• Casa Passiva: cos’è e come realizzarla?

    I benefici di una Passivhaus

    Una casa passiva può essere a tutti gli effetti considerata l’abitazione dei sogni.
    Infatti è in grado di ridurre i consumi energetici con un impatto sull’ambiente bassissimo e con un conseguente risparmio sui costi per la gestione della casa.
    Cos’è esattamente una ‘casa passiva’? La passive house, o passivhaus, è nata negli anni ’80, da un’idea del filosofo tedesco Wolfgang Feist insegnante presso l’Istituto per l’Ambiente e l’Edilizia in Germania e dal professore svedese Bo Adamson, ingegnere strutturale docente presso l’Università di Lund.
    Il loro obiettivo era quello di creare un modello abitativo sostenibile senza rinunciare ad un elevato livello di comfort per gli abitanti.
    Vivere senza impattare sull’ambiente e allo stesso tempo senza rinunciare ai benefici di una abitazione confortevole. Calda e accogliente d’inverno e fresca e confortante d’estate.
    Non solo. Questi parametri dovevano e potevano estendersi non solo alle singole case e agli edifici civili, ma dovevano poter essere applicati anche ai centri commerciale, all’edilizia pubblica, fino al più piccolo negozio.
    Le prime abitazioni nate con il principio di case passive sono state costruite nel 1990, a Darmstadt, e nonostante fossero altamente performanti, il costo di costruzione rimaneva troppo elevato, ragione per cui non era possibile ottenere benefici immediati nel costruire per la propria famiglia una casa dove i costi superavano di gran lunga i benefit, anche sul lungo periodo.
    Vent’anni dopo questo tipo di progetto architettonico ha raggiunto costi di ideazione e costruzione molto più bassi, e i vantaggi della casa passiva, sono sempre maggiori anche se non ancora conosciuti come dovrebbero.

    Come realizzare una casa passiva

    Una passivhaus è molto più di una casa in grado di far gestire ai suoi residenti l’energia in modo ottimale o di ridurre quasi a zero i loro consumi quotidiani. È progettata scientificamente secondo criteri precisi, chiamati Pilastri Passivhaus, e sono riassumibili in cinque punti chiave.
    Per prima cosa, viene considerato il consumo energetico. Una casa con le caratteristiche di una vera passivhaus, non deve superare il consumo totale di 120 KWH/mq l’anno di energia. Per farlo vengono installate tecnologie apposite, e viene calcolata una fuga irrisoria di energia dall’edificio.
    In secondo luogo viene studiato il riscaldamento. Il riscaldamento deve rimanere pari o inferiore ai 15 KWH/mq durante i 365 giorni solari.
    Viene considerata inoltre la tenuta all’aria. Questo dato deve necessariamente risultare di n50 < 0,6 h–1, quindi niente spifferi in una casa passiva, per salvaguardare una temperatura stabile in ogni singola stanza.

    In ultimo, la trasmittanza. Per le pareti opache è di U = 0,15 W/m²K e U = 0,8 W/m²K per le pareti finestrate.

    I Pilastri Passivhaus lavorano in sinergia per garantire un’efficienza globale che risulterà avere effetti positivi sulla casa e gli abitanti.
    Per garantire l’ottimizzazione termica tutti gli elementi che si scelgono in costruzione concorrono a migliorare il riscaldamento e il raffreddamento della casa, dalla pareti fino ai componenti del tetto.
    Particolare attenzione va riposta a portefinestre e finestre, che dovranno avere doppi o tripli vetri dall’elevato valore di fattore solare g, in grado di introitare calore e luce.
    Per la ‘filosofia passiva’ è importante anche montare telai coibentati. Mentre l’involucro edilizio sarà iperisolato, per proteggere al meglio l’esterno dagli sbalzi di temperatura e dalle intemperie stagionali come forti piogge, neve, grandine o vento, ma anche da situazioni di umido, inquinamento acustico o elettromagnetico, o dallo smog in caso di inquinamento dell’aria, al fine di preservare non solo l’energia della casa, ma anche la salute di chi ci abita.
    Per garantire un corretto ricircolo dell’aria, senza aprire le finestre, viene installato un impianto centralizzato di ventilazione, in grado di recuperare quasi il 90% del calore, pur mantenendo l’areazione costantemente pura e ossigenata.
    Non aprire le finestre consente di utilizzare il calore dei raggi solari che passano attraverso le finestre, il calore stesso creato dagli abitanti e dalle loro attività casalinghe mentre usano elettrodomestici o cucinano. È da qui che nasce l’idea dell’utilizzo ‘passivo’ del calore e dell’energia, grazie ad un continuo bilanciamento termico.
    Un’altra regola aurea da rispettare è quella di proteggere gli edifici dalla dispersione termica riducendo al minimo tutti i ponti termici.

    Per una casa o un edificio a energia quasi zero- come viene definita dalle normative italiane- si interviene nei minimi dettagli su tutte le dispersioni termiche, utilizzando correttamente anche la corrente elettrica e sfruttando le fonti di energia rinnovabili.
    Tra le soluzioni preferite ci sono i pannelli solari, il fotovoltaico e la biomassa.

    Queste fonti garantiscono sia in inverno che in estate, un adeguato benessere termico, e mandando in pensione caldaie a gas e termosifoni ad essi connessi.
    Naturalmente in queste costruzioni è sempre garantito un bassissimo dispendio energetico e la distribuzione di acqua calda sanitaria.
    Inoltre, le termopompe professionali, sono in grado di estrarre energia da fonti naturali come l’acqua, l’aria e il suolo.
    Sono considerate una soluzione validissima per riscaldare l’ambiente nei mesi freddi, e anche di raffreddarlo, durante il periodo estivo. In special modo il raffreddamento ha un dispendio energetico fortemente inferiore rispetto all’utilizzo di un condizionatore d’aria.
    Attraverso un sistema di conversione possono essere usate dodici mesi l’anno, e sopperiscono all’energia che -da soli- pannelli solari o sistemi fotovoltaici potrebbero non garantire.

    Le termopompe sono molto meno costose perchè non si servono di gas e oli combustibili, ma presentano un’elevata efficienza energetica abbattendo o addirittura azzerando i costi sulle bollette.
    Un altro punto a favore è la durevolezza, infatti possono durare decenni, in perfette condizioni.

    La creazione di un sistema di ‘multienergia’ con pompa di calore, termostufa a legna e pannelli fotovoltaici garantisce da una parte, un uso ponderato dell’energia, e dall’altra non priva le persone di tutti i benefit che ci si aspetta in una casa, come ad esempio usare quotidianamente il computer, cucinare, asciugarsi i capelli, rimanere caldi di inverno e freschi d’estate. Una casa passiva riesce a mantenere standard elevatissimi.
    Per costruire la propria abitazione passiva a regola d’arte è bene rivolgersi ad uno studio di architettura ed ingegneria, esperto in passivhaus. È possibile studiare una soluzione su misura per chiunque, sia essa una ristrutturazione di un vecchio immobile, sia un nuovo progetto che parte da un terreno per costruire ex novo la propria casa dei sogni, in grado di proteggere i suoi abitanti e anche l’ambiente, con il suo impatto ecofriendly.

    Published by:
  • Perché sarà importante la transizione ecologica per le organizzazioni?

    Sono 5 i punti chiave della transizione ecologica utili per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 fissati dalla Commissione UE al 2030. Si tratta di rinnovabili, agroecologia ed economia circolare, mobilità a zero emissioni, tutela della biodiversità e stop alle trivelle. Perché sarà importante la transizione ecologica per le organizzazioni?

    Ce ne parla sistemieconsulenze.it, realtà che si occupa di fornire consulenza e formazione alle organizzazioni in merito ai sistemi di gestione ambientali, fondamenta della transizione ecologica che devono effettuare le aziende.

    La prima risposta che viene in mente, semplice e diretta, è: la transizione ecologica è un processo necessario per tutti. La crisi climatica e ambientale non può più aspettare.

    Se n’è parlato fino alla nausea: effetto serra, rifiuti, cambiamento climatico, impoverimento delle risorse naturali ed energetiche. Siamo al limite e l’unica cosa che serve ora è agire per salvaguardare l’ecosistema e la biodiversità.

    Quest’anno, il tema della transizione ecologica (verde o energetica) per le aziende è centrale. E’ soprattutto su questo aspetto che si basa il Recovery Plan, piano straordinario messo in campo dall’UE per intervenire sulla crisi economica post-Covid.

    Il budget complessivo previsto per i fondi piano d’investimento NextGenerationEU è pari a 672,5 miliardi di euro: per l’Italia, l’UE mette sul piatto circa 200 miliardi di euro. Per accedere a questo fondo, bisogna concretizzare la transizione green. Obiettivo: passare da un sistema produttivo intensivo ad un modello sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale.

    Ecco perché sarà importante la transizione ecologica per le aziende

    La transizione ecologica sarà importante per le organizzazioni non per semplici ideali ambientalisti. Il contrasto ai cambiamenti climatici porterà ad una nuova fase di progresso e di crescita economica con nuovi posti di lavoro attraverso l’innovazione industriale e la riconversione ambientale di qualsiasi ambito del sistema produttivo.

    Tutto questo richiederà un investimento: parte dei fondi dovranno essere utilizzati nella formazione (soprattutto in STEM, science, technology, engineering, mathematics) per puntare alla riqualificazione professionale in tutti i settori della green economy.

    Serviranno tanti soldi per la trasformazione digitale (aziende, PA, sanità, istruzione, processi aziendali) e per sviluppare le reti a banda larga, 5G e fibra ottica.

    L’UE concederà i fondi a condizione che vengano destinati al raggiungimento della neutralità nelle emissioni di CO2 entro il 2050 ed allo sviluppo della Digital Economy.

    In dettaglio, per transizione ecologica, l’Europa intende:

    • progressiva riduzione dell’impiego di combustibili fossili;
    • impiego di fonti rinnovabili (70%) e realizzazione di un’economia all’idrogeno per ridurre le emissioni di CO2;
    • incremento dell’efficienza energetica anche attraverso la riqualificazione edilizia;
    • mobilità elettrica nel trasporto pubblico e privato;
    • agricoltura sostenibile;
    • riciclo;
    • rimboschimento;
    • protezione delle biodiversità.

    PNRR Next Generation Italia: intervento su 4 macro-aree

    Il PNRR Nex Generation Italia punta a ridurre in modo significativo la domanda di energia, ad incrementare l’utilizzo di fonti rinnovabili.

    Si interverrà su 4 macro-aree:

    • Agricoltura sostenibile ed economia circolare;
    • Energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile;
    • Riqualificazione edilizia, efficienza energetica;
    • Tutela del territorio e della risorsa idrica.

    La transizione ecologica non è importante solo per le organizzazioni. Interessa tutti noi, deve partire anche e soprattutto dai consumatori. Ciò si traduce in lotta agli sprechi ed agli eccessi inutili e dannosi, gestione dei rifiuti (in particolare, della plastica), stile di vita sostenibile, gestione oculata dell’energia e dei mezzi di trasporto.

    Valutazione degli impatti e dei consumi: le principali norme di certificazione ambientale

    Per implementare l’economia circolare ed ottimizzare i processi produttivi, la transizione ecologica ambientale necessita di una valutazione degli impatti e dei consumi. L’obiettivo può essere raggiunto dalle aziende grazie a specifiche norme di certificazione ambientale.

    Gli standard di certificazione ambientale fondamentali sono:

    • ISO 14001 Sistema di gestione ambientale per analizzare gli impatti aziendali;
    • Dichiarazione EMAS associata al Regolamento UE 2017/1505, in aggiunta ai requisiti indicati nello standard ISO 14001;
    • ISO 50001 Sistema di gestione energia per la valutazione dell’impatto energetico ed il costante miglioramento delle performance;
    • Impronta ambientale Water Foot Print (risorse idriche) e Carbon Foot Print (ciclo del carbonio) per abbattere l’impatto dell’effetto serra;
    • Ecolabel, il marchio di qualità ecologica per prodotti e servizi;
    • LCA-Life Cycle Assessment per la valutazione degli impatti di prodotti e servizi nell’intero ciclo di vita (dalla progettazione allo smaltimento dei rifiuti).
    Published by:
  • Dalla A alla G, perché è importante conoscere la nuova etichetta degli elettrodomestici

    Dal 1° marzo 2021 è entrata in vigore la nuova etichetta energetica, un provvedimento varato dalla Comunità Europea nel 2019 al fine di aggiornare le indicazioni per i consumatori. L’etichetta energetica è presente in Italia dal 1998. Gli avanzamenti tecnologici e i miglioramenti delle performance degli elettrodomestici in commercio, l’avevano però resa nel tempo poco chiara, perché raggiunta e superata l’efficienza indicata nella classe A in vigore, e si sono dovuti introdurre i famosi segni “+”, che hanno finito per confondere i consumatori.

    Si è pensato dunque ad una nuova classificazione che potesse anche rappresentare uno stimolo per le aziende produttrici a raggiungere nuovi livelli di efficienza energetica e a ridurre ancora di più i consumi.

    Il tema della sostenibilità ambientale è al centro del dibattito internazionale e risulta fondamentale a tutti i livelli spingere verso scelte sempre più consapevoli dal punto di vista della tutela dell’ambiente, allo scopo di ridurre le emissioni e cercare di recuperare dai danni degli anni passati. Per questo, accanto alla promozione di acquisti sempre più efficienti, sono attive campagne di sensibilizzazione verso la riparazione e la manutenzione, anche grazie all’entrata in vigore del diritto alla riparazione, che assicura a tutti i consumatori pezzi di ricambio per gli elettrodomestici per 10 anni. Diversi servizi utili di assistenza per i consumatori come www.sulsicuro.it offrono degli spunti interessanti per comprendere come avere ricambi originali senza ricorrere ad un nuovo acquisto. È importante applicare entrambe le pratiche per riuscire a contenere i consumi ed evitare sprechi. Lo smaltimento di rifiuti ingombranti richiede ulteriori emissioni nell’ambiente: è preferibile dunque conservarli per la loro durata prevista, evitando l’accumulo di materiale che potrebbe essere tranquillamente riutilizzato.

    Come si legge la nuova etichetta

    La classificazione della nuova etichetta rimane invariata rispetto alla precedente: si avranno comunque le classi energetiche da A a G, ma spariranno i segni “+”. Cambiano inoltre i parametri che consentono di inserire un elettrodomestico nell’una o nell’altra classe: un elettrodomestico che prima si classificava come A, nella nuova etichetta sarà classificato indicativamente come C. Al momento non ci sono elettrodomestici in classe A, quindi si dovranno attendere nuovi apparecchi, e questa è certamente una sfida interessante per le aziende produttrici.

    A seconda della famiglia di prodotto, con la nuova etichetta vengono poi riportati i dati di consumo per 100 cicli di lavaggi per lavatrici, lavasciuga e lavastoviglie, di consumo annuo per il frigorifero e di consumo ogni 1000 ore per schermi e lampadine. Per le lampadine la nuova etichetta entrerà in vigore a settembre 2021. Ogni etichetta sarà inoltre corredata di un QR Code che consente di avere ulteriori informazioni sull’apparecchio. Sarà quindi molto più semplice avere indicazioni specifiche sull’elettrodomestico.

     

    Perché è importante conoscere la nuova etichetta

    La nuova etichetta è importante per capire innanzitutto, come detto, quanta energia effettivamente sarà consumata in base alle ore di utilizzo. Sarà uno strumento prezioso per evitare uno spreco di energia e tenere sotto controllo i consumi domestici, ma anche per fare una corretta valutazione sull’investimento. In secondo luogo sarà utile a capire se l’elettrodomestico rientra nelle agevolazioni fiscali. Nella legge di bilancio 2021 infatti è stato prorogato il bonus mobili ed elettrodomestici che consente ai contribuenti che stanno effettuando ristrutturazioni di avere uno sconto del 50% sull’Irpef della dichiarazione dei redditi per l’acquisto di arredamento e di grandi elettrodomestici, con un tetto di spesa che passa da 10.000 a 16.000 euro.

    Published by:
  • Dehor perfetto: come allestire l’angolo aperitivo

    Chi ha un’attività nel mondo del food & beverage, in questo periodo si è trovato, in alcuni casi, ad affrontare per la prima volta l’allestimento di un dehor esterno per l’happy hour.

    Se sei qui, significa che stai cercando qualche idea in merito e che ti interessa scoprire come allestire un angolo aperitivo perfetto. Nelle prossime righe di questo articolo, abbiamo raccolto alcune dritte utili al proposito.

    Gli adempimenti normativi

    I primi passi da compiere quando si parla di allestimenti di un dehor per l’aperitivo riguardano il focus sugli adempimenti normativo. Questo implica, in concreto, informarsi in merito alle tariffe applicate dal Comune dove ha sede l’attività.

    Il passo successivo prevede il fatto di presentare la D.I.A. rivolgendosi all’Ufficio Tributo del Comune. Il documento in questione deve essere firmato da un tecnico. Proseguendo con l’elenco delle caratteristiche della D.I.A., è bene fare presente che contiene riferimenti in merito all’assenza di fermate dei mezzi pubblici nella zona dedicata al dehor. Essenziale è che quest’area sia priva anche di passaggi pedonali e passi carrabili.

    Attenzione alla continuità estetica con il contesto urbano

    Capita di frequente che chi si trova davanti alla necessità di allestire un dehor per il proprio bar abbia paura di dare vita a un contesto poco gradevole in quanto incluso in uno spazio urbano.

    Bene, se si pone la giusta attenzione ad alcuni dettagli cruciali, è possibile evitare questa problematica. Un consiglio tanto semplice quanto utile al proposito prevede il fatto di evitare, se possibile, di chiudere troppo il dehor ai lati. In questo modo, si evita di creare un ambiente soffocante e si dà spazio a una continuità con il contesto urbano (che no, non è sempre poco gradevole).

    Scegli bene i piatti e i bicchieri

    Quando si parla di consigli per allestire un angolo aperitivo all’esterno del proprio bar, un doveroso cenno deve essere dedicato alla scelta dei piatti e dei bicchieri. Soprattutto per quanto riguarda i primi, è bene ricordare che, come previsto dalle norme anti Covid, è meglio orientarsi verso stoviglie monouso.

    La buona notizia è che in commercio esistono fantastiche soluzioni compostabili, rispettose dell’ambiente e alleate dell’estetica della tavola dell’happy hour.

    Attenzione alle luci

    Anche la luce ha il suo perché quando si decide di allestire al meglio un dehor per l’happy hour davanti al proprio bar. I consigli in merito sono vari e dipendono dallo stile del locale. Se possibile, è il caso di orientarsi in ogni caso verso soluzioni originali, come per esempio le lanterne artigianali o i fili di luce.

    Copertura esterna: quale materiale scegliere?

    Usciamo un attimo dalle dritte legate all’estetica soffermandoci su una tematica fondamentale, ossia la scelta del materiale per la copertura esterna. Le soluzioni, come già immaginerai, sono tante. Tra le migliori è il caso di citare il PVC. Come mai questo materiale è considerato il non plus ultra per i dehors esterni? I motivi sono diversi. Tra gli aspetti da sottolineare troviamo senza dubbio la trasparenza e la resistenza. Nel momento in cui ci si orienta verso il PVC, si dà spazio a un’alternativa perfetta per chi vuole allestire un dehor sufficientemente arioso e non asfittico.

    Focus sulla pavimentazione

    Concludiamo con un focus sulla scelta della pavimentazione. Le alternative, anche in questo caso, sono varie. Una delle più apprezzate è indubbiamente il legno. Facile da abbinare con complementi di diversi stili, è facile da posare e ha anche il vantaggio di integrarsi alla perfezione con il contesto urbano. Inoltre, scegliendo legno proveniente da foreste gestite responsabilmente è possibile anche fare qualcosa di buono per l’ambiente.

    Published by:
  • Investire in oro: i consigli per farlo nel modo corretto

    L’oro è da sempre considerato il bene di rifugio per eccellenza. Cos’è un bene di rifugio? Semplice, si tratta di un bene dal valore intrinseco che si mantiene costante anche nei periodi di turbolenza dei mercati o quando l’economia registra un aumento dell’inflazione, cioè del livello generale dei prezzi.

    L’oro, dunque, è la materia prima per eccellenza sulla quale gli investitori decidono di investire da centinaia di anni a questa parte. Ancora oggi, infatti, c’è chi decide di investire in oro nonostante le tante opportunità offerte dal mercato e dalle nuove frontiere di investimento.

    Dal punto di vista storico l’oro ha sempre ricoperto un ruolo fondamentale per quanto riguarda gli investimento. Questo perché gli esperti attribuiscono a questa materia prima diverse qualità tra cui l’anticiclico. Ciò significa che il suo valore aumenta nei momenti di maggiore turbolenza dei mercati o di grande volatilità. Inoltre, l’oro è un bene materiale, perciò in tempo di crisi è molto più ambìto rispetto agli strumenti finanziari che, privati del loro valore di mercato, non sono altro che pezzi di carta.

    Oggi per investire in oro esistono diverse soluzioni. È possibile farlo acquistando oro fisico anche se questa non rappresenta la migliore strategia qualora vogliate scommettere sulla commodity. Difatti, il trasporto e il deposito in cassetta bancaria, nonché un’eventuale assicurazione, hanno un costo da non sottovalutare.

    La situazione non muta se prendiamo in esame altri approcci fisici come l’investire in monete d’oro o gioielli. Specialmente la redditività dell’ultima opzione viene assorbita dal margine di profitto del gioielliere, che potrebbe essere tale da neutralizzare il vostro potenziale guadagno.

    È inoltre possibile investire in oro attraverso i CFD. I CFD sono strumenti derivati e, in quanto tali, subiscono oscillazioni di valore dipendenti dall’andamento di un sottostante, nel nostro caso specifico il future sull’oro: se la quotazione del future aumenta, salirà anche il CFD e, viceversa, se diminuisce, allora scenderà anche il prezzo del CFD. Gli ETF sono fondi diversificati che negli ultimi tempi hanno acquisito sempre maggiore popolarità tra gli investitori, grazie alle proprie caratteristiche e costi convenienti.

    Come investire in oro

    Come accade per il resto degli investimenti anche per l’investimento in oro è importante conoscere il mercato, conoscerne le oscillazioni e sapere quando investire. Secondo gli esperti è fondamentale restare sempre aggiornati sulla sua quotazione in tempo reale e capire quelli che sono i possibili sviluppi di questo mercato.

    Il settore è fortemente speculativo, bisogna quindi capirne tutte le dinamiche, e non sono pochi gli approfittatori. Dal punto di vista fisico occorre sapere che non esiste solo l’oro puro, quello cosiddetto a 24 carati, ma spesso lo troviamo sotto forma di leghe, legato a vari metalli che ne aumentano la durezza e quindi lo rendono utilizzabile in vari settori, come la gioielleria e l’industria. Sul mercato troviamo quindi varie tipologie di oro, ognuna adatta ad un settore piuttosto che ad un altro. È importante capire quali sono gli ambiti industriali di utilizzo del metallo giallo, primo fra tutti l’elettronica di consumo, che contribuiscono a determinarne la quotazione sul mercato.

    Oltre all’investimento in oro fisico che si traduce in acquisto di lingotti d’oro, una delle strade più interessanti per investire in oro sono i CFD. I CFD sono strumenti derivati e, in quanto tali, subiscono oscillazioni di valore dipendenti dall’andamento di un sottostante, nel nostro caso specifico il future sull’oro: se la quotazione del future aumenta, salirà anche il CFD e, viceversa, se diminuisce, allora scenderà anche il prezzo del CFD.

    Grazie ai CFD è possibile vendere allo coperto. I CFD sono contratti molto versatili che consentono di puntare sia al rialzo (guadagnerete quando il prezzo dell’asset su cui avete investito salirà) che al ribasso (ossia, avrete un profitto se il suddetto prezzo diminuirà). Senza i CFD vendere allo scoperto non sarebbe così semplice.

    Inoltre è possibile investire in oro attraverso gli ETF che sono fondi diversificati che negli ultimi tempi hanno acquisito sempre maggiore popolarità tra gli investitori, grazie alle proprie caratteristiche e costi convenienti. Il principale vantaggio degli ETF è l’efficace diversificazione dell’investimento, che permette di ridurne la rischiosità puntando su più titoli piuttosto che direttamente ed esclusivamente sull’oro.

    Un altro metodo di investimento nella materia prima consiste nel comprare o vendere azioni di compagnie il cui business fondamentale è l’estrazione dell’oro. Puntando su società minerarie si limita leggermente l’impatto delle oscillazioni nel prezzo dell’oro sulla performance dell’investimento, poiché le aziende, per la loro natura economica e giuridica, riportano utili e perdite di esercizio che influenzano pesantemente l’andamento borsistico e che possono essere parzialmente indipendenti dal valore della commodity.

    Published by:
  • Quali verifiche si fanno nei laboratori metrologici

    È opportuno, oltre che prescritto anche dalle norme, provvedere alla taratura regolare delle bilance industriali. Le aziende che utilizzano bilance o bilancini per operazioni di pesatura che richiedono un’estrema precisione devono affidarsi ai laboratori metrologici per verificare lo stato dei loro strumenti di misurazione. È importante infatti che le bilance siano garanti di una certa precisione e diano risultati di misurazione attendibili, che possano essere considerati in maniera corretta. Quindi da tutto ciò capiamo come la funzione svolta dai laboratori metrologici certificati sia essenziale, per consentire l’affidabilità degli strumenti di misurazione che vengono utilizzati in molti settori, sia dedicati alla produzione che alla vendita di prodotti.

    Quali sono le prove per tarare una bilancia

    All’interno dei laboratori che possiedono la certificazione LAT bilance vengono effettuate delle determinate prove per eseguire una corretta taratura di una bilancia. In realtà è difficile distinguere uno standard da questo punto di vista.

    Tuttavia bisogna soffermare l’attenzione su alcune prove di attendibilità che sono molto importanti e che non si può fare a meno di applicare. Una di queste prove è quella di ripetibilità. Si tratta di un test che generalmente è eseguito tre volte per ogni carico.

    Consiste nell’applicazione sul ricettore di un campione di massa del 50% della portata massima. Si verifica poi che il risultato sia sempre lo stesso in riferimento alla portata massima dello stesso strumento di misurazione.

    Un’altra prova molto importante è quella di decentramento del carico, che si chiama anche prova di eccentricità. Consiste nell’uso di un carico che viene spostato in diversi punti. Si controlla sempre che il risultato sia lo stesso, tenendo conto di un errore massimo consentito.

    In un laboratorio metrologico si può eseguire anche una terza prova, che è quella di linearità. Si applicano campioni di massa che vanno dal minimo della pesata al massimo. La prova prevede un minimo di tre pesate intermedie tra la soglia minima e quella massima, in modo da controllare che i risultati siano attendibili.

    Le altre prove che si eseguono all’interno di un laboratorio metrologico certificato per garantire la taratura delle bilance possono variare in base a diversi aspetti dello strumento che è oggetto di analisi.

    Ogni quanto va svolta la verifica delle bilance

    Come abbiamo detto fin dall’inizio, è opportuno che di tanto in tanto chi possiede una bilancia che utilizza soprattutto in ambito aziendale provveda alla verifica della stessa, per controllarne l’attendibilità dei risultati.

    Ma ogni quanto si deve provvedere ad effettuare questa verifica periodica? Ci sono diversi fattori da tenere in considerazione da questo punto di vista. Infatti tutto dipende anche dalla tipologia dello strumento di misurazione.

    In questo senso possiamo distinguere le bilance in due categorie. La prima si chiama NAWI e comprende le bilance tecniche, quelle industriali, quelle da laboratorio e tutte le bilance che si basano sul principio di funzionamento statico. Per queste bilance la verifica andrebbe eseguita almeno ogni tre anni.

    La seconda categoria, invece, si chiama AWI e comprende le bilance dinamiche e le selezionatrici ponderali. Per questi tipi di bilance bisogna effettuare ogni anno un esame.

    È molto importante provvedere alla verifica periodica degli strumenti di misurazione, perché risultati poco attendibili potrebbero mettere a rischio anche l’attività aziendale, visto che verrebbe meno l’affidabilità.

    Inoltre le verifiche non sono soltanto opportune, ma anche obbligatorie per legge, perché sono soggette a dei controlli da parte degli ispettori metrici inviati dalle Camere di Commercio. Il loro compito è quello di controllare che le verifiche siano state fatte entro i termini prescritti dalla legge e che gli strumenti di misurazione funzionino perfettamente. Sono dei controlli che arrivano senza preavviso, per cui bisogna trovarsi preparati.

    Published by:
  • 10 consigli per chi vuole iniziare a fare trading

    Investire sui mercati finanziari è un’attività che per molti anni è rimasta un privilegio di pochi grandi investitori. Con l’avvento delle piattaforme di trading online, oggi è possibile anche per piccoli investitori approcciarsi ai mercati.

    Grazie a strumenti come la leva finanziaria, infatti, è possibile registrare importanti guadagni anche con un capitale limitato. La possibilità di andare incontro a ingenti profitti, tuttavia, è determinato da un fattore di rischio molto più alto rispetto ai classici investimenti in titoli di stato. Questo significa che, senza le dovute precauzioni, potreste perdere tutto in pochissimo tempo.

    Per questo motivo abbiamo deciso di fare un breve elenco di dieci consigli, utili per chi vuole iniziare la propria carriera nel mondo del trading online.

    Scegli bene il broker

    Il primo punto che vogliamo affrontare riguarda la scelta del broker. Il grande successo del trading online, infatti, ha portato alla nascita di moltissime piattaforme truffa che non sono in possesso delle regolari licenze europee.

    TaoTrade, ad esempio, è un broker perfetto per i principianti. È in possesso di tutte le licenze necessarie, ha una piattaforma molto intuitiva e usabile su tutti i dispositivi, e mette a disposizione dei propri clienti una vera e propria accademia di formazione, grazie alla quale si possono approfondire tutte le tematiche legate al trading online.

    Studia prima di iniziare a operare

    Come abbiamo detto nell’introduzione di questo contenuto, il trading è un’attività ad altissimo rischio. Se da un lato questo aspetto ti permetterà di guadagnare molto nel caso di investimenti positivi, è anche vero che ci sarà sempre il rischio di perdere moltissimi soldi in pochissimo tempo.

    Prima di iniziare a operare, quindi, ti consigliamo vivamente di studiare l’argomento in modo approfondito. Leggi libri o articoli, partecipa a webinar, compra nel caso veri e propri corsi.

    Molte piattaforme, come lo stesso broker Taotrade che abbiamo visto nel precedente paragrafo, offrono moltissimo materiale informativo gratuito. Approfittane! Affrontare i mercati finanziari senza la dovuta preparazione è un suicidio.

    Adotta un Money Management

    Letteralmente, Money Management significa gestione del denaro. Molti trader fanno l’errore di basarsi unicamente sulle strategie operative, ignorando quelli che sono gli accorgimenti per la gestione del denaro in modo equilibrato.

    Esistono moltissime strategie di Money Management, ma tutte si basano su un principio ben chiaro.

    Dovrai sempre avere sotto controllo la quantità di denaro che impiegherai (e rischierai) in ogni tua operazione. Operare senza avere bene a mente questo concetto significa solo aspettare di perdere tutti i soldi.

    Utilizza gli Stop Loss

    Questo punto è strettamente legato a quello precedente. Gli stop loss sono strumenti che le piattaforme di trading mettono a disposizione dei propri clienti per garantirgli di uscire dal mercato nel momento in cui l’operazione non sta andando come previsto.

    In altre parole, nel momento in cui entrerai a mercato, potrai decidere a quale livello di prezzo chiudere l’operazione, limitando in questo modo le perdite.

    Stai attento al Mindset

    L’aspetto emotivo nel trading è fondamentale. Moltissimi trader hanno perso tutti i loro soldi solo perché volevano a tutti i costi recuperare un’operazione negativa.

    Questo a te non dovrà mai succedere. Se un investimento non è andato a buon fine non ci dovrai più pensare e dovrai passare oltre. Nessuno ha la sfera di cristallo, quindi dovrai già mettere in conto che alcune operazione saranno in perdita.

    Voler perseverare quando il mercato ti dice di uscire può portarti solo guai.

    Usa le community

    Nel trading c’è sempre qualcosa da imparare. Soprattutto se sei alle prime armi ti consigliamo vivamente di frequentare le community di esperti.

    Solo confrontandoti con persone con competenze molto più elevate di te, infatti, potrai crescere e apprendere le migliori strategie per operare sui mercati.

    Purtroppo incontrerai anche molti ciarlatani o presunti esperti che cercheranno di convincerti a iscriverti ai loro canali di segnali. Evitali sempre! Affidati sempre a community affidabili e che offrono servizi con storici certificati.

    Non ignorare il conto demo

    La teoria è una cosa, la pratica un’altra. Praticamente tutte le piattaforme mettono a disposizione dei propri clienti un conto demo. In altre parole, potrai operare su un mercato esattamente uguale a quello reale, ma utilizzando dei soldi virtuali.

    Grazie a questo particolare conto potrai non solo fare pratica con la piattaforma, ma anche testare le tue nuove strategie e vedere se nel lungo periodo siano o meno profittevoli.

    È lo strumento perfetto per migliorare ulteriormente la tua operatività prima di iniziare a investire soldi reali.

    All’inizio affidati a strategie collaudate

    Se sei alle prime armi cerca di apprendere il più velocemente possibile le nozioni di base di questo mondo. Nel frattempo, tuttavia, puoi già iniziare a operare grazie ad alcune strategie collaudate nel tempo e che, nel lungo periodo, generano profitti.

    Anche in questo caso affidati a community di esperti per farti consigliare quali strategie è meglio utilizzare. Troverai moltissime persone disposte ad aiutarti gratuitamente e a darti preziosi consigli per iniziare la tua attività da trader.

    Segui le tendenze

    I prezzi e i mercati seguono delle tendenze di breve, medio e lungo periodo. I trader più esperti cercano di capire i momenti in cui queste tendenze si invertono, ma richiede appunto un livello di esperienza molto elevato.

    Se sei un principiante il nostro consiglio è di investire sempre seguendo la tendenza del momento. Mai andare contro al mercato se non sei abbastanza preparato.

    Affidati a un mix di analisi tecnica e fondamentale

    Nel trading ci sono due grandi scuole di pensiero. I sostenitori dell’analisi fondamentale o quelli dell’analisi tecnica.

    I primi credono che i prezzi siano influenzati dalle situazioni macroeconomiche. Eventi come il rilascio di dati importanti sull’economia di un paese, ad esempio, influenzano il prezzo della moneta di quello stato.

    I secondi, invece, credono nello studio dei grafici, cercando di individuare pattern che gli permettono di prevedere l’andamento futuro dei prezzi.

    Il nostro consiglio è di studiare in modo approfondito entrambe. Solo grazie a un mix di questi due approcci sarai in grado di affrontare nel modo migliore i mercati finanziari.

    Published by:
  • Consigli pratici per muoversi negli investimenti

    Sicuramente in molti avranno sentito parlare del mercato del Forex, ma magari non sanno cosa sia esattamente. Il mercato del Forex è quello in cui vengono scambiate le valute. Di solito questi scambi avvengono in coppia. Questo significa che quando si compra una valuta se ne vende un’altra. Vale anche il processo inverso. Il mercato del Forex consente di guadagnare attraverso gli investimenti, sfruttando il meccanismo della discesa di una valuta o della salita dell’altra valuta. Oggi è un mercato in grande crescita, perché si conta che al suo interno siano stati scambiati quattro trilioni di dollari. Ma come agire in questo mercato, nel fare questi investimenti? Ti diamo alcuni consigli che ti potranno risultare di certo molto utili.

    Investire soltanto ciò che si può rischiare

    Ricordati che il Forex trading non è un gioco. È una vera e propria attività di investimenti che deve essere ben ponderata e studiata. È opportuno che, quando fai i tuoi investimenti sulle valute, tu dia molta attenzione al tuo capitale. Infatti anche la quantità del capitale che si investe può essere importante perché può influenzare molto dal punto di vista emotivo.

    Il consiglio che ti diamo a questo proposito è quello di investire soltanto ciò che puoi rischiare. Il capitale che utilizzi per gli investimenti non deve essere costituito da una somma di cui non puoi fare a meno. Deve essere una somma che avresti risparmiato e che puoi permetterti di investire perché vuoi farla crescere.

    Pianificare i guadagni

    Molto importante è anche la pianificazione dei guadagni. Devi porti degli obiettivi determinati da raggiungere, altrimenti rischi di vagare qua e là, non sfruttando tutte le occasioni fondamentali e aumentando il rischio di perdite.

    Ti consigliamo a questo proposito di pianificare i tuoi guadagni e di stabilire quanto vuoi guadagnare in un lasso di tempo ben determinato, come per esempio un anno. Naturalmente non devi porti neanche degli obiettivi irraggiungibili, ma devono essere sempre ancorati alle possibilità reali.

    Pianificare le strategie

    Le strategie rivestono un ruolo molto importante nel Forex. Stanno alla base di tutta l’attività di trading. Cerca sempre di scegliere le migliori o quelle che ritieni possano più adattarsi al caso tuo. In effetti ci sono moltissime strategie che si possono utilizzare per riuscire a guadagnare con gli investimenti online.

    Per esempio ce ne sono alcune che si basano sull’analisi tecnica e altre che si basano sull’analisi macroeconomica. Ti consigliamo di utilizzarle entrambe per riuscire a guadagnare di più.

    Seguire soltanto alcuni asset

    Un altro consiglio molto importante che vogliamo darti è quello della “specializzazione”. Le opportunità offerte dal Forex trading sono davvero tante, ma è bene concentrarsi su alcuni asset in particolare per imparare a conoscerli meglio e ad analizzarli in maniera efficace.

    Se vuoi veramente guadagnare con alcune valute, le devi seguire in maniera costante. Quindi concentrati soltanto su alcune di esse. Almeno all’inizio puoi partire soltanto con circa cinque.

    Non avere fretta di guadagnare

    Anche se il mercato del Forex offre molte opportunità di guadagno, devi comunque prestare molta attenzione. Non devi credere infatti che i guadagni possano essere così facili come sembrano.

    Per guadagnare con il mercato del Forex hai bisogno di applicare le giuste strategie e devi contare sulla giusta dose di esperienza. Ecco perché ti suggeriamo di impegnarti in maniera costante per riuscire a conseguire risultati incoraggianti e significativi e per guadagnare in maniera considerevole.

    Tuttavia non avere fretta di guadagnare, cerca di seguire costantemente la pratica degli investimenti e, con il tempo, soprattutto con l’accumulo di una certa esperienza, arriverai a conquistare i tuoi obiettivi. Avere fretta potrebbe portarti a cambiare strada troppo di frequente e a non valutare il rischio comunque sempre connesso con gli investimenti.

    Published by: