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Come conservare la verdura in frigo

Come conservare la verdura in frigo in modo da farla durare il più lungo tempo possibile ed evitare inutili sprechi? È sufficiente seguire e rispettare alcune accortezze che permettono di non guastare la verdura prima del dovuto.

In questo modo si ha la certezza di non buttare via e di avere verdura sempre ben conservata e pronta all’uso.

 

Le accortezze da seguire per non alterare il ciclo di vita della verdura aumentano nel caso in cui si comprano grandi quantità alla volta.

Un numero sempre maggiore di persone, infatti, acquistano grandi quantità di frutta verdura online su siti come www.limonechesimangia.it, approfittando di sconti e promozioni.

 

Conservare la verdura in frigo è semplice. Grazie all’osservazione di alcune piccole regole è possibile evitare la proliferazione di batteri all’interno del proprio frigorifero.

Batteri che rovinano lo stato di conservazione della verdura che deve essere gettata dopo pochi giorni dopo l’acquisto, con una notevole perdita di soldi e tempo.

Come si conserva la verdura in frigo: i consigli

Quali sono i consigli su come conservare la verdura in frigo in modo di evitare sprechi?

La verdura come va conservata in frigo? Seguendo queste poche e semplici regole è possibile limitare gli inconvenienti e avere una verdura sempre fresca e pronta a essere consumata in qualsiasi momento.

 

Come conservare la verdura fresca in frigo?

Ecco le prime due accortezze da seguire per migliorare l’organizzazione del proprio frigorifero:

 

  • scelta dei giusti contenitori. Ogni tipologia di verdura ha bisogno di un contenitore adatto alle proprie caratteristiche. Alcune, ad esempio, necessitano di carta assorbente o sacchetti di carta come nel caso delle verdure a foglia larga o delle insalate. Altre invece sono da avvolgere in un panno umido (broccoli e cavoli). Erbe aromatiche e asparagi meglio metterli con il gambo nell’acqua.

 

  • scelta degli scomparti giusti. Il frigorifero non ha una temperatura omogenea, ma presenta diverse zone con temperature che variano. Come conservare la verdura in frigo quindi? Basta destinare ogni verdura allo scomparto con la temperatura più adatta alla sua conservazione. Le zone più basse sono quelle più umide (ideali per ortaggi come cavolfiori, sedano e verdure a foglia), mentre i ripiani superiori sono da destinare a zucchine, cetrioli e peperoni.

Come si conserva la verdura in frigo: la preparazione delle verdure

Sono tante le persone che si chiedono come conservare la verdura in frigo.
Una domanda che nasce dalla volontà sempre maggiore di evitare rischi e anche alcuni inconvenienti legati al proliferare di eventuali batteri.

Oltre alle regole da rispettare per quanto riguarda l’organizzazione del frigorifero, ce ne sono altre da osservare prima di mettere la verdura al fresco.

 

Ecco alcune raccomandazioni ulteriori su come conservare meglio la frutta e verdura in frigo

 

  • tagliare e buttare le parti marce o che sono sul punto di guastarsi, meglio con un taglio netto e deciso;
  • non lavare mai la verdura prima di essere riposta all’interno del frigorifero, ma solo prima di essere consumata;
  • evitare di mettere diverse tipologie di verdure all’interno dello stesso contenitore visto che quello più maturo rischia di far andare a male gli altri.

Come conservare meglio la frutta e verdura in frigo: la temperatura ideale

Un altro aspetto fondamentale su come conservare la verdura in frigo riguarda ovviamente proprio il giusto funzionamento del frigorifero e la sua temperatura.

Questa è indicativamente impostata tra 4 e i 6°C, ma va modificata a seconda del volume di alimenti che sono presenti al suo interno.

 

Maggiore è il numero di alimenti, minore deve essere la temperatura e viceversa. Il consiglio, in questo caso, è di non riempire mai troppo il frigorifero per permettere la giusta distanza tra gli alimenti e la circolazione dell’aria.

Da evitare anche il posizionamento della verdura troppo all’interno visto che, stando a contatto con la parete, è più esposta al congelamento e all’umidità.

 

È giusto sottolineare e specificare, inoltre, che no tutti i tipi di verdura sono da conservare in frigorifero.

Alcuni, come ad esempio i pomodori, sono da mettere in frigorifero solo se particolarmente maturi sennò possono essere lasciati tranquillamente all’esterno.

 

Altre tipologie di verdure, come patate, aglio e cipolla, è consigliato conservarle in un sacchetto di carta da tenere in un luogo asciutto.

Niente frigorifero anche per le erbe aromatiche che sarebbe meglio conservare in un barattolo con un po’ di acqua.

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Cattivi pagatori: tutto quello che devi sapere per uscirne

Cosa significa essere un cattivo pagatore? Cosa fare nel caso in cui venga fatta una segnalazione in Crif? Sono solo alcune delle domande che spesso si pongono gli utenti, spesso confusi dalle miriadi di normative vigenti complesse e non facili da comprendere. Cerchiamo di chiarire i principali interrogativi sull’argomento e fornire una panoramica esaustiva su cosa significa oggi essere dei cattivi pagatori, come uscire da questa condizione e ottenere la riabilitazione del cattivo pagatore.

Chi è un cattivo pagatore?

Divenire un cattivo pagatore non è particolarmente difficile: basta non pagare in tempo anche soltanto due rate di un mutuo, di un finanziamento o di un prestito. È definito cattivo pagatore un soggetto che, avendo stipulato un contratto con una banca, non adempie ai suoi obblighi di pagamento o li adempie con ritardo. In questi casi l’utente viene iscritto nei principali sistemi di informazione creditizia, ovvero in grandi archivi contenenti i nominativi di tutti gli utenti che, nel corso del tempo, hanno trattenuto rapporti finanziari con gli utenti: non solo i cattivi pagatori ma anche coloro che vantano posizioni creditizie virtuose, ovvero di coloro che sono in regola con i pagamenti.

Le conseguenze negative derivano naturalmente solo per coloro che non hanno adempiuto ai loro obblighi creditizi o lo hanno fatto in ritardo: la registrazione dei loro nominativi come “cattivi pagatori” crea una sorta di pregiudizio sulla loro posizione personale, a fronte dei loro inadempimenti quale istituto di credito si fiderebbe a concedere prestiti e finanziamenti? Da questa situazione ben si può comprendere che, il cattivo pagatore, per ripristinare la sua buona “reputazione finanziaria” necessità di un intervento riabilitativo, che permetta di ottenerne la cancellazione e avere la possibilità di ottenere ulteriori prestiti e finanziamenti. La segnalazione delle sue informazioni debitorie viene effettuata a sistemi come il Crif, in particolar modo quando il ritardo nei pagamenti si verifica per più di due rate. Vediamo ulteriori dettagli.

Chi vede le segnalazioni come cattivo pagatore?

Le informazioni relative alla situazione debitoria, economica e finanziaria dell’utente è conoscibile attraverso una serie di canali: gli istituti finanziari, in particolare, possono accedere ai dati inerenti alla situazione economica del debitori accedendo ai SIC (c.d sistemi di informazioni creditizie). Va tenuto conto infatti che in Italia esistono importanti sistemi di accertamento centralizzati, di natura essenzialmente privata, che svolgono la loro attività nel rispetto del codice deontologico imposto dal Garante della privacy al fine di tutelare la riservatezza dei dati delle famiglie e dei consumatori. I SIC si occupano soprattutto di elaborare le informazioni fondamentali per la concessione del credito agli utenti, limitatamente agli intermediari aderenti al sistema.

Le banche dati dei SIC raccolgono tutte le informazioni inerenti a mancati pagamenti di un mutuo o mancato rimborso dei prestiti, ritardi e, viceversa, le informazioni positive riguardanti gli utenti: pagamenti e rimborsi puntuali, nonché relazioni creditizie per i quali non si sono registrati inadempimenti. I SIC non sono dunque altro che banche private, capaci di svolgere il compito di raccolta e scambio delle informazioni con gli operatori creditizi, fornendo importanti dati sui rapporti di credito che soggetti privati e imprese detengono con gli operatori stessi, con lo scopo di dare una valutazione generale sullo stato di affidabilità creditizia di chi richiede un prestito. Non a caso i SIC vengono comunemente definiti, seppur impropriamente, “centrali rischi”. Grazie ai SIC le realtà finanziaria possono avere accesso alla situazione economica del debitore.

Tramite l’accesso al registro cattivi pagatori CRIF (centrale rischi finanziaria) in particolare, gli istituti possono conoscere i dati relativi alle richieste di credito e al rimborso dei finanziamenti attivi, con lo stato di avanzamento dei pagamenti. Oltre al CRIF esistono comunque altre società private, non gestite da enti pubblici, che svolgono la loro attività come SIC. Chi comunica questi dati e le informazioni inerenti ai rapporti di credito degli utenti? A farlo sono le stesse banche e le finanziarie, con lo scopo di individuare i clienti “virtuosi”, ovvero i buoni pagatori, e quelli poco affidabili, sempre nel rispetto del codice della privacy.

Cattivo pagatore: quali conseguenze ne derivano?

Essere ritenuto un cattivo pagatore può avere per l’utente delle conseguenze molto importanti: una persona il cui nominativo è indicato all’interno dei registri dei cattivi pagatori tenuti e gestiti dai “Sistemi di informazioni creditizie” con elevata probabilità troverà molte difficoltà a ottenere prestiti e finanziamenti futuri, in considerazione del fatto che, istituti di credito e finanziari, prima di accettare un’eventuale richiesta di prestiti e finanziamenti consulteranno questi registri. Una volta individuata la posizione di “cattivo pagatore” dell’utente saranno pertanto molto restii a intrattenere relazioni economiche con loro.

Ciò significa che essere registrato come cattivo pagatore equivale a perdere la fiducia delle banche: la storia creditizia poco virtuosa di una persona, caratterizzata da ritardi o mancati rimborsi, si traduce nell’impossibilità del soggetto di ottenere nuovi prestiti, mutui o fidi da parte degli istituti creditizi e finanziari. In alcuni casi un istituto di credito potrebbe persino negare l’apertura di un conto corrente a un “cattivo pagatore”, e ciò si può dunque tradurre nell’impossibilità di disporre persino di un semplice libretto di assegni (nella stragrande maggioranza dei casi sarà comunque consentito il mantenimento di un conto corrente, ma la sua apertura è fortemente legata alla discrezione della banca).

Cattivo pagatore: è possibile ottenere la riabilitazione?

Ma una volta “registrato” e dunque ritenuto “cattivo pagatore”, è possibile per l’utente porre rimedio alla sua “cattiva reputazione finanziaria? La risposta a questa domanda risiede nella “riabilitazione del cattivo pagatore, ottenibile soltanto con il decorso del tempo. Quando trascorre un certo periodo temporale infatti, l’istituto finanziario provvede alla cancellazione del nome dell’utente dai registri dei “cattivi pagatori”. I tempi di iscrizione delle informazioni finanziarie degli utenti sono infatti vari, e dipendono dalla tipologia dei dati: se la richiesta di finanziamento è stata rifiutata dall’istituto, o semplicemente abbandonata dal soggetto richiedente, il periodo di registrazione del suo nominativo è soltanto di un mese.

Un’eventuale richiesta di finanziamento in attesa di esito rimane invece iscritta per un massimo di sei mesi, le morosità di due rate o di due mesi poi sanate dagli utenti vengono iscritte per un massimo di dodici mesi a partire dal giorno di regolarizzazione, mentre le morosità superiori a due rate o a due mesi vengono iscritte per 24 mesi. Per le morosità, o altri inadempimenti importanti, il termine di iscrizione è di 36 mesi, se non sono stati sanati. I rapporti crediti regolari infine, vengono iscritti per 36 mesi, nel caso specifico in cui il soggetto abbia uno storico caratterizzato da altri rapporti finanziari registrati come negativi, ovvero non regolarizzati. In seguito alla scadenza di questi termini, i sistemi di informazione creditizie sono tenuti a provvedere alla loro cancellazione.

Ma attendere la scadenza dei termini suddetti è l’unico modo per ottenere la riabilitazione di “cattivo pagatore”? Naturalmente no, esiste comunque la possibilità di adire l’autorità giudiziaria e, per questa via, chiedere un provvedimento che imponga a un istituto di credito la cancellazione del nominativo dalla black list. Per ottenere la riabilitazione tramite il ricorso al giudice è comunque necessario che sia presente un requisito imprescindibile: l’iscrizione nell’elenco deve essere avvenuta senza che ne ricorressero i requisiti. In questo caso è infatti possibile ricorrere al giudice per chiedere un provvedimento di “riabilitazione” urgente, con in aggiunta la possibilità di ottenere il risarcimento dei danni nel caso in cui dall’iscrizione indebita sia derivato un danno per l’utente.

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Assicurazione vita: una garanzia anche dal punto di vista fiscale

La salute è la prima cosa nella vita. Un bene che non si può comprare né comparare con nessun altro. Quel qualcosa che non si percepisce quando si sta bene ma che torna prepotentemente alla ribalta al minimo acciacco. Questo è naturale ci sia, dal momento che malattia e salute coesistono e si affiancano dalla notte dei tempi. Fanno entrambe parte dell’esistenza, per questo è importante essere preparati e organizzati quando c’è bisogno di avvalersi di prestazioni sanitarie, dove è la tempestività a fare la differenza, non solo per attenuare i disagi che vengono dal malessere, ma anche per prevenire le possibili complicazioni.

Insomma, avere dei punti di riferimento in materia di tutela della salute è fondamentale e sempre più nell’epoca attuale si sta sviluppando, accanto alla sanità pubblica, un sistema privato all’avanguardia, da chiamare in causa non solo per accelerare i tempi, ma anche per trarre il meglio da quanto garantito dallo Stato. In questo contesto si inserisce l’assicurazione vita a proposito della quale non tutti sanno che i costi sostenuti possono essere detratti fiscalmente, con dei vantaggi (e tutele) di non poco conto, che a fine anno riescono a consentire un risparmio di denaro non indifferente. Vediamo di che cosa si tratta!

Assicurazione sulla vita: di cosa parliamo?

L’assicurazione vita è uno strumento che può servire a tutelare non solo la propria condizione ma anche a fornire garanzie su terzi, come ad esempio i membri della propria famiglia, permettendo allo stesso tempo il mantenimento del reddito anche quando le condizioni di salute vengono meno.

Infatti la polizza vita è un contratto stipulato tra il contraente e la compagnia assicurativa che garantisce al beneficiario un capitale o un rimborso in denaro qualora sopraggiungano al soggetto assicurato difficoltà di tipo economico, malattia, invalidità o scomparsa prematura. Una tutela che si dimostra importante per garantire serenità e sicurezza da tutti i punti di vista, un fattore degno di considerazione per chi ha una famiglia a cui pensare.

Alcune cose da sapere:

  • La polizza può essere stipulata a proprio nome come per conto di terzi.
  • Il pagamento può essere fatto sia tramite canone mensile sia secondo scadenza semestrale o annuale.
  • Il costo è diverso a seconda di molteplici fattori: copertura scelta e clausole sottoscritte, tariffario della compagnia, rischio che l’evento assicurato si verifichi.

La polizza vita può essere altamente personalizzata e ogni situazione è davvero un mondo a sé.

Polizze particolarmente interessanti sono quelle miste, che comprendono la compresenza di clausole di tipo differente. Esiste anche una polizza mutuo casa che è in grado di tutelare la dimora abitativa in caso di scomparsa prematura. Questo a conferma delle molteplici soluzioni che possono offrire le compagnie assicurative.

Vantaggi della polizza vita

La polizza vita è consigliata per persone che presentano problemi di salute cronici, per categorie quali casalinghe e lavoratori dipendenti (che hanno solitamente condizioni economiche più delicate) e quanti sono la fonte primaria di reddito per la famiglia.

I benefici risiedono nella versatilità che questo tipo di assicurazione presenta, essendo in grado di rispondere a tanti tipi di bisogni. È allo stesso tempo una forma di risparmio e una di protezione rispetto ai rischi di una malattia, alla morte prematura o alla perdita di autosufficienza. Infine, l’assicurazione vita può anche essere un’ottima forma di investimento.

Quali clausole si possono detrarre con il 730?

L’assicurazione vita presenta un beneficio di non poco conto che merita, rispetto agli altri, un discorso a parte: quello di essere detraibile dal punto di vista fiscale. Ad avere agevolazioni fiscali sono i seguenti premi assicurativi:

  • Polizze aventi come fine la tutela di disabilità grave.
  • Polizze assicurative dove il soggetto è a rischio di non autosufficienza.
  • Assicurazione vita e contro gli infortuni.
  • Polizze che garantiscono il rischio di morte o invalidità permanente. La percentuale di infermità deve essere superiore al 5% e la stipula essere avvenuta a partire dal 2001.
  • Se stipulate nella sezione di assicurazione vita sono detraibili anche gli infortuni al conducente in caso di sinistro automobilistico.
  • Polizze casa.

Importante. È indispensabile che vengano conservati dei documenti per fare in modo che la pratica vada a buon fine, ovvero le ricevute dei pagamenti degli importi concordati con la compagnia e la copia del contratto con tanto di decorrenza stabilita. Per quei casi dove si hanno polizze di tipo misto è necessario evidenziare l’importo del premio relativo a ciascun rischio.

Una domanda che sorge spontaneo farsi è: quanto posso detrarre con le polizze vita e infortuni? La percentuale è del 19% con un limite massimo dell’ammontare del premio da dichiarare nel 730 di 530 euro. Un dato piuttosto interessante che può arrivare fino a 1291,14 euro nel caso del rischio di autosufficienza.

Come ottenere la detrazione fiscale

Vediamo quali sono gli elementi da considerare a proposito di assicurazione vita, ma anche per le altre polizze, per ottenere la detrazione fiscale:

  • Coincidenza tra contraente e assicurato.
  • Non influisce la figura del beneficiario: può essere chiunque.
  • Il contribuente ha diritto se è lui il soggetto contraente o il beneficiario.
  • Il contribuente è il contraente mentre il familiare a carico è il soggetto assicurato.
  • Il familiare è sia il contraente che il soggetto assicurato.
  • Il contraente è un familiare a carico mentre il soggetto assicurato è un altro familiare.

È indispensabile poter dimostrare la tracciabilità del pagamento che può essere fatto sia tramite moneta elettronica, ovvero carte di credito/bancomat, sia bonifico bancario/postale; è anche ammesso il pagamento tramite assegno bancario o circolare. La scelta è stata fatta con l’intento di combattere la lotta all’evasione fiscale e si inserisce in un quadro più ampio attuato dallo Stato negli ultimi anni.

Per ottenere la detrazione fiscale è infine necessario compilare correttamente il modello 730 alle righe che vanno da E8 a E12 del quadro, inserendo la cifra del premio versata nella polizza. Il codice utilizzato per la polizza vita è il 36 mentre per la polizza rischio morte e invalidità permanente è il 37.

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Fattura Elettronica App: il business in tasca

La fatturazione elettronica ha introdotto l’obbligo di affidarsi a dei software o a dei servizi online che permettano di gestire questa delicata parte del lavoro di ogni professionista, quella fiscale. Ecco che in questa prospettiva sono nati servizi come Fatturapro una piattaforma che permette a tutti i professionisti di emettere fatture in formato elettronico, ma anche di aprire file XML.

Occorre specificare che Fatturapro è uno dei servizi a pagamento che il web mette a disposizione per avere il proprio business in tasca, ma l’Agenzia delle Entrate ha ideato un portale da utilizzare in maniera gratuita ma dalla gestione leggermente più complicata e sicuramente non immediata come l’app di Fatturapro.

Insomma uno strumento veramente molto semplice da utilizzare e a cui molti professionisti si sono affidati, per conoscere tutti i pacchetti messi a disposizione collegati al sito fatturapro.click, ma per iniziare a conoscere le sue funzionalità continua pure nella lettura.

Fatturazione elettronica cos’è

Vorremmo iniziare questa breve guida parlandoti di ciò che è la fattura elettronica e perchè è stata in grado di modificare le modalità lavorative di un gran numero di aziende e professionisti. Solo in questa maniera sarà possibile conoscere anche il servizio messo a disposizione di Fatturapro.

La fatturazione elettronica è entrata di prepotenza nell’economia italia nel gennaio 2019 e da quel momento in poi il formato analogico è stato accantonato (per lo meno da parte dei soggetti obbligati) a favore delle fatture in formato elettronico. Per poter fare questo è stato indispensabile utilizzare software e servizi similari a Fatturapro, in grado di lavorare con file in formato XML, l’unico che la legge prevede per le e-fatture.

I programmi a cui ci si affida sono in diretto contatto con l’Agenzia delle Entrate grazie al Sistema di Interscambio, punto cardine della fatturazione elettronica, il suo postino e controllore allo stesso tempo.

Fatturapro App: solo un software gestionale?

Ci piace affermare e ne siamo sicuri che Fatturapro con la sua versione web e con la app non è solo un software gestionale ma il vero braccio destro di un gran numero di professionisti che fino a questo momento vi si sono affidati, per via della sua capacità di rendere la parte fiscale estremamente semplice.

Ok, abbiamo tirato in gioco più volte la parola software e sappiamo quanto questo termine spaventi un gran numero di soggetti che quando pensano di dover installare dei file sul proprio pc, già si preoccupano. Beh Fatturapro sarà proprio quello che fa per te, un servizio completamente online per cui è sufficiente l’iscrizione al portale per poterne usufruire. Se poi la versione web non fosse sufficiente ecco una app dedicata compatibile sia con i dispositivi Android che con quello iOS. Poter utilizzare la fatturazione in maniera estremamente semplice solo con il proprio cellulare, una vera e propria rivoluzione.

Caratteristiche del servizio

Come già anticipato precedentemente l’app di Fatturapro è un servizio fruibile sia da pc, se si ha un Windows10 che da smartphone e questo vuol dire che non vi è nessun bisogno di installare nessun file sul proprio dispositivo rischiando di rallentarlo in qualche maniera.

Se vuoi sapere come poter sfruttare tutti i vantaggi di questo servizio, beh devi solo accedere alla pagina che ti abbiamo indicato all’inizio di questo post e valutare il pacchetto su misura per la tua attività scegliendo tra quelli che trovi a tua disposizione nella pagina dedicata. Ognuno di loro ha un periodo di prova gratuito.

Una sezione del servizio permette al tuo commercialista di accedere liberamente e quindi di mantenere la contabilità dei tuoi documenti fiscali senza dover aspettare le copie cartacee.

Possiamo affermare che sicuramente il punto di forza di Fatturapro è sicuramente la semplicità di utilizzo e il suo essere completamente online, senza dover installare file sul pc, se non fosse per la app mobile, servizi a cui ad oggi tutti siamo abituati. Una soluzione che molti hanno finito per apprezzare, grazie anche alla possibilità di procedere ad abbonamento mensile che si può disdire in qualunque momento.

Un servizio all inclusive il cui prezzo è subito chiaro e non ci sarà nessuna sorpresa e nessun sovrapprezzo da pagare, puoi avere tutta la gestione della fattura in formato elettronico con pacchetti pensati su misura di ogni tipologia di business.

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Investire in oro: i consigli per farlo nel modo corretto

L’oro è da sempre considerato il bene di rifugio per eccellenza. Cos’è un bene di rifugio? Semplice, si tratta di un bene dal valore intrinseco che si mantiene costante anche nei periodi di turbolenza dei mercati o quando l’economia registra un aumento dell’inflazione, cioè del livello generale dei prezzi.

L’oro, dunque, è la materia prima per eccellenza sulla quale gli investitori decidono di investire da centinaia di anni a questa parte. Ancora oggi, infatti, c’è chi decide di investire in oro nonostante le tante opportunità offerte dal mercato e dalle nuove frontiere di investimento.

Dal punto di vista storico l’oro ha sempre ricoperto un ruolo fondamentale per quanto riguarda gli investimento. Questo perché gli esperti attribuiscono a questa materia prima diverse qualità tra cui l’anticiclico. Ciò significa che il suo valore aumenta nei momenti di maggiore turbolenza dei mercati o di grande volatilità. Inoltre, l’oro è un bene materiale, perciò in tempo di crisi è molto più ambìto rispetto agli strumenti finanziari che, privati del loro valore di mercato, non sono altro che pezzi di carta.

Oggi per investire in oro esistono diverse soluzioni. È possibile farlo acquistando oro fisico anche se questa non rappresenta la migliore strategia qualora vogliate scommettere sulla commodity. Difatti, il trasporto e il deposito in cassetta bancaria, nonché un’eventuale assicurazione, hanno un costo da non sottovalutare.

La situazione non muta se prendiamo in esame altri approcci fisici come l’investire in monete d’oro o gioielli. Specialmente la redditività dell’ultima opzione viene assorbita dal margine di profitto del gioielliere, che potrebbe essere tale da neutralizzare il vostro potenziale guadagno.

È inoltre possibile investire in oro attraverso i CFD. I CFD sono strumenti derivati e, in quanto tali, subiscono oscillazioni di valore dipendenti dall’andamento di un sottostante, nel nostro caso specifico il future sull’oro: se la quotazione del future aumenta, salirà anche il CFD e, viceversa, se diminuisce, allora scenderà anche il prezzo del CFD. Gli ETF sono fondi diversificati che negli ultimi tempi hanno acquisito sempre maggiore popolarità tra gli investitori, grazie alle proprie caratteristiche e costi convenienti.

Come investire in oro

Come accade per il resto degli investimenti anche per l’investimento in oro è importante conoscere il mercato, conoscerne le oscillazioni e sapere quando investire. Secondo gli esperti è fondamentale restare sempre aggiornati sulla sua quotazione in tempo reale e capire quelli che sono i possibili sviluppi di questo mercato.

Il settore è fortemente speculativo, bisogna quindi capirne tutte le dinamiche, e non sono pochi gli approfittatori. Dal punto di vista fisico occorre sapere che non esiste solo l’oro puro, quello cosiddetto a 24 carati, ma spesso lo troviamo sotto forma di leghe, legato a vari metalli che ne aumentano la durezza e quindi lo rendono utilizzabile in vari settori, come la gioielleria e l’industria. Sul mercato troviamo quindi varie tipologie di oro, ognuna adatta ad un settore piuttosto che ad un altro. È importante capire quali sono gli ambiti industriali di utilizzo del metallo giallo, primo fra tutti l’elettronica di consumo, che contribuiscono a determinarne la quotazione sul mercato.

Oltre all’investimento in oro fisico che si traduce in acquisto di lingotti d’oro, una delle strade più interessanti per investire in oro sono i CFD. I CFD sono strumenti derivati e, in quanto tali, subiscono oscillazioni di valore dipendenti dall’andamento di un sottostante, nel nostro caso specifico il future sull’oro: se la quotazione del future aumenta, salirà anche il CFD e, viceversa, se diminuisce, allora scenderà anche il prezzo del CFD.

Grazie ai CFD è possibile vendere allo coperto. I CFD sono contratti molto versatili che consentono di puntare sia al rialzo (guadagnerete quando il prezzo dell’asset su cui avete investito salirà) che al ribasso (ossia, avrete un profitto se il suddetto prezzo diminuirà). Senza i CFD vendere allo scoperto non sarebbe così semplice.

Inoltre è possibile investire in oro attraverso gli ETF che sono fondi diversificati che negli ultimi tempi hanno acquisito sempre maggiore popolarità tra gli investitori, grazie alle proprie caratteristiche e costi convenienti. Il principale vantaggio degli ETF è l’efficace diversificazione dell’investimento, che permette di ridurne la rischiosità puntando su più titoli piuttosto che direttamente ed esclusivamente sull’oro.

Un altro metodo di investimento nella materia prima consiste nel comprare o vendere azioni di compagnie il cui business fondamentale è l’estrazione dell’oro. Puntando su società minerarie si limita leggermente l’impatto delle oscillazioni nel prezzo dell’oro sulla performance dell’investimento, poiché le aziende, per la loro natura economica e giuridica, riportano utili e perdite di esercizio che influenzano pesantemente l’andamento borsistico e che possono essere parzialmente indipendenti dal valore della commodity.

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10 consigli per chi vuole iniziare a fare trading

Investire sui mercati finanziari è un’attività che per molti anni è rimasta un privilegio di pochi grandi investitori. Con l’avvento delle piattaforme di trading online, oggi è possibile anche per piccoli investitori approcciarsi ai mercati.

Grazie a strumenti come la leva finanziaria, infatti, è possibile registrare importanti guadagni anche con un capitale limitato. La possibilità di andare incontro a ingenti profitti, tuttavia, è determinato da un fattore di rischio molto più alto rispetto ai classici investimenti in titoli di stato. Questo significa che, senza le dovute precauzioni, potreste perdere tutto in pochissimo tempo.

Per questo motivo abbiamo deciso di fare un breve elenco di dieci consigli, utili per chi vuole iniziare la propria carriera nel mondo del trading online.

Scegli bene il broker

Il primo punto che vogliamo affrontare riguarda la scelta del broker. Il grande successo del trading online, infatti, ha portato alla nascita di moltissime piattaforme truffa che non sono in possesso delle regolari licenze europee.

TaoTrade, ad esempio, è un broker perfetto per i principianti. È in possesso di tutte le licenze necessarie, ha una piattaforma molto intuitiva e usabile su tutti i dispositivi, e mette a disposizione dei propri clienti una vera e propria accademia di formazione, grazie alla quale si possono approfondire tutte le tematiche legate al trading online.

Studia prima di iniziare a operare

Come abbiamo detto nell’introduzione di questo contenuto, il trading è un’attività ad altissimo rischio. Se da un lato questo aspetto ti permetterà di guadagnare molto nel caso di investimenti positivi, è anche vero che ci sarà sempre il rischio di perdere moltissimi soldi in pochissimo tempo.

Prima di iniziare a operare, quindi, ti consigliamo vivamente di studiare l’argomento in modo approfondito. Leggi libri o articoli, partecipa a webinar, compra nel caso veri e propri corsi.

Molte piattaforme, come lo stesso broker Taotrade che abbiamo visto nel precedente paragrafo, offrono moltissimo materiale informativo gratuito. Approfittane! Affrontare i mercati finanziari senza la dovuta preparazione è un suicidio.

Adotta un Money Management

Letteralmente, Money Management significa gestione del denaro. Molti trader fanno l’errore di basarsi unicamente sulle strategie operative, ignorando quelli che sono gli accorgimenti per la gestione del denaro in modo equilibrato.

Esistono moltissime strategie di Money Management, ma tutte si basano su un principio ben chiaro.

Dovrai sempre avere sotto controllo la quantità di denaro che impiegherai (e rischierai) in ogni tua operazione. Operare senza avere bene a mente questo concetto significa solo aspettare di perdere tutti i soldi.

Utilizza gli Stop Loss

Questo punto è strettamente legato a quello precedente. Gli stop loss sono strumenti che le piattaforme di trading mettono a disposizione dei propri clienti per garantirgli di uscire dal mercato nel momento in cui l’operazione non sta andando come previsto.

In altre parole, nel momento in cui entrerai a mercato, potrai decidere a quale livello di prezzo chiudere l’operazione, limitando in questo modo le perdite.

Stai attento al Mindset

L’aspetto emotivo nel trading è fondamentale. Moltissimi trader hanno perso tutti i loro soldi solo perché volevano a tutti i costi recuperare un’operazione negativa.

Questo a te non dovrà mai succedere. Se un investimento non è andato a buon fine non ci dovrai più pensare e dovrai passare oltre. Nessuno ha la sfera di cristallo, quindi dovrai già mettere in conto che alcune operazione saranno in perdita.

Voler perseverare quando il mercato ti dice di uscire può portarti solo guai.

Usa le community

Nel trading c’è sempre qualcosa da imparare. Soprattutto se sei alle prime armi ti consigliamo vivamente di frequentare le community di esperti.

Solo confrontandoti con persone con competenze molto più elevate di te, infatti, potrai crescere e apprendere le migliori strategie per operare sui mercati.

Purtroppo incontrerai anche molti ciarlatani o presunti esperti che cercheranno di convincerti a iscriverti ai loro canali di segnali. Evitali sempre! Affidati sempre a community affidabili e che offrono servizi con storici certificati.

Non ignorare il conto demo

La teoria è una cosa, la pratica un’altra. Praticamente tutte le piattaforme mettono a disposizione dei propri clienti un conto demo. In altre parole, potrai operare su un mercato esattamente uguale a quello reale, ma utilizzando dei soldi virtuali.

Grazie a questo particolare conto potrai non solo fare pratica con la piattaforma, ma anche testare le tue nuove strategie e vedere se nel lungo periodo siano o meno profittevoli.

È lo strumento perfetto per migliorare ulteriormente la tua operatività prima di iniziare a investire soldi reali.

All’inizio affidati a strategie collaudate

Se sei alle prime armi cerca di apprendere il più velocemente possibile le nozioni di base di questo mondo. Nel frattempo, tuttavia, puoi già iniziare a operare grazie ad alcune strategie collaudate nel tempo e che, nel lungo periodo, generano profitti.

Anche in questo caso affidati a community di esperti per farti consigliare quali strategie è meglio utilizzare. Troverai moltissime persone disposte ad aiutarti gratuitamente e a darti preziosi consigli per iniziare la tua attività da trader.

Segui le tendenze

I prezzi e i mercati seguono delle tendenze di breve, medio e lungo periodo. I trader più esperti cercano di capire i momenti in cui queste tendenze si invertono, ma richiede appunto un livello di esperienza molto elevato.

Se sei un principiante il nostro consiglio è di investire sempre seguendo la tendenza del momento. Mai andare contro al mercato se non sei abbastanza preparato.

Affidati a un mix di analisi tecnica e fondamentale

Nel trading ci sono due grandi scuole di pensiero. I sostenitori dell’analisi fondamentale o quelli dell’analisi tecnica.

I primi credono che i prezzi siano influenzati dalle situazioni macroeconomiche. Eventi come il rilascio di dati importanti sull’economia di un paese, ad esempio, influenzano il prezzo della moneta di quello stato.

I secondi, invece, credono nello studio dei grafici, cercando di individuare pattern che gli permettono di prevedere l’andamento futuro dei prezzi.

Il nostro consiglio è di studiare in modo approfondito entrambe. Solo grazie a un mix di questi due approcci sarai in grado di affrontare nel modo migliore i mercati finanziari.

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Consigli pratici per muoversi negli investimenti

Sicuramente in molti avranno sentito parlare del mercato del Forex, ma magari non sanno cosa sia esattamente. Il mercato del Forex è quello in cui vengono scambiate le valute. Di solito questi scambi avvengono in coppia. Questo significa che quando si compra una valuta se ne vende un’altra. Vale anche il processo inverso. Il mercato del Forex consente di guadagnare attraverso gli investimenti, sfruttando il meccanismo della discesa di una valuta o della salita dell’altra valuta. Oggi è un mercato in grande crescita, perché si conta che al suo interno siano stati scambiati quattro trilioni di dollari. Ma come agire in questo mercato, nel fare questi investimenti? Ti diamo alcuni consigli che ti potranno risultare di certo molto utili.

Investire soltanto ciò che si può rischiare

Ricordati che il Forex trading non è un gioco. È una vera e propria attività di investimenti che deve essere ben ponderata e studiata. È opportuno che, quando fai i tuoi investimenti sulle valute, tu dia molta attenzione al tuo capitale. Infatti anche la quantità del capitale che si investe può essere importante perché può influenzare molto dal punto di vista emotivo.

Il consiglio che ti diamo a questo proposito è quello di investire soltanto ciò che puoi rischiare. Il capitale che utilizzi per gli investimenti non deve essere costituito da una somma di cui non puoi fare a meno. Deve essere una somma che avresti risparmiato e che puoi permetterti di investire perché vuoi farla crescere.

Pianificare i guadagni

Molto importante è anche la pianificazione dei guadagni. Devi porti degli obiettivi determinati da raggiungere, altrimenti rischi di vagare qua e là, non sfruttando tutte le occasioni fondamentali e aumentando il rischio di perdite.

Ti consigliamo a questo proposito di pianificare i tuoi guadagni e di stabilire quanto vuoi guadagnare in un lasso di tempo ben determinato, come per esempio un anno. Naturalmente non devi porti neanche degli obiettivi irraggiungibili, ma devono essere sempre ancorati alle possibilità reali.

Pianificare le strategie

Le strategie rivestono un ruolo molto importante nel Forex. Stanno alla base di tutta l’attività di trading. Cerca sempre di scegliere le migliori o quelle che ritieni possano più adattarsi al caso tuo. In effetti ci sono moltissime strategie che si possono utilizzare per riuscire a guadagnare con gli investimenti online.

Per esempio ce ne sono alcune che si basano sull’analisi tecnica e altre che si basano sull’analisi macroeconomica. Ti consigliamo di utilizzarle entrambe per riuscire a guadagnare di più.

Seguire soltanto alcuni asset

Un altro consiglio molto importante che vogliamo darti è quello della “specializzazione”. Le opportunità offerte dal Forex trading sono davvero tante, ma è bene concentrarsi su alcuni asset in particolare per imparare a conoscerli meglio e ad analizzarli in maniera efficace.

Se vuoi veramente guadagnare con alcune valute, le devi seguire in maniera costante. Quindi concentrati soltanto su alcune di esse. Almeno all’inizio puoi partire soltanto con circa cinque.

Non avere fretta di guadagnare

Anche se il mercato del Forex offre molte opportunità di guadagno, devi comunque prestare molta attenzione. Non devi credere infatti che i guadagni possano essere così facili come sembrano.

Per guadagnare con il mercato del Forex hai bisogno di applicare le giuste strategie e devi contare sulla giusta dose di esperienza. Ecco perché ti suggeriamo di impegnarti in maniera costante per riuscire a conseguire risultati incoraggianti e significativi e per guadagnare in maniera considerevole.

Tuttavia non avere fretta di guadagnare, cerca di seguire costantemente la pratica degli investimenti e, con il tempo, soprattutto con l’accumulo di una certa esperienza, arriverai a conquistare i tuoi obiettivi. Avere fretta potrebbe portarti a cambiare strada troppo di frequente e a non valutare il rischio comunque sempre connesso con gli investimenti.

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Come richiedere l’attestazione soa

Per poter partecipare a gare d’appalto e per l’esecuzione di appalti pubblici di lavori, aziende e imprese nel settore delle costruzioni, hanno bisogno di una documentazione che certifica i requisiti. Quest’ultima, è una certificazione denominata attestazione SOA. Per richiederla e per ottenerla è fondamentale avere determinati documenti, per questo si da molta importanza in questo settore alla consulenza. Di conseguenza, avere una società di consulenza è un grande vantaggio per essere in regola con la documentazione necessaria.

Che cos’è l’attestazione SOA?

L’attestazione SOA è un documento di validità quinquennale con verifica dei requisiti economici al terzo anno, inoltre è una certificazione obbligatoria e sufficiente a comprovare in sede di gara, la capacità dell’impresa di eseguire lavori inerenti opere pubbliche (direttamente o in subappalto) con importo a base d’asta anche superiore ad €150.000,00. L’attestazione SOA garantisce che l’impresa possiede tutti i requisiti previsti dall’attuale normativa in ambito di contratti relativi ad opere pubbliche.
Viene rilasciata da appositi Organismi di Attestazione, autorizzati dall’ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione) e da quest’ultimi controllati.

L’attestazione SOA viene rilasciata alle imprese richiedenti che possono dimostrare di aver eseguito lavori sia pubblici che privati, classificabili nelle varie categorie generali e specialistiche previste dal D.P.R. 207/2010 nell’apposito allegato “A” ed a titolo esemplificativo riguardano rispettivamente la costruzione, la manutenzione o la ristrutturazione di interventi su edifici civili e industriali, di strade, autostrade, ponti, viadotti, ferrovie, linee tranviarie, metropolitane, funicolari e piste aereoportuali, il restauro e la manutenzione dei beni immobili, la segnaletica stradale non luminosa, linee telefoniche ed impianti di telefoni, impianti di smaltimento e recupero rifiuti (…) 

Come richiedere l’attestazione SOA

Possono richiedere l’attestazione SOA a titolo esemplificativo, tutte le imprese di costruzioni edili, impiantiste di tutti i generi, artigiane, produttori di serramenti o strutture metalliche o prefabbricati o manufatti in legno, in altre parole tutte le imprese che eseguono lavori possono richiedere l’accesso alla procedura di attestazione. Come richiedere l’attestazione SOA è semplice, le imprese devono firmare un contratto con una SOA (Società Organismi di Attestazione) e produrre tutta la documentazione per la dimostrazione dei requisiti previsti dalle vigenti disposizioni.

Il periodo documentale è quello relativo agli ultimi 15 anni e comunque, se si tratta di imprese che hanno iniziato l’attività in epoca recente, possono utilizzare tutti i requisiti in possesso dalla data di inizio dell’attività fino alla sottoscrizione del contratto di attestazione. L’Organismo di Attestazione dopo aver esaminato con esito positivo tutta la documentazione, previa delibera del comitato di attestazione, rilascia il Certificato di attestazione SOA. Ma per ottenerla serve soddisfare alcuni requisiti e avere una serie di documenti.

I requisiti per l’attestazione SOA sono diversi ed inoltre si devono rispettare le normative antimafia e non avere condanne. E’ fondamentale avere tra i principali documenti per ottenere l’attestazione SOA quelli che riguardano la situazione economica dell’impresa. E’ necessario fornire referenze bancarie idonee e per le società di capitale presentare documenti che testimonino il reddito e un patrimonio netto con indice positivo. E’ obbligatorio dimostrare la regolarità fiscale e contributiva dell’impresa, come il certificato di iscrizione al registro imprese della Camera di Commercio o come la certificazione antimafia. E’ severamente importante essere in regola con la documentazione. Infine l’attrezzatura deve essere idonea e di valore adeguato.

Società di consulenza per attestazione SOA

Nel caso dell’attestazione SOA, per ottenerla, è altamente consigliato ricevere consulenza. E’ importante perchè gli Organismi di Attestazione, per legge, devono limitarsi ad effettuare l’istruttoria di valutazione dei requisiti e controllare la veridicità della documentazione presentata. Per questo, le società di consulenza oltre a seguire le imprese, le aiutano a produrre i documenti necessari per richiedere subito l’attestazione SOA. Quindi, un servizio di consulenza qualificato,  come quello offerto dalla società SOA Semplice, offre un servizio di pre verifica della presenza dei requisiti di attestazione. E’ indispensabile per avere l’indicazione precisa dei documenti necessari e della validità degli stessi, con un notevole vantaggio in termini di impegno documentale e soprattutto per la riduzione dei tempi. In conclusione, in tutti i settori c’è bisogno di consulenza, ma in questo non solo è importante ma è altamente consigliato che ogni impresa debba avere una società di consulenza per poter richiedere l’attestazione SOA.

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