I benefici delle arti marziali: cosa c’è da sapere prima di iniziare

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arti marziali

Le arti marziali sono tra le arti più antiche al mondo.

Nonostante ci si aspetti che queste provengano esclusivamente dall’Estremo Oriente, in realtà esistono numerosissime discipline in tutto il mondo. Nate originariamente col fine di aumentare la possibilità di sopravvivere agli scontri corpo a corpo dei guerrieri del passato o per fini sportivi, col passare dei secoli queste si sono trasformate fino a dividersi in tre rami principali divisi in:

  • gli sport da combattimento: la competizione e il confronto fisico sono necessari, nonché lo scopo principale dell’allenamento. Rientrano nei cosiddetti sport da contatto e l’apprendimento di questi sport può aiutare in termini di autodifesa;
  • l’autodifesa: la competizione e il confronto fisico non sono necessari, né lo scopo principale dell’allenamento. Il fine ultimo è l’autodifesa;
  • le arti marziali: la competizione e il confronto fisico non sono necessariamente esclusi, ma non sono neanche lo scopo principale dell’allenamento. Sono accomunate dalla volontà di un miglioramento personale in termini di salute fisica, mentale e di autocontrollo. Non rientrano necessariamente negli sport da contatto né nel concetto di autodifesa.

Queste tre macro-categorie non si escludono necessariamente le une con le altre, come si può già intuire dallo schema. Eppure, permane una certa confusione sul tema, nonché una serie di pregiudizi negativi che è nostro dovere scardinare. Oggi parleremo quindi nello specifico delle arti marziali e dei benefici che queste possono avere sul corpo e la mente di chi le pratica.

Prima di procedere con l’articolo, se volete approfondire i temi della salute della persona potrete trovare molti articoli di questo genere sul sito di newsmag24.it.

I tanti benefici delle arti marziali

Uno dei principali benefici di chi pratica le arti marziali si registra dal punto di vista psicologico. Ancor prima del lato fisico, chi pratica arti marziali aumenta esponenzialmente la sicurezza in sé stesso grazie allo studio e l’acquisizione di date tecniche.

Queste ultime non sono soltanto tecniche di difesa e offesa, ma anche tecniche di respirazione e meditazione. L’autocontrollo raggiunto tramite questa pratica aiuta quindi a controllare sia la rabbia che la paura, aiutandoci al contempo a conoscere se stessi.

Per darvi un’idea pratica di ciò che stiamo parlando, nelle arti marziali giapponesi come il karate o il judo, esistono una serie di movimenti codificati rappresentanti delle tecniche di combattimento detti “Kata”. Queste forme sono utili ad evidenziare i principi fondanti di ogni tecnica e le opportunità di esecuzioni ottimali in termini di spazio, tempo e velocità, fino al raggiungimento della perfezione.

Ed è cercando la perfezione nella tecnica che il praticante cerca di raggiungere la perfezione in sé stesso.

Detto questo, l’attività fisica è sempre contemplata nelle arti marziali, soprattutto se sono previsti fase di contatto. Queste fasi di contrapposizione in realtà non sono altro che una forma “libera” di allenamento dove si mette in pratica ciò che si è imparato.

Questa forma di allenamento prende diversi nomi a seconda dell’arte marziale, ad esempio nel judo viene definito “Randori”, mentre nel karate è definito “Kumite”. Nelle altre arti marziali invece a volte è possibile sentire il termine “sparring”, di origine inglese e proveniente dalla terminologia della boxe inglese.

La nostra lista

Esistono veramente tante forme di arti marziali oggigiorno, così tante che potreste sentirvi spaesati nella vostra ricerca.

Qui di seguito quindi vi elencheremo alcune tra le principali arti marziali attualmente presenti in Italia:

  • Karate (Giappone): arte marziale originaria dell’Isola di Okinawa, oggi è tra le più praticate arti marziali al mondo. Si compone da decine di stili, i quali però prevedono tutti tecniche di percussione e proiezioni.
  • Judo (Giappone): arte marziale giapponese nata dalla mente di Jigoro Kano. Non prevede tecniche di percussione, ma prevede proiezioni.
  • Ju-Jutsu (Giappone): antica arte giapponese che si dice pronipote dei suddetti stili. Prevede sia percussione che proiezioni, ma non sempre ha fasi di sparring.
  • Jiu-Jitsu Brasiliano (Brasile): conosciuto principalmente con l’acronimo di BJJ, è uno sport discendente dal Ju-Jutsu e dal Judo. Prevede fasi lottatorie in piedi e a terra, ma senza percussioni. A causa dell’importanza centrale dello sparring e dell’assenza di forme, da molti è considerato ormai uno sport da combattimento puro.
  • Taekwondo (Corea del Sud): nata fra gli anni ’40 e ’50 in Corea, prevede percussioni con pugni e calci, con un focus principalmente su questi ultimi. Non prevede fasi lottatorie o proiezioni.