Perché sarà importante la transizione ecologica per le organizzazioni?

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Sono 5 i punti chiave della transizione ecologica utili per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 fissati dalla Commissione UE al 2030. Si tratta di rinnovabili, agroecologia ed economia circolare, mobilità a zero emissioni, tutela della biodiversità e stop alle trivelle. Perché sarà importante la transizione ecologica per le organizzazioni?

Ce ne parla sistemieconsulenze.it, realtà che si occupa di fornire consulenza e formazione alle organizzazioni in merito ai sistemi di gestione ambientali, fondamenta della transizione ecologica che devono effettuare le aziende.

La prima risposta che viene in mente, semplice e diretta, è: la transizione ecologica è un processo necessario per tutti. La crisi climatica e ambientale non può più aspettare.

Se n’è parlato fino alla nausea: effetto serra, rifiuti, cambiamento climatico, impoverimento delle risorse naturali ed energetiche. Siamo al limite e l’unica cosa che serve ora è agire per salvaguardare l’ecosistema e la biodiversità.

Quest’anno, il tema della transizione ecologica (verde o energetica) per le aziende è centrale. E’ soprattutto su questo aspetto che si basa il Recovery Plan, piano straordinario messo in campo dall’UE per intervenire sulla crisi economica post-Covid.

Il budget complessivo previsto per i fondi piano d’investimento NextGenerationEU è pari a 672,5 miliardi di euro: per l’Italia, l’UE mette sul piatto circa 200 miliardi di euro. Per accedere a questo fondo, bisogna concretizzare la transizione green. Obiettivo: passare da un sistema produttivo intensivo ad un modello sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale.

Ecco perché sarà importante la transizione ecologica per le aziende

La transizione ecologica sarà importante per le organizzazioni non per semplici ideali ambientalisti. Il contrasto ai cambiamenti climatici porterà ad una nuova fase di progresso e di crescita economica con nuovi posti di lavoro attraverso l’innovazione industriale e la riconversione ambientale di qualsiasi ambito del sistema produttivo.

Tutto questo richiederà un investimento: parte dei fondi dovranno essere utilizzati nella formazione (soprattutto in STEM, science, technology, engineering, mathematics) per puntare alla riqualificazione professionale in tutti i settori della green economy.

Serviranno tanti soldi per la trasformazione digitale (aziende, PA, sanità, istruzione, processi aziendali) e per sviluppare le reti a banda larga, 5G e fibra ottica.

L’UE concederà i fondi a condizione che vengano destinati al raggiungimento della neutralità nelle emissioni di CO2 entro il 2050 ed allo sviluppo della Digital Economy.

In dettaglio, per transizione ecologica, l’Europa intende:

  • progressiva riduzione dell’impiego di combustibili fossili;
  • impiego di fonti rinnovabili (70%) e realizzazione di un’economia all’idrogeno per ridurre le emissioni di CO2;
  • incremento dell’efficienza energetica anche attraverso la riqualificazione edilizia;
  • mobilità elettrica nel trasporto pubblico e privato;
  • agricoltura sostenibile;
  • riciclo;
  • rimboschimento;
  • protezione delle biodiversità.

PNRR Next Generation Italia: intervento su 4 macro-aree

Il PNRR Nex Generation Italia punta a ridurre in modo significativo la domanda di energia, ad incrementare l’utilizzo di fonti rinnovabili.

Si interverrà su 4 macro-aree:

  • Agricoltura sostenibile ed economia circolare;
  • Energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile;
  • Riqualificazione edilizia, efficienza energetica;
  • Tutela del territorio e della risorsa idrica.

La transizione ecologica non è importante solo per le organizzazioni. Interessa tutti noi, deve partire anche e soprattutto dai consumatori. Ciò si traduce in lotta agli sprechi ed agli eccessi inutili e dannosi, gestione dei rifiuti (in particolare, della plastica), stile di vita sostenibile, gestione oculata dell’energia e dei mezzi di trasporto.

Valutazione degli impatti e dei consumi: le principali norme di certificazione ambientale

Per implementare l’economia circolare ed ottimizzare i processi produttivi, la transizione ecologica ambientale necessita di una valutazione degli impatti e dei consumi. L’obiettivo può essere raggiunto dalle aziende grazie a specifiche norme di certificazione ambientale.

Gli standard di certificazione ambientale fondamentali sono:

  • ISO 14001 Sistema di gestione ambientale per analizzare gli impatti aziendali;
  • Dichiarazione EMAS associata al Regolamento UE 2017/1505, in aggiunta ai requisiti indicati nello standard ISO 14001;
  • ISO 50001 Sistema di gestione energia per la valutazione dell’impatto energetico ed il costante miglioramento delle performance;
  • Impronta ambientale Water Foot Print (risorse idriche) e Carbon Foot Print (ciclo del carbonio) per abbattere l’impatto dell’effetto serra;
  • Ecolabel, il marchio di qualità ecologica per prodotti e servizi;
  • LCA-Life Cycle Assessment per la valutazione degli impatti di prodotti e servizi nell’intero ciclo di vita (dalla progettazione allo smaltimento dei rifiuti).