La mobilità elettrica ha un grande futuro davanti a sé. Sono sempre di più i modi in cui puoi rifornire la tua auto dell’energia di cui ha bisogno. Anche le legislazioni dei vari Paesi hanno capito che la questione è primaria, e stanno semplificando le normative per renderle più scorrevoli.
Ricaricare auto elettrica: non una manovra complicata dunque, ma una funzione semplice, veloce e alla portata di tutti. Ecco i dettagli.
Quando e come ricaricare una elettrica
Per capire ogni quanto ricaricare la tua macchina, innanzitutto dovrai imparare a conoscere la sua autonomia. Sul sito Volkswagen trovi una comoda tabella riassuntiva dei tipi di elettrica e dei loro diversi valori di autonomia. Questa dipende dalla grandezza della batteria, ma bisogna anche distinguere tra valore medio e valore reale della sua capacità di percorrenza.
Il valore medio fa una stima approssimativa dei cicli urbani, extraurbani e su autostrada. Il valore reale valuta anche aspetti soggettivi, come l’uso che fai del riscaldamento o dell’aria condizionata (che costano energia) e il tuo tipo di tratte più frequenti. La buona notizia è che se queste sono principalmente urbane, quindi non lunghe, la batteria si ottimizza al meglio e per alimentarla pagherai ancora meno.
Quanto al come funziona ricaricare, anche qui bisogna distinguere. Esistono due tipi di ricarica: quella a Corrente Continua (DC) e a Corrente Alternata (AC). La prima è la più vantaggiosa.
Questa infatti non ha bisogno di essere convertita dalla tua auto ma le arriva già pronta per essere immagazzinata. Siccome l’auto si ricarica in due modi (AC e DC), analogamente anche i connettori sono di due tipi. Due standard validi in tutta Europa:
- La spina Mennekes (detta anche di tipo 2) è quella per la corrente alternata e si trova in quasi tutte le stazioni pubbliche;
- La spina Combo 2 è più veloce. Parte da una potenza di 22 kilowatt (ossia anche più del doppio della Mennekes), quindi conviene ricaricare auto elettrica così.
Ricaricare auto elettrica: come pagare
Anche le modalità di pagamento sono ormai comodissime, grazie alla tendenza mondiale ai sistemi cashless. Se ricarichi dalla presa domestica, la fatturazione la ricevi direttamente in bolletta. Se hai una Wallbox (la presa speciale per la ricarica dal garage, che si fissa a una parete) idem, scegliendo tra 3 tipologie di tariffe con benefici crescenti.
Sappi che per la Wallbox, il sopralluogo e l’installazione sono pratici ed economici grazie al pacchetto tutto incluso che si occupa di ogni cosa. Dal sito Volkswagen puoi verificare se il tuo palazzo è già compatibile con i requisiti necessari.
Se per ricaricare sfrutti le colonnine pubbliche delle aziende o delle grosse catene commerciali, spesso puoi rifornirti in maniera completamente gratuita. Un vantaggio reciproco: per il datore di lavoro che facilita la vita al dipendente e per il negoziante che attira il cliente. Ci guadagnano tutti.
Se invece utilizzi le normali colonnine a pagamento, il funzionamento è il seguente. Per prima cosa devi scegliere un fornitore o provider, esattamente come succede ad esempio con i telefoni cellulari. Ce ne sono diversi per le varie esigenze di alimentazione, ciascuno con le proprie tariffe.
Quando arrivi alla colonnina, ti identifichi e ricarichi l’auto; l’addebito avverrà quando hai finito. La spesa viene calcolata soprattuto facendo riferimento al tempo di occupazione della colonnina per la ricarica auto elettrica. Segnaliamo che sta prendendo piede anche il sistema Plug & Charge, una modalità ancora più diretta di addebito che riconosce immediatamente la tua auto.