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Lanfranco Pescante e le nuove direttrici dell’hospitality business

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di Redazione

30/09/2025

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Il comparto dell’ospitalità in Italia sta attraversando una fase di rinnovamento profondo e a confermarlo ci sono i numeri che sono stati registrati nel 2024 con gli arrivi turistici che sono cresciuti del 12,8% e il prezzo medio delle camere ha segnato un incremento del 7,8%. Gli indicatori hanno confermato il ruolo centrale del turismo nell’economia nazionale, ma questi dati richiedono al tempo stesso una nuova capacità di interpretare il mercato e di progettare esperienze capaci di lasciare il segno.

Durata dei soggiorni e nuovi comportamenti dei turisti: il commento di Lanfranco Pescante

La permanenza media in Italia si attesta attorno alle 3,9-4 notti, un dato in lieve calo rispetto al 2023. Una riduzione che segnala l’affermarsi di viaggi più brevi, spesso legati a fine settimana lunghi o festività. Secondo Lanfranco Pescante, questo scenario impone agli operatori un cambio di prospettiva: «Non bisogna più ragionare soltanto in termini di soggiorni lunghi, ma di micro-esperienze capaci di generare emozioni immediate. L’impatto deve essere rapido, così da restare nella memoria del cliente e trasformarsi in passaparola». Parallelamente, il 65% dei check-in proviene da turisti stranieri, con Germania, Francia e Regno Unito a guidare la classifica, seguiti dagli Stati Uniti e da un flusso in crescita proveniente dall’Asia. Le città d’arte rimangono la calamita principale per il pubblico internazionale, mentre mete balneari e montane continuano a intercettare in prevalenza il mercato interno. Questa composizione richiede strategie di marketing calibrate: dalla comunicazione multilingue a servizi personalizzati che tengano conto di culture ed esigenze differenti.

Digitalizzazione, sostenibilità e autenticità

Le trasformazioni in corso seguono tre direttrici principali. La prima è la digitalizzazione: sistemi di pagamento online ormai adottati dalla maggior parte dei B&B, prenotazioni attraverso piattaforme integrate, automazione dei processi per ridurre errori e tempi. Non si tratta solo di tecnologia, ma di una diversa modalità di relazione tra struttura e cliente, più fluida ed efficiente. La seconda è la sostenibilità: materiali eco-compatibili, attenzione ai consumi energetici, valorizzazione delle comunità locali. Oggi le scelte green non sono più solo dichiarazioni d’intenti, ma elementi concreti che guidano le decisioni dei viaggiatori. Infine, c’è l’elemento dell’autenticità: degustazioni enogastronomiche, attività outdoor, percorsi culturali e artigianali arricchiscono il soggiorno e lo trasformano in un ricordo memorabile. Questa ricerca di unicità si lega anche alla crescita di boutique hotel e strutture di lusso che uniscono esclusività e identità territoriale. Come conferma Lanfranco Pescante: «Oggi chi viaggia non si accontenta più di una camera confortevole: vuole tornare a casa con un ricordo, un’emozione che lo leghi a quel territorio. L’autenticità passa attraverso esperienze enogastronomiche, attività all’aria aperta, percorsi culturali e artigianali che raccontano l’anima del luogo. È questo il motivo per cui stanno crescendo boutique hotel e strutture di lusso capaci di unire esclusività e radicamento identitario: non vendono soltanto ospitalità, ma un pezzo di storia locale vissuta in prima persona»

Come conquistare i clienti nell’hospitality business, i consigli di Pescante

Analizzando l’andamento del settore nel 2024, Lanfranco Pescante mette in evidenza un dato allarmante: il 90% delle nuove aperture non supera il primo anno di attività. Una percentuale che non dipende dalla mancanza di idee, ma dall’assenza di metodo. «L’hospitality - sottolinea - è una macchina complessa che richiede disciplina, organizzazione e una visione chiara. Non si può improvvisare».

Dal cliente allo staff: la lezione di impresa

Per Pescante, la chiave del successo non sta nel singolo servizio offerto, ma nella capacità di costruire un’esperienza completa. Il cliente, oggi, cerca molto più di un pasto o di una camera confortevole: vuole vivere un racconto che coinvolga tutti i sensi, dalle luci che definiscono l’atmosfera al ritmo del servizio, fino al design del menù. «Si conquista davvero solo quando ogni dettaglio diventa parte di una narrazione coerente», spiega. Tuttavia, il vero motore di un’impresa resta lo staff. Ogni ruolo contribuisce a dare forma all’identità del brand. Per questo Pescante investe non solo sulle competenze tecniche, ma anche su quelle trasversali: lingue, empatia, capacità di leggere i bisogni del cliente. «Non bisogna mai risparmiare sulle persone: il ritorno è certo e rappresenta la differenza sul lungo periodo».

Visione e resilienza

Un altro punto fermo della sua filosofia è la consapevolezza che i risultati non arrivano subito. I primi anni servono a costruire credibilità, a consolidare la reputazione e a comprendere a fondo il mercato. Solo, in seguito, si possono raccogliere i frutti. «Occorre avere una direzione chiara e restare fedeli all’identità del progetto - avverte - senza lasciarsi attrarre da mode effimere». L’Italia, con il patrimonio unico dei suoi territori e delle sue tradizioni, ha tutte le carte per mantenere un ruolo di leader nel turismo internazionale. Ma per crescere servono imprenditori capaci di unire innovazione e resilienza, senza mai snaturare la propria autenticità. «La fiducia - conclude Pescante - si costruisce giorno dopo giorno e può andare perduta in un attimo. Per questo un imprenditore deve esserci sempre, pronto a lavorare insieme al suo team, con lo stesso impegno di chi sta in prima linea».
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