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Quale impregnante per legno usare

Quando si tratta di mantenere belli a lungo i nostri elementi di legno, dobbiamo indirizzarci verso prodotti ad hoc che possano rendere la superficie lignea curata e esteticamente bella a vedersi.

Tipi di impregnante per legno

Per fare ciò dovremo utilizzare il miglior impregnante per legno, che sia in grado di proteggere la superficie di legno dalle intemperie e dai raggi UV e anche dare risalto alle sue venature naturali. L’impregnante infatti, a differenza delle vernici o degli smalti, non va a coprire la superficie, bensì penetra nella porosità del legno, senza formarvi sopra una pellicola.

Proprio per questo lascia traspirare il legno, concorrendo ad un corretto scambio di umidità tra la superficie lignea e l’ambiente circostante.

Ci sono vari tipi di impregnante per legno sul mercato, tra quelli adatti per gli interni e quelli per l’esterno, ma la maggiore differenziazione la possiamo fare tra impregnante per legno a solvente e impregnante per legno ad acqua.

Miglior impregnante per legno esterno ad acqua

Quando si tratta di proteggere elementi lignei in esterno, sarà importante capire in che tipo di ambiente esterno si trovano, se molto umido, se invece più soleggiato, più secco, e in base a questo scegliere il miglior impregnante per legno esterno.

Infatti se ci si trova in una zona umida sarà bene usare un impregnante con proprietà fungicide, per evitare che il legno sia intaccato da fungi e muffe. Se il legno è colpito dai raggi solari per gran parte del tempo, bisognerà usare un impregnate con additivi per filtrare i raggi solari nocivi.

Se vogliamo usare un impregnante colorato, esso è anche in grado di proteggere il legno dalle radiazioni solari: più scuro è il colore e maggiore sarà la sua protezione.

L’impregnante per legno ad acqua è un prodotto con minore contenuto di Composti Organici Volatili (detti COV) rispetto a uno a solvente, ed ha un impatto minore sull’ambiente e si smaltisce più facilmente.

Miglior impregnante per legno esterno a solvente

Se invece il legno da esterno è preda delle intemperie, sarà il caso di usare un impregnante a solvente, ideale nei casi di emergenza, ovvero quando serve un intervento immediato.

Sull’etichetta in ogni caso il miglior impregnante per legno esterno a solvente deve riportare obbligatoriamente il valore dei Composti Organici Volatili che contiene, secondo la direttiva 2004/42/CE e il decreto legislativo n.161/2006, per cui si deve potere leggere i valori limite di emissioni COV per pitture e vernici e anche per gli impregnanti.

Impregnante per legno esterno professionale

Un impregnante per legno esterno professionale potrà proteggere al meglio il legno, agendo in profondità e riparandolo dagli agenti atmosferici a lungo.

Ricordiamo che per pulire i pennelli di un impregnate a solvente ci vuole l’acquaragia, mentre per pulire quelli usati con l’impregnante ad acqua basta semplice acqua.

Inoltre esiste anche quello a formulazione in gel,  sia ad acqua che solvente, che risulta più facile da applicare, anche su travi o elementi lignei sul soffitto, dato che non cola.

Miglior impregnante per legno interno

Adesso che abbiamo visto cosa utilizzare sul legno esterno, vediamo le caratteristiche del miglior impregnante per legno interno.

Esso deve contribuire a proteggere il legno, ma non deve contenere sostanze nocive, quindi è preferibile un impregnante all’acqua.

Oggi anche questi impregnanti offrono una ottima resistenza, sono protettivi, idrorepellenti, inodore, per curare al meglio ogni tipo di elemento o mobile di legno della nostra casa.

 

 

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L’importanza dell’inglese nel mondo del lavoro

L’inglese è una delle lingue più parlate al mondo, e non a caso è anche quella ufficiale in molti contesti. Oggigiorno, tra le altre cose, è essenziale anche nel mondo del lavoro, soprattutto in quei casi in cui si hanno delle ambizioni. Va da sé che bisogna impararlo, ma di certo l’inglese adatto alla propria professione non è lo stesso che si studia sui banchi di scuola.

Cosa bisogna fare allora?

L’inglese nel mondo del lavoro

Non importa il settore in cui si lavora, al giorno d’oggi l’inglese è assolutamente necessario in praticamente quasi tutte le professioni, soprattutto se l’obiettivo è fare carriera.

Chiamato Business English, è un livello di lingua inglese piuttosto distante da quello che si apprende quando frequentiamo le scuole superiori. Se grammatica e verbi non cambiano, a fare la differenza è il vocabolario che si possiede.

No, non parliamo del libro pieno di termini in ordine alfabetico, ma di parole che si conoscono e che sono adatte da utilizzare in uno specifico contesto lavorativo: l’inglese professionale è più tecnico e  in linea con il settore di riferimento.

Allo stesso tempo, il linguaggio è più formale, così come la costruzione delle frasi è più complessa per far sì che si possano fronteggiare situazioni lavorative anche problematiche.

Vi basti pensare a una telefonata da un cliente straniero, oppure a un incontro con clienti provenienti da un Paese diverso dal proprio: come accade con la lingua italiana, bisogna dimostrare di sapere di cosa si sta parlando utilizzando un linguaggio appropriato al contesto. Se questo non succede, infatti, il rischio che si corre è di non essere credibili e quindi arrecare danno all’azienda e alla propria carriera.

Se l’azienda in questione ha una vocazione internazionale, è persino consigliato migliorare il proprio inglese professionale, giorno dopo giorno, in modo da essere sempre in linea con le prospettive di evoluzione aziendale. Ma come fare per arrivare a questo livello di inglese?

I corsi di inglese per lavoro

No, non vi stiamo consigliando di tornare sui banchi di scuola, ma di iscrivervi a un corso inglese a1 online. Questo suggerimento non è da sottovalutare perché per imparare il Business English è imprescindibile partecipare a delle lezioni: solo così è possibile raggiungere un eccellente livello nella comunicazione orale studiando.

La prima cosa da fare, quindi, è trovare una scuola o un’azienda online che venda questo tipo di servizi. Nel farlo vi dovete comunque assicurare che i docenti siano certificati e che magari venga anche rilasciato un certificato di partecipazione.

Oltre a questo, cercate di liberarvi della paura di sbagliare: più errori si fanno, più si impare e si migliora. E se capita un errore, niente paura: basta mantenere un atteggiamento positivo con il proprio interlocutore.

Allo stesso tempo, non abbiate il timore di essere inadeguati, perché praticamente tutti quando parlano una lingua non propria non hanno una pronuncia eccellente. Anzi, spesso sbagliamo la fonetica anche nella nostra lingua madre.

Infine, ricordatevi di avere un obiettivo chiaro: dovete fare un corso perché, per esempio, volete fare un salto di carriera. Se non visualizzate uno scopo preciso, come succede in tutte le cose, diventa più difficile raggiungere i risultati desiderati.

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Scegliere la migliore macchina conta soldi

Oggigiorno si utilizzano varie modalità per pagare i propri acquisti, dalla carta di credito, al bancomat, in modalità contactless, a twint.

Macchina conta soldi professionale

I soldi in contanti, ovvero monete e banconote, sono però ancora molto usate e di alta circolazione.

In questo caso, per chi deve gestire un esercizio commerciale o chi lavora in un ufficio dove si devono contare diverse quantità di denaro, come in banca o alle poste, ritorna molto utile una macchina conta soldi.

Si tratta di un contatore di denaro automatico, che ci può aiutare a contare monete e banconote in maniera molto rapida e corretta.

Si può distinguere tra due tipologie di macchinari, ovvero il conta banconote e il conta monete.

Quando il conteggio a mente richiede troppo tempo o ci sono somme troppo alte da calcolare, ecco che una macchina conta soldi professionale è quello che fa per noi.

I conta monete e banconote svolgono il loro lavoro in modo molto rapido, semplice e molto affidabile, senza margine di errore.

Il denaro va inserito in un vano che può contenere da poche decine di pezzi fino a centinaia, e questa caratteristica andrà valutata in base alle proprie necessità.

Un’altra caratteristica da tenere in considerazione è la velocità di conteggio. Alcune macchine arrivano a contare anche 1000 banconote al minuto.

Sul mercato è possibile trovare poi le macchine conta soldi che possono conteggiare simultaneamente monete e banconote di diverse valute, in modo veloce e corretto.

Prezzo della macchina conta soldi

Le macchine conta soldi sono in vendita nei vari negozi di articoli da ufficio e cancelleria, anche online. Grazie alla vasta gamma di prodotti in vendita online, possiamo trovare tante tipologie diverse di macchina conta soldi, con varie fasce di prezzo.

Infatti a seconda del tipo di requisiti che deve avere il nostro contamonete e contabanconote, possiamo trovare un diverso prezzo per la macchina conta soldi.

Le nuove tecnologie creano prodotti sempre più efficaci anche se piccoli e compatti, e quindi oggi è stato effettuato un abbattimento dei costi rispetto al passato e la macchina conta soldi è maggiormente alla portata di tutti.

Oggi non viene più acquistata solo dalle grandi imprese o da grandi uffici, ma anche da privati o da piccoli imprenditori che devono maneggiare di frequente grandi quantità di denaro contante.

Macchina conta soldi economica

Se si vuole risparmiare quindi basterà cercare una macchina conta soldi economica, che ci permetta di raggiungere i nostri obiettivi nel conteggio veloce e preciso del denaro, senza dovere spendere troppo per il suo acquisto. Oggi il mercato offre questi macchinari a prezzi abbordabili per tutti, quindi non è difficile trovare quello di cui abbiamo bisogno.

In particolare, se cerchiamo nei vari e-commerce del settore, avremo una grande scelta di prodotti, di varie marche e dalle diverse caratteristiche, dove trovare quello che fa per noi.

Oltre ai contatori di denaro, c’è anche una tipologia di macchina che conta i soldi e ne verifica l’autenticità.

Macchina conta soldi falsi

Quando dobbiamo verificare se nel denaro che stiamo contando ci sia per caso qualche banconota falsa, meglio indirizzarci verso le macchine per controllo banconote.

Queste sono macchine conta soldi che permettono anche di controllare le banconote false, e sono ideali per qualsiasi punto vendita o ambito in cui si deve conteggiare velocemente il denaro e senza errori.

Questi dispositivi possono verificare l’autenticità del denaro perché sono dotati di meccanismi digitali che permettono di verificare l’autenticità del codice della filigrana o le fibre riflettenti e gli ologrammi presenti sulle varie banconote.

Essi rilevano anche la presenza di inchiostro magnetico e possono garantire standard di affidabilità molto elevati. Questi macchinari sono oggi davvero indispensabili per gestire al meglio la propria attività commerciale, e ridurre al minimo il rischio di accettare denaro contraffatto o di sbagliare i conteggi.

 

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Trattamento delle acque industriali: perché è importante farlo?

Nel contesto dell’industria, una delle componenti più importanti che dovrà essere oggetto di considerazione riguarda l’acqua e il suo utilizzo, soprattutto per quanto riguarda alcuni macchinari e strumenti che saranno utilizzati servendosi di questa risorsa idrica.

Purtroppo, tra le conseguenze di un processo disastroso, avvenuto in passato per quanto riguarda le risorse rinnovabili e non rinnovabili del pianeta terra, c’è anche e soprattutto quella che porta, oggi, ad osservare una realtà è sicuramente molto nefasta, a proposito del cambiamento climatico e delle sue componenti fondamentali.

Per questo motivo, è importante, anche e soprattutto in un contesto industriale, cercare di fare la propria parte, comprendendo perché sia importante realizzare un trattamento delle acque accurato, per evitare problematiche di qualsiasi tipo.

Naturalmente, dopo aver compreso perché il trattamento delle acque industriali sia importante, sarà possibile anche considerare che gli strumenti per far sì che ciò avvenga esistono: basti pensare, ad esempio, che tra gli altri Culligan offre soluzioni per il trattamento dell’acqua nell’industria.

L’importanza del trattamento delle acque per gli ecosistemi

Primo motivo estremamente legato all’importanza del trattamento delle acque riguarda, naturalmente, l’impatto che le acque nocive possono avere per l’ambiente.

Tantissime industrie, infatti, tendono a scaricare acque che, purtroppo, sono tossiche e, dunque, estremamente dannose per l’ambiente circostante, oltre che per la salvaguardia degli ecosistemi. È importante, dunque, provvedere con un trattamento accurato delle acque, per evitare che ci siano dei danni nell’ambiente circostante nel momento in cui si provvede con lo scarico delle acque in mare o in altri corsi d’acqua, considerando anche le falde acquifere.

Si tratta, in realtà, di una procedura che permette non soltanto di salvaguardare l’ecosistema, ma anche tutte le specie che vi abitano. Nello specifico, infatti, una condizione pericolosa delle acque, soprattutto per quanto riguarda la presenza di sostanze tossiche o nocive per l’ambiente, risulta essere potenzialmente pericolosa per flora e fauna di determinati habitat, che possono essere enormemente danneggiati dallo scarico delle acque incontrollato.

In altre parole, seguendo anche il comportamento prescritto dalla normativa, non si vieta di scaricare acqua nell’ambiente circostante, soprattutto se di derivazione industriale. L’interesse fondamentale, da parte degli addetti ai lavori, dovrà essere mosso verso la tutela delle acque.

Come comportarsi per la normativa

Naturalmente, accanto ad un proposito di tutela ambientale, c’è anche un’altra considerazione da effettuare per quanto riguarda il comportamento da assumere nei confronti della normativa.

Esistono, in effetti, numerose norme nazionali e internazionali che vietano di scaricare acque nocive nell’ambiente, per evitare che possano esserci dei gravi danni nei confronti dello stesso. Nel caso in cui non si rispettino le norme in questione, si potrà andare incontro ad una serie di sanzioni pecuniarie e reputazionali che porterebbero, naturalmente, un’azienda ad affrontare degli spiacevoli vantaggi sotto tutti punti di vista.

Per questo motivo, onde evitare complicazioni, sarà fondamentale evitare di assumere una condotta potenzialmente violenta per l’ambiente circostante.

La tutela delle acque per ottenere vantaggi economici

I precedenti discorsi permettono di comprendere come, nel caso in cui si utilizzino dei sistemi di trattamento delle acque, si possa andare incontro a dei vantaggi dal punto di vista prettamente legato al tema della sostenibilità.

Esiste, però, un’altra componente che potrà essere oggetto di considerazione, per quanto riguarda i vantaggi economici che potranno essere ottenuti, nel caso in cui si provveda ad un giusto trattamento delle acque. In effetti, in quanto risorsa, l’acqua potrà essere riutilizzata nel caso in cui sia trattata in maniera adeguata, così da poter servirsi di acque di scarico anche successivamente, rispetto al primo utilizzo.

Ciò comporta, inevitabilmente, dei vantaggi per l’azienda, soprattutto sul piano dei guadagni, che non possono che essere oggetto di considerazione.

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Taniche per la benzina: guida alla scelta e caratteristiche da considerare

Il trasporto di benzina, soprattutto nell’ambito lavorativo e industriale, da parte di numerosi addetti ai lavori, è sicuramente molto importante, per quanto riguarda numerosi motivi legati alla sicurezza e al rifornimento di mezzi di trasporto e altri strumenti lavorativi utili.

Quando si tratta di trasportare la benzina, bisognerà stare attenti ad una serie di caratteristiche, relative soprattutto all’infiammabilità della benzina e alla sua suscettibilità rispetto alle alte temperature, che potrebbero essere potenzialmente pericolose.

Per questo motivo, uno strumento molto utile da acquistare, per il trasporto di benzina, è la tanica, che garantisce un trasporto accurato della benzina, così da non correre alcun rischio in termini di sicurezza. La scelta di una tanica dovrà richiamare alcune e caratteristiche da considerare.

In particolar modo, infatti, si chiamano in causa alcune componenti, relative alla capacità della tanica, al tipo di protezione che vuole essere offerto e ad altri interrogativi utili, come il colore della tanica per renderla più riconoscibile.

Su questa base, ecco tutto ciò che c’è da sapere a proposito di come scegliere una tanica per benzina e tutto ciò che c’è da sapere a tal proposito.

Dimensioni e capacità della tanica da considerare

Il primo interrogativo utile, si diceva, ha a che fare con la capacità di una tanica, che può essere differente in base al tipo di trasporto che vuole essere realizzato. La capacità della tanica, infatti, definisce quale debba essere la specifica quantità di benzina da includere all’interno dello strumento, considerando anche che esistono alcuni obblighi normativi per quanto riguarda il trasporto della benzina.

Stando a quanto stabilito dal codice della strada e dalle norme comunitarie in materia di trasporto di liquidi infiammabili, infatti, non è possibile trasportare più di 60 litri di carburante all’interno della propria auto, dal momento che, in quel caso, si correrebbe un rischio troppo elevato in merito alla sicurezza e alla salvaguardia del proprio mezzo di trasporto.

Per questo motivo, la capacità di una carica può essere differente, anche se, generalmente, si parla di relativamente pochi litri di liquido.

Detto questo, dunque, la differenza nell’acquisto tra le taniche potrà essere determinata dalla necessità e dall’esigenza di trasporto e spostamento. Ad esempio, per lunghi viaggi che non permettono di venire a contatto con una stazione di rifornimento, potrebbe essere utile servisse anche di taniche di 5 o 10 litri, per evitare problemi nel trasporto della propria auto.

Altre caratteristiche utili

Come sottolineato da uno dei portali che si occupano dell’acquisto e della gestione di taniche, come www.centroverderovigo.com, altre caratteristiche utili che possono essere prese in esame riguardano il materiale della tanica e, soprattutto, il colore della stessa.

A partire da quest’ultimo, infatti, la tanica dovrà essere estremamente riconoscibile, soprattutto nel caso in cui debba essere utilizzato in quanto strumento di emergenza. Per questo motivo, in genere, si consiglia di acquistare taniche rosse, o comunque con un colore piuttosto riconoscibile.

Il materiale della tanica, invece, può essere di due possibili tipi: plastica o metallo.

Una tanica in plastica è molto economica, leggera e semplice da utilizzare, ma potrebbe essere potenzialmente pericolosa nel caso in cui ci si rapporti ad alte temperature, che potrebbero portare il liquido infiammabile ad avere problemi.

Ovviamente, si tratta di casi molto rari che, però, qualora vogliano essere scongiurati in ogni caso, portano a consigliare l’acquisto di una tanica in metallo. Di sicuro, quest’ultimo sarà uno strumento molto più dispendioso, dal punto di vista economico, rispetto a una tanica in plastica.

Tuttavia, la tanica in metallo garantisce anche un ottimo isolamento termico della benzina, oltre che una protezione attenta della stessa per quanto riguarda rischi più gravi.

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Vendere un rolex, cosa influisce sulla valutazione

Impossibile non aver sentito almeno una volta nella vita parlare del marchio Rolex.

Nel settore degli orologi di lusso non ha alcun rivale già da diversi anni, diventando un vero e proprio simbolo del lavoro artigianale e del pregio di certi modelli che sono stati definiti da più parti come rivoluzionari, anche in base all’epoca in cui sono stati proposti sul mercato.

Nel caso in cui abbiate un Rolex a casa che avete intenzione di vendere per i motivi più disparati, ecco che diventa fondamentale affidarsi solo a delle piattaforme sicure ed esperte.

Il rischio, in caso contrario, è che non si raggiunga una valutazione corretta dell’orologio e si finisca per vendere un certo modello a un prezzo molto più basso rispetto a quello reale.

Dove si può vendere un Rolex usato

Uno degli aspetti più importanti, che troppo di frequente viene trattato in modo superficiale, è sicuramente legato all’affidabilità. Anche se si tratta di un termine che viene usato ormai troppo spesso anche a sproposito, in realtà è un fattore fondamentale nella scelta della piattaforma migliore su cui vendere il proprio Rolex usato. La vendita rolex su Pluswatch.it è una delle soluzioni più interessanti presenti nel panorama online, dal momento che offre un servizio estremamente sicuro, affidabile e anche trasparente.

Attenzione alla sicurezza

Uno dei fattori che più sono correlati con l’affidabilità, è senza ombra di dubbio la sicurezza. La vendita dell’orologio rappresenta di sicuro un’operazione decisamente delicata. Di conseguenza, è abbastanza facile intuire come debba avvenire nel modo più sicuro possibile.

È altrettanto facile considerare come serve fare riferimento con un’attività commerciale che abbia una notevole esperienza a riguardo, soprattutto se la vendita si svolge interamente sul web. Scendendo un po’ più nello specifico, è più giusto parlare di sicurezza strutturale, che viene individuata anche dalla solidità dell’azienda. E la sicurezza influisce notevolmente anche per quanto riguarda il trasporto, anche per via del fatto che stiamo facendo riferimento a degli orologi che presentano un valore pari a decine di migliaia di euro.

L’importanza di toccare il prezzo di vendita corretto

Proprio per via del fatto che di orologi Rolex ce ne sono a bizzeffe sul mercato e ognuno presenta delle caratteristiche differenti, è molto importante che venga raggiunto il miglior valore di mercato possibile. La stima dell’orologio, in tal senso, rappresenta una soluzione perfetta per poter capire quale sia il prezzo corretto a cui vendere il proprio Rolex.

La valutazione, quindi, deve essere portata a termine solo da periti con un alto livello di esperienza, che abbiano anche una notevole specializzazione con orologi di questo tipo. Sono vari i fattori che bisogna tenere in considerazione, ma soprattutto si deve considerare anche l’andamento del mercato.

Il certificato di garanzia Rolex

Ecco uno dei fattori che fanno la differenza sulla vendita e sulla valutazione di un Rolex usato.

È fondamentale avere a disposizione la garanzia Rolex. Si tratta di un documento autentico che viene redatto dal colosso svizzero e viene consegnato direttamente al cliente in fase di primo acquisto di un orologio nuovo di zecca, insieme ad altri documenti d’acquisto, come ad esempio lo scontrino fiscale.

Proprio sulla garanzia ecco che viene segnalata la referenza, così come il codice seriale, permettendo a quel documento di essere unico in tutti i suoi aspetti. Il codice seriale di un orologio Rolex non è altro che un numero di identificazione.

Dove si trova?

Per leggerlo è sufficiente dare un’occhiata tra le aste del cinturino.

Quando si vende un Rolex usato, è bene sempre allegare la garanzia e il documento d’acquisto di cui si è in possesso, verificando che il codice seriale presente sull’orologio sia lo stesso rispetto a quello indicato nella garanzia.

 

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Consigli per la cura della pelle in estate

L’estate è il momento ideale per rilassarsi dedicandosi al benessere personale.

Il modo più diffuso per staccare la spina durante i mesi più caldi dell’anno, è quello che consiste nell’andarsene in spiaggia a prendere il sole, e contemporaneamente ascoltare il rumore delle onde del mare.

Siccome il relax potrebbe essere tale da estraniarti da tutto il resto, alcuni fattori esterni sono in grado di agire nel silenzio recando danni. Infatti, un’esposizione prolungata ai raggi del sole rischia di danneggiare la tua pelle, mettendo a dura prova la sua resistenza. Per evitare di incorrere in fastidiose problematiche, ecco dei consigli per la cura della pelle in estate.

Fare un uso abbondante della crema solare

La prima raccomandazione da fare per contrastare l’effetto minaccioso dei raggi del sole, è proprio fare un uso abbondante della crema solare. Il primo passo è di spalmare tale prodotto almeno una mezz’ora prima dell’esposizione al sole, e devi assicurarti che il fattore di protezione siglato “SPF” sulla confezione, sia minimo di 30. Così facendo, i raggi UVB che arrecano danni alla pelle, vengono bloccati sul nascere.

Inoltre, è consigliato applicare la crema solare su tutto il corpo, anche nelle zone che sembrano non essere importanti: le labbra, le palpebre, nonché i piedi e le orecchie, per finire con il cuoio capelluto. Si tratta di parti del corpo piuttosto delicate, e dunque è indispensabile prevenire. Infine, qualsiasi dermatologo si raccomanda con i pazienti per far sì che essi facciano un uso ben intervallato della crema solare. Quest’ultima va spalmata ogni due ore circa, poiché nel mentre è probabile che si abbia sudato o che ci si sia immersi nell’acqua del mare, sciacquando via la protezione dal corpo.

Acquistare diversi prodotti solari

Non tutti sanno che un’esposizione al sole per un lasso di tempo durevole, fa sì che la pelle si protegga automaticamente dai raggi UV; come? Abbronzandosi, poiché la melanina assorbe gran parte delle radiazioni solari. Ma posizionare il corpo sotto il sole quando si è stesi sul lettino in spiaggia, per diverse ore, può comunque risultare nocivo e tale meccanismo difensivo non basta più. Per proteggerti dai danni provocati dalla luce ultravioletta, naturale o artificiale che sia, è fondamentale che tu faccia un ottimo uso di diversi prodotti solari, e selezionarne in quantità può risultare sicuramente efficace.

Infatti, per prenderti cura della tua pelle in estate, acquista i migliori solari su farmaflorence.com, in modo tale da assicurarti lozioni, balsami e creme (anche doposole), che possano restituire alla tua pelle il nutrimento essenziale di cui ha bisogno a seguito del prolungato contatto con il sole, la sabbia e altri fattori come il vento e la salsedine dell’acqua di mare. Ricordati di non riutilizzare dei prodotti risalenti all’anno precedente, poiché perdono di efficacia una volta aperti e lasciati lì per mesi.

Comportamenti da adottare per la cura della pelle in estate

Nelle prime giornate di mare, evita di sottoporre la pelle al contatto con i raggi solari emanati nelle ore più calde della giornata. Successivamente, quando ti puoi anche permettere di fare quanto appena descritto, è preferibile prendersi una pausa dal sole per far “respirare la pelle”. Ecco perché può tornare utile indossare degli indumenti traspiranti, abili nel bloccare i raggi UV; ma anche ripararti sotto l’ombrellone è necessario.

Non dimenticare di fare uso del cappello e degli occhiali da sole, essenziali per il cuoio capelluto e gli occhi.

Inoltre, per preservare la pelle è molto importante che tu beva diversi litri d’acqua al giorno; anche la dieta gioca un ruolo fondamentale, essendo l’alimentazione collegata al nutrimento della pelle. Infine, non bisogna mai dimenticare di spalmare creme idratanti o di spruzzare appositi spray utili in tal senso: la pelle va sempre idratata.

 

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Concorsi per diventare vigili del fuoco: alcuni utili suggerimenti

State pensando di affrontare un concorso pubblico per poter finalmente fare il lavoro che sognate da una vita, ovvero diventare un vigile del fuoco. Ovviamente, dovete essere ben consci del tipo di impiego che si svolge prima di presentare qualsiasi domanda, ma se davvero corrisponde alla vostra passione, ecco una serie di utilissimi consigli per affrontare il concorso nel migliore dei modi.

I requisiti per poter inviare la domanda

Per poter prendere parte a un concorso vigili del fuoco è bene mettere in evidenza come ci siano sempre dei requisiti che è necessario rispettare in tutto e per tutto. Prima di tutto, serve avere la cittadinanza italiana, così come godere dei diritti politici e non avere ancora compiuto i 30 anni di età. Attenzione, però, dal momento che tutti coloro che hanno intenzione di candidarsi per un posto come vigile del fuoco volontario, il limite di età si alza già a ben 37 anni.

Per quanto riguarda il titolo di studio che serve possedere per poter fare un tipo di lavoro simile, bisogna aver conseguito quantomeno il titolo di studio di licenza media. Infine, l’ultimo requisito da soddisfare è quello relativo all’idoneità psico-fisica, che deve essere dimostrata di fronte a un’apposita commissione speciale.

È bene mettere in evidenza come i nuovi vigili del fuoco, di solito, vengono scelti tra i volontari in ferma prefissata delle forze armate, ma non solo. Di solito, alla selezione possono partecipare i vigili del fuoco volontari, che devono però dimostrare di essere iscritti agli appositi elenchi quantomeno da un triennio e che hanno portato a termine un periodo di servizio pari quantomeno a 120 giorni. Oppure, serve aver svolto quantomeno dodici mesi di servizio civile nel Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco.

È bene ribadire, però, come la situazione è piuttosto mutevole e, di conseguenza, anno dopo anno certi requisiti possono cambiare ed essere modificati. Il miglior consiglio da seguire in tal senso è senz’altro quello di prestare attenzione e di leggere con la dovuta cura quanto riportato all’interno del bando di concorso.

Quali sono le prove del concorso

Per poter diventare effettivamente un vigile del fuoco, serve superare ben tre prove, di solito. Prima di tutto, è presente una prova preselettiva, che è molto più semplicemente un test che riguarda non tanto le materie previste dal bando, quanto piuttosto include anche domande di logica o matematica. Poi bisogna affrontare gli accertamenti di carattere psico-attitudinale e, infine, l’ultima prova è rappresentata dal colloquio finale.

Cominciamo dando uno sguardo alla prova preselettiva. Si tratta di una prima prova in cui il candidato dovrà affrontare delle domande a risposta multipla. I classici quiz, per intenderci che, nella maggior parte dei casi, hanno ad oggetto la conoscenza della lingua italiana, delle principali regole di educazione civica, di storia, ma anche geografia, tecnologia e matematica, oltre che di logica.

Per poter affrontare un lavoro impegnativo come il vigile del fuoco, va messo in evidenza come si dovrà rispondere anche a delle specifiche richieste dal punto di vista fisico e psicologico. Così, i vari concorsi banditi a tale scopo, prevedono che gli esaminatori si concentrino anche sulla valutazione di alcuni aspetti di carattere psico-attitudinale. Servono capacità di forza, ma anche resistenza rispetto allo stress, equilibrio, coordinazione, forza e capacità reattive motorie.

Il colloquio orale che è posto alla fine della prova di concorso si può considerare come lo scoglio finale prima della formazione della graduatoria. Le materie che sono oggetto del colloquio corrispondono alle discipline tecnico-scientifiche, l’informatica di base, serve anche dimostrare la propria conoscenza della lingua straniera, che si può scegliere tra tedesco, francese, spagnolo e inglese, oltre che ovviamente conoscere l’organizzazione e le varie competenze del corpo nazionale dei vigili del fuoco.

 

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