• Quanto è importante andare a vivere da soli

    Prima o poi l’esperienza di lasciare i genitori per trovarsi una casa propria si deve fare. Certo non è facile, in primis ci vuole una base economica, e poi ancora c’è bisogno di convenienza, autonomia, praticità. Ma di sicuro, il passo è doveroso.

    Andare a vivere da soli conta molto per imparare a gestirsi, non solo sul piano finanziario, ma anche per ciò che concerne gli spazi, e per dar prova di essere indipendenti ai propri genitori. In questo modo i giovani maturano, affrontano da soli il bello e il brutto, decidono con consapevolezza cosa dia sbagliato o giusto per loro. Se dunque stiamo pensando di prendere una casa tutta nostra, tutto ciò che dobbiamo fare è rivolgersi ad un’agenzia immobiliare, magari un’agenzia immobiliare Treviso se siamo della zona, per trovare il nido su misura per noi.

    La base economica per andare a vivere da soli

    Si sa che oggi il problema dei giovani è dato dal lavoro, visto che in molti lavorano soprattutto con contratto a termine e hanno dunque risorse economiche limitate. Tuttavia, il desiderio di vivere da soli è talmente alto che, anche in vista di una paga non molto esosa, si può imparare a gestirsi in autonomia senza dover spendere un botto.

    Nonostante i genitori tendano a voler tenere con sé i figli, un po’ per farli vivere meglio, un po’ perché li vedono sempre piccini, prima o poi devono fare i conti con il cordone ombelicale che si spezza. Anzi, possono considerare l’aspetto buono della cosa, ovvero che in questo modo si matura e fortifica ol legame affettivo tra parenti e figli.

    Il rapporto tra genitori e figli che vivono da soli

    La distanza tra genitori e figli rappresenta quindi una sorta di paura per chi vede andar via i “loro piccoli “ di casa. In vero, il rapporto può solo trarne beneficio, a dimostrazione del fatto che gli screzi causati dalla convivenza tendono a finire. I giovani, tastando con mani i problemi quotidiani, il portare avanti la casa, capiscono i sacrifici e l’impegno che i genitori hanno messo per crescerli e mettono tuttora per far sì che a casa sia tutto a posto. In tal modo viene da sé la responsabilità da parte dei figli indipendenti, che imparano a distinguere ciò che è meglio per loro da ciò che non lo è.

    E poi, c’è da dire anche un’altra cosa. Inizialmente vivere senza i pargoli per casa sarà una specie di trauma per mamma e papà. Col tempo invece non solo se ne faranno una ragione ma capiranno di poter usare il tempo che prima dedicavano ai figli, per poter approfondire una loro passione o dei propri interessi.

    Indipendenza e autonomia: non è vero che cui vive da solo non sa gestirsi

    La paura che hanno i genitori, in particolare la mamma, è che i figli lasciato a loro stessi non presteranno attenzione alle faccende domestiche. Quindi credono che: la casa sia sempre in disordine, che non sappiano fare il bucato, che non mangino o che abbiano uno stile di vita sregolato.

    Le paure in questione sono lecite, ma c’è un duplice aspetto da considerare. Non solo una volta che la casa è la loro, faranno di tutto per sapersela mantenere e per rendere le cose più facili possibili. Ma c’è anche il fatto che tutto dipende dall’educazione impartita in tenera età e durante l’adolescenza: un ragazzo che sa lavare, stirare, rassettare e cucinare, non avrà timore di affrontare queste cose senza l’aiuto della mamma. Capiranno l’importanza dei soldi, e anche l’importanza dell’ordine in una casa, che ora possono dire, sia solo la loro.

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  • Autorizzazione integrata ambientale: tutto quello che c’è da sapere

    L’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) è un documento autorizzativo sfruttato dalle aziende per il rispetto dei dettami comunitari, utili alla riduzione dell’inquinamento. Stando alle norme vigenti, queste aziende devono uniformarsi alla direttiva UE 2008/1/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 gennaio 2008, così come poi modificato dal decreto legislativo 29 giugno 2010, n. 128.

    Cos’è l’AIA

    Per cercar di capire cos’è e a cosa serve l’autorizzazione integrata ambientale bisogna fare riferimento al Testo Unico Ambientale, un provvedimento che consente  l’esercizio di una installazione rientrante fra quelle di cui all’articolo 4, comma 4, lettera c) del succitato decreto, o di parte di esso. Il tutto purché vengano rispettati dei requisiti, ovvero che l’installazione sia conforme a legge, e sappia indirizzarsi verso le soluzioni più adatte a perseguire gli obiettivi previsti. Tra questi scopi vanno sicuramente annoverati la prevenzione e riduzione degli agenti inquinanti emessi in fase di produzione. Vanno altresì previste delle misure atte a scongiurare, se possibile, la propagazione aerea, idrica e del sottosuolo dell’inquinamento, in particolare sul versante dei rifiuti. La qual cosa occorre per il raggiungimento di un livello alto di tutela dell’ambiente salve le disposizioni sulla valutazione di impatto ambientale.

    I principi generali dell’autorizzazione

    L’Autorità competente ha quindi stabilito quali siano le condizioni affinché possa essere rilasciata l’AIA, il tutto non perdendo mai di vista alcuni fondamentali principi generali. E infatti:

    • Vanno sempre e comunque prese le dovute misure per prevenire l’inquinamento, mettendo in pratica, nello specifico, le più importanti tecniche a disposizione;
    • non vanno in alcun modo favoriti i fenomeni di inquinamento significativi;
    • Bisogna evitare che vengano prodotti rifiuti; in caso contrario questi ultimi si devono recuperare o, se ciò non è economicamente o tecnicamente possibile, bisogna sbarazzarsene senza ripercuotersi sull’ambiente, o quantomeno facendo più accortezza possibile;
    • l’energia prodotta va usata in maniera efficace;
    • Si devono prendere sempre le misure atte alla prevenzione degli incidenti e restringere le conseguenze;
    • C’è bisogno di evitare qualunque tipo di inquinamento quando si interrompe in via definitiva l’attività e il sito stesso ripristinato nel pieno rispetto della legge circa la questione di bonifiche e ripristino ambientale.

    L’AIA può essere rilasciata dal Comune in cui l’azienda è locata e dall’Arpa di riferimento. A prescindere alcune indicate eccezioni, l’AIA ha durata di 5 anni.

    Quali sono le norme di riferimento

    Per informazioni più dettagliate circa l’applicazione dell’AIA e della sua utilità ci sono molteplici norme da consultare. In primis abbiamo il D.Lgs. 128 del 2010, con valenza ancora ai giorni nostri, che nasce per recepire la normativa europea  Direttiva 2008/1/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 gennaio 2008 in materia di prevenzione e di riduzione integrate dell’inquinamento. Prosegue l’iter normativo verso il D.Lgs. 152/06 inerente alle “Norme in materia ambientale”  e verso il D.Lgs. 372/99 attraverso cui il nostro ordinamento ha fatto suo il contenuto della Direttiva Europea, rendendo in tal modo operativa l’Autorizzazione Integrata Ambientale limitatamente agli impianti esistenti. Infine abbiamo anche esplicitamente la norma madre, ovvero la Direttiva Europea 2008/1/CEdel Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 gennaio 2008

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  • Consigli e tecniche per fare trading online

    L’importanza di scegliere il giusto partner di intermediazione può determinare il successo finanziario o il fallimento. Prima di scegliere un servizio di intermediazione online, chiedi tutti i dettagli, come i prezzi e le scelte di investimento disponibili.

    Informati su come fare trading online (Sapienza Finanziaria propone interessanti suggerimenti) per imparare a negoziare i titoli, acquisisci nozioni sugli indicatori di rendimento finanziario, tramite notizie, siti web finanziari, podcast e corsi. Di seguito alcuni libri da leggere, che possono esserti utili:

    • “The Intelligent Investor” di Benjamin Graham (Harper Business, 200);
    • “Cosa devi sapere prima di investire” di Rod Davis (Barron’s Educational Series, 2003);
    • “L’arte e la scienza dell’analisi tecnica” di Adam Grimes (Wiley, 2012);
    • “Contrarian Investment Strategies” di David Dreman (Free Press, 2012).

    Per acquisire sempre più esperienza potresti esercitarti con un simulatore di trading online, che ti permette di mettere in pratica le abilità con zero rischi. Tuttavia, tieni presente che i simulatori non riflettono le vere reazioni del trading e di conseguenza sono meglio utilizzati per testare i sistemi teorici.

    I profitti reali sono molto più difficili da ottenere rispetto ai profitti sperati. Ecco alcuni simulatori di azioni online da poter sperimentare:

    • Investopedia;
    • MarketWatch;
    • Wall Street Survivor.

    Un suggerimento da non prendere sotto gamba è quello di diversificare il portafoglio rendendoti conto che la compravendita di azioni è una fonte di denaro inaffidabile, quello che è stato redditizio oggi potrebbe non esserlo domani.

    Diversificare il tuo portafoglio di trading significa scegliere diversi tipi di titoli al fine di spalmare il rischio, investendo in diversi tipi di attività, permettendo alle perdite in un settore di essere compensate dai guadagni in un altro.

    Un buon modo per diversificare può essere quello di investire in un fondo indicizzato elettronicamente negoziato (ETF), perché contiene molti titoli e possono essere scambiati come normali azioni sul mercato.

    “Stop loss” e “Stop limit” sono i principali automatismi utilizzati per affrontare la compravendita. Lo Stop loss si attiva se un ordine di vendita scende al di sotto di un certo punto, oppure si attivano se il prezzo scende al di sotto di un certo punto. Lo Stop limit impedisce di perdere eccessivamente in una vendita, imponendo un limite stabilito.

    I nuovi trader che muovono i primi passi verso l’apprendimento delle basi del trading online dovrebbero innanzitutto fare formazione e attingere da fonti di qualità. Proprio come per andare in bicicletta, solo le prove e gli errori permetteranno di continuare ad andare avanti per raggiungere il successo.

    Un grande vantaggio del trading online sta nel fatto che è sempre work in progress, da sviluppare e affinare in base alle proprie capacità. Inoltre, le strategie utilizzate venti anni fa sono ancora oggi utilizzate, quindi una volta imparato il meccanismo non cambia.

    La formazione è molto importante. Alcuni trader ritengono che osservare i professionisti del mercato sia più vantaggioso che tentare di formarsi solo a partire dalle lezioni. Esistono moltissimi siti di approfondimento a pagamento, la chiave è trovare quelli giusti.

    Infatti, i seminari devono essere in grado di fornire preziose informazioni sul trading e sugli specifici tipi di investimento. La maggior parte dei seminari si concentrerà su uno specifico aspetto del mercato e su come il relatore abbia trovato il successo utilizzando le proprie strategie nel corso degli anni. Poni attenzione sui corsi venduti con false promesse e con lo scopo di rubarti denaro inutilmente.

    Quindi fai il tuo primo investimento o fai pratica di trading attraverso un simulatore. Con la configurazione del tuo account broker online, il modo migliore per iniziare è semplicemente fare il grande passo e fare il tuo primo scambio. Non aver paura di iniziare in piccolo, anche 1, 10 o 20 azioni serviranno allo scopo di farti entrare nel meccanismo.

    Se inizialmente non è possibile fare trading con capitale reale, considera l’utilizzo di un simulatore azionario per il trading virtuale. Sono molti i broker online che offrono trading virtuale per esercitarsi.

     

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  • Quanto contano realmente gli abiti da lavoro

    Quando intraprendiamo la strada lavorativa, ci aspettiamo, come prima cosa, di riuscire a contribuire nel dare un determinato tipo di immagine all’azienda. In particolare per settori specifici, occorre differenziarsi con altre persone, al fine di far capire il nostro ruolo all’interno del team. Se l’aspetto esteriore diventa dunque un biglietto da visita sia per noi che per l’azienda in cui lavoriamo, allora vuol dire che, se la legge lo prevede, e se il caso lo richiede, in quel contesto dovremo fieramente indossare gli abiti da lavoro.

    Una divisa da lavoro, per quanto possa all’apparenza sembrare noiosa o poco chic, è in vero un mezzo non solo di professionalità e serietà (tanto per la nostra persona quanto per la ditta) ma anche di sicurezza per la nostra posizione, soprattutto se si tratta di lavori delicati.

    Quanto contano davvero per la sicurezza le divise da lavoro

    Sono molte le professioni che oggi richiedono l’obbligo di indossare degli abiti da lavoro, ma che in vero sono obblighi nel nostro interesse.

    Partiamo dal fatto che nella stragrande maggioranza dei casi, sono le aziende a darci le divise: se così non fosse ci sono rivenditori specializzati, sia fisici che virtuali, dove reperire il giusto abbigliamento lavorativo. Questo purché ciò di acquistiamo sia a norma di legge e non presenti segni di usura che mettano in dubbio la sua efficienza.

    Oggi la legge prevede che si debbano indossare le divise al fine di evitare contatti di pelle, corpo in generale con reagenti chimici e fisici. Motivo per cui conta anche la fase di lavaggio e di manutenzione. Bisogna infatti tenere i propri abiti da lavoro puliti, igienizzati: fasi queste che dovrebbero essere poste in essere da ditte specializzate che sappiano come disinfettare quel tipo di divisa.

    Inoltre, sempre per una questione di sicurezza, di solito sarebbe meglio non indossare effetti personali come orologi o gioielli, o qualunque altro oggetto che sia di intralcio al proprio lavoro.

    Quali sono materiali e modelli di abiti da lavoro

    Sono molti i modelli d’abbigliamento che possono essere scelti, ognuno dei quali ha una peculiarità differente, a seconda della professione. Il problema look se lo pone anche chi produce questi abiti, e infatti ci sono scelte più chic e scelte più casual, insomma la moda e la tendenza valgono anche per le divise.

    Per quanto concerne invece la questione dei materiali, diciamo pure che la parola d’ordine dovrebbe essere: prima qualità. Anche perché poi viene da sé la conseguenza che se c’è qualità, automaticamente c’è sicurezza. Di norma i tessuti più in voga, e qualitativamente ad hoc sono policotone, poliestere e cotone. Si tratta di tessuti che consentono la traspirazione degli abiti, la durata nel tempo, e la versatilità nei modelli.

    Non manca poi l’attenzione ai dettagli, che danno assolutamente una marcia in più alle persone che indossano la tenuta da lavoro. E infatti un abito lavorato, meticoloso, aiuterà il cliente a fidarsi e ad affidarsi a chi lavora, fino a che non sceglierà proprio quella azienda come “quella di fiducia”.

    Si può personalizzare una divisa?

    In molti si domandano se si può personalizzare la propria divisa. La risposta è positiva, tuttavia non è del tutto facile riuscire a centrare le giuste modifiche senza rivoluzionare l’essenza della divisa.

    A seconda del tipo di tenuta lavorativa, a seconda del tessuto e dei colori, ci sarà un logo mirato, una scritta precisa, un’immagine personalizzata che potranno fare la differenza rimanendo nei limiti della serietà e della professionalità. Non bisogna infatti mai dimenticare che la divisa è un biglietto da visita per l’azienda, oltre che per noi, quindi il logo e le scritte della ditta devono sempre rimanere al centro dell’attenzione: in fondo è su quello che i clienti devono focalizzarsi.

    Cerchi lavoro in Italia? Cving.com potrebbe aiutarti nella tua ricerca.

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  • La comodità dei cancelli automatici: ma come ripararli in caso di guasto?

    Grazie alle tecnologie odierne è possibile avere dalla nostra parte tanti oggetti che ci facilitano la vita. Certo, avere a che fare con impianti e congegni elettronici non è cosa facile a farsi, perché essendo alimentati da corrente elettrica il guasto potrebbe sempre essere dietro l’angolo. Un po’ come accade per i cancelli automatici: una benedizione in caso di pioggia per non scendere dall’auto, ma se si arrivano a bloccare andiamo tutti ko. Può anche essere una semplice interruzione di corrente a causare il problema, ma inevitabilmente dobbiamo rivolgerci ad un professionista. Meglio quindi non precipitarsi a mettere le mani, che magari il problema e minuscolo e rischiamo di ingigantirlo con manovre sbagliate, da profani in materia.

    I guasti ai cancelli automatici

    Un cancello automatico può subire diversi tipologie di guasti, per cui va esaminato tutto nel dettaglio per raggiungere la radice del problema. Fare una riparazione cancelli Mestre, richiede sicuramente professionalità e attenzione, perché avendo a che fare con degli apparecchi funzionanti in un determinato modo si sconsiglia in ogni caso il fai da te. Comunque sia per un eccesso di zelo, potremo magari andare a controllare se il meccanismo di trasmissione meccanica sia pulito e ben allineato.

    Anche i sensori di movimento potrebbero subire un danno: se le cellule di rilevamento non hanno un buon aspetto, si potrebbe pulirli o sostituirli, magari smontando la mascherina dei cancelli automatici, al fine di avere una protezione completa dagli eventi atmosferici.

    Il telecomando dei cancelli: un guasto problematico

    In pochi ci pensano, ma in vero il telecomando dei cancelli pure si può usurare. Nella migliore delle ipotesi è un problema di batteria, il che significa sostituirla e non avere più problemi. Se è la centralina dello stesso ad essersi fusa necessiteremo per forza dell’intervento di un esperto che la aprirà e verificherà l’eventuale presenza di tensioni. Qualora ci fosse stato quindi un problema di fusibili va controllato non solo la tensione e la corrente ma anche se i guasti sono stati di tipo rapido o ritardato.

    Potrebbe inoltre risultare utile non toccare la scheda e dissaldare autonomamente tutte le componenti del telecomando prima di aver fatto un’altra prova. Magari il problema è legato ai sensori del cancello automatico e quindi di conseguenza è il motivo per cui il telecomando non funziona: pertanto andrebbe azionato il cancello con la chiave per fare tutte le verifiche utili al caso.

    Controllare il motore dei cancelli automatici

    Per controllare il motore dei cancelli automatici, si dovrebbe staccare la corrente dell’interruttore che tiene in funzione l’intero circuito. Si tratta di un tasto automatico che una volta scollegato permette di collegare il motore direttamente alla rete con un’altro cavo.

    Come si palesa da questa breve guida appena accennata, un cancello automatico è composto di così tante parti che individuare il danno potrebbe richiedere molto tempo. Ecco il motivo per cui ci si deve affidare a dei professionisti in grado di passare al setaccio tutte le probabilità legate all’evento dannoso.

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  • Attività SEO, quali sono e perché sono importanti

    Su web l’incrocio tra la domanda e l’offerta, per i beni come per i servizi, non avviene allo stesso modo dei negozi fisici per i quali si pianificano le strategie e le tecniche di vendita in maniera del tutto differente. Su Internet per i negozi online non ci sono infatti le insegne o le pagine gialle, ma parole chiave attinenti al business per le quali occorre necessariamente essere nelle prime posizioni sui motori di ricerca. Per raggiungere questo obiettivo, ad esempio, occorre rivolgersi ad una agenzia Seo a Bergamo , ovverosia ad una web agency dove lavora un team di professionisti che, attraverso il cosiddetto posizionamento SEO, agevola e fa incrementare la probabilità che sul web la domanda e l’offerta possano davvero incontrarsi. Altrimenti avere un bel sito, ma con pochi accessi e senza un buon posizionamento su Google, è praticamente come non averlo.

    Posizionamento SEO, perché è importante per farsi trovare sul web

    Il concetto del posizionamento SEO è semplice in quanto se un utente che, attraverso i motori di ricerca, ha più facilità di trovare un sito web rispetto ad un altro, allora per il sito meglio posizionato, rispetto ai concorrenti, con maggiore probabilità questo potrà diventare un cliente.

    Sul web infatti chi naviga, ed utilizza i motori, non fa altro che ricercare beni o servizi reali o digitali limitandosi di norma a cliccare su uno o più siti della prima pagina di ricerca, e difficilmente andrà a scorrere la seconda e la terza pagina anche perchè motori come Google sono strutturati per dare nelle prime posizioni, per una determinata chiave di ricerca, quelli che sono, almeno sulla carta, i risultati che ritiene essere di maggior rilievo.

    Le attività SEO, dalla keyword research ai social network

    La SEO, che è un acronimo che sta per Search Engine Optimization, include peraltro un ampio ventaglio di attività che non si limitano solo alla keyword research, ma anche al link building, alla sitemap optimization, al web design, al software development, ai feedback ed al ranking senza tralasciare e senza dimenticare pure la definizione delle strategie, la gestione dei contenuti, il monitoraggio del traffico, la website optimization e tutte le attività che sono strettamente legate e correlate ai social network.

    Una sola persona, quindi, non può andare a gestire ed a monitorare tutte queste attività che afferiscono alla SEO, ragion per cui solo un team di figure specializzate come quelle che sono presenti nelle migliori web agency possono non solo coordinarsi al meglio, ma anche raggiungere i risultati, gli obiettivi ed i target che sono stati concordati a priori con il cliente in fase progettuale.

    Cosa fa una web agency, dal progetto alla pianificazione delle strategie

    Di conseguenza, al fine di soddisfare i clienti, le web agency in prima battuta effettuano una accurata analisi legata al business di riferimento, ai prodotti e/o servizi, ed al posizionamento di mercato rispetto ai competitor. Dopodiché, dopo che sono davvero chiari i punti di forza e quelli di debolezza, si procederà con la pianificazione delle strategie facendo leva su una o più attività SEO tra quelle sopra elencate. In questa fase, tra l’altro, sul sito Internet del cliente vengono in genere effettuati degli interventi tecnici per migliorare la visibilità sul web a lungo termine.

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  • Come realizzare una campagna pubblicitaria efficace

    Quando abbiamo bisogno di far conoscere il nostro prodotto, risulta conveniente creare una campagna pubblicitaria efficace che possa portare il successo tanto sperato. Uno dei primi requisiti che i messaggi di una pubblicità deve trasmettere deve camminare parallelo con il pensiero della gente comune. Detto in altri termini deve assecondare l’opinione generale, deve essere in linea con le tendenze del momento. Non esiste modo per forzare le persone a protendere per il nostro bene o servizio, anzi. Motivo per cui originalità e creatività sono i canoni che vanno impiegati all’interno del messaggio per raggiungere il potenziale pubblico

    Destare interesse con una campagna pubblicitaria

    I messaggi  vanno trasmessi soprattutto a quelle persone che, quasi per caso, tenderanno a creare il passaparola con gli altri. Presi infatti dall’entusiasmo, non solo diventeranno loro clienti, ma invoglieranno altri a diventarlo, così che il nostro lavoro non vada perso.

    Una campagna pubblicitaria, organizzata nel minimo dettaglio con tutto l’occorrente acquistabile su www.pgteam.eu, si può occupare di qualunque bene, di quali questo oggetto, anche di quelli più banali. La bravura sta infatti nel regalare il massimo fascino a tutto il discorso (argomentativo, visivo, materiale) che creeremo intorno al nostro prodotto. Saranno ad essi associato, valori solidi ma veritieri, così che in automatico anche gli altri daranno al nostro bene il medesimo valore.

    Il messaggio da trasmettere deve essere sempre positivo, deve poter entrare nella mente del pubblico facendolo stare immancabilmente bene, regalandogli sempre ottime sensazioni. Le campagne devono accalorare, felicitate, entusiasmare la gente che inizierà a trovare attraenti gli oggetti dalla nostra campagna.

    Una campagna pubblicitaria ad hoc: ricreare sensazioni e stimoli positivi

    Una campagna per giungere al nostro scopo non per forza deve costare tanti soldi. Sì, magari occorre essere ben organizzati, occorrono strumenti, bandierine, volantini, bisogna cioè affidarsi a dei professionisti. Ma la questione più importante è di trasmettere qualcosa alle persone. Bisogna quindi studiare un modo per stimolare la loro mente, per rievocare in loro i ricordi e farli sentire sicuri di ciò che fanno.

    Le idee proposte e le esperienze già fatte vengono calcate per regalare a chi ci osserva una sensazione di familiarità, fino poi a forzare la mano per provocare un cambiamento di pensiero, un cambiamento che nasce spontaneo e che verrà indotto dalla nostra bravura nel presentare il bene in questione.

    C’è chi si affida ad un poster gigante, chi ad un volantino, chi ad una bandierina o ad un tabellone. Ma qualunque sia lo strumento utilizzato, ciò che conta è il risultato ottenuto.

    Dare importanza alla struttura comunicativa

    Il sistema di comunicazione delle campagne deve essere organizzato al massimo dei gradi, grazie ad un livello di ascolto che sia già ben definito. Vanno gestiti con cura i messaggi, sia nel contenuto che strutturalmente, ma anche nella costanza e nello sviluppo di una storia.

    Vanno prese in considerazione delle regole mirate onde evitare errori, rivisitando e correggendo i messaggi prima di renderli disponibili per tutti. Più la campagna sarà credibile e più le idee riproposte saranno vincenti, affidabili, e faranno sentire il pubblico a sicuro. Non sarà difficile riconoscere i mezzi ideali alle loro necessità.

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  • Alcuni consigli per vendere le tue spille

    Le spille smaltate sono esplose nel mondo della moda e gli imprenditori di tutto il mondo si stanno chiedendo come realizzarle e seguire la tendenza. Queste minuscole spille in metallo sono altamente personalizzabili e possono essere realizzate con qualsiasi design, incluse illustrazioni insolite, loghi di marca e qualsiasi altra cosa tu possa immaginare.

    Le spille fungono da estensione delle personalità delle persone e danno loro la possibilità di esprimersi personalizzando e accessoriando giacche di jeans, zaini, cappelli e altro. Dai graphic designer alle menti dell’abbigliamento, fino ai grandi rivenditori come Urban Outfitters, creativi e creatori di tutto il mondo, hanno iniziato a creare business online di successo trasformando le idee in spille uniche nel loro genere.

    Ecco quindi una guida per progettare, produrre e vendere spille e scoprire come creare un potente generatore di accessori online. Questa guida ha tutto ciò che ti serve per creare bellissimi design, trovare produttori affidabili e costruire un’impresa che sia all’altezza della concorrenza.

    Come realizzare le spille personalizzate

    Le spille personalizzate (vedi su Professional Pins le tante varianti proposte) rappresentano un modo divertente e appagante per trasformare i tuoi progetti in un magnifico prodotto fisico. Questa guida vuole aiutare le persone ambiziose come te, che hanno un sogno o un’idea per la propria attività, ma non sono del tutto sicuri di come procedere.

    Da che parte iniziare? Per costruire un nuovo prodotto o un’attività, bisogna iniziare sempre con la ricerca delle risorse giuste per portare a termine il lavoro. Se hai trovato queste risposte, benissimo hai completato il primo passaggio e sei già sulla buona strada.

    Trovare gli strumenti giusti a tua disposizione è fondamentale se non hai mai realizzato le spille o hai avviato una tua attività. A questo punto dovrai capire come fare per trasformare i disegni in una spilla, come creare prodotti che le persone vorranno effettivamente comprare, come sapere chi sono i clienti di riferimento, come vendere questi oggetti, dove si possono vendere i prodotti online.

    Una volta risposto a queste domande dovrai affrontare il processo di creazione e di vendita delle spillette dall’inizio alla fine. Trova una nicchia di mercato, fai in modo che sia unica, è questo il segreto per creare un ottimo prodotto! Quindi potrai comprendere qual è il tuo pubblico.

    Se riesci a restringere la tua nicchia di mercato per rivendere le tue spille tutto il resto del processo sarà molto più semplice. Capire il tuo pubblico significa anche capire come progettare un ottimo prodotto e venderlo a quel target di riferimento.

    La migliore base per un business di successo è un progetto di passione. Quando trovi una nicchia di mercato che ti appassiona, creare e vendere spille non sembrerà un lavoro. Ci vorrà tempo e fatica, ma ti godrai ogni parte del processo, se ti appassiona davvero.

    Come trovare una nicchia per il tuo business e capire se è adatta alla tua attività? Ci sono due modi fondamentali per trovare un pubblico: scegli il settore che ti interessa e che vuoi approfondire oppure già conosci.

    Per procedere ciò che serve è un po’ di ricerca di mercato per trovare un pubblico appassionato e impegnato, che sia perfetto per il tuo marchio. Utilizzare le community può essere un’idea geniale. Se sei già un membro attivo di una community, la creazione di un’attività che si adatti ai loro valori è un processo più semplice.

    Ricorda: una nicchia può essere qualsiasi community con un insieme specifico e definibile di interessi. Non sei sicuro a quale nicchia appartieni? Analizza i tuoi interessi e pensa ai gruppi di persone che ti circondano. Hai qualche hobby? Quali sono i tuoi programmi TV preferiti, film o libri? Quali sono le cose che adori?

    Il Targeting è una strategia gratificante e a volte può dare la possibilità di trovare nuovi segmenti di pubblico, in grado di aprire a nuove opportunità.

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