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Economia e finanza italiana e mondiale, guide ed opinioni sull’andamento della borsa e trading online. Criptovalute in confronto.

Auto nuova? Come risparmiare nel lungo periodo

Le feste si avvicinano ed è ora di cominciare a ragionare sui possibili acquisti natalizi.

Perché non fare un regalo a tutta la famiglia e cambiare la vostra vecchia auto con una nuova?

In questo periodo, complici le chiusure dei bilanci, le case produttrici sono solite mettere in piedi delle promozioni molto convenienti che possono convincere anche i più restii a sostituire la vecchia automobile per passare a un modello più recente.

I motivi per passare a una nuova autovettura possono essere tanti…

Il bisogno di più spazio, la voglia di togliersi qualche soddisfazione al volante o, perché no, anche il desiderio di ridurre l’impatto ambientale e inquinare meno.

Qualunque sia il motivo, abbiamo un suggerimento per aiutarti a risparmiare nel lungo periodo dopo aver acquistato la tua nuova autovettura.

Continua a leggere per scoprirlo!

Manutenzione auto: cose da sapere

Come sicuramente sai tutte le autovetture, anche quelle più recenti, hanno bisogno di manutenzione periodica.

Inizialmente ci si limita ai tagliandi di routine per mantenere la garanzia e, con l’andar del tempo, si vanno a sostituire le componenti usurate per l’utilizzo.

È un processo naturale che, a volte, può essere fonte di stress per le spese impreviste che possono andare a sommarsi nel corso del tempo.

Per la manutenzione ci si affida al meccanico, di fiducia o di un centro autorizzato, che, dopo aver acquistato i pezzi necessari per la sostituzione o riparazione, provvede all’intervento.

I costi sono variabili a seconda del lavoro e dei pezzi da sostituire e questa non sempre è una buona notizia per le nostre tasche.

Fino a poco tempo fa, questa era l’unica opzione per chi aveva necessità di sostituire o riparare le componenti della propria automobile.

Ma niente paura, siamo pronti a consigliarti una nuova soluzione che può aiutarti a risparmiare delle cifre interessanti senza rinunciare a qualità e sicurezza.

Acquistare ricambi auto online

Hai letto proprio bene… è possibile andare ad acquistare i pezzi di ricambio per la tua autovettura direttamente online!

Questa modalità è vantaggiosa principalmente per tre motivi:

  • elimina la mediazione del meccanico: quando il ricambista compra i pezzi per tuo conto, applica una maggiorazione per la rivendita;
  • puoi comparare diverse offerte e valutare quella più conveniente;
  • ottenuto il pezzo necessario puoi rivolgerti a qualunque officina di tua fiducia per effettuare la riparazione.

Come vedi si tratta di un modo molto più conveniente, ed efficiente, per prendersi cura della tua automobile.

Esistono siti che permettono di effettuare la ricerca del pezzo necessario per la tua auto inserendo il modello o, ancora più facilmente, la targa.

In questo modo, hai la possibilità di valutare direttamente i parametri che più ti interessano per decine di fornitori contemporaneamente.

Fantastico vero?

Per farti un’idea di come funzioni un sito di questo tipo, dai un occhio a Daparto.

Ricambi online e risparmio: conclusioni

Come vedi, esiste una valida alternativa al canale tradizionale per la riparazione della tua auto; affidarti a siti di ricambi online, ti permette di ottenere un risparmio che può arrivare anche all’80% rispetto alle forniture classiche tramite officina.

Adesso prova a immaginare di poter risparmiare questa cifra per tutto il ciclo di vita della tua autovettura… ti sono venuti gli occhi a forma di euro vero?!

Questo nuovo metodo di ricerca può essere applicato, a maggior ragione, su di un’automobile usata che necessita di una manutenzione e sostituzione delle parti meccaniche più frequente.

Bene, adesso che sai come fare per cercare i pezzi di ricambio online, sei pronto per acquistare la tua auto nuova, o riparare quella vecchia, risparmiando un bel po’ di soldi.

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Settore alimentare: come entrare nella GDO

Il settore alimentare ultimamente sta avendo un grande sviluppo, definendosi come uno dei più importanti nell’ambito della produzione. Sono molte le aziende che si dedicano a questo settore e che avrebbero interesse ad entrare a far parte della GDO, ovvero nelle catene della grande distribuzione. Non è sempre facile entrare a far parte di quest’ambito, perché le grandi catene distributive spesso presentano una struttura piuttosto complessa. Per riuscire a rapportarsi correttamente a queste catene, bisogna essere muniti dei giusti strumenti e delle corrette strategie. Da questo punto di vista appaiono essenziali anche le ricerche di mercato. Vediamo in che modo le ricerche di mercato, condotte efficacemente, possano aiutare le aziende del settore alimentare ad entrare a far parte del settore della grande distribuzione.

Le finalità di una ricerca di mercato nel settore alimentare

Vediamo come funzionano le ricerche di mercato nel settore GDO, strumento essenziale, come abbiamo già specificato, per permettere ad un’azienda di svilupparsi sempre di più, per conquistare nuovi clienti e quindi per ampliare le proprie possibilità a livello di business.

È sempre bene affidarsi a dei professionisti del settore, per mettere a punto delle strategie efficaci e riuscire così a conquistare degli ottimi risultati. I professionisti ti sapranno proporre delle strategie interessanti che si rivelino tali per i consumatori e quindi possono essere più attrattive per le catene distributive.

In questo modo un’azienda che ha interesse ad entrare a far parte della GDO ha l’opportunità di suscitare l’attenzione dei buyer. Questi ultimi sono molto propensi ad accettare informazioni raccolte da società specializzate e sono molto più disponibili ad accettare anche in maniera più facile gli appuntamenti che queste aziende propongono.

Ma allo stesso tempo le ricerche di mercato possono essere molto utili per rafforzare l’immagine aziendale. Attraverso le informazioni raccolte tramite le indagini, un’azienda che opera nel settore alimentare ha la possibilità di risultare più credibile e di mostrare un’immagine molto professionale.

In questo modo riesce più facilmente a superare i concorrenti e ad avere più opportunità per entrare a far parte della GDO.

Come fare una ricerca di mercato nel settore alimentare

Un’indagine di mercato nel settore alimentare può essere veramente molto utile, come abbiamo già detto, per raccogliere quei dati e quelle informazioni fondamentali che danno una spinta essenziale ad un’azienda che voglia entrare a far parte delle grandi catene distributive.

Ma sappiamo davvero come si svolge una ricerca di questo genere, per riuscire a raggiungere gli obiettivi prefissati? Di solito i professionisti in questo settore seguono delle fasi ben precise, che permettono, via via, un monitoraggio continuo della situazione.

Il primo step di questa indagine è rappresentato dalla ricerca qualitativa sui consumatori finali. Si dedicano a questa fase almeno due focus, per essere più certi dei risultati raggiunti.

Si passa poi, come secondo step, all’analisi degli assortimenti delle catene, concentrandosi su quelle che suscitano più interesse.

Il terzo step consiste nell’intervistare i buyer delle catene. Il momento dell’intervista rappresenta un carattere fondamentale. Infatti è proprio nel corso dell’intervista che vengono analizzati i risultati di ciò che è emerso nel rapportarsi ai consumatori finali. In questo modo si ha anche l’opportunità di rilevare i bisogni delle catene, facendo riferimento soprattutto alla specifica categoria merceologica nei minimi dettagli.

Nel quarto step si formulano le prime ipotesi sulle strategie. Poi si passa ad esercitare un’indagine quantitativa sui campioni degli acquirenti, per rilevare il loro grado di soddisfazione. Infine, come ultimo step, si arriva alla definizione delle proposte da rivolgere ad ogni catena.

In questo modo, attraverso delle fasi ben concatenate e condotte con consapevolezza, si ha più possibilità di entrare a far parte della GDO, con opportunità migliori.

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Conto corrente: come conoscerlo nel dettaglio

Tutti hanno un conto corrente, questo è certo. Quello che non tutti hanno, però, è la consapevolezza di come utilizzarlo al meglio. Il motivo? Sicuramente è legato alla poca conoscenza delle sue varie voci. Sì, perché un conto corrente è un insieme di elementi e voci che riescono a rendere le operazioni dei clienti agevoli e per molti versi più rapide. Basti pensare alla possibilità di utilizzare le app ideate da molti istituti bancari che è possibile utilizzare su smartphone e su tablet.

Detto questo, è possibile che ognuno possa controllare il proprio conto corrente grazie alla conoscenza di questi singoli elementi, più o meno importanti.

Una delle grandi differenze che tutti dovrebbero conoscere è quella tra saldo contabile e saldo disponibile. Concetto che spesso desta qualche dubbio e crea molta confusione.

Per chiarire il contesto è necessario sapere di cosa si tratta.

Per saldo contabile s’intende la somma delle operazioni registrate fino a un certo momento. In questo scenario viene compreso l’insieme di tutti i movimenti (sia a credito che a debito) registrati in una data precisa su un determinato conto corrente.

Il saldo disponibile, invece, è la somma che si ha  effettivamente a disposizione sul proprio conto corrente. Si tratta di un elemento che comprende l’ammontare del fido messo a disposizione sul conto dalla banca e l’insieme delle operazioni effettuate ma non ancora contabilizzate.

Il conto corrente più vantaggioso

Non esiste un conto corrente più vantaggioso a prescindere da tutto. Questo è necessario saperlo. Ogni cliente richiede un particolare tipo di soluzione che ogni banca saprà soddisfare, tenendo presente le numerosissime possibilità di scelta. Non è un segreto che i conti da poter scegliere siano davvero molti.

Il primo strumento ideale per optare per la soluzione più vantaggiosa per le proprie esigenze è quello dei comparatori di conti correnti. Strumenti efficaci come Qualeconto.net permettono di avere una visione d’insieme sullo scenario finanziario che si ha a disposizione.

In questo modo vengono comparate le soluzioni possibili, mettendo a confronto ciò che offrono sia per quanto riguarda i costi di apertura (se li richiedono) sia quelli di gestione, senza tralasciare tutte le operazioni possibili.

Un elemento importante per non cadere in errore è prima di ogni cosa avere ben chiari i propri bisogni e necessità, soltanto così si potrà cercare il conto corrente ideale.

Conto tradizionale vs conto online

Se è vero che non esiste un’unica soluzione vantaggiosa per tutti, è vero anche che non esiste un’unica tipologia di conto corrente.

La prima grande differenza è quella tra conto tradizionale e conto online. Due elementi che riescono ancora a combattere ad armi pari, anche se la versione online sta prendendo sempre più piede grazie alla sua comodità e alla rapidità con cui si possono effettuare le varie operazioni. Certo, non è possibile gestire proprio tutto in rete, ma i vantaggi dell’home banking sono evidenti. C’è da dire che rappresentano una soluzione vantaggiosa soprattutto perché richiedono meno risorse per la banca che, di conseguenza, propone formule meno costose, spesso si parla proprio di costo zero.

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Assicurazione auto: come scegliere la migliore

Quando si possiede un’automobile bisogna ottemperare a tutta una serie di obblighi. La manutenzione della vettura è certamente una delle prerogative, anche in previsione delle periodiche revisioni, ma ci sono anche alcuni versamenti che il proprietario della macchina deve effettuare a scadenza trimestrale, semestrale o annuale. La più importante è certamente l’assicurazione, e scegliere quella più adatta alle proprie esigenze non è così semplice come può sembrare. Il mercato offre molte opportunità e a volte anche qualche “truffa”, pertanto è meglio sapere bene come muoversi per capire quale assicurazione può fare maggiormente al caso nostro.

Alcuni consigli utili

Se ti interessa approfondire questo argomento, puoi trovare maggiori informazioni sulle assicurazioni su luccaindiretta. La questione delle assicurazioni è davvero molto importante, perché attualmente molti italiani dichiarano che avere un determinato budget da spendere in questo senso è veramente un fatto da non sottovalutare. Proprio per questo occorre tenere in forte considerazione anche l’argomento delle spese che riguarda l’assicurazione per auto.

Prima di tutto, non bisogna badare soltanto al prezzo. Molte volte gli utenti si rivolgono a delle assicurazioni che garantiscono tariffe piuttosto basse perché non vogliono più stare con la precedente, che invece li “costringeva” ad un esborso maggiore.

Un ragionamento di questo tipo non è molto pertinente: bisogna sempre tenere presente il rapporto qualità-prezzo, ovvero cosa mette a disposizione la compagnia di assicurazione all’interno della cifra proposta. Un esempio classico è il rapporto tra il premio e i servizi, ma è bene fare molta attenzione anche alle coperture incluse nella polizza.

Proprio le condizioni previste dal contratto di assicurazione possono fare la differenza nella scelta, specialmente in caso di incidente. I clienti devono tenere in considerazione specialmente il massimale, ovvero la cifra massima che la compagnia assicurativa garantisce al proprio cliente in caso di sinistro.

Ai valori minimi stabiliti per legge le compagnie assicurative possono aggiungere delle quote regolando di conseguenza i premi. Concordando il massimale, l’utente viene quindi tutelato maggiormente in caso di incidente.

Inoltre è sempre bene controllare se l’assicurazione prevede anche una franchigia, ovvero una soglia da superare per ottenere il rimborso da parte della compagnia in caso di incidente. Per farla breve, se il contratto di assicurazione prevede una franchigia di 400 euro e all’utente capita un incidente con danni fino a 300 euro, sarà lui stesso a dover provvedere al rimborso della persona danneggiata e non l’assicurazione.

Ma non è finita qui, dato che le franchigie possono essere di due tipi: relativa e assoluta. Nel primo caso, i danni che superano la franchigia verranno coperti dalla compagnia assicurativa; in caso invece sia presente una franchigia assoluta, l’assicurazione rimborserà soltanto quella cifra che eccede la franchigia precedentemente concordata tra compagnia e cliente.

Assicurazione auto: meglio annuale, temporanea o sospendibile?

Un’altra domanda che si pongono spesso gli utenti prima di scegliere un’assicurazione auto è quella relativa alla durata della polizza: meglio annuale o temporanea? In caso il cliente si trovi ad utilizzare un’automobile o una moto per tutto l’anno in maniera piuttosto costante, è meglio optare per la polizza annuale, che alcune compagnie consentono di stipulare anche a rate (in genere ogni sei mesi).

L’alternativa è appunto la polizza temporanea, che offre una copertura assicurativa per un periodo di tempo che può essere di tre o sei mesi (ma in alcuni casi anche di un mese).

Infine esiste anche un’altra modalità che prende il nome di “polizza sospendibile” e che consente all’utente di stipulare una polizza annuale ma di decidere per una “sospensione” della stessa nei periodi in cui il mezzo, auto o moto che sia, non viene utilizzato. Quest’ultima tipologia è quella preferita dai motociclisti, che tendono ad usare i propri mezzi specialmente nei mesi primaverili ed estivi.

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Compro oro: come riconoscerne uno serio

Al giorno d’oggi, monetizzare i gioielli che si hanno in casa e che magari non sono più di moda può rivelarsi molto vantaggioso. Grazie ai negozi compro oro, è possibile farlo in maniera sostanzialmente rapida.

Prima di procedere con la vendita, è però consigliabile informarsi sulla serietà dell’esercizio. Cosa serve per capire se un compro oro Roma – ma anche una realtà simile in un’altra città – è degno di essere preso in considerazione?

Nelle prossime righe, abbiamo riassunto alcuni consigli che possono rivelarsi particolarmente utili per chi vuole vendere i propri gioielli senza incorrere in fastidiose truffe.

Compro oro Roma: i criteri da prendere in considerazione

Le nostre città sono piene di negozi compro oro ma non tutti questi esercizi sono ugualmente seri. Per fortuna esistono dei criteri oggettivi da considerare quando si cerca una realtà di fiducia a cui vendere i propri gioielli.

Il primo è senza dubbio la verifica dell’identità di chi entra con l’intenzione di vendere i gioielli. Se si entra in un compro oro Roma e non ci si sente chiedere i documenti di identità, si ha la certezza di trovarsi davanti a una persona non onesta o almeno non accorta. Acquistando gioielli senza appurare le generalità di chi vuole venderli, ci si espone al rischio di commettere la contravvenzione di incauto acquisto.

Un altro aspetto che è importante considerare quando ci si approccia al mondo dei compro oro – a Roma e non solo – riguarda la qualità delle bilance. Purtroppo, capita che chi gestisce esercizi del genere utilizzi bilance truccate, con lo scopo di far apparire inferiore il peso dei gioielli presentati dai clienti.

Attenzione: non si sta assolutamente dicendo che la disonestà sia una prerogativa di chi ha un’attività nel campo compro oro. Come in tutti i settori, anche in questo ci sono professionisti che svolgono il loro lavoro con etica e molti altri – la maggior parte – che si alzano ogni giorno mettendo passione e onestà in quello che fanno.

Se si vuole assoluta sicurezza in merito al peso dei gioielli che si stanno per vendere, il consiglio è quello di procurarsi una bilancia digitale da utilizzare a casa (online si trovano modelli che costano poche decine di euro e altri, che invece, arrivano fino a 100 o poco più). Si ricorda in ogni caso che, se si arriva a prendere questa decisione, significa che di base non ci si fida della realtà scelta.

Anche in questo frangente vale la regola di dare un po’ ascolto al proprio istinto e di prendersi un po’ di tempo. Non per forza il primo compro oro Roma in cui si entra deve essere quello scelto per la vendita dei propri gioielli!

Attenzione alle recensioni

Un altro consiglio per capire se si ha a che fare con un compro oro serio consiste nel consultare il web, facendo una media tra le recensioni negative – esercizi di questo tipo hanno a che fare con le persone in momenti spesso delicati della loro vita ed è naturale che alcuni clienti si lascino prendere dalle emozioni scrivendo commenti al vetriolo in casi in cui non sussiste il motivo – e quelle positive.

Ormai, ribadiamo, i compro oro sono attività estremamente diffuse, che per promuoversi non possono fare a meno di essere presenti online.

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Illuminazione di negozi e vetrine: come aumentare le vendite

Tra i tanti aspetti che contribuiscono al successo di un negozio e che possono avere un ruolo decisivo nell’aumentarne le vendite c’è anche il sistema di illuminazione che lo contraddistingue: non solo perché esso serve a mettere in risalto le caratteristiche e i pregi dei prodotti in vendita, ma anche perché dalla sua qualità dipendono il comfort e la sensazione di agio che i clienti sperimentano. A prescindere dal settore di riferimento, quindi, l’illuminazione è molto importante per tutti i punti vendita, in quanto serve a delineare e a costruire l’identità dell’esercizio commerciale: è come se la luce vestisse le pareti, gli spazi vuoti e quelli pieni, influenzando la percezione delle persone che si trovano in quell’ambiente.

La luce per le vetrine

Per le vetrine di un negozio si può fare riferimento all’installazione di Proiettori LED, tenendo presente che per le vetrine serve più luce nelle ore diurne che non in quelle serali o notturne. Quello che potrebbe apparire un controsenso in realtà si spiega piuttosto facilmente: nelle ore più chiare, infatti, è molto importante riuscire a contrastare in maniera appropriata la luminosità esterna, il che vuol dire che c’è bisogno di una maggiore quantità di luce interna. Con il buio delle ore del tardo pomeriggio e della sera, invece, l’intensità della luce può essere ridotta, così che nessun cliente rischi di rimanere abbagliato (e, in più, si ha la possibilità di risparmiare sulle bollette).

Come gestire la vetrina di un negozio

Ovviamente, è essenziale badare al tipo di vetrina con cui si ha a che fare: una tamponata con fondale chiuso ha necessità differenti rispetto a una aperta che lascia vedere il punto vendita dietro di sé. Una luce diffusa è da preferire quando la vetrina si pone in un continuum con l’ambiente interno, poiché in questo modo si ha l’opportunità di mettere in evidenza ciò che si propone. I colori dei prodotti in esposizione devono essere considerati degli alleati a cui affidarsi, anche per limitare gli accessi.

Giocare con i chiari e gli scuri

Diversa è la situazione in cui la vetrina rappresenta a tutti gli effetti un’area espositiva ma non consente di osservare il negozio alle spalle: in questo caso, infatti, per i due ambienti ci sarà bisogno di due tipi di illuminazione differenti. In particolare, per la vetrina sono raccomandate delle luci dirette da mettere in prossimità del vetro, al fine di prevenire un effetto a specchio che si potrebbe rivelare poco gradevole. Giocando con i chiari e gli scuri, magari grazie ad alcune luci orientabili, diventa più semplice valorizzare l’allestimento. Anche i colori richiedono una certa attenzione: per esempio se si ha a che fare con tonalità scure, l’effetto che si ottiene sulla luce è quello di una carta assorbente. Occorre, dunque, distribuire con la dovuta attenzione l’illuminazione, anche per non dover fare i conti con zone di buiosuperflue.

Come evitare i riflessi

Uno dei nemici più fastidiosi per chi si occupa dell’illuminazione di un negozio va individuato nel rischio riflessi: questi ultimi sono tanto più comuni in presenza di superfici trasparenti o laccate e con tonalità estremamente chiare. Meglio essere cauti, dunque, dal momento che i riflessi non consentono ai clienti di osservare i prodotti come vorrebbero.

Dalla vetrina all’in-store

Passando agli ambienti interni, la scelta dell’illuminazione si deve basare sulla valutazione delle superfici espositive. Dei proiettori a soffitto, per esempio, sono utili per i manichini, che richiedono una luce speciale affinché possano risultare al centro dell’attenzione. Grazie ai proiettori, infatti, viene generato un fascio luminoso che fa sì che ogni angolazione del manichino, e del prodotto che lo ricopre, sia messa in evidenza. Un’illuminazione mista, invece, può essere indicata per gli espositori verticali: si tratta di abbinare una luce esterna e una luce interna al supporto. I faretti interni sono da preferire per i ripiani e le mensole, che rischiano di essere danneggiati dalle zone d’ombra, mentre le lampade a soffitto sono ideali per i piani orizzontali, a patto che si stia attenti a non abbagliare i clienti a causa delle aperture focali.

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Le 5 più grandi sfide del business internazionale

Il business internazionale è una disciplina in grado di mettere in relazione varie tipologie di affari, servendosi di specifiche competenze su ordini e legislazioni di Paesi differenti. In pratica, è un insieme di pratiche volte a studiare i comportamenti ed i meccanismi concorrenziali dei mercati internazionali più disparati. In queste tipologie di rapporto di affari è necessario avere una capacità di interazione e di dialogo con delle realtà culturali, anche opposte, rispetto a quella nazionale. È necessario che l’interazione permetta l’ottimizzazione dei rapporti con tutti quelli che sono i protagonisti dei mercati internazionali e le loro organizzazioni.

Il business internazionale tiene anche conto di strumenti operativi di funzionamento, che sono diversi a seconda dei mercati internazionali e nazionali da cui operano. A cavallo tra l’analisi degli aspetti di natura economico-finanziaria e quelli manageriali relativi ad aziende internazionalizzate, questa disciplina necessita di una serie di competenze e ogni giorno si pone nuove sfide.

Le principali sfide del business internazionale

Grazie all’aiuto di consulenti come DWF ed esperti del settore, le sfide più grandi sono quelle di capire innanzitutto qual è la penetrabilità dei mercati e cercare di eliminare quelli che sono i probabili problemi in grado di minare le possibilità

successo.

1 – Anzitutto, è importante che si faccia un’analisi su quelli che sono i meccanismi di un determinato mercato per fare leva strategica su un Paese specifico.

2 – Gli esperti di managment internazionale devono risolvere problemi di logistica nel passaggio tra i mercati di Paesi differenti.

3 – Il professionista del business Internazionale deve riuscire a conquistare i consumatori dello mercato di uno specifico ambiente, analizzando il prodotto stesso ed esaltando aspetti che potrebbero suscitare emozioni nel compratore.

4 – Il Business internazionale deve sapersi promuovere in modi differenti a seconda di quello che sono i Paesi in cui si muove.

5 – Gli approcci per accedere ad un determinato mercato devono essere analizzati sotto l’aspetto anche culturale. Il fattore culturale è molto importante perché è soltanto conoscendo bene la cultura di riferimento e la lingua stessa di quel Paese, si avrà la possibilità di avviare quel meccanismo strategico che permette la penetrazione del mercato in uno specifico continente.

Le complessità del business internazionale e le strategie

Il business internazionale è caratterizzato da una complessità immensa in quanto c’è un confronto con varie tipologie di realtà. Il problema maggiore che bisogna affrontare sono le differenze di natura culturale per riuscire a superare degli ostacoli che sono inseriti nella mentalità delle persone che si devono coinvolgere. Per fare in modo che si riesca a superare questo scoglio, diventa fondamentale acquisire una conoscenza multidisciplinare e soprattutto multiculturale valida per affrontare ogni volta, una nuova sfida.

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Come scegliere il commercialista per la tua impresa o partita IVA

Quando arriva il momento di scegliere un commercialista per la gestione della propria impresa, o semplicemente per il disbrigo di tutte le pratiche connesse con il possesso della partita Iva, si è alle prese con una decisione delicata che merita di non essere sottovalutata. In realtà, il commercialista dovrebbe essere individuato prima ancora che l’impresa venga avviata, in modo tale che tutte le procedure possano essere supervisionate e monitorate da un professionista. Il set up dell’attività è un passaggio molto importante, e la semplice identificazione della ragione sociale più adeguata al business di cui ci si vuole occupare richiede una competenza specialistica.

Perché c’è bisogno di un commercialista

Perchè è importante anche accertare qual è il regime fiscale più vantaggioso dal punto di vista economico, ovviamente nel rispetto dei parametri e delle prescrizioni di legge; inoltre, è opportuno appurare quali sono le agevolazioni e le opzioni di cui si può usufruire e gli eventuali incentivi a cui accedere. Ecco, quindi, che quello che viene fornito da un commercialista è un aiuto prezioso anche per preventivare gli sforzi finanziari a cui si dovrà far fronte e per capire quali fonti di finanziamento si potrebbero sfruttare. A differenza di quel che di solito si è portati a pensare, un commercialista non fa spendere soldi, ma – se è competente e svolge il proprio lavoro nel migliore dei modi – permette di risparmiare. Questo vuol dire, in sostanza, cominciare a guadagnare prima ancora che l’attività prenda il via.

Quali sono le mansioni di un commercialista

Tra le mansioni più importanti di un commercialista affidabile c’è la redazione di un piano finanziario; egli, inoltre, deve aiutare i clienti che assiste a tenere sotto controllo il cash flow, e più in generale dovrebbe fornire dei suggerimenti di natura gestionale. La consulenza fiscale dovrebbe essere integrata, poi, da un supporto costante dal punto di vista della contabilità. Come si può intuire, sono richieste conoscenze prettamente tecniche, che comunque da sole non sono sufficienti per definire i compiti di un professionista del settore: è chiaro, infatti, che egli dovrebbe essere in grado di assecondare i bisogni dei propri clienti anche sul lato umano. La costante reperibilità e la più totale disponibilità sono due delle doti da ricercare, così come la proattività.

A cosa serve il tuo commercialista

Per avere la certezza di individuare il commercialista migliore su piazza, è indispensabile valutare con attenzione quali esigenze devono essere soddisfatte con il supporto di questo professionista, tenendo presente che il suo ruolo non è certo quello di un contabile. Infatti, i commercialisti che offrono la qualità più elevata non si limitano ad avvisare i propri clienti quando è il momento di pagare le tasse, ma li aiutano a sviluppare il proprio business e consentono loro di fare la differenza.

Guida alla scelta

In vista di una scelta informata e consapevole, non bisogna temere di chiedere consiglio ad altre persone: le raccomandazioni meritano di essere prese sempre in considerazione, così come il passaparola. Comprendere in che modo gli altri si relazionano con il proprio commercialista è un buon punto di partenza per non commettere errori in questo ambito.

Lo studio Del Fiume

Cliccando su www.delfiumeassociati.it, è possibile scoprire tutti i servizi che vengono messi a disposizione dallo studio Del Fiume, una realtà specializzata – tra l’altro – in operazioni straordinarie e diritto societario. I professionisti che ne fanno parte assicurano l’assistenza necessaria per la redazione degli statuti delle società commerciali e forniscono consulenze per l’avvio dell’attività di impresa e la sua gestione, oltre a occuparsi della predisposizione e della negoziazione di patti parasociali e al coinvolgimento nella gestione dei rapporti tra i soci di maggioranza e i soci di minoranza.

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