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Ricaricare auto elettrica: approfondimento Volkswagen

La mobilità elettrica ha un grande futuro davanti a sé. Sono sempre di più i modi in cui puoi rifornire la tua auto dell’energia di cui ha bisogno. Anche le legislazioni dei vari Paesi hanno capito che la questione è primaria, e stanno semplificando le normative per renderle più scorrevoli.

Ricaricare auto elettrica: non una manovra complicata dunque, ma una funzione semplice, veloce e alla portata di tutti. Ecco i dettagli.

Quando e come ricaricare una elettrica

Per capire ogni quanto ricaricare la tua macchina, innanzitutto dovrai imparare a conoscere la sua autonomia. Sul sito Volkswagen trovi una comoda tabella riassuntiva dei tipi di elettrica e dei loro diversi valori di autonomia. Questa dipende dalla grandezza della batteria, ma bisogna anche distinguere tra valore medio e valore reale della sua capacità di percorrenza.

Il valore medio fa una stima approssimativa dei cicli urbani, extraurbani e su autostrada. Il valore reale valuta anche aspetti soggettivi, come l’uso che fai del riscaldamento o dell’aria condizionata (che costano energia) e il tuo tipo di tratte più frequenti. La buona notizia è che se queste sono principalmente urbane, quindi non lunghe, la batteria si ottimizza al meglio e per alimentarla pagherai ancora meno.

Quanto al come funziona ricaricare, anche qui bisogna distinguere. Esistono due tipi di ricarica: quella a Corrente Continua (DC) e a Corrente Alternata (AC). La prima è la più vantaggiosa.

Questa infatti non ha bisogno di essere convertita dalla tua auto ma le arriva già pronta per essere immagazzinata. Siccome l’auto si ricarica in due modi (AC e DC), analogamente anche i connettori sono di due tipi. Due standard validi in tutta Europa:

  • La spina Mennekes (detta anche di tipo 2) è quella per la corrente alternata e si trova in quasi tutte le stazioni pubbliche;
  • La spina Combo 2 è più veloce. Parte da una potenza di 22 kilowatt (ossia anche più del doppio della Mennekes), quindi conviene ricaricare auto elettrica così.

Ricaricare auto elettrica: come pagare

Anche le modalità di pagamento sono ormai comodissime, grazie alla tendenza mondiale ai sistemi cashless. Se ricarichi dalla presa domestica, la fatturazione la ricevi direttamente in bolletta. Se hai una Wallbox (la presa speciale per la ricarica dal garage, che si fissa a una parete) idem, scegliendo tra 3 tipologie di tariffe con benefici crescenti.

Sappi che per la Wallbox, il sopralluogo e l’installazione sono pratici ed economici grazie al pacchetto tutto incluso che si occupa di ogni cosa. Dal sito Volkswagen puoi verificare se il tuo palazzo è già compatibile con i requisiti necessari.

Se per ricaricare sfrutti le colonnine pubbliche delle aziende o delle grosse catene commerciali, spesso puoi rifornirti in maniera completamente gratuita. Un vantaggio reciproco: per il datore di lavoro che facilita la vita al dipendente e per il negoziante che attira il cliente. Ci guadagnano tutti.

Se invece utilizzi le normali colonnine a pagamento, il funzionamento è il seguente. Per prima cosa devi scegliere un fornitore o provider, esattamente come succede ad esempio con i telefoni cellulari. Ce ne sono diversi per le varie esigenze di alimentazione, ciascuno con le proprie tariffe.

Quando arrivi alla colonnina, ti identifichi e ricarichi l’auto; l’addebito avverrà quando hai finito. La spesa viene calcolata soprattuto facendo riferimento al tempo di occupazione della colonnina per la ricarica auto elettrica. Segnaliamo che sta prendendo piede anche il sistema Plug & Charge, una modalità ancora più diretta di addebito che riconosce immediatamente la tua auto.

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Le aziende si concentrano su come massimizzare i ricavi da eventi virtuali

Quando la pandemia ha colpito quasi un anno fa, le aziende sono state colte di sorpresa. Pochissimi erano pronti con un’alternativa virtuale ai loro eventi di persona.

Quello che è successo dopo è stata una questione di sopravvivenza, sperimentazione e soprattutto reazione, con la speranza che l’estate spazzasse via il virus e potessimo tornare agli eventi di persona.  Ecco allora una lista di fattori che dovresti considerare secondo un’importante agenzia di organizzazione eventi a Roma.:

Focalizzarsi su quattro aree

Eventi gratuiti

L’idea che le aziende possano continuare a lanciare eventi virtuali gratuiti non è realistica. Pochi eventi virtuali sono riusciti a catturare un pubblico sufficiente da correre solo con la sponsorizzazione. La realtà dei prossimi mesi è che più eventi dovranno introdurre pagamenti per sopravvivere.

Pochissimi capi approveranno programmi di eventi con modelli di business poco chiari. Con la tangibilità della sponsorizzazione ancora incerta, è in arrivo un enorme cambiamento. Questa dinamica avrà un profondo impatto sul mercato della tecnologia degli eventi virtuali.

L’attuale offerta di piattaforme per eventi virtuali è ancora focalizzata sull’ottimizzazione dell’esperienza, requisito molto valido, ma la cronica mancanza di opportunità di monetizzazione all’interno delle piattaforme potrebbe spostare la domanda molto rapidamente.

Le piattaforme tecnologiche che aiutano i planner a monetizzare vinceranno nel 2021.

Chiusura di affari

Se l’attività di affari non viene chiusa, l’impatto sul settore sarà notevole. Molti conglomerati e aziende di pianificazione di eventi si stanno (o dovrebbero) chiedersi come trasferire queste opportunità online.

Si tratta di una questione complessa che richiede sia un forte elemento di progettazione delle riunioni sia più strumenti tecnologici. L’attuale focus di pianificatori e piattaforme è sui contenuti. Sebbene i contenuti rimarranno re, la chiusura dell’attività è l’unica ragione per cui molti partecipano a eventi aziendali.

I pianificatori che comprendono il ruolo vitale che gli eventi aziendali hanno per chiudere l’attività potranno prosperare nel 2021. Lo stesso vale per quelle piattaforme che consentiranno la chiusura di transazioni commerciali su strumenti di rete sterili.

Presenza asincrona

Ci sono solo così tanti eventi virtuali a cui una persona può partecipare. Quelle persone abbastanza fortunate da avere ancora un lavoro sono sopraffatte da un’esigenza sempre attiva e da continui incontri virtuali.

Siamo oltre la fatica dello zoom. Anche avere la capacità mentale di sedersi a un evento virtuale di tre giorni sembra essere una fatica per la maggior parte di noi.

Le aziende devono affrontare la sfida di registrare i partecipanti e allo stesso tempo dare loro la libertà di sperimentare i contenuti come e quando vogliono. Questo è il motivo per cui piattaforme come Clubhouse stanno decollando.

La possibilità di inserire casualmente conversazioni su argomenti importanti in formato solo audio è estremamente allettante per coloro che sono sopraffatti dall’ambiente di lavoro da casa.

Le piattaforme dovrebbero offrire più e migliori opzioni per la partecipazione asincrona e modi più efficaci per monetizzare.

Costruire una community

Se ti occupi di tecnologia per eventi da un po ‘, potresti avere familiarità con le piattaforme che si pubblicizzano come “comunità di un anno”. L’idea che i partecipanti si sarebbero impegnati nelle piattaforme online dopo la fine dell’evento non si è mai concretizzata. I partecipanti hanno sempre preferito attenersi ai social network esistenti per connettersi con i partecipanti.

Ora c’è una chiara opportunità per le piattaforme di eventi virtuali di diventare effettivamente destinazioni di coinvolgimento per tutto l’anno. Se un’azienda pianifica i suoi eventi per l’anno su una piattaforma, ha senso iniziare a pensare a come far uscire i partecipanti su quella piattaforma per l’anno e RSVP agli eventi non appena vengono pubblicati.

Questa diventa una chiara sottoscrizione o un’opportunità di marketing.

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Come diventare motion graphic designer

Il graphic designer è una figura che nel tempo è evoluta parecchio e a cui sono state richieste sempre più competenze. Difatti oggi è conosciuto come un professionista multitasking dalle competenze orizzontali che spaziano dalla televisione al web. Difatti affianco alla qualifica di designer figurano desinenze come web, ux, graphic e via discorrendo. Se il graphic designer si occupa di creare un messaggio attraverso elementi visivi da proporre principalmente sul web, il motion graphic designer anima questo messaggio e lo fa muovere sfruttando le tecniche e i software di progettazione.

Quindi quando ti affidi ad un’agenzia specializzata in motion graphics a Milano o in qualunque altra città, questa preparerà per te contenuti grafici animati da utilizzare sul web o su qualunque altro canale. Ma qual è il percorso per diventare un esperto di grafica animata? Quali sono gli studi e i percorsi di formazione da seguire per qualificarsi nell’ambito della motion graphic?

Il grande mondo della grafica animata

Nonostante la grafica animata sia considerata relativamente recente, devi sapere che questa nasce molti anni fa. Negli anni questa si è evoluta e si è confrontata con i software di editing e di disegno che hanno caratterizzato la professione del graphic designer come quella di un professionista altamente specializzato e molto richiesto da aziende e case di produzione cinematografica.

Questo perché la grafica animata unisce le competenze di grafica a quelle dell’editing video e abbraccia le tecniche del 3D, degli effetti speciali e della comunicazione visiva. Un professionista di motion graphic, quindi, deve conoscere non solo l’utilizzo dei software ma anche le basi della grafica, della comunicazione e del funzionamento dei linguaggi di programmazione web. Solitamente questo professionista non lavora da solo ma fa parte di uno staff in cui figurano altri professionisti specializzati e che portano alla realizzazione compiuta di un preciso progetto.

La formazione universitaria

Per questo per diventare motion graphic designer occorre prima capire quale sarà l’ambito in cui intenderai applicare le tue competenze. Per esempio potresti voler lavorare nel ramo pubblicitario e, quindi, dover studiare la user experience, il marketing digitale e tutto il mondo della comunicazione di brand e marchi. Al contrario se vorrai entrare nel mondo delle produzioni cinematografiche dovrai acquisire competenze di produzione video e di fotografia. I

n ogni caso il percorso di studi dovrà prendere in considerazione la laurea ma anche e soprattutto la formazione specialistica. Con ciò intendiamo dire che studiare le basi del cinema e della comunicazione ti darà poi gli indizi per scegliere in quale ramo qualificarti e quali corsi professionali frequentare.

Il post-laurea

Non sottovalutare la formazione post-università perché questa oltre ad essere molto utile per definire le tue professionalità sarà fondamentale per iniziare la famosa “gavetta”. Difatti avrai l’occasione di conoscere professionisti, docenti, esperti e novelli come te e di iniziare a creare la tua rete di conoscenze. Questa ti sarà utile per quando sarai pronto a muovere i primi passi nel mondo del lavoro e a proporti alle aziende magari tramite referenze o attraverso la promozione di piccoli progetti personali. Il motion graphic designer è una figura professionale molto richiesta per cui, superata la barriera d’accesso iniziale troverai davanti a te un percorso non facile ma sicuramente ricco di soddisfazioni.

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Sviluppare web server side, l’evoluzione di una professione

Prendersi cura dei software può essere molto complicato. Devono essere accuditi come dei figli, a poco a poco crescono e si evolvono, imparando a fare cose nuove. Proprio come un bambino.

Oltre all’ottimizzazione costante il codice di un software deve essere anche ripulito. Cosa significa questo?
Devono essere individuate le falle e gli errori che possono rallentare le applicazioni e soprattutto che possono rallentare lo sviluppo, dovendosi dedicare al bug fixing, anche se con Visual Studio e ASP.NET Core, è tutto molto più semplice rispetto ad altri ambienti.

Ormai gli utenti sono abituati alla velocità e vogliono godere di performance sempre eccellenti in qualsiasi momento, anche in software che usano a lavoro o in ufficio, senza nessuna distinzione rispetto alle big company.

Del resto, l’utente cosa ne sa di come funziona internamente un’applicazione?

Per questa ragione, i programmatori ed i team di sviluppo possono tenere sotto controllo alcuni fattori, aggiornandoli e migliorandoli costantemente. Questo fa capire anche a chi vuole sviluppare un’applicazione o un software di dover fare affidamento sempre su esperti del settore. Ciò viene confermato anche dall’esperto italiano di sviluppo con .NET e C# Matteo Migliore, che è possibile contattare direttamente dal loro sito sviluppatoremigliore.com. Matteo, che ha un’esperienza di 23 anni di conduzione di software house alle spalle, afferma che senza una visione chiara del futuro e degli obiettivi precisi che spingono ad aggiornare un programma, un team di sviluppo software non potrà mai ottenere successo.

Come si è potuto intuire quindi, ci sono alcuni punti cardine che bisogna rispettare quando si parla di sviluppo software ed applicazioni. Ma quali sono questi passaggi fondamentali? Ecco tutto ciò che occorre sapere al riguardo.

Cosa dire delle applicazioni web?

Prima di analizzare i fattori fondamentali che stanno dietro alla pianificazione ed allo sviluppo di software, bisogna aprire una piccola parentesi in merito alle applicazioni web. In effetti, negli ultimi tempi sempre più sviluppatori si stanno specializzando nella creazione e nell’ottimizzazione di queste applicazioni. Questo perché gli utenti preferiscono sempre di più navigare su internet utilizzando i propri dispositivi mobile in modo pratico e veloce.

Quando si ottimizzano applicazioni, bisogna considerare le interazioni di programmazione server-side e pagine web, così da offrire agli utenti un ventaglio di opzioni molto ampio. Ponendo sotto controllo questo particolare, allora si potranno comprendere le aree da migliorare per sviluppare la propria applicazione nel migliore dei modi, alternando funzioni complesse e processi semplificati.

Tre punti cardine dello sviluppo software con ASP.NET: quali sono?

A questo punto, occorre analizzare quelli che sono i tre punti cardine dello sviluppo software side. In questo modo, si potranno comprendere i passaggi fondamentali che uno sviluppatore oppure un team esperto non deve sottovalutare quando si impegna per sviluppare ed ottimizzare un software.

1) Sviluppare con ASP.NET Core pensando al futuro. Il mondo digitale è in continua evoluzione e le cose possono cambiare in tempi rapidi. Per questa ragione, il codice di un software o di un’applicazione dovrebbe essere creato in modo che sia facilmente evolvibile.

Si possono utilizzare quelli che sono strumenti che ricevono aggiornamenti in modo continuo. Inoltre, il linguaggio del software deve essere compatibile con la maggior parte dei sistemi. Così facendo anche la sua longevità sarà garantita e gli utenti potranno servirsi delle funzioni offerte per lungo tempo senza incontrare complicazioni.

2) Bilanciare in modo appropriato il budget a disposizione. Quando si sviluppa un’applicazione oppure un programma non si dispone di un budget illimitato. Anzi, a volte occorre lavorare in ristrettezze economiche. Una gestione intelligente del budget comunque, permetterà di concentrarsi a 360 gradi sullo sviluppo dell’app. Operando con questo aspetto in mente, si potrà ottenere un risultato finale che sia equilibrato e che svolga nel migliore dei modi lo scopo per il quale è stato pensato.

3) Attenzione costante alla velocità. Come citato in precedenza, un programma dovrebbe essere veloce e non dovrebbe creare complicazioni all’utente. Il team di sviluppo dovrebbe quindi concentrarsi su questo aspetto, assicurandosi che ogni processo sia rapido nella sua esecuzione. Un programma che sia versatile e ricco di opzioni può fare gola ad alcuni, ma se i tempi di attesa per svolgere un’operazione sono troppo lunghi gli utenti potrebbero stancarsi. Dunque, occhio alla velocità!

In ultima analisi, il futuro appartiene ancora alle applicazioni ed ai software, specialmente se questi ultimi sono sviluppati in modo ottimale. Chi avrà una visione delle cose aperta, rispetterà i punti cardine indicati e saprà compiere un buon lavoro riuscirà ad ottenere successo e soddisfare la sua clientela.

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Come scegliere il miglior aspirapolvere ciclonico

Un aspiratore ciclonico è un elettrodomestico a cui è impossibile rinunciare all’interno degli ambienti domestici. Per questo motivo è importante fare un ottimo acquisto e scegliere il prodotto più adatto alle proprie esigenze in grado di garantire efficacia e durabilità. Ecco alcuni consigli utili per scegliere il migliore aspiratore ciclonico.

Al giorno d’oggi sul mercato sono disponibili tantissimi modelli di aspiratori ciclonici che possono differenziarsi in base alle varie caratteristiche come dimensioni, funzionalità e potenza. Spesso infatti i meno esperti potrebbero commettere l’errore di acquistare un aspiratore ciclonico poco adatto alla propria casa o alle varie necessità, soprattutto per chi possiede animali domestici. Tra le proposte in rete, il dyson v10 absolute miglior prezzo è senza dubbio una delle proposte con il miglior rapporto qualità/prezzo.

Il migliore aspiratore ciclonico deve dunque risultare un dispositivo utile e allo stesso tempo duraturo, in grado di assicurare una pulizia ottimale all’interno di ogni ambiente domestico. I vari modelli differenti tra loro presenti in commercio possono causare un po’ di confusione ma grazie ad alcune importanti informazioni sarà possibile fare una scelta azzeccata.

Tra le varie tipologie ad esempio si trovano quelle verticali oppure gli aspiratori ciclonici con o privi di sacco e in altri casi possono essere anche dotati di filtri appositi per gli animali. Vi sono poi quelli che si alimentano mediante la corrente elettrica oppure dotati di batteria.

Come scegliere il modello migliore in grado di soddisfare ogni necessità ed evitare di pentirsene?

Miglior aspiratore ciclonico: funzionalità e caratteristiche

La prima cosa da fare per acquistare il migliore aspiratore ciclonico è quella di capire le funzionalità di questo strumento indispensabile.

Un aspiratore ciclonico è un elettrodomestico ideato appositamente per rimuovere la polvere, i peli degli animali, i residui di cibo e la sporcizia che tende a crearsi sul pavimento o sulle varie superfici domestiche.

Ogni aspiratore ciclonico può avere dimensioni differenti, alcuni infatti possono anche raggiungere gli angoli più difficili grazie proprio alla loro forma compatta e maneggevole.

La caratteristica principale di un aspiratore ciclonico è quella di essere privo di sacco per la polvere, al suo posto infatti si trova un contenitore apposito che può essere estratto e svuotato in poche e semplici mosse.

Un ulteriore fattore da non sottovalutare per chiunque desideri approcciarsi all’acquisto di un buon aspiratore ciclonico soprattutto se possiede animali in casa è la presenza del filtro HEPA, grazie al quale è possibile espellere l’aria filtrata contenente residui di polvere.

Aspiratore ciclonico: multi ciclonico o mono ciclonico?

La scelta del migliore aspiratore ciclonico prevede di prestare attenzione tra le varie categorie: esistono infatti modelli caratterizzati da un’unica ventola oppure dotati di più ventole.

In particolare è possibile contraddistinguerli grazie alle seguenti funzioni:

Aspiratore mono ciclonico: si tratta di modelli caratterizzati da un’unica ventola di aspirazione, sono inoltre più leggeri e dunque pratici da utilizzare, tuttavia la loro potenza è inferiore rispetto le tipologie dotate di più ventole. Questo dispositivo assicura un’aspirazione fino al 75% della polvere.

Aspirapolvere multi ciclonico: questo modello di aspiratore ciclonico è dotato di un numero maggiore di ventole di aspirazione. Inoltre assicura una potenza elevata, riuscendo ad aspirare lo sporco rapidamente e incrementando fino al 95% la percentuale di aspirazione della polvere.

Aspiratore ciclonico: utilizzo e manutenzione

L’aspiratore ciclonico necessita di poca manutenzione e non prevede operazioni complesse. Basterà davvero poco infatti per mantenere sempre in ordine questo dispositivo e renderlo pronto all’uso in qualsiasi evenienza.

Dunque al termine di ogni utilizzo è bene semplicemente seguire delle buone abitudini per garantire un’ottima durabilità del prodotto, ad esempio scollegandolo sempre dalla presa di corrente al fine di estrarre e svuotare il contenitore dove viene trattenuta la polvere.

Una volta effettuati questi procedimenti di pulizia basterà inserire nuovamente il contenitore al suo posto.

Effettuare frequentemente la pulizia del contenitore dove viene aspirata la polvere assicura una funzionalità ottimale dell’aspiratore. Sottovalutare questo procedimento e rimandarlo sempre potrebbe a lungo andare compromettere la potenza del dispositivo e portarlo al surriscaldamento.

Aspiratori ciclonici: opinioni e pareri dei consumatori

Tantissime persone che hanno acquistato un aspiratore ciclonico si sono dette più che soddisfatte dalla funzionalità di questo prodotto, grazie alla possibilità di poter aspirare facilmente anche grandi residui di polvere e di sporcizia.

Si tratta dunque di un elettrodomestico pratico e veloce che permette di agevolare le pulizie domestiche rivelandosi un perfetto alleato per mantenere la casa sempre in ordine e pulita.

Il prezzo degli aspiratori ciclonici è maggiore rispetto ad altre tipologie di aspirapolvere, tuttavia ne vale davvero la pena per via della loro spiccata efficacia. Ogni acquirente che deciderà di acquistare un buon aspiratore ciclonico sarà sicuramente fiero della scelta e difficilmente riuscirà a separarsi da questo dispositivo utile e funzionale.

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Perché il tuo sito web non “decolla”? Ecco cinque possibili ragioni

Hai un sito web carino e ben fatto ma nessuno viene a visitarlo? Sei sempre posizionato tra le ultime pagine dei motori di ricerca pur vendendo ottimi prodotti? Hai molti clienti ma nessuno ti lascia delle recensioni o fai fatica a trovarne di nuovi tramite il sito web? Sicuramente c’è qualcosa che non va e in questa breve guida vorremmo aiutarti a capire di cosa si tratta. Il primo passo da fare, quindi, è contattare una buona agenzia web marketing Milano e ascoltare il parere degli esperti. Sicuramente ti informeranno sulle criticità del tuo sito e ti proporranno  un piano di azioni da intraprendere proporzionale al tuo volume d’affari e alle tue ambizioni. Ecco quindi cosa potrebbe essere andato storto.

Il tuo sito è responsive?

La maggior parte delle persone, oggi, naviga tramite il proprio smartphone per cui è impensabile avere un bel sito web ma non averlo ottimizzato per la navigazione da smartphone. Si tratta di un difetto enorme da risolvere al più presto perché gli utenti sono esigenti e se faticano a navigare sul tuo sito non ottimizzato correranno a cercarne un altro simile al tuo.

Cosa comunica la tua homepage?

Un altro grosso problema dei siti web poco efficaci riguarda la mancanza di chiarezza di due aspetti fondamentali: di cosa si occupa e come si naviga il sito. Se un nuovo utente atterra sul tuo sito sei sicuro che questo possa capire all’istante chi sei e in cosa puoi essergli utile? Inoltre se questo stesso utente cerca i tuoi recapiti sei sicuro che questi siano facili da reperire? Se la risposta ad entrambe le domande è negative devi rivedere la user experience design, ovvero l’insieme di tecniche e accorgimenti che rendono il sito chiaro, fluido e facile da navigare.

Stai investendo in analisi e monitoraggio?

Il lavoro che richiede un sito web non si esaurisce con la messa online. Dovrai arricchirlo e curarlo quotidianamente, inserendo articoli, novità e post del blog. Dovrai prenderti cura degli aggiornamenti e del posizionamento per cui se lo abbandoni questo pian piano inizia a morire come una piantina. Quindi studia e formati sul monitoraggio dei dati delle visite sul sito, del posizionamento e impara a usare gli strumenti di analisi perché sono fondamentali.

A che punto è la SEO?

Un’altra nota dolente dei siti web inefficaci è la SEO. Per chi non lo sapesse si tratta dell’insieme di attività sul sito e all’esterno del sito che lo rendono “interessante” ai motori di ricerca e agli utenti. Quindi richiede interventi per migliorare la velocità di caricamento e la fluidità di navigazione ma anche degli investimenti in posizionamento per parole chiave, ovvero per quelle parole che vengono digitate dagli utenti quando cercano un’attività simile alla tua. Se non investi sulla SEO è difficile che il tuo sito possa posizionarsi primo su Google senza alcuno sforzo.

Sei aggiornato?

Infine considera che essere aggiornato è sempre un punto a favore perché ti consente di arrivare prima dei competitor e di mettere al servizio della rete un sito “sempre sul pezzo”. Per esempio se vendi prodotti per l’accudimento dei bambini dovresti essere già fornito e informato sui seggiolini antiabbandono entrati in vigore un anno fa. Se non lo hai ancora fatto, ecco spiegato il perché nessuno naviga o compra sul tuo sito.

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I principali ambiti della tecnologia laser e tutte le sue applicazioni

Il boom applicativo della tecnologia laser ha preso il via intorno agli anni Settanta del secolo scorso, anche se le basi teoriche per la sua realizzazione devono essere ricondotte a studi compiuti da Albert Einstein più di un secolo fa. Nel corso degli ultimi decenni, i campi di applicazione del laser si sono moltiplicati, basti pensare, tra gli altri, ai sistemi di comunicazione, alla marcatura laser vetro, ai puntatori, alle stampanti, ai lettori, ai visori… e la lista sarebbe ancora più lunga.

Altrettanto ampio è l’elenco di ambiti nei quali il laser trova applicazione: dalla stampante che abbiamo sulla scrivania dell’ufficio sino al settore militare.

Il laser nel settore industriale

Sicuramente il comparto industriale è il settore in cui il laser ha garantito il maggior numero di benefici, anche grazie e soprattutto alla sua duttilità. Uno dei vantaggi più rilevanti di questa tecnologia ha a che fare con la possibilità di intervenire con la massima affidabilità e sulla base di standard di precisione decisamente elevati su materiali di ogni genere, dalla ceramica alla pelle, passando per il vetro. La marcatura laser non è che uno tra i tanti esempi che si possono citare, ma non ci si deve dimenticare del taglio, dell’incisione e di numerose altre operazioni.

Dove si usa oggi il laser

Se il settore industriale è stato in un certo senso rivoluzionato dalla marcatura laser, anche la nostra vita quotidiana ha risentito in positivo dell’introduzione e della diffusione di tale tecnologia. In ambito informatico, per esempio, si sfrutta il laser nei lettori ottici come il BluRay, i DVD e i CD, ma anche per i lettori di codici a barre e per i processi di stampa ad alta velocità. Nel settore della medicina, le operazioni chirurgiche sono sempre più precise e sempre meno invasive proprio grazie ai bisturi laser di ultima generazione, mentre il comparto della comunicazione su grandi distanze non sarebbe come è adesso senza la fibra ottica. Insomma, senza andare a pescare nei contesti industriali, dove la marcatura laser del metallo viene utilizzata per tracciare i prodotti, anche per le abitudini quotidiane ci serviamo dei benefici di questa innovazione: basti menzionare l’epilazione laser e la laserterapia, ormai dei baluardi per la cura del corpo.

Appare dunque evidente che il laser, nelle sue forme più diverse, è entrato a far parte della nostra vita di tutti i giorni, anche se forse non ce ne siamo davvero accorti.

Il laser nel mondo della comunicazione

Le applicazioni hi tech del laser sono pressoché infinite, considerando che le sue caratteristiche fisiche possono essere sfruttate in molti casi allo scopo di incrementare le performance di varie tecnologie già diffuse o di dispositivi utilizzati nella vita quotidiana. Il laser viene sfruttato, per esempio, per lo sviluppo e la creazione di computer ottici, in grado di migliorare le performance, di occupare meno spazio e di offrire un livello di efficienza energetica superiore.

Il laser nell’industria: il trattamento dei metalli

In riferimento all’applicazione del laser a livello industriale, la principale attività nel settore va individuata nel trattamento dei metalli, che può essere declinato in forme differenti. Per esempio attraverso la saldatura, che in campo elettronico può riguardare le batterie al litio o le guarnizioni circonferenziali dei pacemaker; ma anche attraverso l’indurimento superficiale su varie leghe, dal titanio alla ghisa, passando per l’acciaio, il magnesio e l’alluminio. I laser, inoltre, trovano applicazione in campi che richiedono un livello di evoluzione tecnologica molto avanzato: il caso tipico è quello dell’industria aerospaziale.

Quando c’è bisogno del laser

Il laser è una soluzione ideale anche per applicazioni tradizionali: della marcatura laser vetro si è già detto, ma non si può fare a meno di menzionare anche l’incisione e lo stampaggio, soprattutto quando si ha a che fare con prodotti molto fragili o di dimensioni ridotte. Uno dei benefici più importanti riguarda la possibilità di usufruire di un controllo automatico attraverso un calcolatore: è per questo che tutta l’operazione non solo viene accelerata, ma risulta anche più flessibile e vanta un livello più elevato di accuratezza. Una citazione è doverosa, poi, per l’incisione di wafer di silicio e per il trimming automatico, tramite vaporizzazione, di reti ibride di condensatori e resistori.

Perché scegliere il laser in ambito industriale

Il raggio laser non prevede contatto, in quanto opera a distanza, e ciò permette di diminuire il pericolo di contaminazioni; in più è possibile automatizzare il processo per mezzo dei sistemi a controllo numerico. Il laser può inoltre integrare nel sistema produttivo altri processi tecnologici capaci di garantire risultati apprezzabili, quali i raggi di elettroni, gli archi plasmatici, le scariche elettriche e i getti gassosi. Le ceramiche, le plastiche e i metalli sono solo alcune tipologie di materiale sulle quali il laser può essere applicato, insieme con i cristalli, i tessuti e il legno.

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Plug in: il futuro è verde, ma forse non è quello che ci aspettavamo

Beato compromesso, una parola alla quale spesso associamo un significato negativo, ma che invece in ambito tecnologico vuol dire spesso ottenere il meglio di due mondi, per offrire al mondo una soluzione ideale – fermi restando i limiti tecnologici attuali.

È questo il modo in cui ci sentiamo di riassumere quello che è avvenuto sul mercato automobilistico con le auto plug in, l’ultima iterazione green e quella che, in diverse parti del mondo (Italia compresa), sta prendendo maggiormente piede.

Non sappiamo se questa sarà la tecnologia dominante per il futuro. Non possiamo sapere se non perderà la corsa con l’elettrico puro. Quello che possiamo sapere, al momento, è che le ibride plug in viaggiano a tutta forza, anche e soprattutto perché non rappresentano il sacrificio che invece l’auto elettrica pura richiama.

Oggi ci occuperemo di individuare quali sono i punti di forza di questa scelta, una scelta oggi sempre più comune e che almeno per adesso sembra essere di maggiore interesse per gli automobilisti.

No all’ossessione della colonnina di ricarica, che rimane però una possibilità

Scegliere è meglio che essere obbligati. Se con le auto elettriche di oggi dobbiamo necessariamente o provvedere con una ricarica casalinga, o vivere in un luogo già coperto da colonnine, cosa che non è sempre vera almeno in Italia, con le ibride plugin possiamo vivere l’ebrezza della libertà.

Perché da un lato possiamo caricare le batterie interne dell’auto anche a casa, con una comunissima presa, dall’altro possiamo decidere, nel caso in cui questo non fosse possibile, di viaggiare comodamente come faremmo con un’auto di vecchia generazione, ovvero con un motore termico classico.

Questa libertà sembra essere molto apprezzato anche in Italia, paese che comunque non è poi così indietro rispetto agli altri per densità di colonnine.

Si risparmia comunque

Il recupero dell’energia e la possibilità comunque di viaggiare per decine di chilometri con una singola carica rendono questo tipo di soluzione comunque ideale anche sotto il profilo economico. Intendiamo dire che non è assolutamente vero che il risparmio, con le ibride plug in, sparisce.

Anzi, si recuperano in tempi relativamente brevi i costi – ancora mediamente alti rispetto alle auto classiche – di acquisto.

Costi che però, come avremo modo di vedere tra poco – sono spesso inferiori rispetto a quelli dovuti per le auto esclusivamente elettriche.

I prezzi di listino scendono – e la ibrida plug in diventa una possibilità per tutti

La storia ci insegna che una tecnologia può cambiare il mondo soltanto quando diventa accessibile per tutti. Forse non siamo ancora lì, ma ci stiamo lentamente arrivando.

I prezzi delle ibride plug in sono sicuramente inferiori mediamente ai prezzi della tecnologia precedente e tutto lascia pensare che con l’aumentare della competizione tra i diversi marchi, questi scenderanno ulteriormente.

Le grandi città italiane vedono già una presenza importante di ibride plug in, per un quadro che non potrà che essere in netto miglioramento anche per il futuro.

Se dovessimo puntare i proverbiali 2 cent sulle prossime evoluzioni del mondo auto, saremmo relativamente certi di farlo sull’ibrido plug in. Una tecnologia sicuramente con ancora ampi spazi di miglioramento, ma che giorno dopo giorno, modello dopo modello, sta dimostrando di essere un’alternativa credibile alle alternative per la mobilità sostenibile.

Per un problema che si fa sempre più stringente per tutto il pianeta.

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