Come scegliere il rum migliore: ecco alcuni suggerimenti

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Nel caso in cui non abbiate ancora mai assaggiato il rum, il consiglio migliore da seguire è quello di colmare il prima possibile tale lacuna. In realtà, però si tratta di un alcolico che fa parte della nostra quotidianità molto di più di quello che potremmo mai immaginare.

Prima di tutto, per via del fatto che il rum viene ampiamente usato in un gran numero di cocktail: basti pensare al mojito piuttosto che al daiquiri, senza dimenticare anche il suo diffuso impiego in ambito culinario. Giusto per fare qualche esempio, il rum viene utilizzato nella realizzazione dei tipici dolcetti piemontesi al cioccolato, ovvero i cuneesi, ma anche per preparare i babà piuttosto che per la torta Saint Honorè. Il rum è in grado di garantire quel tocco in più a livello di aromaticità, anche a delle preparazioni tipicamente salate: basti pensare alle zucchine in saor oppure al patè di fegatini di pollo e porri.

Con l’avvento del web e il moltiplicarsi delle piattaforme che consentono di comprare qualsiasi tipo di prodotto online, è bene mettere in evidenza come il rum don papa online qui è una delle soluzioni certamente più interessanti e gustose quando si parla di rum di qualità. Sono tante le versioni tra cui si può scegliere, ma più in generale internet permette davvero di scoprire e farsi consegnare direttamente a casa delle bevande che difficilmente si possono trovare nei comuni supermercati.

Quali sono le principali differenze tra i vari tipi di rum

Per scegliere il rum più adatto alle proprie esigenze, dobbiamo mettere in evidenza come il primo passo sia quello di analizzare a fondo la produzione. Al giorno d’oggi, infatti, non si va a produrre liquore solo ed esclusivamente dalla melassa.

In modo particolare, nella zona dei Caraibi francesi, c’è una versione del tutto particolare di rum, che viene ricava provvedendo alla fermentazione del succo che si ottiene dalla frantumazione della canna da zucchero. Una variante davvero speciale, che è stata ribattezzata rum agricolo e che si può rinvenire, nella maggior parte dei casi, in tutti quei rum dotati di una struttura più complessa.

Secondo il pensiero di alcuni esperti, il rum agricolo è proprio la categoria di maggiore qualità, ma non in tutti i casi tale affermazione corrisponde al vero. Infatti, per poter valutare un rum, non serve fare riferimento solamente alla materia prima che deve essere di qualità, ma esistono altri fattori che possono orientare la decisione, come ad esempio la distillazione e la fermentazione, senza dimenticare ovviamente pure il sistema usato e la durata di questi due processi legati al ciclo di produzione, che vanno a condizionare in maniera evidente il sapore finale della bevanda, garantendo un sapore più o meno intenso o aromatico.

L’invecchiamento

Ecco un altro fattore di cui bisogna necessariamente tener conto in fase di scelta. Stiamo parlando dell’invecchiamento, inteso sia come tipologia che come tempistica, che sono due aspetti molto importanti da considerare per effettuare una valutazione complessiva e specifica del rum.

Ci sono alcune indicazioni che si possono frequentemente rinvenire anche sulle etichette. Si tratta del rum millesimato, ovvero una bevanda alcolica che viene ricavata mediante un mix tra prodotti che hanno la medesima annata di invecchiamento. Poi c’è il blended, che è un alcolico che viene realizzato andando a fare un mix tra distillati che hanno differenti anni di invecchiamento. Infine, troviamo il metodo Soleras, ovvero un sistema di maturazione particolarmente complesso, che viene adottato per un gran numero di bevande alcoliche, come ad esempio accade con lo sherry piuttosto che con il marsala. In quest’ultima soluzione, ecco che il rum viene affinato direttamente in file di botti, che vengono collocate seguendo una disposizione a piramide e, in modo costante, vengono travasate e rabboccate solo parzialmente.