Prima o poi l’esperienza di lasciare i genitori per trovarsi una casa propria si deve fare. Certo non è facile, in primis ci vuole una base economica, e poi ancora c’è bisogno di convenienza, autonomia, praticità. Ma di sicuro, il passo è doveroso.
Andare a vivere da soli conta molto per imparare a gestirsi, non solo sul piano finanziario, ma anche per ciò che concerne gli spazi, e per dar prova di essere indipendenti ai propri genitori. In questo modo i giovani maturano, affrontano da soli il bello e il brutto, decidono con consapevolezza cosa dia sbagliato o giusto per loro. Se dunque stiamo pensando di prendere una casa tutta nostra, tutto ciò che dobbiamo fare è rivolgersi ad un’agenzia immobiliare, magari un’agenzia immobiliare Treviso se siamo della zona, per trovare il nido su misura per noi.
La base economica per andare a vivere da soli
Si sa che oggi il problema dei giovani è dato dal lavoro, visto che in molti lavorano soprattutto con contratto a termine e hanno dunque risorse economiche limitate. Tuttavia, il desiderio di vivere da soli è talmente alto che, anche in vista di una paga non molto esosa, si può imparare a gestirsi in autonomia senza dover spendere un botto.
Nonostante i genitori tendano a voler tenere con sé i figli, un po’ per farli vivere meglio, un po’ perché li vedono sempre piccini, prima o poi devono fare i conti con il cordone ombelicale che si spezza. Anzi, possono considerare l’aspetto buono della cosa, ovvero che in questo modo si matura e fortifica ol legame affettivo tra parenti e figli.
Il rapporto tra genitori e figli che vivono da soli
La distanza tra genitori e figli rappresenta quindi una sorta di paura per chi vede andar via i “loro piccoli “ di casa. In vero, il rapporto può solo trarne beneficio, a dimostrazione del fatto che gli screzi causati dalla convivenza tendono a finire. I giovani, tastando con mani i problemi quotidiani, il portare avanti la casa, capiscono i sacrifici e l’impegno che i genitori hanno messo per crescerli e mettono tuttora per far sì che a casa sia tutto a posto. In tal modo viene da sé la responsabilità da parte dei figli indipendenti, che imparano a distinguere ciò che è meglio per loro da ciò che non lo è.
E poi, c’è da dire anche un’altra cosa. Inizialmente vivere senza i pargoli per casa sarà una specie di trauma per mamma e papà. Col tempo invece non solo se ne faranno una ragione ma capiranno di poter usare il tempo che prima dedicavano ai figli, per poter approfondire una loro passione o dei propri interessi.
Indipendenza e autonomia: non è vero che cui vive da solo non sa gestirsi
La paura che hanno i genitori, in particolare la mamma, è che i figli lasciato a loro stessi non presteranno attenzione alle faccende domestiche. Quindi credono che: la casa sia sempre in disordine, che non sappiano fare il bucato, che non mangino o che abbiano uno stile di vita sregolato.
Le paure in questione sono lecite, ma c’è un duplice aspetto da considerare. Non solo una volta che la casa è la loro, faranno di tutto per sapersela mantenere e per rendere le cose più facili possibili. Ma c’è anche il fatto che tutto dipende dall’educazione impartita in tenera età e durante l’adolescenza: un ragazzo che sa lavare, stirare, rassettare e cucinare, non avrà timore di affrontare queste cose senza l’aiuto della mamma. Capiranno l’importanza dei soldi, e anche l’importanza dell’ordine in una casa, che ora possono dire, sia solo la loro.