Category Archives: Tecnologia

Manutenzione dell’aspirapolvere, alcuni consigli

Viene adoperato giornalmente e, nella stragrande maggioranza dei casi, resta affidabile e durevole nel corso del tempo. Parliamo dell’aspirapolvere, un elettrodomestico che, ormai, tutti hanno a casa e che è in grado di garantire buone performance anche dopo anni di utilizzo. Ovviamente, esso va curato in maniera adeguata, per non incorrere in problematiche di sorta che potrebbero comprometterne il funzionamento.

La manutenzione dell’aspirapolvere non va sottovalutata essendo, questo, un dispositivo utilissimo nell’ambiente domestico e non solo. Le aspirapolveri, del resto, consentono di pulire in maniera celere ed efficiente pavimenti, tappeti e, in generale, le superfici, eliminando polvere e sporcizia come capelli, briciole e particelle di ogni genere. Al termine di ogni utilizzo, quindi, questi elettrodomestici andrebbero puliti.

Purtroppo, non tutti sanno come pulire correttamente un’aspirapolvere o come utilizzare nel modo giusto gli accessori dati in dotazione senza danneggiarli. Si tratta di pura e legittima inconsapevolezza che, però, potrebbe portare conseguenze irreparabili al dispositivo. Non pulire l’aspirapolvere, infatti, diminuirà gradualmente la sua efficienza, conducendo ad un accumulo di polvere e sporcizia al suo interno in grado di intensificare la diffusione di acari e allergeni. Scopriamo, in questa guida, alcuni consigli utili per manutenere l’aspirapolvere nel migliore dei modi.

Manutenzione ordinaria dell’aspirapolvere, ecco cosa sapere

Alcuni step della pulizia dell’aspirapolvere vanno eseguiti in maniera più consueta rispetto ad altri. Ci sono dei passaggi che vanno compiuti, infatti, dopo ogni utilizzo e, altri, che si attuano più raramente. Dopo ogni utilizzo, però, la pulizia rimane una costante, al fine di mantenere l’elettrodomestico in buono stato, rendendolo efficiente più a lungo e garantendo salubrità ai vari ambienti in cui viene utilizzato.

È buona pratica, in questo senso, riavvolgere il cavo accuratamente dopo ogni utilizzo, per poi iniziare le procedure di manutenzione atte ad assicurare il corretto svolgimento del lavoro alla macchina. Tra queste, citiamo la pulizia della spazzola. Essa va sganciata dal tubo e, successivamente, rovesciata. A questo punto, bisognerà notare i capelli e la polvere impigliati e andare a rimuoverli con le mani, per poi aspirarli col tubo stesso dell’aspirapolvere.

Adesso, non bisognerà fare altro che strofinare la spazzola con una spugnetta imbevuta con aceto bianco e, successivamente, far asciugare. Adesso, non dovrete fare altro che controllare la saturazione del sacchetto e, eventualmente, sostituirlo o svuotare l’alloggiamento designato qualora si tratti di aspirapolveri senza sacchetto.

Procedure straordinarie per il mantenimento dell’aspirapolvere

Ci sono, poi, delle pratiche che potremmo definire di manutenzione straordinaria e che interessano l’aspirapolvere a cadenza mensile o, eventualmente, quando si presenta un guasto. A questo proposito, consigliamo di utilizzare, quando necessario, componenti sostitutivi di qualità come i ricambi folletto, per non incidere negativamente sulle performance originali della macchina.

Al di là di questo, occorrerà eseguire una pulizia più approfondita dell’aspirapolvere, controllando i filtri dell’aria e il serbatoio negli elettrodomestici senza sacchetto. In secondo luogo, bisognerà andare a pulire gli accessori come le bocchette intercambiabili, i battitappeti, il tubo rigido e ciò che l’aspirapolvere prevede in termini di manutenzione e che interessa i componenti utilizzati nel tempo intercorso tra una manutenzione straordinaria e l’altra.

A questo punto, non bisognerà fare altro che pulire filtri, serbatoio e accessori con una miscela preparata ad hoc composta da acqua, un bicchiere d’aceto bianco e un po’ di detersivo per piatti. Una volta lavate le varie parti dell’aspirapolvere, bisognerà risciacquare e far asciugare tutto adeguatamente. Per i filtri, è consigliabile limitarsi ad utilizzare un phon ad aria fredda, per poi rimontarli solo una volta che si siano correttamente asciugati. Al termine della procedura sarà possibile riporre tutto negli appositi alloggiamenti ed utilizzare l’aspirapolvere al meglio non appena se ne ha bisogno.

Published by:

Come scegliere l’agenzia SEO per il tuo business

Ormai molte aziende e diversi professionisti si rendono conto dell’importanza della SEO. Investire sulla search engine optimization è molto importante, perché significa garantirsi un migliore posizionamento e quindi più visibilità. Per molte realtà imprenditoriali è un discorso essenziale per avere l’opportunità di condurre avanti un business eccezionale. La SEO comprende un insieme di tecniche e di strategie studiate appositamente per fare in modo che un sito web si posizioni meglio e più in alto nelle prime pagine di Google. Avere una posizione privilegiata nei risultati di ricerca significa essere trovati da più clienti e quindi incrementare i guadagni. Ecco perché è importante rivolgersi a degli esperti di un’agenzia SEO. Ma come scegliere un’agenzia che sappia venire incontro a tutte le esigenze? Cerchiamo di capirne di più.

Agenzia locale o agenzia lontana?

Una delle domande che si pongono in molti quando si ritrovano a scegliere la migliore agenzia SEO è quella se affidarsi ad una web agency locale o una distante dalla propria attività fisica. Da questo punto di vista però senza dubbio non vale la pena vivere tra mille dubbi, perché il web marketing ha il vantaggio di poter essere svolto in qualsiasi luogo.

Attualmente con le possibilità offerte dalle tecnologie si può comunicare anche a distanza. Quindi se si deve scegliere, più che altro si devono tenere in considerazione altri aspetti, che vanno oltre il fatto di avere un riferimento locale vicino a livello fisico.

La velocità dei risultati

La SEO è un’attività complessa, i cui effetti si possono vedere sicuramente a lungo termine. Ecco perché quando si tratta di scegliere un’agenzia SEO non bisognerebbe mai commettere l’errore di ritenere affidabile soltanto chi promette risultati troppo rapidi.

Bisogna ricordarsi sempre del fatto che la search engine optimization è costituita da investimenti a lungo termine. Alcuni esperti, pur di ottenere clienti, fanno delle false promesse, chiarendo che i risultati si possono ottenere nell’immediato. Più che altro si deve scegliere sempre in base ai propri obiettivi, in modo che gli effetti possano essere misurati nel corso di un periodo adeguato.

L’importanza dell’analisi SEO

La scelta della migliore agenzia SEO va fatta anche in base a delle considerazioni su come si svolge il lavoro dei professionisti. È indubbio che da questo punto di vista una parte importante del lavoro è costituita dall’analisi SEO.

Per mettere in atto una strategia che si possa rivelare efficace, bisogna avere la possibilità di studiare bene il campo d’azione. I professionisti dell’agenzia SEO devono esaminare la nicchia di mercato che è propria dell’azienda su cui devono puntare.

Poi devono fare un’analisi della concorrenza, per poter avere la possibilità di superare i competitor. Inoltre devono concentrarsi sulla ricerca di opportune parole chiave per sapere quali sono le keyword da ottimizzare per le quali ci si deve impegnare nel lavoro di posizionamento.

La reputazione del brand

Quando si tratta di scegliere un’agenzia SEO, bisogna controllare anche la sua reputazione. Infatti spesso anche online si trovano dei riferimenti ai professionisti che si vogliono scegliere, anche nel sito web ufficiale e negli eventuali profili social.

Una buona idea è quella di controllare anche le recensioni dei clienti che si sono precedentemente affidati agli esperti oppure si possono vedere i lavori che l’agenzia ha svolto nel corso del tempo.

La SEO on page e quella off site

Un’agenzia SEO affidabile è quella che non si concentra soltanto sulla SEO on page. Sicuramente questa strategia è molto importante per potenziare un sito, ma si devono portare avanti anche delle operazioni che rientrano in quella che in gergo tecnico è chiamata SEO off site.

Si tratta quindi di strutturare una buona attività di link building, di lavorare sulla velocità di caricamento e di valorizzare la user experience.

Published by:

Email marketing: l’importanza delle campagne pubblicitarie mirate

Il web è una delle risorse più preziose non solo per gli utenti ma anche per le società che vi operano. Dalla nascita degli e-commerce è stato subito chiaro che sul web è possibile stravolgere il modo di fare impresa. Il software newsletter ne è un esempio, se in passato per comunicare con il pubblico venivano organizzate campagne pubblicitarie in presenza con tanto di volantini e gadget, ad oggi gran parte della pubblicità si svolge direttamente dal web. Motivo per cui è fondamentale affidarsi ad un gestore che garantisce sicurezza e affidabilità nell’organizzazione del marketing societario e non solo.

Basta dare un’occhiata all’Osservatorio statistico redatto da Mailup per comprendere quanto le semplici newsletter abbiano conquistato un ruolo fondamentale nella diffusione di informazioni, offerte e promozioni. La scelta di affidarsi a professionisti del settore incentiva la funzionalità del mezzo di comunicazione, permettendo di raggiungere risultati mirati e migliori di anno in anno.

L’email marketing e il suo andamento

Dalla pandemia in poi il web ha subito una grande rivoluzione sotto ogni punto di vista. Da mezzo sussidiario alla comunicazione si è trasformato in mezzo principale della stessa. Solo coloro che hanno saputo cogliere l’incentivo in questione sono riusciti a rimanere al passo coi tempi e continuare a funzionare al meglio ottenendo risultati di grande qualità. Chi era convinto che a seguito della pandemia le cose sarebbero cambiate ritornando ai livelli di partenza, si è sbagliato poiché c’è stata un’inversione di tendenza.

Il web invece di regredire è avanzato toccando nuovi e ulteriori confini. L’Osservatorio statistico MailUp ha infatti constatato che dai 14 milioni di email inviate si è passati a 15 milioni. Numeri che fanno impressione considerando la grande quantità di clienti o utenti della rete che è stato possibile raggiungere. Di anno in anno i risultati sono destinati a migliorare, regalando grandi soddisfazioni non solo nel numero di inbox ma anche per i clic di apertura. L’email marketing si conferma anche per gli anni a venire, lo strumento principale per una politica societaria all’altezza delle richieste della clientela.

L’evoluzione dell’email marketing

Riuscire a raggiungere milioni di utenti con un invio di email di dimensioni elevate non è semplice, solo un software in grado di gestire l’elevato traffico può garantire risultati all’altezza delle promesse. Un marketing ragionato infatti non si occupa solo di inviare email, ma ogni inbox viene fatto con criterio, riuscendo ad individuare gli orari migliori in cui è preferibile inoltrare le comunicazioni ma anche i giorni e i mesi in cui è più utile. Non si tratta infatti di un invio fine a se stesso ma finalizzato a fidelizzare e informare clientela potenzialmente interessata. Un traffico così importante ha consentito a MailUp di studiare strategie differenziate che si migliorano nel corso del tempo assicurando risultati eccezionali sotto ogni punto di vista. Nel corso del tempo può essere fondamentale correggere gli errori per riuscire a migliorare l’inbox e ottenere maggiori aperture e click di re indirizzamento. Proprio il fatto che la percentuale di queste ultime si è abbassata conferma come c’è molta concorrenzialità sul mercato dell’email marketing, con un maggior volume di invii.

Le performance dell’email marketing

Una domanda che sorge spontanea è quella relativa ai periodi in cui è maggiore l’inbox di comunicazioni, promozioni e pubblicità. Le statistiche hanno realizzato un calendario dettagliato dei maggiori invii, confermando come Novembre sia il mese dell’anno in cui c’è maggiore pressione. Le motivazioni sottese a questo risultato sono chiare, sia il Black Friday che il Cyber Monday sono eventi internazionali che attirano un numero di utenti enorme.

Inoltre, la vicinanza alle feste natalizie non può che aumentare l’aumento di comunicazioni promozionali e non.

Ma quali sono i settori merceologici che più di ogni altro hanno registrato performance in aumento? Questo dato è sicuramente quello più influenzato dall’andamento della pandemia a causa del fatto che fieri ed eventi culturali o musicali sono condizionati dalle scelte restrittive imposte. Motivo per cui sono gli e-commerce a segnalare un maggiore numero di inbox così come le comunicazioni delle pubbliche Amministrazioni, il settore merceologico manifatturiero ma anche quello assicurativo. Insomma, l’email marketing ha raggiunto in pochi anni numeri da capogiro sorprendendo non solo per l’affidabilità ma anche per la capacità di sapersi trasformare con grande flessibilità per raggiungere il maggior numero di clienti possibile.

Published by:

Marketing web: tutto quello che devi sapere

Il marketing sul web o digital marketing definisce una branca strategica di promozione e posizionamento di un brand o business utilizzando gli strumenti messi a disposizione dal mondo online.

Il web marketing, dunque, racchiude tutte quelle azioni che si compiono al fine di aumentare la popolarità di un brand o azienda, il numero di lead, le conversioni e la fidelizzazione del pubblico in target.

Parlare di marketing online oggi è necessario in quanto è proprio attraverso la rete che è possibile determinare in modo più attento strategie in grado di lanciare o affermare un progetto o azienda sul mercato. Ma scopriamo di più sul web e digital marketing.

Perché il marketing sul web è così importante?

Prima dell’avvento dell’era web 2.0 la promozione di un’azienda o un brand passava principalmente per altri canali quali: televisione, cartellonistica, pubblicità sui giornali, passaparola tra i clienti, e altre tecniche di acquisizione e fidelizzazione offline che erano efficaci in quanto l’uso di internet non era diffuso al di fuori dell’ambito lavorativo e non esistevano nemmeno gli strumenti per accedervi in modo rapido e costante come oggi.

L’avvento degli smartphone, dei social media, degli e-commerce ecc… hanno rivoluzionato i mercati sia del B2B sia del B2C portando il pubblico interessato a un determinato prodotto o servizio a usare sempre più la rete per: acquistare un prodotto, leggere le recensioni, scorgere nuovi brand ecc…

Ed è proprio la presenza costante di persone in rete e sui social media che ha portato il web marketing e tutte le strategie ad esso connesse a diventare una delle branche di promozione e acquisizione dei clienti più importanti per le aziende.

Grazie all’accorciamento delle distanze mediante la rete internet sfruttare oggi le tecniche offerte dal digital marketing permette di:

  • Intercettare più velocemente gli utenti da vari canali online
  • Ottimizzare la propria capacità di comunicazione
  • Influenzare positivamente gli utenti al fine di acquisire nuovi clienti
  • Vendere più facilmente e a un pubblico più ampio prodotti e servizi
  • Aumentare le proprie possibilità di fare brand positioning e brand awareness
  • Sfruttare la velocità e immediatezza della rete per far crescere più velocemente il proprio business

Il web marketing, dunque, è in grado di far fruttare più velocemente gli investimenti delle aziende in queste strategie, grazie a una più immediata fruizione dei contenuti da parte degli utenti in target. Ma quali sono le principali tecniche di marketing online? Scopriamolo.

Marketing online: tante strategie per raggiungere i propri obiettivi di business

Il marketing online è in grado con le sue strategie di portare le aziende a raggiungere più facilmente e velocemente i propri obiettivi di business. Ma quali sono le principali strategie che vengono adottate da parte delle web agency e dei professionisti del settore per aiutare i brand con i loro progetti? Tra le principali troviamo:

  • SEO: alla base di una buona strategia dev’esserci oggigiorno un buon posizionamento del sito sui motori di ricerca. Gli utenti che su Google digitano uno specifico prodotto o servizio devono essere intercettati attraverso un lavoro strategico che richiede l’uso di tecniche specifiche per posizionare le pagine del sito per quelle determinate parole chiave.
  • Social Media Marketing: dopo la ricerca su Google, un fattore importante per intercettare gli utenti è costituita dai social media. Promuoversi e creare un profilo che attragga le persone che navigano sui social permette di ampliare la portata del business e fidelizzare più facilmente gli utenti.
  • Content Marketing: il sito web o e-commerce sono la base delle giuste strategie di web marketing. Ogni pagina e sezione del sito con le sue immagini e contenuti dev’essere in grado grazie a strategie come il copywriting e lo storytelling, di coinvolgere e portare l’utente a un’azione che sia un acquisto, una richiesta di informazioni o l’iscrizione a una newsletter.

Queste sono solo alcune delle strategie di web marketing che si possono adottare, un accenno infatti va anche ad altre quali: l’e-mail marketing, il video marketing, la pubblicità pay per click. L’importante è che ogni strategia sia improntata al raggiungimento di specifici KPI e obiettivi usando ogni strumento con professionalità.

Published by:

A chi rivolgersi per fare SEO per ecommerce

C’è differenza tra fare SEO per un sito web qualsiasi o per un ecommerce? Assolutamente sì, e diventa sempre più netta con il passare degli anni. Il periodo pandemico ha fatto esplodere l’abitudine allo shopping online per tutti gli italiani e non solo e quindi la competizione online è aumentata a dismisura.

Ma cosa bisogna fare per avere un sito ecommerce perfettamente ottimizzato a livello SEO? Prima di tutto rivolgersi a dei professionisti. Il fai da te non è mai la soluzione giusta per conquistare Google & co. e nel caso delle vendite online la faccenda si complica ulteriormente. Vediamo come.

I pilastri della SEO per ecommerce

Perché si dice che la SEO per ecommerce sia diversa da quella che si applica, per esempio, al sito web di un libero professionista o di un autore? Alcune delle strategie messe in campo dagli specialisti sono le stesse, ma uno shop online ha un set di necessità tutte sue da gestire.

1.    La piattaforma ecommerce

Come spesso avviene, la scelta della base da cui partire è fondamentale anche nella SEO per ecommerce. Uno shop sulla piattaforma sbagliata può portare a errori irreparabili e a perdite di posizionamento rispetto ai competitor. Non c’è da disperarsi però: le migliori professioniste del settore, come quelle di www.quindo.it, sapranno gestire anche una migrazione in maniera corretta ed evitando qualsiasi perdita di posizionamento.

2.    L’alberatura di un ecommerce in ottica SEO

Ecco un altro elemento che riguarda la SEO più tecnica, quella alla quale programmatori e SEO specialist lavorano insieme per assicurare al sito web la migliore esperienza utente e nessun errore di tipo tecnico. L’alberatura informativa è lo scheletro di un sito web, anche ecommerce, e nel caso degli shop online deve consentire una fruizione fluida e naturale delle diverse aree sia all’utente che ai crawler dei motori di ricerca.

3.    L’importanza del mobile

Se i volumi di acquisto da dispositivi mobili sono ancora piuttosto bassi, aumentano di giorno in giorno le persone che cercano e confrontano i prodotti da comprare usando uno smartphone o un tablet. Per questo la grafica e l’architettura del sito web vanno testati sia da desktop che da mobile, in modo da intercettare il maggior volume di traffico possibile.

4.    La ricerca delle keyword

Là dove ci sono centinaia di pagine di prodotto, la keyword research è ancora più cruciale nella strategia SEO per ecommerce. Si tratta della scelta di quelle parole chiave che siano interessanti per l’utente, pertinenti per lo shop in questione e considerate ad alto traffico da Google. Come si cercano? Con tanta pazienza e un’ottima SEO strategist nel proprio team.

5.    L’ottimizzazione delle immagini

Essendo estremamente ricchi di foto e immagini, per la SEO per un ecommerce è fondamentale dedicare tempo ed energie adeguati all’ottimizzazione delle immagini. Non troppo pesanti per non rallentare il caricamento delle pagine, ottimizzate con i tag corretti e adattate per schermi di dimensioni e risoluzioni diversei, sono un ottimo veicolo di conversione delle visite in acquisti effettuati sullo shop.

6.    I contenuti SEO per ecommerce

Erroneamente si pensa che l’ecommerce sia una sorta di “catalogo” di tutti i prodotti venduti online da un’azienda. Anche questo, invece, è un sito web e come tutti i siti web ha bisogno di contenuti interessanti, rilevanti, ben scritti e capaci di posizionarsi per determinate chiavi di ricerca. Oltre alle schede prodotto e alle pagine di categoria, può essere utile creare una sezione blog con contenuti che rispondano agli intenti di ricerca informativi rispetto a quel settore merceologico.

7.    L’autorevolezza del sito web

Una volta completata, o almeno avviata, la strategia SEO per ecommerce onsite, è necessario pensare al di fuori del proprio sito web. Lo si fa con la link building, la disciplina in cui si specializzano gli esperti di digital pr. Questi si occupano di creare una rete di link di valore attorno al sito web, che sia un ecommerce o qualsiasi altra entità, per rafforzare la sua autorevolezza agli occhi degli utenti e dei motori di ricerca.

Chi si occupa di SEO per ecommerce?

Dalle diverse aree elencate (solo una parte della complessa strategia SEO per ecommerce) avrai capito che, proprio come per crescere un figlio, per far crescere il proprio sito web “ci vuole un villaggio”. Ovvero un ampio ventaglio di competenze messe in campo da professionalità diverse.

Il team ideale di un progetto dovrebbe comprendere almeno:

  • programmatori;
  • grafici;
  • copywriter;
  • SEO specialist;
  • esperti di ADV;
  • professionisti della CRO;
  • esperti di digital pr.

Si tratta di professionisti competenti che sapranno gestire anche un progetto complesso e di ampio respiro come quello di un ecommerce, monitorare i risultati, trasformare il traffico organico in conversioni effettive, modificare la strategia in corso d’opera per incontrare le necessità dell’azienda cliente.

Published by:

Liquidi base sigaretta elettronica: quali scegliere per il viaggio?

Uno dei vantaggi della sigaretta elettronica è la possibilità di scegliere tra moltissime tipologie e gusti di liquidi. La varietà è davvero ampia e, per partire senza dimenticare nulla, ecco quali sono i gusti più amati: dai tabaccosi ai cremosi, dai fruttati agli aromatici.

I liquidi per la sigaretta elettronica

La fretta della partenza per un imminente viaggio porta, molto spesso, a dimenticare a casa oggetti importanti e indispensabili. E se fare un elenco di tutto ciò che occorre non è sempre sufficiente, ciò che gli amanti dello svapo non possono assolutamente scordare sono la propria sigaretta elettronica e il liquido base sigaretta elettronica.

Sigaretta elettronica, come organizzare gli “spazi”

Sia che si parta in aereo, sia che si opti per un mezzo come la macchina o il treno, lo spazio in valigia per liquidi e dispositivi per svapare non è infinito. È bene, quindi, portare con sé non tutta la collezione di aromi, ma solamente quelli che si sa per certo che verranno consumati. Se, ad esempio, si amano i gusti tabaccosi e si svapano liquidi fruttati molto raramente solo per sfizio, è inutile viaggiare anche con questi ultimi appresso. Se, al contrario, stiamo parlando di un fumatore alle prime armi, in questo caso, la vacanza può essere un modo per sperimentare e provare nuovi aromi. Anche in questa circostanza, però, la selezione e la scelta sono importanti ed è consigliabile portare un solo gusto per ogni tipologia di liquido. C’è chi, invece, proprio non sa scegliere. In questo caso la soluzione più pratica è quella di portarsi dietro due diverse e-cig, da riempire con gusti differenti. In questo modo, in base alla voglia del momento, si potrà decidere quale delle due usare.

Metodi per trasportare i liquidi

Per non avere problemi durante gli spostamenti aerei, è bene riporre i flaconi degli e-liquid in comode buste trasparenti, in modo da poterli mostrare senza problemi durante il check-in. In macchina o in treno il problema non si pone, ma è comunque utile trasportarli separatamente rispetto al bagaglio dei vestiti. Rovesciare un’ aroma da svapo su dei pantaloni o su delle magliette potrebbe non essere particolarmente piacevole. Avere una piccola borsa con i “ferri del mestiere” è la scelta più intelligente.

Come detto, le tipologie di liquidi sono davvero tante, ma si possono raggruppare in 4 differenti categorie, che li riuniscono tenendo conto delle loro peculiarità: tabaccosi, cremosi, aromatici e fruttati.

Liquidi sigaretta elettronica: tabaccosi e cremosi

Soprattutto chi si è avvicinato al mondo dello svapo per smettere di fumare le classiche sigarette, sa che c’è una categoria di liquidi particolarmente apprezzata e amata: quella dei tabaccosi. Sì, perché per godere del sapore del tabacco non è necessario aspirare il fumo della cosiddetta bionda, ma basta scegliere l’aroma per le e-cig che si preferisce. Non tutti i tabacchi sono uguali e i palati più fini riescono a distinguere il tipo anche con poche svapate. Il gusto che va per la maggiore è quello del tabacco classico, morbido, bilanciato, caratterizzato da un equilibrio che permette uno svapo senza intoppi. Per chi, invece, non si accontenta e vuole esplorare il mondo degli aromi tabaccosi, ci sono tipologie più forti con note marcate e sapori ben definiti. È la scelta perfetta per chi desidera svapare quotidianamente assaporando in contemporanea anche un buon caffè.

I cremosi sono gli aromi più amati dagli ex fumatori, dopo quelli al tabacco. Il loro gusto morbido, la sensazione di corposità sono in grado di dare ottime soddisfazioni. In questo caso, la scelta è ancora più ampia. I cremosi, infatti, ricreano molte tra le prelibatezze dolci più amate. Tra gli aromi migliori c’è il gusto cookies, che si pone come obiettivo quello di imitare il sapore del biscotto americano per eccellenza. Nonostante di primo acchitto possa sembrare stucchevole, in realtà è molto piacevole da svapare e diventerà il sapore che accompagnerà i momenti di relax più totale. E che dire, poi, di quei liquidi che interpretano i vari gusti del caffè? Ne sono un esempio l’irish coffee, tra i preferiti di chi era abituato a fumare pipe, sigari e sigarette senza filtro e il coffee cream, con gusto avvolgente e amarezza resa più dolce da note zuccherose.

Liquidi sigaretta elettronica: fruttati e aromatici

Si passa ora a delle tipologie di liquidi che possono essere più adatte per dei viaggi estivi: gli aromatici e i fruttati. Svapare un liquido ai cookies in spiaggia con molto caldo può non essere per tutti un piacere, ma lo può essere, invece, mettere nella propria sigaretta elettronica un’ aroma alla frutta o con note leggere e frizzanti.

Per quanto riguarda i fruttati, i liquidi che vanno per la maggiore sono quelli ai frutti rossi. Sarà la loro delicatezza o per la capacità di non stancare mai, ma sono davvero nella top degli aromi più apprezzati. E che dire di due gusti che sprigionano estate alla prima svapata: melone e pesca. Non particolarmente adatti alla pausa caffè, questi liquidi si possono usare nelle pause quotidiane all’aria aperta e in totale relax, magari sorseggiando un cocktail in riva al mare. Come resistere poi al gusto dell’anguria o a quello dell’uva fragola?

Tutto ciò che non rientra nelle categorie appena elencate fa parte di quella degli aromatici. Al suo interno si possono trovare aromi forti e dal gusto gradevole come la menta, super rinfrescante e perfetta per dare un tocco in più alle pause; ma anche gusti molto dolci che ricreano i sapori delle caramelle. Scegliere gli aromatici vuol dire aver veramente voglia di sperimentare con le e-cig e raggiungere, quindi, un livello in cui esse non sono più un sostituto della sigaretta classica, ma diventano strumenti che fanno piacevolmente parte della routine di tutti i giorni, anche in viaggio. Molto spesso, in questa categoria a sé stante ci sono anche dei liquidi perfetti per ogni momento della giornata, in quanto uniscono la freschezza delle erbe e delle piante – come il pino – insieme alla dolcezza di sapori come quello della vaniglia.

Published by:

Perché sarà importante la transizione ecologica per le organizzazioni?

Sono 5 i punti chiave della transizione ecologica utili per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 fissati dalla Commissione UE al 2030. Si tratta di rinnovabili, agroecologia ed economia circolare, mobilità a zero emissioni, tutela della biodiversità e stop alle trivelle. Perché sarà importante la transizione ecologica per le organizzazioni?

Ce ne parla sistemieconsulenze.it, realtà che si occupa di fornire consulenza e formazione alle organizzazioni in merito ai sistemi di gestione ambientali, fondamenta della transizione ecologica che devono effettuare le aziende.

La prima risposta che viene in mente, semplice e diretta, è: la transizione ecologica è un processo necessario per tutti. La crisi climatica e ambientale non può più aspettare.

Se n’è parlato fino alla nausea: effetto serra, rifiuti, cambiamento climatico, impoverimento delle risorse naturali ed energetiche. Siamo al limite e l’unica cosa che serve ora è agire per salvaguardare l’ecosistema e la biodiversità.

Quest’anno, il tema della transizione ecologica (verde o energetica) per le aziende è centrale. E’ soprattutto su questo aspetto che si basa il Recovery Plan, piano straordinario messo in campo dall’UE per intervenire sulla crisi economica post-Covid.

Il budget complessivo previsto per i fondi piano d’investimento NextGenerationEU è pari a 672,5 miliardi di euro: per l’Italia, l’UE mette sul piatto circa 200 miliardi di euro. Per accedere a questo fondo, bisogna concretizzare la transizione green. Obiettivo: passare da un sistema produttivo intensivo ad un modello sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale.

Ecco perché sarà importante la transizione ecologica per le aziende

La transizione ecologica sarà importante per le organizzazioni non per semplici ideali ambientalisti. Il contrasto ai cambiamenti climatici porterà ad una nuova fase di progresso e di crescita economica con nuovi posti di lavoro attraverso l’innovazione industriale e la riconversione ambientale di qualsiasi ambito del sistema produttivo.

Tutto questo richiederà un investimento: parte dei fondi dovranno essere utilizzati nella formazione (soprattutto in STEM, science, technology, engineering, mathematics) per puntare alla riqualificazione professionale in tutti i settori della green economy.

Serviranno tanti soldi per la trasformazione digitale (aziende, PA, sanità, istruzione, processi aziendali) e per sviluppare le reti a banda larga, 5G e fibra ottica.

L’UE concederà i fondi a condizione che vengano destinati al raggiungimento della neutralità nelle emissioni di CO2 entro il 2050 ed allo sviluppo della Digital Economy.

In dettaglio, per transizione ecologica, l’Europa intende:

  • progressiva riduzione dell’impiego di combustibili fossili;
  • impiego di fonti rinnovabili (70%) e realizzazione di un’economia all’idrogeno per ridurre le emissioni di CO2;
  • incremento dell’efficienza energetica anche attraverso la riqualificazione edilizia;
  • mobilità elettrica nel trasporto pubblico e privato;
  • agricoltura sostenibile;
  • riciclo;
  • rimboschimento;
  • protezione delle biodiversità.

PNRR Next Generation Italia: intervento su 4 macro-aree

Il PNRR Nex Generation Italia punta a ridurre in modo significativo la domanda di energia, ad incrementare l’utilizzo di fonti rinnovabili.

Si interverrà su 4 macro-aree:

  • Agricoltura sostenibile ed economia circolare;
  • Energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile;
  • Riqualificazione edilizia, efficienza energetica;
  • Tutela del territorio e della risorsa idrica.

La transizione ecologica non è importante solo per le organizzazioni. Interessa tutti noi, deve partire anche e soprattutto dai consumatori. Ciò si traduce in lotta agli sprechi ed agli eccessi inutili e dannosi, gestione dei rifiuti (in particolare, della plastica), stile di vita sostenibile, gestione oculata dell’energia e dei mezzi di trasporto.

Valutazione degli impatti e dei consumi: le principali norme di certificazione ambientale

Per implementare l’economia circolare ed ottimizzare i processi produttivi, la transizione ecologica ambientale necessita di una valutazione degli impatti e dei consumi. L’obiettivo può essere raggiunto dalle aziende grazie a specifiche norme di certificazione ambientale.

Gli standard di certificazione ambientale fondamentali sono:

  • ISO 14001 Sistema di gestione ambientale per analizzare gli impatti aziendali;
  • Dichiarazione EMAS associata al Regolamento UE 2017/1505, in aggiunta ai requisiti indicati nello standard ISO 14001;
  • ISO 50001 Sistema di gestione energia per la valutazione dell’impatto energetico ed il costante miglioramento delle performance;
  • Impronta ambientale Water Foot Print (risorse idriche) e Carbon Foot Print (ciclo del carbonio) per abbattere l’impatto dell’effetto serra;
  • Ecolabel, il marchio di qualità ecologica per prodotti e servizi;
  • LCA-Life Cycle Assessment per la valutazione degli impatti di prodotti e servizi nell’intero ciclo di vita (dalla progettazione allo smaltimento dei rifiuti).
Published by:

Quali verifiche si fanno nei laboratori metrologici

È opportuno, oltre che prescritto anche dalle norme, provvedere alla taratura regolare delle bilance industriali. Le aziende che utilizzano bilance o bilancini per operazioni di pesatura che richiedono un’estrema precisione devono affidarsi ai laboratori metrologici per verificare lo stato dei loro strumenti di misurazione. È importante infatti che le bilance siano garanti di una certa precisione e diano risultati di misurazione attendibili, che possano essere considerati in maniera corretta. Quindi da tutto ciò capiamo come la funzione svolta dai laboratori metrologici certificati sia essenziale, per consentire l’affidabilità degli strumenti di misurazione che vengono utilizzati in molti settori, sia dedicati alla produzione che alla vendita di prodotti.

Quali sono le prove per tarare una bilancia

All’interno dei laboratori che possiedono la certificazione LAT bilance vengono effettuate delle determinate prove per eseguire una corretta taratura di una bilancia. In realtà è difficile distinguere uno standard da questo punto di vista.

Tuttavia bisogna soffermare l’attenzione su alcune prove di attendibilità che sono molto importanti e che non si può fare a meno di applicare. Una di queste prove è quella di ripetibilità. Si tratta di un test che generalmente è eseguito tre volte per ogni carico.

Consiste nell’applicazione sul ricettore di un campione di massa del 50% della portata massima. Si verifica poi che il risultato sia sempre lo stesso in riferimento alla portata massima dello stesso strumento di misurazione.

Un’altra prova molto importante è quella di decentramento del carico, che si chiama anche prova di eccentricità. Consiste nell’uso di un carico che viene spostato in diversi punti. Si controlla sempre che il risultato sia lo stesso, tenendo conto di un errore massimo consentito.

In un laboratorio metrologico si può eseguire anche una terza prova, che è quella di linearità. Si applicano campioni di massa che vanno dal minimo della pesata al massimo. La prova prevede un minimo di tre pesate intermedie tra la soglia minima e quella massima, in modo da controllare che i risultati siano attendibili.

Le altre prove che si eseguono all’interno di un laboratorio metrologico certificato per garantire la taratura delle bilance possono variare in base a diversi aspetti dello strumento che è oggetto di analisi.

Ogni quanto va svolta la verifica delle bilance

Come abbiamo detto fin dall’inizio, è opportuno che di tanto in tanto chi possiede una bilancia che utilizza soprattutto in ambito aziendale provveda alla verifica della stessa, per controllarne l’attendibilità dei risultati.

Ma ogni quanto si deve provvedere ad effettuare questa verifica periodica? Ci sono diversi fattori da tenere in considerazione da questo punto di vista. Infatti tutto dipende anche dalla tipologia dello strumento di misurazione.

In questo senso possiamo distinguere le bilance in due categorie. La prima si chiama NAWI e comprende le bilance tecniche, quelle industriali, quelle da laboratorio e tutte le bilance che si basano sul principio di funzionamento statico. Per queste bilance la verifica andrebbe eseguita almeno ogni tre anni.

La seconda categoria, invece, si chiama AWI e comprende le bilance dinamiche e le selezionatrici ponderali. Per questi tipi di bilance bisogna effettuare ogni anno un esame.

È molto importante provvedere alla verifica periodica degli strumenti di misurazione, perché risultati poco attendibili potrebbero mettere a rischio anche l’attività aziendale, visto che verrebbe meno l’affidabilità.

Inoltre le verifiche non sono soltanto opportune, ma anche obbligatorie per legge, perché sono soggette a dei controlli da parte degli ispettori metrici inviati dalle Camere di Commercio. Il loro compito è quello di controllare che le verifiche siano state fatte entro i termini prescritti dalla legge e che gli strumenti di misurazione funzionino perfettamente. Sono dei controlli che arrivano senza preavviso, per cui bisogna trovarsi preparati.

Published by: