• Hoverboard: che cos’è e come funziona

    Dal grande omaggio al film “Ritorno al futuro” fino alla diffusione incredibile nelle strade, nei marciapiedi, nelle spiagge di ogni città. Si parla degli hoverboard, quelli che nel film sono volopattini (skateboard fluttuanti) e che nella realtà, invece, sono skateboard dotati di due ruote parallele che hanno tanto spopolato tra i giovani. Il fenomeno degli hoverboard ha i suoi motivi di esistere, e nonostante la tendenza rispetto agli anni scorsi (quando è esplosa per la prima volta) sia differente, questi strumenti circolano non di rado all’interno di città e paesi. 

    Il volopattino o hoverboard ha una storia che, diversamente da quanto si crede, non inizia nel 2016, con il suo lancio sul mercato che ha provocato una vera e propria tendenza accolta con fermento da tantissime persone, soprattutto giovani. Il concetto di skateboard volante è comparso all’interno del film “Ritorno al futuro”: ovviamente, in quel caso, si è trattato di un qualcosa di meramente astratto e di fantasia. La stessa, però, applicata alla realtà ha generato quello che in termini tecnici andrebbe definito “self balancing scooter”.

    Si tratta di uno scooter autobilanciante, dotato di due ruote parallele e sensori giroscopici che permette l’equilibrio orizzontale. Senza che ci sia uno sforzo o un movimento specifico, se non l’inclinazione nella direzione verso cui si punta, il veicolo si aziona. 

    Codice della strada e norme da rispettare per gli hoverboard

    Per utilizzare un hoverboard bisogna essere consapevoli del Codice della strada e di determinate norme che ne regolano l’utilizzo. Nonostante lo si osservi spesso in città, infatti, utilizzarlo per strada e nel traffico potrebbe causare danni e problemi. Per questo motivo, una serie di norme regolamenta l’ulizzo di un hoverboard, pena il pagamento di multe. 

    Non esiste una norma, nel Codice della strada, che vieti o autorizzi l’utilizzo di hoverboard, dal momento che questi vengono classificati tra gli acceleratori di velocità, come pattini o skateboard. Tuttavia, è vietato usare questi veicoli per strada. Il divieto sui marciapiedi è, invece, attenuato e dipende dalla possibilità di far danno a persone o cose. Gli agenti della polizia municipale potrebbero ritenere pericoloso il transito su determinati marciapiedi, sanzionando – non c’è nessuna norma che lo vieti – chi ne fa utilizzo. Tuttavia, per regolamentare fino a fondo il fenomeno che vive una fase di confusione, si sta pensando ad aree specifiche in cui è concesso l’utilizzo del veicolo. Ad ora, il ministero dell’Interno ha chiarito, in base a una circolare, che gli hoverboard potrebbero circolare soltanto in aree private. 

    Offerte e prezzi di hoverboard

    Al di là di tutte le norme e le caratteristiche, è innegabile il fatto che gli hoverboard siano molto diffusi all’interno di diverse realtà, e non soltanto tra i giovani. Si tratta di veicoli con cui ci si diverte, coprendo anche lunghe distanze in poco tempo.

    Per chi volesse acquistare un hoverboard, può trovare offerte e prezzi interessanti e certamente appetibili su Tekworld.it. Il sito di elettronica prevede un serie di veicoli autobilanciati, di due marche specifiche (Mediacom e Nilox). Ovviamente si può scegliere in base non soltanto a colore e prezzo, ma anche in base alle dimensioni del veicolo stesso. 

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  • Il daltonismo: tutto quello che c’è da sapere

    Il daltonismo è un handicap oculare, di origine ereditaria e genetica, che equivale alla incapacità, o complessiva o parziale, di distinguere le varie tonalità di colore. La qual cosa è provocata da un’alterazione dell’apparato fotosensibile contenuto nella retina.

    Secondo una stima solo circa l’8% degli uomini e lo 0,5% delle donne siano colpiti da forme di daltonismo.

    Tuttavia, per quanto il daltonismo rappresenti un problema oculare che riguarda poche persone all’interno della società non si può non dire che è una malattia grave. Questo, anche perché, al di là del deficit visivo, è impensabile che una persona apparente normale viva nella totale impossibilità di fare una corretta distinzione di quelli che sono i colori presenti in natura.

    Il termine “daltonismo” lo si deve al chimico John Dalton che per primo si accorse (scrivendolo in un articolo) dell’esistenza di un problema generico alla vista, a causa della sua cecità cromatica.

    Cos’è il daltonismo comune

    La tipologia di daltonismo più comune è la confusione di colori rosso-verde: coloro che ne sono affetti sono impossibilitati a distinguere i due colori. Questo avviene a causa delle lunghezze d’onda del rosso e del verde, che se in una persona dalla vista normale sono rispettivamente  medie (700 nm) e lunghe (540 nm),  nei daltonici vengono percepite come identiche.

    Questo vuol dire che qualsiasi immagine verde su sfondo rosso viene vista da un daltonico a sfondo unico. Motivo per cui in presenza di un disturbo visivo così grave, si richiede sempre un accostamento di colori ben contrastanti tra loro, che non richiamino l’abbinamento rosso-verde.

    La malattia del daltonismo è correlata ai cromosomi sessuali, il che vuol dire che i geni posti a livello dei cromosomi sessuali X provocano il deficit cromatico. A rigore di ciò la patologia oculistica, infatti, coinvolge in particolar modo i maschi (XY) rispetto che le femmine (XX).

    Una malattia ereditaria

    Se il daltonismo è una patologia legata ai cromosomi responsabili del nostro apparato ereditario viene da sé che si tratta di una malattia genetica trasmissibile. Questo ovviamente, vuol dire che, in qualità di disturbo recessivo, esso è situato nel cromosoma sessuale X: più precisamente la cecità cromatica non si passa direttamente dal padre malatp al figlio, ma è più facile che accada che una figlia portatrice possa trasmettere la malattia alla sua prole. Detto in altri termini, essendo una malattia legata al gene X, da una madre sana e un padre daltonico, verranno tutte figlie femmine con un cromosoma X sano (dalla madre) e un altro cromosoma X portatore di daltonismo (dal padre). Di conseguenza la generazione successiva avrà il rischio di ammalarsi di daltonismo (quindi avviene trasmissione da nonno al nipote. Per quanto comunque la malattia coinvolga più uomini che donne, non è impossibile trovare un soggetto femmina affetto da daltonismo: anzi, se la coppia di marito e moglie soffre in simbiosi di daltonismo, i figli al di là del sesso verranno fuori con una predisposizione daltonica.

    Le cure al daltonismo

    Dopo essersi sottoposti a dei test daltonismo ishihara e risultare positivo, viene spontaneo domandarsi se esiste una cura. Ad oggi, purtroppo, non ci sono cure farmacologiche ideali per abolire il daltonismo congenito; l’unico aiuto proveniente dalla medicina è di natura tecnologico-informatica.

    Esiste infatti una specie di software che viene usato dai soggetti affetti da daltonismo per essere in grado di fare una precisa distinzione di colori (seppur in modo non del tutto naturale): una volta che si muove il cursore verso un elemento colorato, il programma dirà di che colore si tratta.

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  • Coniglio nano: tutto ciò che c’è da sapere su prezzo e caratteristiche

    Il coniglio nano, chiamato tecnicamente Oryctolagus cuniculus, rientra nella famiglia dei Logomorfi ed è un tenero e mansueto animale che vive in media tra i 4 e i 7 anni.

    Ha un carattere mite e un corpo molto soffice e arrotondato rendendolo quindi un perfetto animale da compagnia.

    Oltre a essere una tenera palla di pelo è anche economico, il suo prezzo infatti si aggira intorno alla decina di euro anche se in base alla razza il prezzo può essere anche maggiore.

    Coniglio nano: morfologia di razza

    Il coniglio nano grazie alle sue piccole dimensioni è un animale perfetto da tenere in casa.

    E’ dotato di un pelo molto delicato che può variare sia per colore che per lunghezza a seconda dalla razza scelta, inoltre ha degli occhi vispi e tondi e di solito sono rossi se la pelliccia è bianca.

    La sua vista è migliore se c’è poca luce, ha una coda piccola e zampe sottili e corte, inoltre è dotato di incisivi molto sviluppati e forti.

    Per poter distinguere se un coniglio nano è maschio o femmina bisogna guardare la distanza dell’organo genitale dall’ano, tale distanza negli esemplari maschi è del doppio rispetto a quella nelle femmine.

    Coniglio nano: carattere e abitudini

    E’ un animale docile e dolce e si affeziona facilmente al padrone, diventando quindi un animale difficile da non amare.

    E’ un giocherellone ed è anche molto curioso se lo si lascia libero per casa è capace di ficcare il musetto in ogni angolo.

    Seppur espansivo e simpatico, se non a suo agio può subito irrigidirsi e mettersi sulla difensiva divenendo timido e diffidente.

    Non è irruente ne verso l’uomo ne verso altri animali, assume un comportamento quindi mai sfacciato ma sempre mite e gentile.

    Se con animali di specie diverse e con gli uomini non ci sono problemi di convivenza, questi possono sorgere se si hanno nello stesso ambiente più conigli maschi.

    Non ci sono problemi ad allevare conigliette femmine o di sesso opposto (ma attenti alla loro promiscuità, se non ci si vuole trovare casa piena di coniglietti meglio sterilizzarli) ma la zuffa tra conigli maschi non sterilizzati è praticamente cosa certa.

    Coniglio nano: cure e salute

    Aspetto di notevole importanza, nella cura del coniglio nano, sono i denti, in particolare gli incisivi che non smettono mai di crescere; questi infatti richiedono particolare attenzione dovendo infatti sempre essere della stessa lunghezza; affinchè ciò accada è necessario permettere al nostro coniglio di aver sempre qualcosa da rosicchiare, evitando cavi elettrici, mobili o piante.

    E’ un animale come detto docile ma facilmente suggestionabile e incline alla paura. Se tamburella con le zampe posteriori segnala di voler fuggire in vista di un imminente pericolo che ha percepito.

    Le orecchie basse e all’indietro stanno a significare mancanza di serenità e di solito questo comportamento è indice di allarme e capita quando teme di essere sotto attacco.

    Quando invece è sereno o da colpetti con il musetto o delle leccatine.

    Coniglio nano: gabbia e gestione in casa

    Per chi opta all’acquisto di un coniglio nano, la scelta della gabbia è fondamentale.

    Di solito le più indicate sono quelle sviluppate più sulla lunghezza, per l’accoglimento di un solo coniglio le misure ideali sono 40 cm x 60 cm.

    Di notevole rilevanza sono i materiali usati nella costruzione della gabbia, le sbarre devono essere in ferro, per evitare che vengano rosicchiate e il fondo in plastica ricoperto con un pò di segatura per evitare danni alle zampette.

    Per renderla più accogliente la si può dotare di una casetta (dove il coniglio potrà rifugiarsi) e ciotoline per il cibo e l’abbeveratoio.

    Coniglio nano: alimentazione corretta

    E’ un animale erbivoro e un alimento che non deve mai mancare dalla sua dieta quotidiana è il fieno.

    Altri cibi preziosi sono la frutta e la verdura, importante però è non mai esagerare nel dosaggio di queste e variarle continuamente.

    Da evitare assolutamente i dolci, caramelle, biscotti e cioccolata.

    Coniglio nano: il prezzo

    L’acquisto di un coniglio nano non è quasi mai particolarmente oneroso.

    In media se lo si compra da un allevatore serio il prezzo si aggira dai 50 ai 80 euro anche se tutto sta nella razza che si predilige.

    I conigli nani testa di leone costano dai 70 ai 100 euro ed è chiamato cosi per la particolare “criniera” che li fa assomigliare a dei leoni in miniatura.

    Seppur docili hanno bisogno di un maggior periodo di adattamento rispetto alle altre razze. La razza più richiesta è pero quella dei conigli ariete, il prezzo non supera i 100 euro.

    E’ perfetto per la vita d’appartamento e non necessità di cure particolari, ha solamente bisogno di una gabbia ampia e di non stare in ambienti troppo umidi o ventilati.

    Coniglio nano: le razze più belle

    Il coniglio nano vanta un ventaglio di razze davvero ampio, oltre ai “testa di Leone” e il coniglio ariete nano abbiamo anche il coniglio nano Angora e il Cincillà.

    Il primo si caratterizza per un mantello molto lungo, fino ad 8 cm, e assomiglia quasi a un gomitolo di lana. Ha un carattere molto affabile e si affeziona tantissimo al padrone inoltre è anche molto longevo.

    I Cincillà invece sono molto più allegri e dinamici, non stanno mai fermi e li rende un po’ più difficili da gestire.

    Coniglio nano: allevamenti

    Oltre ad acquistarli un buon modo per avere un coniglio nano è l’adozione.

    Anche internet può essere utili per trovare annunci di questo tipo, ma bisogna sempre stare in guardia a possibile truffe, evitando di acquistare animali malati o con gravi problemi fisici.

    Tuttavia se si vogliono avere garanzie sulla salute è sempre bene rivolgersi a un allevamento che consegna cuccioli sani, vaccinati e genitori testati per le patologie della razza.

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  • Web marketing per studi medici: come battere la concorrenza stando al passo con i tempi

    Si sente sempre più spesso parlare di web marketing e di tutti gli aspetti positivi e dei benefici che porta con sé. In molti, però, si domandano se il tutto si possa anche applicare all’ambito medico e la risposta è, senza dubbio, positiva.

    Il web marketing per studi medici è una realtà e una possibilità che va sfruttata. Per capire che si tratta di una soluzione vincente, è sufficiente pensare a quante volte si cerca online un consiglio medico o il nome di uno specialista in grado di curare un problema.

    Ecco, quindi, che essere facilmente reperibili anche in rete aumenta, e non di poco, la possibilità di acquisire nuovi pazienti e, soprattutto, di farsi conoscere.

    Come realizzare una strategia di web marketing per studi medici

    Prima di entrare nel merito del discorso, è utile sottolineare che per stilare una strategia pensata ad hoc per studi medici, si deve conoscere quella che è la normativa nazionale strategia di web marketing per studi medici, bisogna avere chiara la normativa nazionale riguardo ogni attività di promozione di quelle che sono le attività sanitarie private. È, quindi, possibile farsi pubblicità anche con contenuti informativi come, ad esempio, siti e blog, ma si deve rispettare la normativa e, soprattutto, si deve tutelare la privacy dei pazienti e degli utenti.

    Tutto ciò va sempre tenuto a mente quando si realizza una strategia di marketing per attività sanitarie private, altrimenti si rischia di avere dei problemi.

    La sanità 2.0 sembra essere il futuro sotto diversi punti di vista, perché vuole far connettere sempre più i cittadini e il sistema sanitario. In questo modo, si potranno trarre diversi benefici che sarà utile sfruttare.

    Come fare per pubblicizzarsi online? Naturalmente i primi strumenti che si hanno a propria disposizione e che conviene sfruttare sono i siti web, ma anche i social network e l’advertising. In questo modo sarà più semplice andare ad attirare l’attenzione dei cosiddetti pazienti digitali. Promuoversi online è, quindi, uno strumento molto utile per studi medici, per le cliniche private e per i centri specializzati.

    Del resto, questo è il futuro in tutti i settori e anche quello medico può approfittare di questa opportunità.

    Consigli pratici per promuovere la propria attività medica

    Il primo passo per essere efficienti e al passo con i tempi è quello di disporre di un gestionale poliambulatorio. In questo modo si potranno gestire online diversi aspetti, tutti molto importanti, a partire dalla prenotazione di visite e trattamenti per finire alla conservazione dei referti.

    Vanno poi creati dei siti per illustrare le proprie competenze e, magari, parlare delle patologie e delle varie soluzioni realizzando una apposita sezione blog. Si tratta di uno strumento estremamente utile, in grado di connettere il medico o l’equipe di specilisti con i cosiddetti pazienti digitali che, in un secondo momento, potranno diventare dei pazienti in carne e ossa che andranno a usufruire dei servizi offerti.

    Di questi siti e di questi blog si deve, naturalmente, curare anche il posizionamento, così da apparire ai primi posti nelle ricerche di settore.

    Devono essere poi presi in considerazione anche i social media per studi medici e attività di questo tipo. È importante assumere dei professionisti in grado di sfruttare questi strumenti per accrescere la propria fama e per far capire a chi legge e interagisce quali sono le proprie competenze o quelle del centro medico in cui si opera.

    Come si nota anche in un settore come quello sanitario si può sfruttare al meglio la rivoluzione digitale che, oggi come oggi, investe tutti gli ambiti della vita quotidiana.

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  • La scrittura nel marketing: qualità del bravo scrittore nel mondo digital

    Ormai è chiaro a tutti che il mondo va sempre più quella che gli addetti del settore, e non solo, chiamano digital transformation. Questo perché, oggi più che mai, tutto passa attraverso il digitale ed è, quindi, importante assecondare i cambiamenti se si vuole mantenere integro il successo del proprio business, di qualsiasi tipo esso sia.

    Ecco, quindi, che il ruolo della scrittura nel marketing diventa sempre più importante perché si ha la necessità di arrivare diretti a un pubblico più o meno esteso, che ha delle particolari esigenze e che cerca delle risposte.

    Riuscire a scrivere in maniera tale da attirare l’attenzione di questa platea virtuale è la prima qualità che un bravo scrittore digital deve avere. Prima di entrare nel merito, andando a elencare tutte le altre, è necessario fare chiarezza, distinguendo il ruolo del blogger, del copywriter e del giornalista.

    Copywriter, blogger o giornalista? Facciamo chiarezza

    Se un tempo si pensava che a scrivere fossero solo i giornalisti, oggi si sente parlare sempre più frequentemente anche di copywriter e di blogger. Risulta necessario, quindi, iniziare a fare una distinzione tra tutte queste figure, cercando di individuarne ruoli specifici e competenze.

    Partendo dalla definizione di blogger, è possibile dire che questa figura professionale sta trovando sempre più credito. Si sta imparando a capire quale sia il suo ruolo e in che modo sfruttare le sue competenze per il successo del proprio business. Un blogger professionista, infatti, è in grado di creare nuove connessioni con il pubblico che legge, ad esempio, un blog aziendale, invogliando le persone a interessarsi al brand. In poche parole, è possibile dire che il blogger è un ponte tra azienda e pubblico che legge. Il suo compito specifico è, quindi, quello di andare a veicolare il messaggio dell’azienda o del brand per il quale lavora e deve farlo con uno stile riconoscibile e che rispecchi a pieno quelli che sono i valori che si vogliono trasmettere.

    Passando a un’altra figura centrale nel marketing, è importante parlare anche del copywriter. Se ne sente parlare sempre più spesso ed è, quindi, utile cercare di andare a individuare il ruolo specifico della suddetta figura professionale, per capire in che modo possa essere utile per la propria azienda. Il copy è colui il quale  scrive i testi e li ottimizza in maniera professionale per il web. Sino a qualche anno fa questa figura era legata strettamente al mondo della pubblicità e si occupava, quindi, dei testi per radio, annunci stampa, slogan e così via. Oggi il suo ruolo è diventato un po’ più ampio e il suo compito è quello di andare a scrivere dei testi persuasivi finalizzati alla conversione. Per farlo si utilizzano delle tecniche diverse in base all’obiettivo da perseguire. I testi devono sempre andare a colpire l’attenzione di chi li legge e devono stimolare la curiosità del target che si desidera raggiungere con gli stessi.

    Oggi più che mai, quindi, si sfrutta quella che viene definita scrittura creativa, una delle basi del marketing moderno. Questa tipologia va al di là della scrittura professionale, tecnica o giornalistica. La scrittura creativa racconta delle storie e appassiona, attirando l’attenzione proprio come un poema o un romanzo. Si possono osservare numerosi esempi di scrittura creativa, che spiegano bene in che modo sia possibile attirare l’attenzione del pubblico che legge sfruttando proprio questa tecnica.

    Giornalista vs blogger e copywriter: chi vince?

    Alla luce di quanto detto, le differenze con la figura del giornalista sono chiare. Quest’ultimo, inoltre, è iscritto all’Ordine dei Giornalisti e ha spiccate capacità di raccontare la quotidianità. Il suo compito è quello di analizzare e dare notizie.

    Nell’attuale mondo del marketing digitale, il fine ultimo è quello di andare a persuadere i possibili contatti, spingendoli a effettuare l’azione desiderata che, nella maggior parte dei casi, è quella dello scegliere un determinato servizio o comprare un bene che si vuole vendere.

    Le figure del copywriter e del blogger trovano, quindi, più spazio nel mondo digital, anche se i giornalisti di certo non ne rimangono fuori. Quelli tra una figura e un’altra sono confini molto labili, che spesso vengono travalicati.

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  • Giochi di matematica per aiutare l’apprendimento

    Alcuni giochi matematici sono davvero molto utili per stimolare l’apprendimento. Forse troppo spesso ci lasciamo andare ad una concezione della matematica troppo restrittiva. Di solito a scuola viene vista come una materia piuttosto pesante da studiare e non se ne vedono i risvolti pratici. Eppure la matematica è fondamentale per favorire il ragionamento della mente e per attivare quelle capacità logiche essenziali nell’apprendimento anche di altri concetti che rientrano nei più differenti campi. Ma quali giochi matematici sono più utili per l’apprendimento? Vediamo di scoprirne alcuni.

    I giochi matematici più utili

    Anche nella sezione Matematica di Matemania.it possiamo trovare tante risorse per stimolare l’apprendimento attraverso la matematica. In generale i giochi matematici stimolano l’intuizione e rafforzano la memoria, dando la possibilità di realizzare un apprendimento più efficace sia ai più piccoli che ai più grandi.

    Tutti per esempio conoscono il sudoku, questo passatempo che in fin dei conti non può essere considerato soltanto un gioco. Nel sudoku alcune caselle hanno già un numero, mentre le altre devono essere riempite con numeri da 1 a 9. L’importante però è che ogni riga e ogni quadrante non contengano ripetizioni di cifre.

    Davvero stimolante per la mente, come d’altronde lo sono anche i crucintarsi e i crucipuzzle. I primi possono essere dei cruciverba tematici sulla matematica, che si dimostrano fondamentali per imparare i termini tecnici relativi alla materia.

    Anche i crucipuzzle possono essere realizzati con parole che hanno a che fare con la matematica, la fisica, l’informatica e le scienze, sempre per familiarizzare con termini tecnici relativi alla disciplina e allo stesso tempo per aiutare la mente a rafforzare la memoria.

    E poi, parlando di giochi matematici, non possiamo non ricordare uno dei più famosi. Si tratta del cubo di Rubik. Il cubo presenta 9 quadrati su ogni faccia, complessivamente 54 quadrati, ciascuno con un colore differente. L’obiettivo è quello di riuscire a risolvere il gioco, componendo le varie facce con quadrati dello stesso colore.

    Perché i giochi aiutano la memoria

    La nostra memoria è un sistema molto complesso, che si basa sulla possibilità di gestire moltissime sfaccettature dello stesso problema. Infatti connessi alla matematica ci sono alcuni problemi di carattere logico che soltanto con i concetti tipici di questa disciplina possono essere risolti.

    I giochi matematici sono fondamentali per la memoria, perché ne rappresentano l’essenza. La nostra memoria agisce proprio come un sistema di calcoli e di interconnessioni varie deputate al problem solving.

    Proprio per questo motivo è sempre fondamentale tenere in allenamento le nostre capacità mnemoniche anche attraverso il divertimento. In questo modo si può stimolare quella che gli esperti chiamano l’intelligenza cognitiva, che è fondamentale per avere sempre una mente pronta e scattante.

    Varie dimostrazioni scientifiche hanno messo in evidenza, attraverso specifiche ricerche sull’argomento, che proprio l’allenamento mentale è capace di agire anche contro le patologie neurodegenerative, prevenendone la comparsa.

    Proprio per questo imparare divertendosi anche attraverso i giochi può essere un rimedio fondamentale per avere sempre una mente giovane. Imparare ragionando, questo potrebbe essere il motto che ogni persona dovrebbe tenere presente per coltivare le proprie capacità mnemoniche.

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  • Come funziona Google: indicizzazione e posizionamento SEO

    Secondo quali criteri Google ordina i risultati di ricerca? È possibile intervenire in maniera organica per migliorare il posizionamento del proprio sito web?

    Google è senza ombra di dubbio il motore di ricerca più utilizzato al mondo. Una percentuale decisamente consistente di utenti, infatti, si affida a questo, a confronto di una quantità davvero minima di utenti, perlopiù oltreoceano, che utilizza, invece, i meno conosciuti Bing e Yahoo. Ma qual è il segreto del successo di Google? Cosa lo rende differente dagli altri motori di ricerca? Come funziona Google? E soprattutto è possibile intervenire per migliorare il posizionamento di un sito web? Nelle prossime righe cercherò di fornirti una panoramica chiara sull’argomento.

    I motori di ricerca rappresentano il tramite tra l’utente ed un sito web. Per acquisire informazioni su beni e servizi, infatti, tendiamo a digitare delle parole chiave su Google, che ci rimandano a pagine di risultati ordinati secondo un criterio ben preciso. È ovvio, infatti, che l’utente del web sia più portato a cliccare sui primi risultati, rispetto a quelli che invece sono posizionati nelle ultime pagine della ricerca.

    Questo ordine viene elaborato da Google secondo una logica ben precisa e seguendo le linee guida del motore di ricerca, nelle quali possiamo, in un certo senso, rintracciare la chiave del successo di questo rispetto a Bing, Yahoo o altri. Il fine principale di Google, infatti, è quello di garantire ai propri utenti la migliore esperienza possibile, cercando di restituire risultati affidabili, pertinenti, di qualità e combattendo, invece, le fake news o lo spam.

    È proprio questa logica, dunque, che ha permesso al motore di ricerca di diventare il più utilizzato al mondo, dato che ovviamente gli utenti hanno iniziato a preferire questo tipo di risultati rispetto ad altri. Avrai, dunque, iniziato ad intuire come funziona Google e avrai compreso che l’ordine dei risultati non è assolutamente casuale ma deriva dai seguenti criteri:

    • Pertinenza con la parola chiave cercata;
    • Autorevolezza del sito web;
    • Navigabilità da dispositivi di ogni tipo;
    • Velocità di caricamento delle pagine.

    L’insieme degli aspetti presi in considerazione da Google, dunque, è decisamente complesso e articolato, e non è detto che un sito web, anche se di qualità, riesca subito ad ottenere un buon posizionamento. Fortunatamente, però, esiste una branca chiamata SEO, sigla che sta per Search Engine Optimization,  ovvero “Ottimizzazione per i motori di ricerca”. Questo settore si occupa di mettere in pratica una serie di tecniche per migliorare il posizionamento di un sito web all’interno dei risultati organici.

    Questo significa, dunque, che si fa riferimento ai risultati non sponsorizzati, sui quali si interviene in maniera del tutto diversa e che Google segnala attraverso la sigla Ann. Il lavoro sui risultati organici è, dunque, a mio parere, da preferire, dato che gli utenti tendono a riconoscere quelli sponsorizzati e a “fidarsi” per lo più di quelli, invece, ordinati da Google.

    Se possiedi un sito web e desideri migliorarne il posizionamento, dunque, ti consiglio di rivolgerti ad un esperto di SEO, ovviamente verificando prima le sue competenze e chiedendogli un preventivo preciso di costi in relazione ai potenziali risultati. Ora che hai compreso come funziona Google, infatti, potrai intuire che questo genere di lavoro si rende assolutamente indispensabile per la maggior parte dei siti web.

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  • Biketrial: tutto ciò che c’è da sapere

    Il biketrial è uno sport che ha a che fare console biciclette peculiari, dette appunto bici da trial, realizzate usando materiali leggeri ma al contempo resistenti. Con questo sport si affronta un percorso ad ostacoli senza mai poggiare i piedi in terra, né tantomeno le mani, usando quindi soltanto ogni tecnica conosciuta che abbia a che fare con la bici e basta.

    Come sono fatti i percorsi da Biketrial

    Durante la Biketrial si possono seguire due tipi di percorsi: quello Natural o quello indoor. Il primo è rappresentato da ostacoli naturali, come rami, tronchi, rocce, sassi e così via, motivo per cui sono tratti di norma tipici del paesaggio di montagna.

    Viceversa i per così Indoor sono quelli creati appositamente per praticare lo sport in questione, e vengono allestiti occasionalmente con materiale ed il, calcestruzzo, tavole di legno e così via. Ovviamente a fare PA differenza è la bici utilizzata.

    Le bici da trial: come sono fatte

    Come già accennato, il mezzo tipico per la Bike trial è una speciale bici fatti di alluminio con una geometria del telaio del tutto particolare. Non è previsto il sellino e si dà così maggiore possibilità di movimento al corpo. Le ruote hanno spessore differente a seconda delle tecniche poste in essere e soprattutto a seconda del percorso che si intende affrontare (naturale o artificiale che sia)

    I freni sono molto più strong rispetto ad una classica bici, in quanto consente che la ruota si arresti in situazioni di massimo pericolo. Motivo per cui, la stragrande maggioranza dei modelli, ha posto in essere un impianto di freni idraulico a disco anziché a pattino.

    Anche nel caso del freno, cambia la struttura a seconda dello spessore della ruota, poiché se il raggio è più piccolo, la presa della frenata sarà molto più precisa e potente. Usando un impianto idraulico si possono sperimentare degli accorgimenti meccanici tali da aumentare di più la potenza della frenata come ad esempio la fresatura del cerchio e l’utilizzo di pads a mescola morbida.

    Le ruote di una bici da trial e il suo manubrio

    Per gli pneumatici delle ruote, questi sono molto larghi, soprattutto nella posteriore, dove occorre una larghezza tale da mantenere maggiore stabilità. Anche la pressione delle gomme è importante: essa varia in base allo stile di guida, ma in genere oscilla tra gli 1,2 e gli 1,8 BAR, al fine di garantire un maggiore grip e per rendere pii sciolti gli impatti in fase di discesa da ostacoli alti.

    I cerchi devono in certi punti essere forati per favorire la leggerezza della bici e per garantire il massimo delle sue prestazioni, ma anche per evitare che la camera d’aria scoppi durante il sobbalzo causato dai salti. I fori permettono anche una maggiore tolleranza degli urti stessi, che in un certo senso vengono attutito.

    Il rocchetto posteriore è uno solo strettamente ancorato alla ruota, mentre quello centrale va a ruota libera. Il rapporto del rocchetto è talmente agevole da facilitare accelerazione e potenza a velocità molto basse.

    Il manubrio è più largo contrariamente ad altre bici come la MTB per dare più presa sull’andamento della bici e ne consente così una buona manovrabilità.

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