Economia digitale: la rivalità tra Usa e Cina

Economia

È ormai da tempo evidente come un gran numero di gruppi statunitensi e cinesi, da una parte in particolare Apple, Amazon, Facebook, Google, dall’altra Tencent, Alibaba, Baidu, seguiti da tante altre imprese siano le protagoniste dell’attuale andamento economico e finanziario a livello imprenditoriale mondiale.

Amazon vs Tencent, una competizione implacabile

La Amazon ha cominciato la sua attività vendendo libri on-line, per poi (nel corso degli anni) sviluppare diverse nuove attività, dalla consegna a domicilio di generi di drogheria a quella dei pacchi, introducendo nel 2015 la consegna anche con i droni. Essa ha poi familiarizzato con il cloud computing, di cui oggi è leader mondiale.

E nel frattempo la cinese Tencent opera nell’ambito delle reti sociali, della messaggistica, dei portali web, dei giochi on-line, di cui è oggi il leader mondiale. Ma anche nel cloud computing, mentre sta investendo nell’auto elettrica e nella realtà virtuale.

E chissà se uno tra questi due colossi si affida a software di gestione contabilità come quelli che offre TeamSystem. Uno di essi è Reviso il software per gestire la contabilità, un programma che comete di riunirsi dati dei propri clienti per facilitare il processo contabile e di fatturazione che lo trovi qui https://www.teamsystem.com/store/

Il paragone con i conglomerati classici e la proprietà del capitale

Questo processo di grande cambiamento, all’apparenza senza una logica che non sia puramente finanziaria, sembra per il momento fruttare un po’ a tutti economicamente.

Il periodo dei grandi conglomerati è ormai passato, allora i risultati economici e finanziari non erano poi così esaltanti.

Ecco quindi che in generale, sia per il mondo cinese che per quello occidentale essi sono nati per volontà di uno o più fondatori, che all’inizio avevano in tutto o in gran parte il controllo del capitale.

Ma con il tempo la situazione è cambiata e oggi i gruppi di comando stanno cercando di estrarre cassa dalle loro società vendendo una parte delle azioni. Allo stesso tempo poi le imprese hanno spesso bisogno di risorse ulteriori per perseguire i loro piani di sviluppo. Così in varie società la percentuale di proprietà da parte del socio o dei soci principali prova a declinare sino a che si può anche raggiungere una perdita di controllo.

D’altro canto, invece, in altre imprese i gruppi di comando provano a mantenere la presa con vari meccanismi, quali l’uso di due classi divise di azioni con diritti di voto diversi.

All’apparenza dunque si dovrebbe essere di fronte ad una vera e propria lotta competitiva per il dominio del mondo tecnologico tra i gruppi cinesi e quelli statunitensi. Certo gli americani hanno diritto di anzianità perché hanno iniziato prima, ma ora la Cina sta provando a darsi da fare anch’essa sui vari mercati mondiali.

L’apparente recente severità di Trump verso il paese asiatico sul fronte economico potrebbe rischiare di aggiungere ancora del fuoco a questa lotta.

Questo porta a pensare che, almeno per un certo periodo, si possa vedere anche un momentaneo accordo complessivo tra le imprese tecnologiche cinesi ed Usa per la divisione dei mercati. Se son rose fioriranno.