Category Archives: Tecnologia

Sito web o canali social? Ecco come promuovere la tua attività

Hai un’attività e vorresti cominciare a promuoverla anche online? Sicuramente avrai consultato il tuo motore di ricerca preferito, magari andando a ricercare una buona agenzia di comunicazione a Roma ma l’idea di poter gestire tutto da solo ti solletica più di affidare tutto ad un team esterno, vero? Una delle domande più gettonate da chi intende lanciare la propria attività online riguarda la scelta tra sito web o canali social come spazio web di promozione. In questo articolo vedremo pro e contro di entrambe le soluzioni con la premessa che, a nostro avviso, servirebbero “quasi” sempre entrambi.

I social network e la loro reale utilità

I social network non sono bacchette magiche con cui si vende alla velocità della luce per il semplice fatto di aver creato un profilo o una pagina. Sono strumenti complessi che lavorano con algoritmi e raccoglitori di dati e che richiedono competenza, costanza e dedizione per poter portare risultati. Economicamente parlando i social devono essere sempre affiancati ad un investimento in pubblicità a pagamento, senza la quale i tuoi profili potrebbero non spiccare come dovrebbero. Quando sponsorizzi dei contenuti online invii una precisa richiesta strategica che prevede il raggiungimento dei potenziali clienti attraverso contenuti creativi e originali. La sponsorizzazione ti consente di tracciare un pubblico “ideale” selezionando area geografica di pertinenza, genere, età, orientamento sessuale o politico ecc… Queste informazioni devono essere studiate prima di intervenire da parte di una figura capace di redigere una strategia.

Il sito web

Il sito web è uno strumento mediamente più costoso e complesso che nella maggior parte dei casi richiede l’intervento di figure professionali specializzate per la realizzazione. Inoltre il sito web non può essere creato e lasciato incurato ma deve essere aggiornato sia tecnicamente che a livello di contenuti. Inoltre affinché possa portare nuovi clienti deve essere ben posizionato sui motori di ricerca e monitorato costantemente. Quindi richiede impegno e dedizione quasi quotidiana per superare la grandissima competizione con cui ti troverai a fare i conti sul web.

Quale scegliere?

Quindi piuttosto che chiederti se sia meglio il sito o un profilo social dovresti ragionare su questa domanda: dove entrerò più facilmente in contatto con i miei clienti? Quale dei due strumenti mi permetterà di trarne maggior guadagno rispetto alla spesa? Solo ragionando in termini di ritorni sugli investimenti e sul tuo pubblico ideale è possibile prendere una decisione. Inoltre se hai un sito web l’apertura di un canale social è un passaggio quasi obbligato mentre non è vero il contrario. Sono moltissime le piccole e medie attività che conducono discrete campagne sui social pur non avendo il sito web perché, in taluni casi, può essere uno strumento non necessario. È ovvio che la faccenda è molto più complessa di come te l’abbiamo posta noi per cui ti converrà parlare con un’agenzia specializzata richiedendo una consulenza che tenga conto del tuo volume d’affari, delle tue possibilità di guadagno e di quanto sei disposto ad investire per la tua pubblicità.

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Alla scoperta del Marketing 4.0: il futuro dell’e-commerce è già arrivato

Insieme alle esigenze dei consumatori sono cambiate anche le regole e le strategie del marketing. Basta infatti analizzare il mercato di oggi per capire quanto le necessità, le richieste e le abitudini di chi acquista online siano mutate a livello globale. Tutto ciò, insieme allo sviluppo di nuovi strumenti tecnologici, si riflette in una nuova forma di marketing sempre più “umanizzata”. Per meglio capire i mutamenti e gli sviluppi del marketing sarà necessario soffermarsi sulle sue evoluzioni, sino a giungere al cosiddetto Marketing 4.0. Attraverso questo articolo andremo a capire come e perché le aziende hanno scelto questo approccio più empatico per comunicare con i loro clienti e vendere i loro prodotti.

Cos’è il Marketing 4.0?

Introdotto da Philip Kotler, professore di Marketing Internazionale presso la Northwestern University, il Marketing 4.0 ha consentito alle aziende di entrare in una nuova era digitale, sfruttando strategie di vendita capaci di contemplare l’interazione tra l’online e l’offline, e dando largo spazio a contenuti rilevanti.

Attraverso questo nuovo approccio, il Marketing 4.0 influisce nel nostro quotidiano più di quanto possiamo immaginare. Intelligenza artificiale, algoritmi predittivi e machine learning ci permettono di prevedere non solo le aspettative dei consumatori, ma anche il loro comportamento d’acquisto così come le loro barriere psicologiche. Con tali potenzialità appare ovvio come il Marketing 4.0 rappresenti la risorsa ideale per vendere dei prodotti che sempre più rispondono alle esigenze dei consumatori. Attraverso il Marketing 4.0 le aziende potranno infatti relazionarsi con i clienti creando una connessione più emotiva, sfruttando una comunicazione multicanale. Blog aziendali, account social, piattaforme di condivisione online enfatizzano quel rapporto sempre più diretto tra offerta e richiesta.

La nuova sfida delle aziende si concretizza quindi nel trasmettere correttamente i valori del brand e instaurare un legame, o una relazione di fiducia, coinvolgendo il consumatore in modo stimolante e persuasivo. In questa fase il Digital Marketing non solo è finalizzato alla realizzazione di un branding di qualità, ma ci permette anche di fornire dei contenuti di valore, sicuramente promozionali ma anche piacevolmente informativi per i nostri clienti. Questo è necessario in quanto, rispetto al passato, il consumatore di oggi vanta un livello di consapevole più elevato. Inoltre, avendo a disposizione molte più informazioni ed opzioni, egli è maggiormente aggiornato, di conseguenza meno incline ad affidarsi ciecamente di un servizio/prodotto.

L’evoluzione delle strategie di vendita

Il passaggio dall’acquisto offline all’acquisto online ha spinto le aziende di tutto il mondo verso un cambiamento radicale. Tale cambiamento è stato cavalcato sin dall’inizio dal Digital Marketing, ramo del marketing “tradizionale” ormai scelto e utilizzato da milioni di aziende di tutto il mondo per raggiungere i propri clienti e promuovere i servizi offerti attraverso le molteplici tecnologie disponibili e i canali web. Tali strumenti permettono non soltanto di sviluppare la propria rete commerciale, ma anche di analizzare quelli che sono i trend di mercato, prevedendone l’andamento. A soddisfare tali necessità in modo mirato si aggiungono ulteriori strategie specifiche, come le campagne di remarketing e retargeting, che permettono di targettizzare il comportamento dei potenziali clienti in maniera ancora più capillare.

Il Digital Marketing è ormai diventato non più elemento di supporto per strumenti e strategie, bensì la strategia principale che consente alle aziende e agli e-commerce di raggiungere i clienti in tutto il mondo e, di conseguenza, di aumentare le vendite. Inoltre, rispetto al passato, il Marketing Digitale consente alle aziende di fornire contenuti in maniera più semplice e decisamente più rapida, delineandosi quale strumento essenziale di tipo relazionale in grado di fungere da veicolo di valorizzazione.

Conclusioni

Per concludere possiamo quindi affermare che, sia l’evoluzione delle tecnologie che le nuove opportunità ad esse connesse hanno determinato non soltanto una maggiore umanizzazione del brand, ma anche una certa predisposizione al dialogo personalizzato tra azienda e consumatore.

Inoltre, questo particolare momento dell’era digitale tende a determinare una maggiore esposizione, in quanto ogni azione diventa di dominio pubblico, quindi maggiormente esposta al giudizio. Ciò spinge le aziende a delineare la loro immagine con una maggiore consapevolezza, non soltanto proponendo contenuti di valore per trasmettere affidabilità e professionalità, ma anche mantenendo la parola data, poiché maggiormente soggetta a giudizi rispetto al passato (basti pensare al potere delle recensioni dei clienti rilasciate attraverso social o altri canali specifici).

Se anche tu hai un’attività online o un e-commerce e senti il bisogno di crescere, potrai sfruttare le numerose potenzialità dell’era digitale offerte dal Marketing 4.0, iniziando a pianificare le tue attività di vendita integrando le strategie più consone alle tue esigenze, senza mai perdere di vista le necessità del consumatore, con il quale dovrai cercare di creare un rapporto empatico credibile.

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Come utilizzare al meglio i social network

Se non sei social, sei reale? Nella nostra società verrebbe quasi da porre, e porci, questa domanda. Sembra ormai indissolubile il legame tra qualsiasi persona e luogo ed il suo alter ego virtuale, il profilo che – via web – certifica la presenza anche all’interno della società concreta. Un vero e proprio paradosso, riflettendoci un attimo, ma niente di più vero. Siamo infatti arrivati ad un punto tale per cui sono iconici e fanno notizia quei casi di persone che un profilo virtuale non ce l’hanno, e riescono ugualmente a non essere tagliati fuori dalla società.

I canali social sono però fondamentali non solamente sotto questo punto di vista, quello personale e legato alla vita privata, ma anche per quanto riguarda l’ambito lavorativo: ormai è diventato un must anche usare i social network per fare pubblicità alla propria attività. Questa è una trasformazione sostanziale vissuta dal mondo del lavoro negli ultimi anni, che l’ha profondamente segnato e modificato. Non ha importanza di quale attività si tratti o della sua grandezza, in termini di fama e di clientela: chiamarsi fuori dal mondo virtuale significa, almeno, partire in svantaggio nella sfida a tutti i propri competitor.

Pubblicizzare il nostro business: le regole basilari

Ma quali sono i metodi più adatti per utilizzare i nostri social network nel modo migliore, in questa direzione? Andiamo a vedere quali possono essere i primi passi per pubblicizzare la nostra attività sul web, cercando di non sperperare troppe risorse – a partire dal tempo, elemento essenziale – nella rincorsa a questo obiettivo. In primo luogo è sicuramente basilare scegliere con attenzione su quali social network apparire. Questo perché le piattaforme non sono tutte uguali, anzi presentano fondamentali distinzioni.

Sia nei servizi che offrono, sia soprattutto nel target di popolazione da cui sono utilizzati. Individuare i social più adatti alle nostre campagne significa anche, automaticamente, individuare il nostro target di riferimento. Le community sono differenti, e noi dobbiamo essere in grado di mostrare di “parlare la loro stessa lingua” a quelle che ci interessano.

Seconda regola fondamentale è quella di “esserci” ma senza esagerare: il troppo stroppia, anche in questo caso. La qualità vince sempre rispetto alla quantità – inteso in questo senso anche banalmente in termini di contenuti postati quotidianamente – e la nostra intenzione non è di certo quella di “nauseare” il nostro pubblico a forza di ricordargli la nostra presenza sulla piattaforma. Questo aumenterà anche la nostra credibilità.

Fondamentale è poi creare una nostra identità specifica, che differisca per alcuni elementi essenziali da tutte quelle pagine che possono già essere presenti sul social e anche ovviamente dai nostri competitor. In questo modo sarà immediato per gli utenti identificarci e, per la community più stretta, alimentare sempre più quel senso di fidelizzazione. Attenzione però ad un aspetto a questo collegato: non buttiamoci a capofitto nella creazione di post commerciali, almeno all’inizio della nostra avventura online.

Il potere della condivisione

Giunti a questo punto, come creare contenuti di livello e generare traffico di qualità sul web? Sicuramente attraverso le tecniche legate al SEO, che è sempre possibile affinare. Ma anche sfruttando il potere della condivisione. Se riusciremo a coinvolgere il nostro pubblico, utilizzando lo storytelling corretto nel modo più adatto, la condivisione sarà un procedimento quasi automatico per la nostra community: ed una condivisione perpetrata nel tempo diventa viralità.

Che cosa significa questo? Che, pur ricordandoci sempre che la nostra presenza sui social è finalizzata alla vendita di un determinato prodotto e non a scopi ludici o amicali, la capacità di coinvolgere il pubblico fa la differenza. Attirando e coinvolgendo saremo in grado di ampliare la nostra rete giorno dopo giorno.

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Instagram per avvocati: è utile o no?

Quando si parla della professione di avvocato, al giorno d’oggi è impossibile non chiamare in causa la promozione sul web. Non potrebbe essere altrimenti dato che la rete è il luogo dove gli utenti finali si informano per cercare prodotti e servizi e dove finalizzano l’acquisto finale.

Se sei un avvocato e hai intenzione di iniziare a promuovere la tua attività sul web (su https://promozioneavvocato.it/marketing-avvocati/ puoi trovare alcune informazioni utili in merito), avrai sicuramente valutato la possibilità di aprire un profilo Instagram. Conviene o no? Nelle prossime righe, cercheremo di dare assieme una risposta a questa domanda.

Perché un avvocato dovrebbe essere presente su Instagram

Un avvocato dovrebbe essere presente su Instagram? Assolutamente sì. Il primo motivo è legato al fatto che, negli ultimi anni, questo social è cresciuto tantissimo. Secondo i dati rilasciati nel 2019 da Hootsuite e da We Are Social, Instagram è utilizzato dal 55% degli utenti web in Italia (terzo gradino dopo Facebook e YouTube).

Rappresenta quindi un bacino di potenziali clienti senza dubbio consistente e, solo per questo, un avvocato che ha intenzione di promuoversi efficacemente sul web dovrebbe prenderlo in considerazione.

Instagram, un contesto dove si può spaziare tra numerosi format

Come ben si sa, quando si parla di Instagram si inquadra un contesto dove è possibile destreggiarsi con vari format. Si ha a che fare con le immagini, ma anche con i video. Questo consente di spaziare notevolmente per quanto riguarda le tipologie di contenuti, che possono andare dalla foto istituzionale fino all’infografica.

Brand awareness, e non solo

Grazie al flusso continuo delle Stories – che possono essere anche sponsorizzate – Instagram rappresenta un punto di riferimento molto importante per chi vuole ottimizzare la brand awareness.

I vantaggi sono numerosi e non si limitano a questo aspetto. Grazie alle Stories, per esempio, è possibile organizzare delle sessioni di Q&A. Ottime a tal proposito sono anche le dirette. Tramite questi approcci strategici, si ha modo di mostrare in maniera concreta quello che si sa fare e di ottimizzare il livello di autorevolezza percepita della propria figura professionale.

Come utilizzare Instagram per promuovere un’attività legale

Se si punta a utilizzare Instagram per promuovere la propria professionalità di avvocato, è opportuno procedere con metodo. Ciò significa considerare innanzitutto la palette di colori. A colpo d’occhio, il profilo deve dare un’idea di uniformità cromatica.

Un altro consiglio prevede il fatto di scrivere testi – tecnicamente si chiamano caption – aventi uno specifico tono di voce. Questo significa che, per esempio, il registro linguistico del profilo Instagram di uno studio di avvocati specializzato in diritto aziendale e avente alle spalle decenni di storia sarà diverso da quello dello studio appena aperto specializzato in diritto del web.

Un altro aspetto importante da tenere sotto controllo riguarda la gestione degli hashtag, strategici per la visibilità del brand. Proseguendo con i consigli dedicati agli avvocati che vogliono gestire Instagram in maniera efficace, ricordiamo anche l’importanza di pubblicare con costanza.

Quando si decide di aprire un profilo su un social, si fa una promessa alla propria utenza. Iniziarlo e tenere tutto fermo per mesi dopo qualche post non ha senso.

Concludiamo ricordando che, dopo le dirette e le Stories dedicate alle sessioni di Q&A, è opportuno chiedere il feedback degli utenti, facendo magari domande sugli argomenti che interessano maggiormente e che si vorrebbero vedere trattati in futuro.

Un ulteriore consiglio finale è legato al fatto di non trascurare le Stories in evidenza. Grazie ad esse, infatti, è possibile permettere all’utente di scegliere subito gli argomenti su cui focalizzarsi e di farsi un’idea del professionista che ha davanti.

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Motore brushless: che cos’è, come funziona e applicazioni

Un motore brushless è un tipo di motore elettrico a corrente continua (BLDCM, Brushless Direct Current Motor) o alternata (PMSM, Permanent Magnet Syncronous Motor) che viene utilizzato per una serie di applicazioni specifiche e di grandissima importanza. Si tratta di un motore che ha dei rotori a magneti permanenti e statori a campo magnetico stazionario o rotante. In altre parole, data la composizione di questi particolari tipi di motori, a differenza di quelli a spazzole essi non hanno bisogno di contatti elettrici striscianti per funzionare.

Per questo motivo, data la minore resistenza meccanica che c’è bisogno per il loro funzionamento, la possibilità che si formino delle scintille al crescere della velocità di rotazione è praticamente nulla, generando dunque la mancata necessità di una manutenzione periodica e un utilizzo molto più continuativo di questi motori stessi, specie nell’ambito della robotica e della meccanica, all’interno delle quali è fondamentale avere dei dispositivi di questo tipo che funzionino nel migliore dei modi.

Coloro che operano nel settore della robotica sanno che un motore brushless si avvicina molto a come funziona un motore passo-passo, nonostante la differenza degli avvolgimenti dello statore che non sono alimentati tutti contemporaneamente ma in modo ciclico. Eppure, per tutti coloro che non dovessero essere pratici del settore e che avessero bisogno di delucidazioni in merito, ecco tutto ciò che c’è bisogno di sapere in merito al funzionamento di questi dispositivi e, soprattutto, quali sono le applicazioni degli stessi.

Che cos’è un motore brushless

Un motore brushless è un motore non dotato di spazzole. Potrebbe essere un dato tutt’altro che rilevante, ma in realtà si tratta di un qualcosa di importantissimo. Un motore a spazzole, infatti, ha bisogno di collettori rotanti che chiudono il circuito elettrico tra l’alimentazione e gli avvolgimenti, in modo da creare una circolazione della corrente per realizzare l’inversione delle forze elettrodinamiche che concorrono al funzionamento di questi dispositivi. Ciò crea le naturali scintille che si possono osservare all’interno di un dispositivo robotico, elettronico o meccanico, o quei continui malfunzionamenti che potrebbero essere registrate nei dispositivi tali da ricorrere a un intervento meccanico.

Al di là della mancanza di spazzole, che come accennato precedentemente caratterizza un qualcosa di molto importante per il motore stesso, il motore brushless funziona attraverso corrente continua, al fine di realizzare la rotazione del campo magnetico e da controllare la commutazione della corrente. Il rendimento di macchine di questo tipo, dato il funzionamento risultante e le varie funzioni che sono determinate dalla mancanza di spazzole e non solo, è sicuramente superiore rispetto ai motori a corrente continua asincroni e dotati di spazzole, Con una percentuale massima che arriva addirittura allo 0,98.

Applicazioni del motore brushless

Date le caratteristiche e le funzioni prese precedentemente in considerazione, sono tantissime le applicazioni del motore brushless che avvengono nel settore della robotica, della meccanica e dell’elettronica, al fine di servirsi di dispositivi che riescono a rendere sicuramente in modo migliore e a offrire dei considerevoli vantaggi che non possono essere assolutamente sottovalutati. Tra le applicazioni del motore brushless ci sono sicuramente quelle navali, che si servono di tecnologie della superconduzione che permettono un largo utilizzo e soprattutto una grande efficienza nel settore.

Allo stesso tempo, questi motori sono molto utilizzati soprattutto in campo industriale all’interno delle cosiddette macchine automatiche, che hanno bisogno di movimenti precisi e rapidi data la mancanza di ingombri di qualsiasi tipo, oltre che del bisogno di versatilità che si adatta anche ad apparecchiature di controllo, programmabili per la diagnostica di motori e per il controllo delle attrezzature.

Oltretutto, a voler considerare una delle applicazioni più celebri di questi motori, basterebbe prendere in considerazione la Formula E, la nuova forma di automobilismo che si è sviluppata negli ultimi anni e che differisce per una serie di fattori rispetto alla Formula 1.

Ma non è ancora finita qui, dato che il grande sviluppo commerciale di questi motori ha portato ad una grande richiesta anche nel settore civile, laddove c’è bisogno di una efficienza energetica che è stata riscontrata grazie al mercato della superconduzione e della refrigerazione. Insomma, negli ultimi anni data la grande convenienza di questi motori e il rendimento degli stessi, l’utilizzo di questi dispositivi di grande importanza si sta allargando sempre più, divenendo prorompente all’interno di diverse fasce del mercato.

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Motore passo passo o servo: cosa scegliere?

Agli appassionati di elettronica o agli esperti del settore (o ad entrambi), una delle principali differenze che si para dinanzi fin dal principio della loro attività e del loro interesse è quella tra motori passo passo o motori servo.

Si tratta di due soluzioni diverse a esigenze tutto sommato simili ed entrambi sono impiegati in combo con un motoriduttore. Rispettivamente un motoriduttore passo passo o un motoriduttore servo.

Andando ad analizzare le differenze tra i due sarà più chiaro a quali esigenze risponde l’uno o l’altro, in modo da orientare consapevolmente la scelta ed effettuare la decisione migliore per la situazione che si può presentare.

Motore passo passo: applicazione e funzionamento

Il motore passo passo è un motore sincrono in corrente continua che non presenta spazzole. La sua caratteristica principale è quella di poter suddividere la propria rotazione in numerosi step, in modo da poter controllare accuratamente la posizione del motore.

Il costruttore o il rivenditore si preoccupa di comunicare il numero di passi in cui una rotazione è stata suddivisa in modo da sapere perfettamente la posizione meccanica del pezzo senza ricorrere ad altri sensori o a ulteriori sistemi di verifica.

Questo lo rende particolarmente utile in apparecchi in cui il numero e la precisione dei passi da compiere è fondamentale, sia ai fini di un corretto e preciso funzionamento della macchina sia per rendere possibile un intervento mirato da parte dell’uomo.

Non sorprende, dunque, che i motori passo passo vengano impiegati per la realizzazione di stampanti 3D, macchine a controllo numerico (CNC), nella robotica per il controllo di braccia meccaniche.

Un’altra applicazione interessante dei motori passo passo è costituita dalle macchine fotografiche, in particolar modo le dolly photo e le photo lazy.

Motore servo o servomotore: applicazione e funzionamento

I servomotori risultano particolarmente utili in tutte quelle applicazioni, industriali tanto quanto di modellismo, in cui la presenza umana è resa impossibile da condizioni ambientali o di spazi.

Questi permettono di controllare numerosi dispositivi dalla stessa postazione, anche se sono posti a distanze elevate tra loro.

I servomotori, dunque, permettono un controllo da remoto piuttosto che manuale e si preoccupano di eseguire l’ordine impartito piuttosto che doverti richiedere un qualsiasi intervento. Rispetto ai motori passo passo, infatti, essi sono pilotabili in velocità di esecuzione degli ordini e in precisione di movimento.

Il controllo dei passi (detto anche controllo degli angoli), invece, è meno preciso che per i motori passo passo, per i quali l’intervento umano permette un maggior controllo dei passi in cui è suddivisa la rotazione del motore.

Costituendosi di ingranaggi in sistema, il servomotore presenta una maggior articolazione ma un minor range di soluzioni per quanto riguarda i singoli dispositivi collegati, parimenti a come un sistema di ruote dentate risulta essere più efficiente ma meno preciso di una singola ruota.

Il suo specifico funzionamento e la capacità di incastrare il movimento e l’attività di più dispositivi lo rendono un elemento essenziale nella robotica, ancor più dei motori passo passo.

Motore passo passo o servomotore?

In conclusione, dunque, la scelta ricade interamente su quali sono le esigenze di partenza: un motore passo passo si presta maggiormente a quelle attività in cui la precisione e il calcolo dei passi è tutto.

Non a caso si è parlato di stampanti 3D, macchine fotografiche, etc. La sua applicazione in campo robotico si limita alle braccia meccaniche, per le quali non sono necessari controlli complessi.

D’altro canto il servomotore permette combinazioni anche molto articolate di movimenti di vari dispositivi in rapporto l’uno all’altro. L’intervento dell’uomo non è affatto necessario e ciò li rende il punto di riferimento per la costruzione di robot e non solo di parti di questi.

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Il valore dei like e dei follower acquisiti: quanto sono importanti

Molti utenti trascorrono diverso tempo sui social network. A molti utenti di internet oggi piace l’interazione virtuale che si può realizzare sulle reti sociali a suon di like e follower. Spesso anche proprio il numero di like e di follower sui social viene considerato un fattore molto importante. Per molti è essenziale anche per mantenere una certa autostima. Ma d’altronde non può essere considerata una pratica da condannare in maniera assoluta, per il grande desiderio oggi di essere visibili e di avere anche la possibilità di diventare influencer in dati settori. Come fare a far aumentare il numero di like e di follower sui propri social network? Vogliamo approfondire l’argomento, visto che il fenomeno dei like veri o falsi costituisce ormai una vera tendenza.

Com’è possibile instaurare un circolo vizioso positivo di aumento di follower

Come puoi trovare su questo sito, ci sono servizi di qualità che consentono di acquistare like e follower a pagamento. Alcuni affermano che questa non sia una pratica da mettere in atto, perché non porterebbe a risultati concreti ed efficaci.

In realtà non è affatto così, perché il poter acquistare dei like, soprattutto se sono reali, può innescare un fenomeno importante. È possibile creare un circolo vizioso positivo. Infatti non si tratta soltanto di poter avere quegli elementi in più per far aumentare l’autostima dell’utente sui social.

È possibile pure che molti altri utenti dei social network, visitando un profilo che presenta molti like, siano più spinti a mettere mi piace su quel determinato spazio web. Quindi il poter comprare dei like o dei follower è sicuramente molto importante, per innescare certi meccanismi di interazione virtuale che possono portare ad una certa soddisfazione.

L’influenza nella pratica del web marketing

Ma quanto valgono veramente questi like e queste interazioni sul web che possono essere acquistati a pagamento? Viviamo in un’epoca dove la socializzazione con gli altri via web ha acquistato un valore davvero essenziale.

Proprio per questo motivo i like che riceviamo possono essere davvero determinanti per avere una maggiore percezione di successo, sia nei confronti di noi stessi che degli altri. Anche le aziende sfruttano questi meccanismi di percezione di maggiore successo per cercare di aumentare i loro clienti e quindi per ampliare il loro business di riferimento.

Ecco perché un esperto di web marketing non può non tenere conto di quanto siano importanti i like e le interazioni, anche con la possibilità di acquistarli, perché il tutto si traduca in una fonte di fatturato e di guadagno per le aziende che si rivolgono agli esperti per promuovere il loro brand su internet.

Certamente ci sono molte pratiche poi che si devono mettere in atto per mantenersi sulla cresta dell’onda. Anche la pubblicazione di post specifici con determinati hashtag può rivelarsi veramente essenziale per mantenere il successo acquisito con i like ricevuti.

Insomma vogliamo dire che anche da questo punto di vista si può diventare dei veri e propri influencer, specialmente sfruttando alcune strategie di marketing che alcuni social network mettono a disposizione.

Si pensi per esempio al fenomeno di Instagram e all’attività virtuale importante che è svolta attraverso la condivisione di immagini o di foto varie. Se poi gli utenti acquistati corrispondono a dei profili reali, la tua attività di web marketing portata avanti attraverso i social può veramente assumere una rilevanza ancora più significativa e può portare l’azienda che stai seguendo a reali opportunità di aumento della presenza del proprio marchio in rete.

Questo significa essere seguiti da più utenti che possono diventare potenziali clienti, con aumenti del guadagno che possono corrispondere a margini di effettiva concretezza da non trascurare per percorrere la strada verso il successo.

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Smartphone in offerta: i migliori modelli per il Natale 2019

È ufficialmente partita la corsa al regalo per il Natale 2019. Tra le tante idee regalo non può mancare un classico: lo smartphone. Il mercato degli smartphone è sempre molto vasto e per scegliere il regalo giusto bisogna considerare diversi fattori: in primis il budget a disposizione, ma poi anche il design, il sistema operativo, la sicurezza e la durata della batteria. Insomma, è proprio il caso di valutare i migliori smartphone in offerta prima di passare all’acquisto. Proviamo a vederne insieme un paio.

Oppo Reno 2

Il primo smartphone in offerta che andiamo ad analizzare come possibile regalo di Natale è l’Oppo Reno 2, in vendita a 289 euro. Si tratta di uno smartphone dal design accattivante ed elegante allo stesso tempo. Lo spessore è di 9,5 millimetri ed include anche le fotocamere integrate sotto il vetro della scocca posteriore. C’è poi un piccolo elemento sporgente in ceramica per tenere lo smartphone leggermente sollevato dai piani dove lo appoggiamo e, rispetto al modello precedente, è sparita la scanalatura sul profilo. Il peso di questo smartphone è 189 grammi. Il processore è molto potente, uno Snapdragon 730G octa core da 2,2 GHz con GPU Adreno 618, ben 8 GB di RAM e 256 GB di memoria interna.

Rispetto al modello precedente, il quantitativo di memoria è UFS 2.1 ed è espandibile attraverso lo slot ibrido per la seconda SIM. È uno smartphone perfetto per la connettività grazie alla LTE fino a 600 Mbps, Wi-Fi ac, Bluetooth 5.0, NFC e radio FM. Il jack audio da 3,5 millimetri è un elemento molto positivo, così come lo sblocco del lettore di impronte digitali posizionato sotto al display. È possibile sbloccare lo smartphone anche con il volto, grazie al riconoscimento facciale.

Il punto forte di questo smartphone è la fotocamera. Oppo Reno 2 è dotato di ben 4 fotocamere: una 48 megapixel ƒ/1.7 stabilizzata otticamente che, grazie al pixel binning, scatta immagini da 12 megapixel con definizione migliorata, una 13 megapixel ƒ/2.4 zoom 2x, una da 8 megapixel ƒ/2.2 grandangolare e una da 2 megapixel f/2.4 in bianco e nero.

Apple iPhone 11

Il nuovissimo modello di casa Apple, l’iPhone 11, è uno dei migliori modelli presenti sul mercato. iPhone 11 da 128 giga è in vendita a 889 euro. Si tratta di un modello dallo schermo da 6,1 pollici realizzato con un pannello IPS (Retina HD). La risoluzione è perfetta, pari a 1792 x 828 pixel con una densità dei pixel che arriva a 326 PPI. Le sue dimensioni sono pari a 150,9 x 75,7 x 8,3 millimetri, mentre il peso è di 194 grammi. È uno smartphone resistente all’acqua, fino a due metri di profondità per 30 minuti, ed alla polvere. È animato dal processore interno A13 Bionic con Neural Engine di terza generazione per la gestione dell’AI.  È dotato di sensori integrati come il Face ID, il barometro, il giroscopio a tre assi e l’accelerometro, oltre al sensore di prossimità e il sensore di luce ambientale.

Due smartphone in offerta niente male e adatti sia a chi cerca prodotti di fascia media, sia top di gamma. E voi, su quale modello puntereste?

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