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Arredamento e complementi d’arredo per la casa. I migliori prodotti per l’arredo casa, bagno, soggiorno, camera da letto e uffici.

Arredamento made in Italy sempre più richiesto: aumenta il trend positivo

La cara vecchia produzione italiana non si smentisce mai. Pur dovendo infatti provare a resistere alla crisi, il nostro paese si difende vene sul mercato economico. In particolare, secondo quanto riportato dagli esperti, il mondo dell’arredamento mare in Italy risulta tra i più richiesti al mondo, sbaragliando di gran lunga la concorrenza.

Il designer e la produzione italiana quindi si sposano alla perfezione, facendo del mercato mobiliare nostrano una vera e propria arte, che nulla ha da invidiare al resto del mondo. Negli ultimi anni infatti, soprattutto quello appena conclusosi e il 2017, si è avuto un aumento inaspettato della domanda sulla produzione italiana, fino a paragonare e definire l’arredamento italiano come un vero fiore all’occhiello dotato di qualità, di lusso, su misura, e basato ancora sull’arte dell’artigianato.

Il trend positivo dell’arredamento italiano: i dati

Volendo descrivere nel dettaglio questa nuova mania per il prodotto mare in Italy si può parlare con dati alla mano. Alla luce di quanto poc’anzi accennato, allo stato attuale, l’Italia è considerato il paese per antonomasia come esportatore di mobili verso la Cina: per quanto concerne le cifre, stiamo parlando di incassi pari a 481 milioni di euro di produzione. Senza dimenticare altri paesi come Usa, Spagna e Francia che aumentano sempre più la domanda di prodotti manifatturieri provenienti dal nostro paese. Che sia una rivendita di materiali edili, un mobilificio, o un grosso atelier di design, l’attività mobiliare italiana viene osservata ad ampio spettro oltralpe.

Perché i mobili italiani piacciono

A chi non sa darsi un motivo per cui i mobili italiani piacciono tanto, il segreto svelato è il seguente: realizzazione di prodotti innovativi ed originali. Antiche tradizioni mai perse di vista, seguendo ancora le regole d’oro del vecchio artigiano. Il tutto senza mai perdere di vista la moda, le tendenze del momento, e soprattutto il progresso tecnologico che oggi fa passi da gigante

I brand italiani più ricercati sono davvero infiniti, sparsi su tutto il suolo nazionale, contribuiscono alla fioritura dell’economia italiana facendosi conoscere e ampiamente desiderare anche all’estero.

Le aspettative del mercato mobiliare per il 2019

La realtà appena prospettatasi è compatta ed omogenea, facendo in tal modo salire le già elevate aspettative che si hanno nel nostro paese in materia di produttori di mobili made in Italy ai quali rivolgersi. Il valore aggiunto di cui avere fiducia è legato solo e soltanto alla qualità del mobile prodotto, che su base artigianale va incontro alle esigenze di praticità senza mai dimenticare l’aspetto estetico. Come in ogni circostanza anche nell’arredamento l’occhio vuole la sua parte.

Pertanto in questo nuovo 2019, ciò che si ricerca è uno stile attento ai particolari, con mobili rifiniti e ben lavorati, dimenticando di gran lunga la produzione da stock, a vantaggio di pezzi unici ideati appositamente sulla scorta delle richieste del consumatore. In tal modo le case saranno riempite di complementi unici nel loro genere, esclusivi, di indubbia qualità. Si avrà dunque il boom dei pezzi artigianali, che arrenderanno le nostre case in modo del tutto originali.

Per l’anno 2019 dunque, nel settore del design mobiliare,  sarà il consolidamento di queste idee del tutto nuove accomunate dal desiderio di voler arredare i propri ambienti con dei pezzi unici.

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Vendere casa: conviene ristrutturare prima?

Può capitare di ritrovarsi con una casa di proprietà e di volerla vendere: magari è una vecchia casa ricevuta in eredità e che, malridotta e in cattive condizioni, potrebbe non incontrare i gusti di potenziali acquirenti. Allora è conveniente proporla sul mercato così come è oppure spendere in ristrutturazioni per rimetterla a nuovo e renderla più accattivante? Qualunque sia la risposta, oggi è a disposizione uno strumento utile per chi vuole vendere o acquistare un immobile: si tratta di Immobili Ovunque.

Perché ristrutturare la casa prima di metterla in vendita?

Immobili Ovunque è un portale di annunci immobiliari, per cercare case in vendita o in affitto o per inserire il proprio immobile nel database che il sito mette a disposizione. È possibile effettuare una ricerca per area e zona di interesse, specificando la tipologia di immobile e se siamo alla ricerca di un edificio in affitto o in vendita.

In tutti i casi, è opportuno essere a conoscenza delle tante possibilità che abbiamo, se decidiamo di vendere una casa. La ristrutturazione è un elemento da considerare. Ristrutturare un immobile, svecchiarlo, renderlo al passo con i tempi e dargli un’aria nuova è sicuramente la scelta che farà in modo che la casa trovi degli acquirenti più velocemente. Infatti, i potenziali acquirenti che visiteranno la casa saranno più attratti se questa è nuova e ben tenuta: ciò faciliterà le trattative e la conclusione della vendita.

Per loro sarà un incentivo acquistare una casa per la quale non dovranno spendere ulteriori soldi di restauro piuttosto che acquistarne una vecchia e che sia da rimettere in piedi ex novo. Infatti l’ammontare per le spese di restauro e di rimessa a nuovo dell’immobile non è immediatamente quantificabile e proprio questo potrebbe far scappare a gambe levate i potenziali compratori.

Inoltre, una casa nuova potrà ovviamente essere venduta ad un prezzo maggiore rispetto ad una vecchia: le pretese non potranno essere così elevate se si sta proponendo in vendita una casa in uno stato non propriamente ottimale.

Cosa valutare prima di ristrutturare una casa da vendere

La prima cosa da considerare è il target di clienti a cui ci si rivolge. È vero che una casa ristrutturata e nuova attira più clienti, ma bisogna valutare anche la posizione della casa e quindi il quartiere: se la zona in cui si trova, nell’immaginario del cliente, è “malfamata” o non sicura, a poco servirà ristrutturarla e renderla lussuosa perché, in genere, il cliente bada molto al posto in cui si trova prima di acquistarla.

Soltanto dopo aver fatto queste considerazioni, sarà possibile procedere ai lavori di ristrutturazione idonei a renderla appetibile per quel dato target di clienti.

Bisogna poi attenersi alle questioni burocratiche e legislative, cioè la documentazione per poter iniziare i lavori di ristrutturazione:

  • la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (S.C.I.A.)
  • la Comunicazione Inizio Lavori Asseverata (C.I.L.A.)

Potrebbero essere necessari anche altri documenti in base al Comune o alla Regione in cui si trova l’immobile da ristrutturare, dunque è bene informarsi prima di partire.

Solo dopo aver consegnato la documentazione necessaria, si può decidere di ristrutturare la casa da soli, se si è in grado di farlo, o di affidare i lavori a professionisti (architetti, geometri, ditte edili).

Come mettere a nuovo la casa (prima di venderla) senza sostenere enormi spese

Si può rendere appetibile e più attraente una casa per i potenziali acquirenti anche senza dover sostenere ingenti spese di ristrutturazione, semplicemente prendendo dei piccoli provvedimenti mirati a svecchiare l’ambiente o il mobilio. Infatti i clienti badano soprattutto ad elementi come la pavimentazione, le pareti, i servizi igienici o la cucina.

Quindi, si può partire proprio dalla sostituzione, ad esempio, di servizi igienici un po’ datati o rotti o dal cambiare la vasca in doccia (che è sempre più apprezzata ed inoltre occupa meno spazio rendendo anche un bagno piccolo immediatamente più grande). O ancora si può dare una bella tinteggiatura alle pareti per renderle più fresche e belle da vedere, magari con un nuovo colore che dia più luce all’ambiente.

In particolare, se sono presenti muffe o crepe sui muri, si può provvedere a ripararle e ad utilizzare prodotti appositi per risolvere questi problemi, senza spendere troppo.

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Autorizzazione integrata ambientale: tutto quello che c’è da sapere

L’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) è un documento autorizzativo sfruttato dalle aziende per il rispetto dei dettami comunitari, utili alla riduzione dell’inquinamento. Stando alle norme vigenti, queste aziende devono uniformarsi alla direttiva UE 2008/1/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 gennaio 2008, così come poi modificato dal decreto legislativo 29 giugno 2010, n. 128.

Cos’è l’AIA

Per cercar di capire cos’è e a cosa serve l’autorizzazione integrata ambientale bisogna fare riferimento al Testo Unico Ambientale, un provvedimento che consente  l’esercizio di una installazione rientrante fra quelle di cui all’articolo 4, comma 4, lettera c) del succitato decreto, o di parte di esso. Il tutto purché vengano rispettati dei requisiti, ovvero che l’installazione sia conforme a legge, e sappia indirizzarsi verso le soluzioni più adatte a perseguire gli obiettivi previsti. Tra questi scopi vanno sicuramente annoverati la prevenzione e riduzione degli agenti inquinanti emessi in fase di produzione. Vanno altresì previste delle misure atte a scongiurare, se possibile, la propagazione aerea, idrica e del sottosuolo dell’inquinamento, in particolare sul versante dei rifiuti. La qual cosa occorre per il raggiungimento di un livello alto di tutela dell’ambiente salve le disposizioni sulla valutazione di impatto ambientale.

I principi generali dell’autorizzazione

L’Autorità competente ha quindi stabilito quali siano le condizioni affinché possa essere rilasciata l’AIA, il tutto non perdendo mai di vista alcuni fondamentali principi generali. E infatti:

  • Vanno sempre e comunque prese le dovute misure per prevenire l’inquinamento, mettendo in pratica, nello specifico, le più importanti tecniche a disposizione;
  • non vanno in alcun modo favoriti i fenomeni di inquinamento significativi;
  • Bisogna evitare che vengano prodotti rifiuti; in caso contrario questi ultimi si devono recuperare o, se ciò non è economicamente o tecnicamente possibile, bisogna sbarazzarsene senza ripercuotersi sull’ambiente, o quantomeno facendo più accortezza possibile;
  • l’energia prodotta va usata in maniera efficace;
  • Si devono prendere sempre le misure atte alla prevenzione degli incidenti e restringere le conseguenze;
  • C’è bisogno di evitare qualunque tipo di inquinamento quando si interrompe in via definitiva l’attività e il sito stesso ripristinato nel pieno rispetto della legge circa la questione di bonifiche e ripristino ambientale.

L’AIA può essere rilasciata dal Comune in cui l’azienda è locata e dall’Arpa di riferimento. A prescindere alcune indicate eccezioni, l’AIA ha durata di 5 anni.

Quali sono le norme di riferimento

Per informazioni più dettagliate circa l’applicazione dell’AIA e della sua utilità ci sono molteplici norme da consultare. In primis abbiamo il D.Lgs. 128 del 2010, con valenza ancora ai giorni nostri, che nasce per recepire la normativa europea  Direttiva 2008/1/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 gennaio 2008 in materia di prevenzione e di riduzione integrate dell’inquinamento. Prosegue l’iter normativo verso il D.Lgs. 152/06 inerente alle “Norme in materia ambientale”  e verso il D.Lgs. 372/99 attraverso cui il nostro ordinamento ha fatto suo il contenuto della Direttiva Europea, rendendo in tal modo operativa l’Autorizzazione Integrata Ambientale limitatamente agli impianti esistenti. Infine abbiamo anche esplicitamente la norma madre, ovvero la Direttiva Europea 2008/1/CEdel Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 gennaio 2008

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La comodità dei cancelli automatici: ma come ripararli in caso di guasto?

Grazie alle tecnologie odierne è possibile avere dalla nostra parte tanti oggetti che ci facilitano la vita. Certo, avere a che fare con impianti e congegni elettronici non è cosa facile a farsi, perché essendo alimentati da corrente elettrica il guasto potrebbe sempre essere dietro l’angolo. Un po’ come accade per i cancelli automatici: una benedizione in caso di pioggia per non scendere dall’auto, ma se si arrivano a bloccare andiamo tutti ko. Può anche essere una semplice interruzione di corrente a causare il problema, ma inevitabilmente dobbiamo rivolgerci ad un professionista. Meglio quindi non precipitarsi a mettere le mani, che magari il problema e minuscolo e rischiamo di ingigantirlo con manovre sbagliate, da profani in materia.

I guasti ai cancelli automatici

Un cancello automatico può subire diversi tipologie di guasti, per cui va esaminato tutto nel dettaglio per raggiungere la radice del problema. Fare una riparazione cancelli Mestre, richiede sicuramente professionalità e attenzione, perché avendo a che fare con degli apparecchi funzionanti in un determinato modo si sconsiglia in ogni caso il fai da te. Comunque sia per un eccesso di zelo, potremo magari andare a controllare se il meccanismo di trasmissione meccanica sia pulito e ben allineato.

Anche i sensori di movimento potrebbero subire un danno: se le cellule di rilevamento non hanno un buon aspetto, si potrebbe pulirli o sostituirli, magari smontando la mascherina dei cancelli automatici, al fine di avere una protezione completa dagli eventi atmosferici.

Il telecomando dei cancelli: un guasto problematico

In pochi ci pensano, ma in vero il telecomando dei cancelli pure si può usurare. Nella migliore delle ipotesi è un problema di batteria, il che significa sostituirla e non avere più problemi. Se è la centralina dello stesso ad essersi fusa necessiteremo per forza dell’intervento di un esperto che la aprirà e verificherà l’eventuale presenza di tensioni. Qualora ci fosse stato quindi un problema di fusibili va controllato non solo la tensione e la corrente ma anche se i guasti sono stati di tipo rapido o ritardato.

Potrebbe inoltre risultare utile non toccare la scheda e dissaldare autonomamente tutte le componenti del telecomando prima di aver fatto un’altra prova. Magari il problema è legato ai sensori del cancello automatico e quindi di conseguenza è il motivo per cui il telecomando non funziona: pertanto andrebbe azionato il cancello con la chiave per fare tutte le verifiche utili al caso.

Controllare il motore dei cancelli automatici

Per controllare il motore dei cancelli automatici, si dovrebbe staccare la corrente dell’interruttore che tiene in funzione l’intero circuito. Si tratta di un tasto automatico che una volta scollegato permette di collegare il motore direttamente alla rete con un’altro cavo.

Come si palesa da questa breve guida appena accennata, un cancello automatico è composto di così tante parti che individuare il danno potrebbe richiedere molto tempo. Ecco il motivo per cui ci si deve affidare a dei professionisti in grado di passare al setaccio tutte le probabilità legate all’evento dannoso.

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L’aspirapolvere con sacchetto, comodo e pratico

Tutti i vantaggi di un aspirapolvere con sacchetto

Gli aspirapolvere sono una categoria di elettrodomestici davvero molti utilizzati in ogni ambito, domestico come lavorativo. Infatti senza di essi non si potrebbero pulire e aspirare i pavimenti in maniera ottimale da tutte le particelle di sporco, polvere e addirittura liquidi o residui di rifiuti solidi più grandi.

Il mondo degli aspirapolvere è vario e vasto.

Ci sono tantissime tipologie di aspirapolvere, da quelli più maneggevoli e piccoli come l’aspira briciole o l’aspirapolvere per auto, alle scope elettriche, agli aspirapolvere a traino e i bidoni aspira tutto. Tutti si possono suddividere in aspirapolvere con o senza filo, con o senza sacchetto.

Quelli con filo hanno una capacità di pulizia che non si ferma fino che non si stacca dalla presa elettrica l’aspirapolvere, quelli senza filo hanno un’autonomia limitata e quando finisce la loro carica vanno messi in ricarica di nuovo, però sono più facili da maneggiare.

Quelli con sacchetto sono aspirapolvere che danno tanti vantaggi, perfetti per chi è allergico alla polvere, dato che lo sporco catturato rimane tutto dentro un sacchetto inserito nel serbatoio, e quando è pieno va gettato nel rifiuto secco.

In questo modo le mani non vengono a contatto con la polvere, e anche il serbatoio rimane pulito e pronto per un nuovo utilizzo.

Quelli senza sacchetto danno una spesa minore dato che non si devono comperare i sacchetti, tuttavia non sono propriamente indicati per chi soffre di allergia, dato che quando si apre il serbatoio la polvere aleggia al suo interno e bisogna gettarla nel cestino manualmente.

Vi sono vari tipi di sacchetti per aspirapolvere in vendita, sia originali, quindi dello stesso marchio dell’elettrodomestico in uso, sia universali, ovvero compatibili con ogni marchio e modello di aspirapolvere, anche se non sono quelli originali.

Il sacchetto per la scopa aspirapolvere è uguale a quello per un aspirapolvere standard, e si può utilizzare un sacchetto universale, che va bene per tutti i modelli o quasi.

Inoltre i vari tipi di aspirapolvere si differenziano anche per la loro potenza aspirante e per la capacità filtrante.

Quelli con filtro Hepa sono i migliori, dato che questi tipo di filtro è in grado di aspirare anche le microparticelle, gli acari e gli allergeni, quindi perfetti per chi soffre di allergie.

Sacchetto universale per aspirapolvere lavabile

Il sacchetto per la scopa aspirapolvere o per l’aspirapolvere a traino o per un altro tipo di aspirapolvere è senza dubbio utile in caso di persone con allergie, dato che non si viene a contatto direttamente con la polvere, poichè questa rimane chiusa all’interno del sacchetto.

Avere un aspirapolvere con sacchetto influisce in modo maggiore sulle spese per i prodotti di pulizia, rispetto ad avere un aspirapolvere senza sacchetto, perchè si devono acquistare periodicamente i sacchetti adatti.

Tuttavia è vero che esiste un tipo di sacchetto universale aspirapolvere anche lavabile, quindi un sacchetto che può essere utilizzato con ogni tipo di marca e modello di aspirapolvere con sacco, che non viene gettato ma si può lavare e riutilizzare più e più volte.

In questo modo si può contribuire a ottenere un notevole risparmio, pur utilizzando un aspirapolvere con sacco.

Questo tipo di sacchetto si trova nei migliori negozi di aspirapolvere e di oggetti per le pulizie, anche online. Si deve sempre porre attenzione in ogni caso e verificare sulla confezione di ogni tipo di sacchetto per aspirapolvere sul mercato, che sia effettivamente compatibile con l’aspirapolvere che abbiamo a casa.

Infatti ci sono sacchetti universali ma per i modelli indicati sulla confezione, e sopratutto per il tipo di aspirapolvere indicato.

Questo perchè gli aspirapolvere hanno dimensioni diverse, e capacità diverse, per cui un sacchetto per la scopa aspirapolvere avrà misure diverse rispetto a quello per un bidone aspira tutto o per un aspirapolvere per auto.

Ecco che quindi si capisce come sia fondamentale verificare di acquistare il giusto sacchetto per il nostro aspirapolvere, per effettuare una pulizia ottimale di ogni ambiente.

Svuotare il sacchetto per aspirapolvere

Per svuotare un sacchetto aspirapolvere basta effettuare una semplice operazione.

Solitamente l’aspirapolvere emette un segnale sonoro o luminoso quando risulta pieno, quindi indica che è il momento di cambiare il sacchetto.

Si deve quindi procedere a aprire lo scomparto dove si trova il sacchetto, staccarlo dalla sua sede e chiuderlo bene.

Poi basta gettarlo nella spazzatura e sostituire il sacchetto vecchio con uno nuovo, che andrà inserito nell’apposito scomparto presente nell’aspirapolvere in questione.

A questo punto l’aspirapolvere è pronto per un nuovo utilizzo, in modo facile e veloce, senza venire assolutamente a contatto con la polvere e lo sporco catturati dall’aspirapolvere durante la sua attività.

Questo è il maggiore dei vantaggi di un aspirapolvere con sacchetto, che permette di effettuare le pulizie in maniera perfetta anche da parte di chi soffre di allergia agli acari della polvere.

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Mobili bagno sospesi: vantaggi e possibilità di scelta

Chi non vuole rinunciare ad un bagno di design non può non tenere conto della possibilità di installare dei mobili per il bagno sospesi. Non è detto infatti che il bagno debba essere considerata una stanza secondaria della nostra abitazione. Anche la stanza da bagno ha tutte le carte in regola per essere arredata con un certo stile e con una grande cura dei particolari. Se vuoi avere una casa arredata con precisione non puoi certo trascurare il bagno, che con i suoi mobili e i sanitari può dare un effetto davvero particolare, se scegliamo l’arredo bagno con cura. I mobili sospesi possono essere un valido strumento per una stanza nella quale sperimentare il comfort, anche dopo una giornata piena di impegni lavorativi.

I mobili sospesi nel nostro bagno

Non sempre è facile stabilire lo stile da dare ai mobili che compongono la stanza da bagno. A volte pensiamo a questi elementi come se fossero di minore importanza rispetto ai mobili e agli oggetti che abbiamo nelle altre stanze della casa.

Non è affatto così, perché esistono tante soluzioni per fornire al nostro bagno un aspetto elegante e allo stesso tempo per fare in modo che questa stanza diventi funzionale. Una soluzione può essere rappresentata dai mobili bagno sospesi. Potresti prendere in considerazione questa eventualità, per creare qualcosa di unico ed originale in questa stanza che da sempre viene dedicata anche al relax e al comfort.

I vantaggi dei mobili bagno sospesi

Questi mobili sono molto particolari, perché si differenziano notevolmente dai classici mobili da bagno che siamo abituati a vedere e ad avere in casa. Innanzitutto si differenziano per lo stile, perché questi mobili riescono a coniugare l’eleganza e l’aspetto innovativo, proprio come vogliono le ultime tendenze in tema di arredamento della nostra abitazione.

I mobili sospesi hanno anche il pregio di mantenere la stanza completamente in ordine, visto che in questo modo non rischieremo di perdere oggetti sparsi per tutto il bagno.

Le possibilità sono veramente tante. Possiamo infatti scegliere delle cassettiere, dei piccoli armadi o dei pensili, che possiamo posizionare in qualsiasi punto libero del bagno.

Ad esempio possiamo inserirli sotto il lavandino, facendo in modo che sembrino dei componenti distinti, ma allo stesso tempo integrandoli direttamente con il resto dell’arredamento e con i sanitari. Si tratta di mobili che non ingombrano, perché si adattano perfettamente allo stile della stanza.

All’interno si possono inserire degli accessori che utilizziamo quotidianamente per la pulizia oppure sono degli ottimi strumenti per riporre correttamente la biancheria che usiamo ogni giorno.

Ma i vantaggi dei mobili bagno sospesi non finiscono qui. Sicuramente un altro aspetto positivo è costituito dal fatto che non intralciano assolutamente il passaggio delle persone. Di conseguenza, visto che sono sollevati dal pavimento, possono permettere di pulire correttamente e adeguatamente a terra, senza problemi. Non avremo nessun intralcio quando effettueremo le operazioni di pulizia dei pavimenti del nostro bagno.

Le possibilità di scelta

Abbiamo molte possibilità di scelta se ci riferiamo ai mobili sospesi. Infatti si possono scegliere dei lavandini da incasso, con il lavabo che è integrato direttamente nel mobile, dei lavandini da appoggio, che possono essere costituiti da diversi materiali (ad esempio il legno, l’ottone o la ceramica), o degli accessori con colonna e pensili, per uno stile davvero unico nel suo genere.

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Perché in bagno piacciono i mobili in legno?

Il legno è un materiale evergreen, molto scelto anche nel bagno. Le venature di questo straordinario materiale stanno diventando un vero e proprio must nell’arredamento, anche perché è in grado di adattarsi ad ogni tipo di stile. Tuttavia spesso, ci si spaventa a sceglierlo perché sorge il dubbio sulla durabilità e resistenza dello stesso. Una paura infondata, data la qualità che oggi hanno i mobili in legno.

Essendo il legno di tendenza, è bene anche imparare le sue funzionalità, soprattutto se parliamo del bagno di servizio, che viene cioè utilizzato tutti i giorni. In tal verso, le soluzioni oggi sono le più variegate, e consentono di mantenere inalterate nel tempo le qualità dei mobili.

I mobili in legno: ecco un bagno moderno

Fino a qualche anno fa quando si diceva mobili in legno si pensava ad un bagno classico, o al massimo rustico, fatto di superfici che niente avevano a che vedere con lo stile moderno di oggi.

Grazie alle nuove tendenze, oggi, sono aumentati gli stili a disposizione, e l’accostamento dei sanitari ai mobili in legno, trasforma il bagno in un ambiente dal design nordico. Protagonisti essenziali oggi sono elementi come linearità e superfici lisce, e, per ottenere un aspetto più attuale, i mobili vengono scelti colorati. Anzi, il legno è diventato talmente di tendenza da essere usato oltre che per i mobili anche per i rivestimenti delle pareti.

Il legno ormai ha la sua importanza, da battere tanti altri materiali sul mercato dell’arredamento da bagno. Top e mensole, ma anche ante e mobiletto, tutti rigorosamente in legno per un ambiente speciale dall’atmosfera sensazionale e moderna. Se poi l’accostamento è con un parquet, addirittura lo stile creato non avrà rivali. Il profumo della natura, misto al calore proveniente dal pavimento, faranno del nuovo.

Mobili in legno: un bagno interamente “legnoso”

C’è poi chi si innamora a tal punto del legno da voler ricreare quest’aria naturale in ogni accessorio ed elemento del bagno. Motivo per il quale spesso ai usano tronchi un legno tagliati a mo’ di sgabelli, ideali per appoggiare qualunque cosa ci serva. Se poi le dimensioni dell’ambiente lo consentono, anche le panche vengono spesse inserite nell’arredo, rigorosamente in legno, e dal colore che faccia pendant con il resto del design.

Si possono scegliere davvero una serie si complementi d’arredo in questo materiale tanto amato nel nuovo mondo di design, che in vista della nostalgia di epoche passate, ricreano quell’ambiente un po’ vintage ma allo stesso tempo attuale, dei tempi nostri.

Mobili in legno: con quali colori da bagno vanno bene

Un mobile in legno si addice alla perfezione con un bagno bianco, colore ideale che si abbina facilmente al legno naturale e chiaro. In questo modo si tende a ricreare un ambiente dal gusto nordico, realizzato con materiali moderni e dal design piacevole tra mensole, accessori e pensili.

Tuttavia ciò non vuol dire che i mobili di legno non si abbinano ad altri colori, come rosso, arancione giallo insomma i colori accessi hanno il loro perché. Scelti spesso dai più giovani, i bagni colorati rientrano alla grande in un connubio con il legno naturale.

Se invece ad essere colorato è il legno, al di là che si sposi bene con il bianco pure in questo caso, andrà bene un bagno dalle tonalità laccate, e dai materiali di superficie differenti. Volendo si potrebbe creare anche contrasto di tonalità legno su legno, per dare dinamismo a tutto l’ambiente. Per qualche idea in più sul nostro bagno visitare il sito www.bagnoitalia.it

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Box doccia: quali caratteristiche deve avere?

Quando decidiamo di rinnovare il nostro bagno, la prima cosa che andiamo a rivoluzionare è la doccia. Ovviamente un acquisto è sempre un vicolo cieco, perché per quanto ci colpisca e per quanto possa all’apparenza sembrare adatto al nostro stile non sappiamo se davvero rispecchia le nostre aspettative. Quello che dunque dobbiamo imparare a fare è di saper selezionare il box doccia che più si addice a noi e che può solo soddisfarci in toto.

Box doccia: quali fattori considerare

Uno dei requisiti base per la scelta di una cabina adatta alle nostre esigenze è la funzionalità. Non ha senso farsi incantare da caratteristiche, magari bellissime, che però non fanno pendant né con lo stile né con la reale esigenza del nostro bagno.

Il rischio primario è quello di occupare troppo gli spazi togliendo aria e valore agli altri pezzi del bagno: insomma uno scombussolamento totale e del tutto fuori luogo. Alla domanda “quale forma è più conveniente” non esiste poi una risposta assoluta, dal momento che ogni bagno ha le sue caratteristiche e in quanto tale le preferenze e gli stili mutano senza badare a delle caratteristiche oggettive. Ovviamente in commercio si trova una vasta gamma di soluzioni di stile e all’avanguardia, che ben convergono a qualunque tipo di bagno. Volendo poi si può scegliere un box doccia online, anche su misura.

Quanto contano le dimensioni del bagno per il box doccia

Per la scelta di un box doccia, o anche di un qualsiasi altro pezzo del bagno, le dimensioni sono di rilevante importanza in quanto sulla base delle forme e della posizione degli altri pezzi cambia la forma della cabina che meglio si uniforma a tutto il design.

Se ad esempio il bagno è lungo e stretto, la scelta dovrebbe ricadere su un box a nicchia, con una posizione strategica del soffione per armonizzare gli spazi.

Così come le dimensioni, anche il gioco di luci ha la sua fondamentale importanza, perché in un bagno piccolo che scarseggia di luminosità si rischia di scegliere una cabina soffocante. Motivo per cui in un simile caso la soluzione migliore sarebbe una parete doccia divisoria. Altrimenti poi meglio farsene fare una personalizzata e con le dimensioni che ci interessano.

Quali caratteristiche deve avere un box doccia per essere perfetto?

Il box doccia ha un uso considerevole in casa, quindi se tendiamo a scegliere qualcosa di troppo economo rischiamo di doverlo chiare nel giro di poco tempo. Il riferimento va in particolare a cerniere che non chiudono in maniera corretta, chiusure ingiallite, cigolii e inceppamento. Perché dunque rovinare un momento di relax e piacere con questi elementi noiosi e fastidiosi?

Altro requisito fondamentale è l’apparenza estetica, in fondo si sa che l’occhio vuole la sua parte. Dire bellezza vuol dire scegliere con il cuore, con attenzione, ma vuol dire anche dare importanza ad elementi come il pregio dei materiali e lo spessore del prodotto.

Bello poi vuol dire anche duraturo nel tempo, influenzato tutto da un materiale migliore e resistente che non si rovini pulendolo e che non rischia di rompersi al minimo urto.

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