garantire tempi di consegna rapidi.

“La logistica è diventata una delle opportunità più interessanti per chi vuole diversificare il proprio portafoglio immobiliare. Gli spazi innovativi e sostenibili avranno un ruolo sempre più centrale”, afferma Marcaccini.

Asset Alternativi: Opportunità in Espansione

Un altro settore da monitorare è quello degli asset alternativi, come residenze per studenti, strutture sanitarie e alloggi temporanei. Marcaccini spiega che questi asset stanno attirando l’attenzione degli investitori grazie alla loro resilienza durante i periodi di crisi e al crescente bisogno di soluzioni specifiche.

“Gli asset alternativi rappresentano una nuova frontiera per gli investitori. Offrono rendimenti stabili e si adattano perfettamente alle esigenze di un mercato in evoluzione,” afferma l’esperto.

Federico Marcaccini conclude sottolineando che il 2025 sarà un anno cruciale per il mercato immobiliare europeo. La ripresa sarà graduale ma solida, trainata da settori chiave come gli uffici, la logistica e gli asset alternativi. Per gli investitori, la capacità di anticipare le tendenze e di puntare su progetti sostenibili e innovativi sarà determinante per il successo.

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Arriva l’anno nuovo? Come creare un piano finanziario efficace

L’inizio di un nuovo anno è un’opportunità ideale per valutare la propria situazione finanziaria e pianificare un’efficace gestione delle entrate e delle uscite. Un piano ben strutturato ti aiuta a gestire obiettivi a breve, medio e lungo termine, oltre a offrirti maggiore serenità di fronte a eventuali imprevisti.

Esistono diverse strategie per una pianificazione finanziaria efficace, e una delle più conosciute è il metodo 50-30-20, che analizzeremo in dettaglio. Tuttavia, prima di applicare qualsiasi strategia, è fondamentale partire da un’analisi precisa delle proprie entrate e uscite mensili, un passaggio cruciale per costruire una base solida su cui pianificare il futuro.

Primo passo: l’analisi della situazione finanziaria

Il primo passo per un’efficace pianificazione finanziaria è una precisa analisi delle proprie entrate e uscite mensili. La verifica delle proprie entrate è in genere più facile, dato che le principali fonti sono lo stipendio o la pensione ed eventuali fitti attivi o altre rendite.

È inoltre importante valutare le risorse disponibili sotto forma di risparmi e investimenti, come conti deposito, fondi pensione e titoli.

L’analisi delle spese può risultare più complessa, ma i tool di budgeting possono semplificare questo processo. Infatti, è sempre più semplice organizzare le tue spese dal conto online, poiché integrano al loro interno strumenti che permettono di monitorare con precisione sia le spese che le entrate, facilitando la gestione del denaro.

Una volta completata un’analisi accurata, si può procedere con la pianificazione finanziaria vera e propria.

Il metodo 50-30-20

Una delle più conosciute strategie di pianificazione finanziaria è il metodo 50-30-20, messa a punta dalla giurista statunitense Elizabeth Warren; quest’ultima propone di suddividere il totale delle proprie entrate nette fisse in tre parti:

  • 50% per le spese necessarie (i cosiddetti “bisogni”)
  • 30% per le spese voluttuarie (i cosiddetti “desideri”)
  • 20% da destinare ai risparmi/investimenti.

Un esempio pratico: se le tue entrate fisse familiari nette ammontano a 3.000 euro, 1.500 euro dovranno essere destinati a pagare le spese dei bisogni (utenze domestiche, eventuali rate di prestiti o mutui, spese alimentari,…); 900 euro possono essere utilizzati per i desideri (vacanze, abbonamenti, hobby, uscite al ristorante, cinema), mentre 600 euro dovranno essere destinati a strumenti di risparmio (un fondo pensione, un piano di accumulo capitale, Buoni del Tesoro e simili.).

L’obiettivo del 20% per i risparmi/investimenti non dovrebbe essere mai disatteso; eventualmente, nel caso aumentasse la quota delle spese necessarie, si dovrebbero “limare” quelle voluttuarie.

Il conto corrente e l’organizzazione delle spese

I conti correnti sono diventati strumenti essenziali per la gestione del denaro, collegati a carte di debito e credito che facilitano l’organizzazione delle spese. In particolare, i conti online offrono strumenti avanzati che classificano automaticamente entrate e uscite in categorie come stipendi, pensioni, spese di viaggio e assicurative.

Questi strumenti di budgeting, attraverso report e grafici, forniscono una visione chiara di come stai gestendo le tue finanze. Se noti che alcune voci di spesa sono eccessive, puoi apportare modifiche per ottimizzare il tuo budget. Al contrario, se le spese risultano inferiori alle previsioni, hai la flessibilità di destinare una maggiore quota a risparmi, investimenti o acquisti posticipati.

Inoltre, i conti correnti online offrono funzioni di alert che ti avvisano quando superi un certo limite di spesa o effettui transazioni di importo elevato. Grazie a questi strumenti, la pianificazione finanziaria diventa più facile ed efficace.

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Soccorso stradale: cos’è e a cosa serve

Speriamo che nel tempo non abbiate avuto bisogno del soccorso stradale, ma si tratta di una eventualità che va comunque presa in considerazione. In un momento di necessità sapere già quale soccorso stradale attivare, e avere la certezza che offra servizi di alto livello, potrebbe davvero fare la differenza.

In questo articolo abbiamo deciso di darvi alcune informazioni sul soccorso stradale. L’obiettivo è quello di aiutarvi a scegliere il servizio di soccorso stradale a Parma più in linea con quelle che sono le vostre necessità. Seguendo i nostri consigli troverete ciò che fa per voi.

Le caratteristiche del soccorso stradale

Quando dovete scegliere a quale soccorso stradale affidarvi vi consigliamo di valutare per prima cosa l’effettiva disponibilità del servizio. Gli imprevisti possono capitare in ogni momento, per questo dovreste potervi rivolgere al soccorso stradale 24 ore su 24, ogni giorno dell’anno, comprese le festività. Un servizio attivo in ogni ora è fondamentale, visto che di notte trovare una soluzione a qualsiasi problema che si possa avere in strada potrebbe essere molto difficile.

Dal punto di vista del costo molto dipende dal tipo di soccorso di cui si ha bisogno. L’intervento del carro attrezzi di solito risulta più costoso di altri servizi.

In generale vi suggeriamo di scegliere tenendo a mente vari fattori, tra cui i costi, la disponibilità e la qualità del servizio.

Quando si attiva il soccorso stradale?

Molti si chiedono quando effettivamente sia il caso di attivare il soccorso stradale. Sono molte le situazioni che potrebbero essere risolte con un servizio di questo genere.

Ad esempio se l’auto non è più in condizione di marciare potrebbe essere il caso di richiedere l’intervento di un carro attrezzi, così da riuscire a trasportare via la vettura. Può capitare dopo un guasto grave, o dopo che c’è stato un sinistro stradale e la macchina non è più in grado di muoversi.

Oppure si potrebbe aver bisogno di soccorso per risolvere il problema sul posto. I servizi di soccorso stradale possono inviare un tecnico affinché si occupi della risoluzione in prima persona, sistemando il guasto o portando direttamente una ruota di scorta per sostituire uno pneumatico che si è bucato.

Non aspettate il momento di un imprevisto per mettervi a scegliere il soccorso stradale a cui rivolgervi. La fretta difficilmente è una buona consigliera. Meglio essere preparati, e sapere già a chi affidarsi in queste occasioni.

Perché scegliere un soccorso stradale attivabile online?

Oggi la maggior parte delle persone ha in tasca uno smartphone con una connessione internet, che permette di navigare liberamente nel web in ogni momento. La copertura è molto ampia, anche nelle zone lontane dai grandi centri. Per questo oggi scegliere un soccorso stradale attivabile online può essere una scelta molto valida.

Un servizio di questo genere può essere raggiunto in pochi istanti. Un buon esempio è Europ Assistance, che offre un’interfaccia intuitiva con cui tutti possono dare le informazioni necessarie per avviare il prima possibile l’intervento. Per molte persone potrebbe essere più facile dare tutti i dati attraverso una piattaforma di questo tipo, invece che utilizzare il telefono.

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I migliori paesi esteri dove iniziare il proprio piano di investimento

Quella degli investimenti è una materia molto complessa, che deriva da una serie di caratteristiche che porta, anno dopo anno, diversi esperti e addetti ai lavori a confrontarsi, relativamente a frontiere di mercato utili e, soprattutto, fiorenti per la propria attività economica. In genere, esistono alcuni paesi, tra i quali spiccano i paradisi fiscali, che permettono di agevolare la propria attività di investimento, grazie ad un meccanismo di tassazione più agevole e meno stringente, soprattutto in un primo periodo. Ciò non vuol dire che, scegliendo questi paesi, si compirà un’azione illecita o poco etica ma, semplicemente, che si andrà a scegliere un luogo dove il proprio piano di investimento risulta essere migliorato e più semplice da attuarsi: di seguito, sulla base di diverse valutazioni che possono essere chiamate in causa, si indicheranno alcuni di questi paesi esteri.

Le caratteristiche da valutare per la scelta di un paese dove investire

Prima di procedere con una semplice lista di paesi dove iniziare il proprio piano di investimento all’estero, è importante contestualizzare quella serie di dati che verranno offerti. La scelta degli investitori, infatti, dovrà essere finalizzata non soltanto in base ad un discorso di tassazione, che molto spesso attira dei movimenti verso l’estero, ma anche alla valutazione di altre caratteristiche da prendere in esame, per la scelta di un paese dove investire. A nulla importa, infatti, investire in un paese con tassi poco stringenti ma con una prospettiva di capitalizzazione di mercato bassa, dal momento che ciò frenerebbe allo stesso modo il proprio lavoro e il proprio guadagno.

Di conseguenza, tra i fattori che dovranno essere chiamati in causa per la propria valutazione ci sono, innanzitutto, la potenzialità di crescita attraverso la dimensione del mercato di riferimento e la possibilità di espandersi in un determinato settore estero; in secondo luogo, bisogna valutare quante e quali risorse ci sono nel mercato dell’investitore estero, oltre che la clientela alla quale ci si può interfacciare. Parametro da valutare assolutamente riguarda, invece, i costi di produzione e l’utilizzo di tecnologie previste da alcuni paesi: realtà come quella italiana, ad esempio, non consentono l’utilizzo dell’energia nucleare autoprodotta, dunque per alcune frontiere di mercato ciò sarebbe assolutamente svantaggioso rispetto ad altri paesi dove, invece, il nucleare è disponibile. Infine, bisognerà valutare anche la scelta in termini etici e di asset, per comprendere se il proprio brand può avere luogo.

I paesi consigliati per avviare un investimento

Detto questo, si possono indicare quelli che sono i migliori paesi esteri dove iniziare il proprio piano di investimento, sulla base delle caratteristiche precedentemente elencate e seguendo anche la rotta tracciata dalla World Bank. Innanzitutto, si considera una delle realtà più importanti, in termini di mercato, degli ultimi anni: l’Arabia Saudita. Trattasi di un vero e proprio gigante del Medio Oriente, nel quale è concentrata non soltanto la maggior parte della ricchezza della penisola arabica, ma anche una grandissima quantità di persone opportunità dal punto di vista turistico, professionale e societario. In effetti, si tratta di un paese dove il Pil Pro Capite nominale supera i 21mila dollari, a dimostrazione di una frontiera assolutamente importante per ogni investitore. Rientrando in quella stessa zona, non si può non prendere in considerazione anche la zona degli Emirati Arabi Uniti e, soprattutto, della loro zona centrale: investire a dubai sembra quasi un cliché al giorno d’oggi, ma c’è un motivo per il quale il paese attira così tanti investitori esteri. Trattasi di un luogo che presenta una tassazione molto blanda e, soprattutto, un meccanismo di agevolazione degli investitori esteri, tale da giustificare qualsiasi movimento di mercato.

Spostandosi dall’altra parte del mondo, la Costa Rica rappresenta uno dei paesi più economicamente e politicamente stabili per avviare un investimento estero, come considerato anche dalla crescita di mercato del Sud America in generale, negli ultimi anni, ed alcuni paesi come la Costa Rica e il Brasile, che al giorno d’oggi fa parte di quelle realtà più in risalita secondo dati internazionali. Si conclude, naturalmente, con il Lussemburgo, uno dei paesi più piccoli al mondo ma, allo stesso tempo, anche uno dei più ricchi, come considerato sia dei dati del Pil nominale, sia di quello Pro Capite che supera i 114.000 $ stando ai dati del 2018.

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Quanto costa affittare una casa a Milano: prezzi e quartieri

Chi cerca una casa da prendere in affitto a Milano dovrebbe considerare un budget abbastanza alto. Il capoluogo della Lombardia, infatti, è molto noto per i prezzi dell’affitto alti. In media, per trovare in affitto un monolocale o un mini bilocale, bisognerebbe prevedere un budget di circa 900 euro, perché a meno di questi prezzi è davvero difficile trovare un’occasione conveniente. Ma se andiamo più nei dettagli, quanto veramente si può spendere per trovare un alloggio in affitto a Milano, corrispondente alle proprie esigenze e necessità? Quanto può cambiare il canone da zona a zona?

Quanto costa un affitto a Milano

Parliamo di prezzi medi per quanto riguarda gli affitti in questa città. Qui puoi farti un’idea sul costo degli affitti a Milano. Si tratta del portale Immobili Ovunque, che, oltre a proporre annunci immobiliari per quanto riguarda le case in vendita, si occupa anche delle possibilità per la locazione. Dal punto di vista tecnico, il portale è molto performante e il sito si propone di raccogliere soltanto gli annunci dei veri esperti del mercato, ovvero le agenzie immobiliari.

Il costo medio di un affitto a Milano ad agosto 2023 si attestava a 22,23 euro al metro quadrato. In ogni caso, considerando anche l’evoluzione nel corso del tempo, si va da un range compreso tra 15,65 euro al metro quadrato (considerato come il prezzo più basso) e 30,43 euro al metro quadrato (come prezzo più alto). Naturalmente tutto varia a seconda della metratura della casa.

Per esempio, per un alloggio di 30 metri quadri si possono spendere di affitto circa 669 euro. A questa cifra si aggiungono poi le spese di condominio, che a Milano sono le più alte d’Italia, intorno ai 162 euro. Quindi il costo finale per un monolocale da 30 metri quadri è di 831 euro.

Per una casa da 60 metri quadri, si possono spendere 1.495 euro di affitto al mese. Se poi si hanno esigenze di una casa ancora più ampia, come per esempio un immobile da 90 metri quadri, che corrispondono ad un trilocale grande o ad un quadrilocale, sempre considerando l’aggiunta delle spese condominiali, si arriva a 2.169 euro di affitto.

Quali sono le zone più economiche per affittare a Milano

Per scendere con i prezzi, bisogna spostarsi nelle zone periferiche. Anche qui comunque ci sono molte variabili che influenzano i costi. Per esempio, la presenza di una cantina o di un solaio, il piano più o meno alto dell’appartamento, la classe energetica e la presenza di mobili nuovi, se si cerca una casa arredata.

Gli stessi parametri influiscono anche nel determinare l’affitto per una casa nelle immediate vicinanze del centro. Infatti per risparmiare ci si dovrebbe orientare verso appartamenti al piano terra oppure verso immobili situati in condomini senza ascensore.

Le stanze in affitto per studenti a Milano

Milano richiama anche molti studenti fuori sede, che si iscrivono alle università molto note in tutta Italia. Ma anche i prezzi per quanto riguarda le stanze da affittare agli studenti non sono molto bassi. Infatti una stanza singola costa 620 euro e una doppia 321 euro.

Anche i lavoratori che si trasferiscono nel capoluogo lombardo per questioni professionali incontrano delle difficoltà per quanto riguarda i prezzi. Si calcola che prendere in affitto un appartamento per un lavoratore incida per non oltre il 30% del reddito mensile. Questa regola però vale in generale, ma a Milano questa pratica viene spesso molto disattesa.

Nel contempo, comunque, sono stati avviati nella città degli incentivi e delle agevolazioni per venire incontro alle difficoltà degli affitti per i lavoratori precari, per coloro che sono dotati di partita IVA e per gli studenti.

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Come arredare uno studio medico

L’apertura di uno studio medico rappresenta il sogno di una vita che si realizza per tantissimi professionisti. Nel momento in cui ci si trova ad arredarlo, può capitare che l’emozione lasci il posto alla confusione e al pensiero di non riuscire a destreggiarsi tra le numerose mansioni da gestire.

Nulla di preoccupante! Con l’attenzione a pochi ma importantissimi espedienti, è possibile ottenere risultati straordinari.

L’importanza della pavimentazione

Se c’è un luogo dove è necessario trasmettere un’idea di comfort, eleganza e rigore fin dai primi momenti, questo è lo studio medico. Alla luce di ciò, è importantissimo curare la pavimentazione dell’ingresso e della sala d’attesa, evitando, per esempio, soluzioni come le moquette e le passatoie, che rischiano, a lungo andare, di essere poco igieniche.

Un’opzione che permette di non sbagliare praticamente mai è il parquet. Nell’ambito delle numerose essenze che si possono chiamare in causa, il noce americano spicca per robustezza e, per quanto riguarda la resa estetica, per la restituzione di un senso di classicità che non può che infondere tranquillità in chi fruisce di un determinato ambiente.

Come si può constatare sul portale Parquet Naturale, autorevole punto di riferimento per chi vuole sia informarsi sulle caratteristiche e i pregi delle varie essenze, sia entrare in contatto con professionisti qualificati per la realizzazione del pavimento e la posa, si può scegliere tra la soluzione oliata-cerata e la prefinitura all’acqua.

La prima opzione è l’ideale nei casi in cui si ha intenzione di orientare la hall del proprio studio verso un arredamento classico.

Il potere dell’illuminazione

Proprio in virtù della già citata ricerca del massimo del comfort, quando si arreda uno studio medico è importantissimo, in tutti gli ambienti, curare la qualità dell’illuminazione.

Spazio alle soluzioni a muro, che in un contesto caratterizzato da un forte passaggio di persone sono indubbiamente molto più pratiche rispetto alle piantane, e attenzione anche alle fonti di illuminazione principali.

A meno che non si abbia a che fare con uno studio che ha alle spalle centinaia d’anni di storia, è meglio evitare il classico lampadario con le candele in vetro.

Si tratta, infatti, di una soluzione decisamente vetusta, soprattutto quando si deve raccontare, attraverso l’arredamento, un brand moderno e proiettato al futuro.

Ottime a tal proposito sono le plafoniere, che possono essere scelte di diverse forme, anche con linee morbide e con motivi estetici che richiamano altri dettagli dell’arredamento, per esempio i cuscini.

Non solo pergamene

Lo studio medico è un biglietto da visita che valorizza l’unicità dei professionsiti che vi lavorano. La tentazione più grande, quando lo si arreda, è non a caso quella di appendere le pergamene della laurea e degli altri traguardi formativi conseguiti nel corso degli anni.

La sua presenza è fondamentale, ma non basta. Essenziale, infatti, è trasmettere anche i valori che distinguono dalla concorrenza, che possono essere “raccontati” attraverso vere e proprie opere d’arte.

In questo caso, una buona idea può essere quella di prendere contatto con un creativo, raccontargli cosa si ha intenzione di trasmettere al proprio target e aspettare che, con tecniche che possono andare dalla pittura alla stampa, venga realizzata la magia.

Area relax? Sì, grazie!

In uno studio medico non deve assolutamente mancare l’area relax, da allestire in una zona caratterizzata da un livello sufficiente di privacy e avendo cura di scegliere sedute sufficientemente ampie e comode (almeno un divanetto a due posti deve essere presente).

Quali colori per le pareti?

A prescindere dalle peculiarità del brand da cui nasce lo studio, nel momento in cui si arreda e si sceglie il colore delle pareti è il caso, se possibile, di mantenersi su poche cromie neutre.

Se proprio si ha intenzione, comprensibilmente, di evitare il bianco con il suo effetto ospedale, si può puntare su un bel beige o, in caso di studi in cui i pazienti sono i bambini, verso un originale Peach Fuzz, il colore Pantone del 2024.

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I migliori veicoli commerciali in base alla tipologia di azienda

Una delle maggiori difficoltà delle aziende è quella di optare per i migliori veicoli commerciali. Essi, vanno decisi secondo dei criteri specifici e soprattutto in base alle priorità di un’impresa e della sua pianificazione operativa.

La scelta di un mezzo commerciale non è sempre semplice e scontata come si potrebbe pensare. La selezione può essere influenzata da una serie di fattori determinanti, che però non sempre si conoscono in modo minuzioso.

Come si sceglie un veicolo/flotta commerciale?

Nel vasto panorama dei furgoni aziendali disponibili sul mercato, è fondamentale porre attenzione a diverse considerazioni prima di prendere una decisione specifica (indistintamente che si tratti di leasing, acquisto o noleggio a lungo termine).

Per poter prendere scelta che sia giusta e consapevole, occorre porsi qualche domanda: quale sarà l’obiettivo principale del veicolo che vorrò acquisire? Quali dimensioni dovrò valutare attentamente? E quale tipo di alimentazione sarà più idoneo alle mie esigenze?

Queste perplessità – seppur talvolta trascurate – possono svelarsi come determinanti per evitare future complicazioni. La consapevolezza di tali aspetti diventa cruciale, poiché affrontare queste domande iniziali può prevenire problemi che potrebbero emergere successivamente, quando è ormai troppo tardi.

Affidarsi a un’azienda specializzata nel noleggio a lungo termine può essere una soluzione vantaggiosa. Accedendo al sito ufficiale delle ditte del settore è possibile trovare un’ampia gamma di furgoni in offerta, consentendoti di selezionare il modello più adatto alle tue esigenze.

Questo approccio facilita la scelta, permettendoti di valutare le opzioni direttamente online e garantendo una decisione informata basata sulle tue specifiche necessità aziendali.

I consumi contano

Il consumo di carburante riveste un ruolo indispensabile al fine di valutarne la convenienza economica per un’impresa, così come lo sarebbe per un agente di commercio impegnato in lunghe percorrenze giornaliere e annuali.

Scegliere un veicolo sportivo dalle prestazioni elevate ma con un consumo elevato di carburante, risulterebbe controproducente per qualsiasi attività aziendale.

Pertanto, la valutazione sulle spese legate al carburante dev’essere posta come priorità. Questo calcolo dettagliato consente una pianificazione precisa delle spese, evitando spiacevoli sorprese finanziarie che potrebbero compromettere la liquidità aziendale.

Un’altra differenza importante riguarda la guida in autostrada e quella in contesti urbani, dato che il consumo può variare notevolmente a seconda del modello di veicolo scelto.

Un’analisi scrupolosa del consumo di carburante si rivela fondamentale per ottimizzare i costi operativi e guidare un furgone commerciale che sia economico ed efficiente, perfettamente adattato alle specifiche esigenze di un agente di commercio o di qualsiasi altra attività aziendale.

Questo approccio garantisce una gestione oculata delle risorse finanziarie, permettendo all’imprenditore di concentrarsi maggiormente sulle attività commerciali senza eccessive preoccupazioni legate ai costi di esercizio del mezzo.

Endotermico o elettrico?

La scelta dell’alimentazione del furgone o del mezzo commerciale non può passare inosservata, soprattutto se l’impresa gestisce veicoli i cui spostamenti sono sempre più frequenti nelle grandi città. In tal caso, l’adozione di veicoli ibridi ed elettrici può rappresentare una soluzione vantaggiosa.

Questa decisione consente di evitare le limitazioni di traffico nelle Zone a Traffico Limitato (ZTL), beneficiare delle agevolazioni per il parcheggio riservate ai veicoli ecologici e risparmiare sulle spese di carburante sfruttando le colonnine di ricarica durante gli spostamenti.

Tuttavia, per gli spostamenti extraurbani, un’alternativa più conveniente potrebbe essere rappresentata da un furgone dotato di motore diesel. Questa scelta comporterebbe risparmi significativi in termini di consumo e gestione, particolarmente quando le distanze da percorrere sono considerevoli.

La propulsione diesel tende inoltre a garantire maggiore efficienza e resistenza nel lungo periodo rispetto a un modello a benzina.

In conclusione possiamo affermare che mentre i veicoli ecologici si rivelano eccellenti per la guida urbana, per i lunghi viaggi potrebbero presentarsi delle difficoltà oggettive a causa dell’autonomia limitata delle batterie di queste automobili.

In conclusione, la scelta dell’alimentazione del veicolo deve essere guidata dalle specifiche esigenze dell’impresa, bilanciando con attenzione le necessità di guida urbana ed extraurbana per garantire un’efficienza ottimale e una gestione dei costi sostenibile.

Comfort e innovazione un’anima sola

L’ultimo aspetto per scegliere il miglior veicolo commerciale è quello relativamente alla sicurezza e al comfort.

Braccioli, portacenere, supporti per smartphone e tavolini per i sedili posteriori, sono soltanto alcuni dei componenti importanti che potrebbero migliorare il comfort durante la guida.

Per quanto concerne la sicurezza, l’adozione di sistemi avanzati come l’ADAS (Advanced Driver Assistance Systems) rappresenta una scelta intelligente e preventiva. Inoltre, sistemi all’avanguardia come la frenata automatica d’emergenza, il controllo degli angoli ciechi e l’assistenza al parcheggio sono elementi essenziali per prevenire incidenti e ridurre le distrazioni durante la guida.

Nei viaggi extraurbani, caratteristiche come il Cruise Control adattivo, il mantenimento della corsia e i sensori per rilevare la stanchezza del conducente dimostrano la loro utilità e soprattutto sicurezza stradale. Questi sistemi contribuiscono a mitigare l’affaticamento e a garantire una guida sicura, soprattutto durante spostamenti prolungati.

Un aspetto spesso trascurato ma cruciale per il comfort di chi guida è il livello sonoro prodotto dal motore del veicolo. Un ambiente tranquillo e privo di rumori fastidiosi favorisce l’attenzione e la concentrazione del conducente, aumentando ulteriormente la sicurezza e il comfort durante gli spostamenti, che siano di breve o lunga durata.

In conclusione, la scelta di un furgone richiede una valutazione concreta e minuziosa, senza commettere errori che potrebbero compromettere il successo dell’attività imprenditoriale in futuro. La considerazione attenta di dettagli come comfort, sicurezza e caratteristiche avanzate può fare la differenza nel garantire un ambiente di lavoro ottimale e ridurre i rischi legati agli spostamenti aziendali.

Se la tua attività richiede una soluzione di noleggio affidabile e conveniente, potrai trovare e scoprire offerte esclusive dedicate ai possessori di partita IVA sul web.

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