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Economia e finanza italiana e mondiale, guide ed opinioni sull’andamento della borsa e trading online. Criptovalute in confronto.

Imballaggi industriali per il settore alimentare, caratteristiche e potenzialità

Il settore degli alimenti è tra quelli che, più di altri, stanno crescendo, anche grazie alla combinazione con le nuove tecnologie e con la possibilità di vendere su internet.

Un metodo grazie al quale è sicuramente possibile distinguersi dalla massa passa attraverso il design di packaging di carta per i settori Food e Retail, che diventa anche uno strumento di marketing.

Ecco, quindi, tutte le caratteristiche che i moderni imballi industriali per gli alimenti dovrebbero avere, e che possono portare anche a migliorare la percezione che il cliente avrà dell’imballo.

Imballaggi industriali per gli alimenti, le caratteristiche essenziali

Gli imballaggi industriali alimentari non sono uguali a quelli che si possono trovare, e immaginare, per altre categorie merceologiche.

Infatti, questi devono garantire al consumatore che il cibo che sta comprando, e che andrà a consumare, non sia stato modificato, adulterato e che sia in ottime condizioni di conservazione.

Le caratteristiche che gli imballaggi industriali per alimenti devono avere sono sicuramente le seguenti:

  • Protezione e conservazione del prodotto

Una confezione non sarà solamente un elemento estetico, ma dovrà consentire di proteggere gli alimenti e di impedirne il deterioramento chimico, fisico e biologico in diverse condizioni.

  • Estensione della durata del prodotto

Un altro elemento sarà quello legato alla durata del prodotto. Un prodotto alimentare lasciato senza confezione durerebbe molto meno rispetto ad uno ben conservato. Ecco che, quindi, l’involucro avrà anche questa funzione.

Ad esempio, spesso si legge sulle confezioni la dicitura: “confezionato in atmosfera protettiva”. Questo significa che il prodotto sarà stato gestito con la massima sicurezza e che grazie al processo di confezionamento sarà anche stato possibile ridurre le probabilità di un suo precoce deterioramento.

  • Riduzione dello spreco alimentare

La suddivisione in porzioni, la previsione del quantitativo medio utilizzato dal consumatore e delle necessità di chi acquisti il prodotto sono passaggi essenziali per arrivare anche a creare una confezione che consenta di ridurre lo spreco alimentare.

Confezioni per gli alimenti, come usarli per vendere

Gli imballaggi industriali per gli alimenti non sono solo un mezzo grazie al quale trasportare e contenere il cibo, ma possono diventare anche uno strumento per vendere in modo più facile.

Basti pensare alle merci che spesso vengono esposte male, che non hanno un brand ben definito e che passano in secondo piano rispetto a quelle realizzate da marchi che hanno saputo investire anche sulla promozione “estetica” del prodotto stesso.

Quindi, la confezione può diventare un mezzo per creare una nuova identità ad un prodotto.

Ad esempio, spesso accade che le aziende affermate decidano di variare il packaging dei propri alimenti. Questa decisione non viene presa alla leggera, ed è, invece, il frutto di uno studio che spesso dura mesi e coinvolge il pubblico in modo specifico.

Nel caso in cui, quindi, si voglia iniziare ad investire nella realizzazione di confezioni per gli alimenti che raggiungano anche lo scopo promozionale sarà essenziale rivolgersi ad un’agenzia che sia in grado di seguire la realtà aziendale dalla progettazione fino al lancio sul mercato del prodotto.

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Cosa fa e cosa produce un’azienda cartotecnica

Un’azienda cartotecnica si occupa della lavorazione e trasformazione di carta e cartone. La cartotecnica, infatti, è l’arte di trasformare carta e cartone in oggetti di uso quotidiano.

La materia prima utilizzata da questa particolare tipologia di opifici è costituita per lo più da semilavorati provenienti dalle cartiere, ovvero, da fabbriche che trasformano materie prime come acqua e cellulosa in carta e cartone.

La principale differenza tra industria cartaria e cartotecnica sta proprio nel fatto che la prima di fatto fornisce alla seconda la materia prima da lavorare e da trasformare in oggetti finiti.

Tra le realtà storiche italiane non possiamo non citare Cartotecnica Postumia, azienda cartotecnica localizzata a Carmignano di Brenta (Padova) specializzata in progettazione e produzione di packaging di carta, buste e bobine per i più svariati usi. Entriamo in fabbrica per conoscere tutte le fasi della lavorazione.

Fasi della lavorazione in un’azienda cartotecnica

In un’azienda cartotecnica vengono effettuate tutte le fasi di lavorazione che consentono di produrre manufatti di carta o di cartone. Le varie fasi di lavorazione delle materie prime vengono eseguite da operai specializzati, che sono detti i tecnici cartari.

Prima di diventare una scatola, una shopper o un qualsiasi tipo di contenitore, il prodotto semilavorato (carta o cartone) deve essere sottoposto a diverse lavorazioni, alcune delle quali sono standard, mentre altre dipendono dal manufatto che si intende produrre.

Le lavorazioni che possono essere effettuate all’interno di un’azienda cartotecnica sono essenzialmente:

  • L’accoppiatura
  • L’allestimento
  • L’assemblaggio
  • L’incollatura
  • La fustellatura
  • Cordonatura e piegatura

L’accoppiatura è la prima fase della lavorazione del prodotto semilavorato e prevede l’unione di due o più fogli per creare un unico foglio con uno spessore maggiore e quindi più resistente.

L’allestimento consiste nella sfogliatura di un semilavorato per prepararlo alla fase successiva di lavorazione.

La fustellatura è la fase in cui il supporto viene tagliato secondo un modello, detto, fustella che varia a seconda del prodotto che si vuole realizzare.

L’assemblaggio, infine, è esattamente la fase di composizione del prodotto attraverso l’unione degli elementi che lo compongono.

L’incollatura è una delle lavorazioni finali e prevede l’unione delle parti che necessitano di essere incollate tra loro.

Come l’incollatura, anche la cordonatura e piegatura sono lavorazioni che si effettuano alla fine del processo produttivo. La cordonatura è quel processo con cui il cartone viene ammorbidito per poi essere piegato in fase di piegatura.

Ci sono, infine, lavorazioni particolari che non sono inerenti alla realizzazione dei manufatti, bensì alla loro personalizzazione come ad esempio: la finestratura e la termo-impressione.

La finestratura consiste nel realizzare un’apertura sulla busta, e /o scatola, su cui applicare sagome di plastica trasparente, tipo quelle che consentono di vedere il prodotto presente all’interno di un contenitore. La termo-pressione, invece, consente – tramite un processo di stampa a caldo – di imprimere sull’oggetto stampe, scritte o decorazioni.

L’arte della cartotecnica in tutte le sue forme

In conclusione, che tipo di manufatti produce un’azienda cartotecnica? Un’azienda cartotecnica produce qualsiasi tipo di manufatto realizzabile con carta e cartone: dai contenitori per packaging, alle shopper, fino agli espositori per allestimento di vetrine e negozi.

Carta e cartone sono materiali estremamente versatili, economici ed ecologici e possono essere utilizzati per la creazione di numerose tipologie di manufatti, ragion per cui

negli ultimi anni, le frontiere della cartotecnica si stanno ampliando sempre di più, inglobando anche altri ambiti, come ad esempio l’home design. I mobili e i complementi di arredo in cartone, infatti, rappresentano il nuovo trend in fatto di arredo casa.

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Stop loss: cos’è e come funziona

Fare trading online comporta anche dei rischi di perdite. Bisogna tenere a mente questa regola fondamentale, perché il tutto non si riduca ad un semplice gioco. Ecco perché gli investitori sono sempre alla ricerca di strumenti che possano minimizzare o comunque tenere sotto controllo i rischi. Esistono degli strumenti molto utili di questo genere, come per esempio gli stop loss, che ti danno la possibilità di impostare il livello massimo di perdita che sei disposto ad affrontare per ogni singola operazione che compi nel mondo del trading. Di solito gli stop loss vengono utilizzati dai trader professionisti, perché spesso i principianti non sanno della loro esistenza.

Il significato di stop loss

Sicuramente ti starai chiedendo come funziona lo stop loss. Per capirne più nello specifico i meccanismi, dobbiamo partire nello spiegarti che cosa si intende con questo termine. Letteralmente in italiano stop loss significa stop alle perdite.

Consiste in una strategia che ha come scopo principale la protezione del capitale nel corso di un investimento sui mercati finanziari. Si tratta di una strategia che può essere molto utile nel caso in cui l’andamento del mercato segua una direzione contraria rispetto a ciò che avevamo previsto.

Con lo stop loss si può chiudere automaticamente una posizione perdente arrivando ad un certo livello. Infatti non ha assolutamente nessuna utilità portare avanti una posizione perdente ad oltranza.

Potremmo subire in questo senso dei danni economici e tutto si riverserebbe anche a livello psicologico sulla motivazione e sulla capacità di concentrazione.

Lo stop loss a percentuale: come funziona

Ci sono vari metodi per settare lo stop. Uno di questi consiste nel mettere lo stop loss a percentuale. In questo modo si può decidere già dall’inizio quanto rischiare del proprio conto con una determinata operazione.

Per esempio se mettiamo lo stop loss allo 0,5% significa che, quando arriveremo a toccare questa soglia, le operazioni si fermeranno e avremo perso soltanto lo 0,5% dell’account.

Gli esperti comunque consigliano di non applicare sempre lo stop loss a percentuale, perché il limite non dovrebbe essere mai troppo stretto. Infatti se è troppo stretto si può rischiare di creare un circolo vizioso di meccanismi che potrebbero anche creare confusione.

Come funziona lo stop loss sui supporti e le resistenze

I supporti e le resistenze, sia che siano dinamici o statici, rappresentano sempre una buona possibilità per impostare lo stop loss. Molti analisti consigliano di utilizzare questo metodo, mettendo lo stop sotto un supporto, nel caso delle acquisizioni, o sopra una resistenza, se invece desideri vendere.

Secondo gli esperti già dopo qualche tempo di applicazione di questo metodo si cominciano a vedere i primi risultati positivi.

Inoltre i migliori esperti del settore consigliano anche di decidere lo stop loss in base alla volatilità, che è un altro fattore essenziale da non sottovalutare.

Che cos’è il trailing stop loss

Alcune piattaforme di trading mettono a disposizione delle modalità molto più precise che riguardano lo stop loss. Per esempio uno di questi metodi si chiama trailing stop. Facciamo un esempio pratico per comprendere di che cosa si tratta.

Ad esempio decidiamo di acquistare un titolo che ha un prezzo di 100. Poi decidiamo di venderlo quando il prezzo scende al di sotto del livello di 95. Se il prezzo del titolo però sale fino a 120 e poi scende, il valore dello stop loss impostato con questa metodologia ha la possibilità di salire con il prezzo e quindi si attesta a 114.

Quindi il massimo diventa il punto di riferimento per lo stop, che, conseguentemente al salire del prezzo, viene innalzato. Anche questa è un’opportunità molto importante da non perdere assolutamente, se vogliamo orientarci al meglio nel mondo del trading online.

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Criptovalute: futuro o solo un fenomeno passeggero?

A livello finanziario, un asset è diventato tema di dibattito ad ogni latitudine, sia nel l’establishment economico che nella grande fetta dei piccoli risparmiatori: le criptovalute. E a fare da traino all’intero comparto è stato il Bitcoin, la prima valuta digitale, nata undici anni fa, che ha riscontrato grande successo presso gli utenti finanziari di ogni angolo del mondo. D’altro canto, i primi risultati di questa criptovaluta sono stati eccellenti ed hanno attirato l’attenzione di una vasta platea di risparmiatori.

L’e-commerce potrebbe fungere da traino ad una maggiore circolazione delle criptovalute

Quanto la tecnologia sia stata fondamentale nel mutamento del comportamento dei cittadini è un dato ormai assodato, con buona pace anche di quella fetta di persone che ancora non accetta di sfruttare gli enormi vantaggi fornita dalla stessa. Una preclusione mentale che, alle soglie dell’inizio del terzo decennio del nuovo millennio, è assai pericolosa e risulta limitante per chi ne è afflitto. Complice la prepotente ascesa di Internet, che è diventata la prima fonte di informazione per buona parte delle persone, si è assistito a delle modifiche sostanziali nelle abitudini dei cittadini, in primis nell’acquisto di beni e servizi. L’e-commerce, in tal senso, ne è il più fulgido esempio: la maggior parte delle persone, attratte da due aspetti fondamentali come comodità (nella ricezione della merce al proprio domicilio) e risparmio economico, acquistano direttamente online.

Non è utopistico ipotizzare, quindi, che in futuro il mondo non disponga di banconote, ma di valute digitali finalizzate al pagamento di beni e servizi. Ed è proprio questo lo scenario in cui, potenzialmente, le criptovalute potrebbero trovare grande vigore e forza, dimostrando la loro reale utilità ed il ruolo, non solo finanziario, che potrebbero svolgere nella vita delle persone.

Ad oggi, questo asset si può considerare prevalentemente finanziario, finanche, in certi casi, di natura speculativa, basti vedere la forte volatilità che ha contraddistinto l’andamento dei prezzi delle criptovalute negli ultimi dieci anni. Tuttavia, alcuni siti di grandi aziende, come – a titolo esemplificativo – Microsoft, nei loro store online accettano il pagamento in Bitcoin per alcune tipologie di prodotto. Un primo passo, non indifferente, per favorire la crescita ed una maggiore circolazione di queste valute digitali.

Facebook sfida le banche centrali: Libra cambierà il mondo?

Il vero banco di prova, però, avverrà nei prossimi mesi. Nel secondo semestre del 2019, un colosso come Facebook, grazie al supporto di alcuni dei più importanti player mondiali del commercio e dell’industria, ha annunciato che lancerà sul mercato Libra”, una sorta di “moneta virtuale” che consentirà il pagamento di beni e servizi senza dover ricorrere alla valuta fisica del proprio territorio: l’acquisto di un oggetto online, non verrà regolato in Euro o Dollaro, ma, per l’appunto, in Libra.

Una rivoluzione copernicana alla quale, quasi immediatamente, hanno fatto scudo le più grandi banche centrali del pianeta, che hanno individuato non solo rischi per sé stesse, come quella di veder depotenziata la loro influenza in ambito di politica monetaria, ma anche per i cittadini.

Il più significativo è insito nell’impossibilità, da parte di qualsiasi criptovaluta, di fungere da regolatore delle politiche monetarie ed economiche di una determinata area geografica, che oggi avviene, tramite le banche centrali, agendo sui tassi d’interesse, in grado di generare politiche monetarie espansive o restrittive. Inoltre, i banchieri mettono in guardia sulla poca stabilità mostrata, fin qui, da queste valute, caratterizzate da una forte volatilità, e sui rischi di potenziali frodi, o presunte tali, come avvenute recentemente nel caso bitcoin trader.

Ma qualcosa, anche nella stanza dei bottoni, sta cambiando. Un colosso come la Cina, infatti, ha annunciato che, nell’arco di qualche anno, lancerà la propria “criptovaluta di stato”, una sorta di renminbi virtuale che potrebbe cambiare, letteralmente, le strategie monetarie delle banche centrali, ed equiparare il ruolo delle criptovalute a quello fin qui svolto da quelle fisiche.

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Come semplificare la gestione finanziaria di una impresa

Le realtà aziendali attuali necessitano di servizi rapidi, efficienti e innovativi, come il conto corrente online, dedicato ad imprese, PMI, startup e liberi professionisti, per la gestione dei propri pagamenti.

Troviamo online istituti di pagamento, come ad esempio Qonto, volti a risolvere le problematiche legate alla gestione finanziaria e alla gestione della contabilità aziendale, con soluzioni innovative e trasparenti che permettono un servizio di alta qualità.

Il conto corrente online Qonto è dedicato a clienti business ed offre ai propri clienti un nuovo modo di gestire la contabilità quotidiana, semplificando le attività finanziarie e la gestione contabile aziendale con soluzioni più veloci, semplici ed intuitivi: dai pagamenti, alla gestione delle spese di un intero team.

Che cos’è e come funziona Qonto

Qonto è un conto corrente multi carta, attraverso cui è possibile associare diverse carte di debito, fisiche o virtuali, anche intestate ai dipendenti aziendali.

Liberi professionisti, imprese, PMI e startup hanno accesso a diverse soluzioni per far fronte ad ogni tipologia di realtà aziendale, tra cui la possibilità di avviare la costituzione srl online in modo semplice, economico e veloce.

Diverse tipologie di impresa, hanno la possibilità di aprire il conto corrente aziendale Qonto in soli 5 minuti e può essere gestito comodamente dal proprio smartphone. Attraverso l’App, infatti, è possibile gestire qualsiasi operazione sul conto corrente e l’applicazione provvederà a segnalare ogni movimento sul conto attraverso le notifiche push.

Gli admin possono collegare sul conto corrente fino a 5 carte di debito per ogni dipendente. Le diverse funzionalità integrate nell’applicazione permettono di:

  • Semplificare la contabilità

    Con Qonto è possibile giustificare le spese effettuate e aggiungere annotazioni importanti. Un membro del team aziendale può allegare una copia della fattura o della ricevuta in modo semplice e veloce dalla App Qonto e inserire l’importo dell’IVA, in modo da semplificare il lavoro al contabile aziendale.

 

  • Creare multi-utenze

E’ possibile collegare al proprio conto corrente tutti i membri di un team, ognuno con il proprio ruolo di riferimento. Grazie a questa funzionalità è possibile facilitare la contabilità e invitare il proprio commercialista ad accedere al conto corrente aziendale con il ruolo “Contabile”. Il commercialista avrà esclusivamente un ruolo di lettura e consultazione dei movimenti del conto e degli allegati relativi alle spese effettuate.

  • Gestire le spese aziendali in tempo reale

    Possiamo controllare le spese in modo rapido ed efficiente. Tutte le spese possono essere raggruppate in specifiche categorie, con la possibilità di aggiungere tre livelli differenti di tag per la classificazione.
    Grazie ai grafici è possibile avere il controllo in tempo reale dei flussi economici aziendali.

Accedere con facilità al servizio Customer Service

Qonto garantisce un collegamento immediato con il servizio di assistenza clienti che offre al cliente tutte le soluzioni necessarie volte a risolvere ogni problema. Il tempo medio di risposta è di 15 minuti.

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Cannabis online: la guida per comprare in sicurezza e legalità

Oggi come oggi, comprare cannabis online in Italia è legale. Quali sono i consigli migliori per farlo? Quali i riferimenti normativi? Nelle prossime righe, cercheremo di rispondere a queste importantissime domande.

Cannabis legale: i riferimenti normativi

Comprare marijuana legale in Italia è possibile da diversi anni. Il principale punto di riferimento in merito è la Legge 241/2016, entrata in vigore nel gennaio del 2017.

La principale indicazione di questo testo normativo prevede che la cannabis venduta nel nostro Paese – sia online, sia tramite store fisici – prevede dei limiti specifici relativi alla percentuale di THC, il principio attivo psicoattivo per eccellenza. I limiti legali sono compresi tra lo 0,2 e lo 0,6%.

Quando ci si informa su come acquistare online canapa legale, è importante soffermarsi anche sugli utilizzi consentiti dalla normativa vigente.

Si parla nello specifico di utilizzo alimentare, di utilizzo in campo cosmetico e nel settore tessile. Ricordiamo altresì che la canapa legale può essere impiegata anche nell’ambito della bioedilizia.

Proseguendo con gli aspetti che è bene conoscere quando ci si approccia all’acquisto di cannabis legale ricordiamo il fatto che, secondo la legge italiana, non è previsto l’uso ricreativo.

In ogni caso, è bene sapere che a seguito dell’assunzione di cannabis light legale è possibile risultare positivi ai test anti droga effettuati dalle Forze dell’Ordine sugli automobilisti.

Come scegliere l’e-commerce giusto

Sono tantissimi gli e-commerce che, da qualche anno a questa parte, hanno iniziato a nascere online. Come scegliere quello più adatto ai propri acquisti? Un aspetto di indubbia rilevanza riguarda la presenza di dettagli relativi alla legislazione vigente. Ribadiamo ancora una volta che, quando si inizia a consumare cannabis light legale, è bene sapere cosa si può e non si può fare.

Un ulteriore consiglio che è bene seguire quando si sceglie l’e-commerce per l’acquisto di cannabis light online vede in primo piano le informazioni sui prodotti venduti e sui loro benefici. Molto utile al proposito è la presenza di un blog aggiornato, importante sia per l’utente finale, sia per l’imprenditore che attraverso gli articoli ha la possibilità di posizionare meglio il suo negozio online sui motori di ricerca.

Proseguendo con i consigli per chi vuole acquistare online cannabis light in maniera legale, citiamo il ruolo cruciale che ha la pagina FAQ sul sito. Si potrebbe andare avanti ancora tanto con le dritte utili per chi è alla ricerca di un e-commerce di riferimento per l’acquisto di cannabis light! Da non trascurare sono anche i dettagli relativi alla tracciabilità, per non parlare delle recensioni presenti sui social. La cosiddetta riprova sociale è importantissima per chi vuole creare un business di successo!

Cannabis medica: ecco cosa sapere

Essenziale è specificare che quanto appena ricordato non riguarda la cannabis con proprietà mediche. Sugli e-commerce e nei growshop presenti nelle nostre città viene venduta cannabis che risponde a una legislazione diversa rispetto a quella medica.

In quest’ultimo caso, si parla di una legge risalente al 2006, dieci anni prima rispetto al testo normativo italiano. Dall’anno appena ricordato, in Italia i medici hanno la possibilità di prescrivere preparazioni magistrali facendo riferimento al Dronabinol o a una sostanza attiva vegetale a base di cannabis medica.

Nel 2013 in Italia è arrivata un’altra svolta per quanto riguarda la cannabis medica. Di cosa stiamo parlando? Della possibilità per i medici neurologi di prescrivere ai propri pazienti il Sativex, un farmaco il cui principio attivo è caratterizzato da una miscela di due estratti vegetali della cannabis sativa. La principale indicazione di questo farmaco sono gli spasmi tipici della sclerosi multipla.

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Sempre più albergatori affidano la gestione dei servizi a società di outsourcing

Al giorno d’oggi, sempre più direttori di hotel decidono di ottimizzare la gestione interna affidando determinati servizi a società di outsourcing alberghiero. Ciò consente loro di delegare incombenze quali pulizie e rinnovo della biancheria, concentrandosi sul personale o su eventuali upgrade da effettuare per offrire il meglio ai clienti.

Il primo vantaggio, quindi, è quello di ottimizzare il tempo, seguito da quello costituito dal risparmiare denaro. E questo grazie a un miglior controllo della qualità da parte dei professionisti dell’outsourcing, che permettono di eliminare qualsiasi spreco impiegando le giuste tempistiche. Si pensi, ad esempio, a un hotel che riceva decine di prenotazioni per la settimana di ferragosto: ogni camera dovrà essere impeccabile, pavimenti e cucine puliti a fondo e gli asciugamani di ricambio sempre disponibili, senza margine di errore.

Il personale che dovrà occuparsi di tutti questi compiti sarà gestito interamente dal caposquadra dell’azienda esterna alla quale l’albergatore si è affidato, consentendogli di concentrarsi sull’accoglienza, sul menù da proporre e persino sulle attività interne da offrire ai propri avventori.

Le pulizie sono il servizio principale richiesto in outsourcing dagli albergatori. Presentare camere impeccabili ai clienti, infatti, è un aspetto fondamentale, ma riuscire a trovare da soli del personale qualificato può rivelarsi piuttosto difficoltoso. Per questo ricorrere all’esternalizzazione viene considerata la soluzione migliore per garantire alla propria struttura un servizio efficiente: la società italberghi srl, per esempio, mette massima cura nell’housekeeping e offre proposte personalizzate ai propri clienti, in modo da aderire perfettamente alle peculiari esigenze di ogni singola struttura ricettiva.

In ogni caso, non manca la domanda anche in altri settori: ad esempio, quando servono camerieri specializzati addetti alla sala o al servizio ai piani. Trovare personale qualificato, che abbia la formazione HACCP richiesta dalla legge e che svolga magari il suo lavoro con passione, può risultare un’impresa lunga e complicata. Poter contare su chef, maître e barman che sappiano come gestire la cucina a vari livelli, per il proprietario di un albergo equivale già ad essersi assicurato metà del lavoro.

Un’altra preoccupazione che affligge gli albergatori riguarda la ricerca di un portiere o un receptionist che possa garantire la loro presenza anche su turnazioni di 24 ore. In questo caso, l’outsourcing sarà utile per trovare serietà, affidabilità e professionalità: requisiti indispensabili quando si tratti di interfacciarsi per primi con i clienti appena arrivati.

Un receptionist, infatti, rappresenta l’immagine stessa dell’albergo e l’accoglienza ricevuta costituirà la prima impressione generale sulla struttura. Per questo, anche di notte il servizio dovrà risultare impeccabile. Legato alla prima accoglienza è anche il facchinaggio. I clienti che viaggiano con molte valigie, o che comunque necessitano di trasportarle fino al piano, apprezzeranno velocità ed efficienza.

Ma vi sono anche servizi non continuativi, che vengono proposti solo poche volte durante l’anno, in determinati periodi. È il caso della predisposizione di sale per convegni o eventi speciali quali un matrimonio; molti hotel si trovano a dover affrontare di rado tali allestimenti e affidarsi a qualcuno che sia nel settore da anni può essere determinante per la buona riuscita delle varie operazioni. In tali casi, occorre provvedere agli arredi e alle eventuali decorazioni, quindi è necessaria una vera e propria squadra di esperti da reclutare in outsourcing. 

Il discorso è analogo per la manutenzione di vario genere, che può rendersi necessaria in un albergo: da quella ordinaria per il mantenimento di apparecchiature elettriche o caldaie, a quella straordinaria che riguardi riparazioni o sostituzioni. Vi sono società di outsourcing che si occupano di tinteggiare muri, di applicare parquet e persino di effettuare un restyling completo degli arredi.

Un ultimo vantaggio è legato anche al controllo continuo che è possibile avere sul personale fornito in outsourcing: aziende come Italberghi, infatti, sono dotate di software e app che snelliscono le comunicazioni sia per ottimizzare il lavoro stesso, che per velocizzare la visione d’insieme da parte dell’albergatore, che saprà sempre cosa sta accadendo nei vari settori, semplicemente accendendo un computer o collegandosi con lo smartphone.

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Debitore insolvente: il rintraccio dei conti correnti è la prima opportunità per il creditore

Un trend in netto aumento riguarda le cosiddette indagini patrimoniali, una metodologia alla quale ricorrono sempre con maggior frequenza privati ed aziende quando si trovano costretti a recuperare un credito a loro dovuto. Tante sono le tipologie di indagini, ma il rintraccio conto correnti bancari è, senza alcun dubbio, il primo accertamento patrimoniale al quale un soggetto fa ricorso per ottenere quanto dovuto da un debitore insolvente. Un fenomeno, l’insolvenza creditizia, che è tornato a crescere a causa di un nuovo, seppur lieve, peggioramento dell’andamento economico nazionale, destinato ad incrinarsi ulteriormente a causa del “coronavirus”.

Rintraccio conti correnti: quali sono i vantaggi?

Quanto il rintracciamento del conto corrente sia importante, è presto detto. Grazie ad esso, infatti, è possibile risalire a tutte le effettive disponibilità liquide dei soggetti inadempienti, che, non di rado, non adempiono ai propri obblighi nonostante dispongano di buone disponibilità economiche.

Accertare la presenza dei conti correnti dà modo al creditore, innanzitutto, di poter procedere, qualora ci fossero disponibilità liquide, al pignoramento, che consente, in tempi celeri, di rientrare della somma dovuta, evitando ulteriori lungaggini burocratiche e, soprattutto, perdite di tempo. Ed il fattore tempo, in tal senso, risulta di fondamentale importanza, nonostante lo stesso non venga tenuto talvolta in considerazione.

Procedere celermente al rintraccio dei conti correnti del soggetto insolvente, consente di evitare che quest’ultimo possa far svanire nel nulla le proprie disponibilità o depositarle in paesi stranieri, dove è possibile, eventualmente, effettuare questo tipo di indagine ma con tempistiche indubbiamente più lunghe. Accertare i conti correnti, quindi, è un passo fondamentale per rientrare delle somme dovute da un “cattivo pagatore”, ma la stessa dev’essere svolta tempestivamente perché abbia maggiori possibilità di produrre risultati soddisfacenti.

Capita spesso, invece, che i creditori, dopo aver provato in autonomia a recuperare quanto loro dovuto, considerino la “partita persa” e non effettuino alcun serio tentativo. Un errore madornale, data la possibilità concessa loro dalla legge.

Recuperare il credito in autonomia rischia di essere un’arma a doppio taglio

Molti creditori, inoltre, provano a recuperare autonomamente quanto loro dovuto, con effetti talvolta negativi anche dal punto di vista legale. La cronaca, ai giorni d’oggi, narra, frequentemente, di casi in cui un creditore abbia minacciato, anche solo verbalmente, il debitore, ma quest’ultimo abbia colto la palla al balzo per denunciarlo. Il rischio di cadere dalla padella alla brace, di conseguenza, è assai elevato e rischia di produrre danni incalcolabili, oltre a considerare del tutto irrecuperabile il credito.

Quando si intraprende la strada del “recupero crediti”, di conseguenza, è assai importante affidarsi ad agenzie investigative serie, affidabili e, soprattutto, che siano in grado di adempiere a quanto previsto dalle stringenti normative presenti in Italia. Solo in questo modo, infatti, è possibile seguire un iter corretto, che sia rispettoso della privacy e possa, in maniera del tutto legittima, restituire quanto spettante al creditore.

Il rintraccio dei conti correnti, però, non consente solo, eventualmente, di procedere con un atto di pignoramento delle somme depositate sui conti correnti dei soggetti insolventi. Esse, infatti, rappresentano il primo passo fondamentale per poter aggredire, in seconda battuta, anche beni mobiliari o immobiliari del debitore. Partendo da questa prima analisi, infatti, è possibile, poi, procedere all’accertamento di ulteriori disponibilità, che possono essere a loro volta pignorate.

Il rintraccio del conto corrente, quindi, è la porta d’accesso per chiunque voglia recuperare un credito dovuto, il primo passo fondamentale dal quale, poi, intraprendere ulteriori ed approfondite indagini. E alla quale tutti gli imprenditori ed artigiani dovrebbero ricorrere, celermente, per vedere riconosciuti i propri legittimi diritti economici nei confronti dei soggetti insolventi.

La legge lo consente: non sfruttarlo costituisce un errore talvolta imperdonabile, che rischia di vedere svanire nel nulla il credito vantato nei confronti di terzi soggetti inadempienti.

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