La cartomanzia, così come tante altre forme di arte divinatoria, si basa su una vasta quantità di simboli, oggetti e strumenti che vengono utilizzati per generare l’interpretazione, da parte di un cartomante. Trattasi di strumenti che fanno parte della seduta di cartomanzia e che mettono in contatto il cartomante con la persona che decide di sottoporsi alla seduta stessa; tra questi simboli spiccano sicuramente i tarocchi. A dire il vero, i tarocchi fanno parte di una tradizione di gioco che affonda le sue radici nell’ambito della cultura e della storia italiana, risalendo addirittura alla civiltà più antiche, fino ad una grande sviluppo che è avvenuto in tutta Europa. Ma che cosa sono i tarocchi e come si utilizzano nell’ambito della cartomanzia? Di seguito, si tenta di effettuare un approfondimento in merito.
Indice
Che cosa sono i tarocchi?
Prima di proseguire con altre informazioni che interessano il metodo di utilizzo dei tarocchi nell’ambito della cartomanzia, vale la pena indicare innanzitutto, dal punto di vista prettamente strutturale, che cosa siano questi ultimi. I tarocchi sono semplicemente un mazzo di carte da gioco che, nella maggior parte dei casi, è composto da 78 carte che vengono utilizzate nell’ambito della cultura italiana: parliamo, dunque, di carte napoletane, carte fiorentine, carte veneziane o anche carte francesi, che ormai hanno ottenuto un grandissimo successo in tutto il mondo.
In effetti, lo sviluppo del gioco c’è stato fin dal XVII secolo, con una grande capacità di intrattenimento, da parte di queste carte, che ne ha generato il successo in ambienti di vario genere, tra cui i caratteristici salotti in cui venivano generalmente utilizzati, anche in ambienti più nobiliari e non soltanto relativi al mondo più popolare o delle taverne. Nel corso del tempo, ovviamente, i tarocchi si sono espansi sempre più, soprattutto in merito a forme, simboli, numeri e significati, fino a divenire Arcani e a includere simboli e lettere particolari, come quella ebraica che arricchiscono il significato complessivo dei tarocchi. Naturalmente, ciò è corrisposto ad un certo successo di queste carte da gioco nel mondo della divinazione e al di fuori del contesto abituale della singola partita.
Come si utilizzano i tarocchi nella cartomanzia?
Detto questo, è possibile proseguire con l’utilizzo dei tarocchi nella cartomanzia, facendo riferimento ai tarocchi contemporanei, che sono particolarmente conosciuti anche in virtù di alcune illustrazioni molto celebri, realizzate talvolta in collaborazione con storici e letterati come Dario Fo in Italia. Come detto precedentemente, i tarocchi vengono chiamati arcani nell’ambito della cartomanzia, per distinguere le varie tipologie di carte: generalmente, gli Arcani sono le carte che vengono numerate da 1 a 21, a cui si aggiunge il matto. C’è una differenza, inoltre, tra Arcani maggiori e Arcani minori, con i primi che includono alcuni simboli molto conosciuti, tra cui l’imperatrice, l’imperatore, il Papa, la giustizia, l’eremita, la ruota, la forza, la morte, il diavolo, la torre, la stella, la luna, il sole, il mondo e il matto, e i secondi che indicano tutti gli altri numeri.
In base al tipo di utilizzo dei tarocchi, nell’ambito della cartomanzia, varia anche la formula con cui ci si serve di queste carte: in genere, tra i cartomanti si utilizza il metodo tripartito, ovvero la disposizione di tre carte che stanno ad indicare significati differenti, generalmente nelle sfere di lavoro, salute, amore e relazioni.ovviamente, tutto varia a seconda del tipo di professionista a cui ci si affida: ad esempio, le cartomanti bravissime di cartomanziaevolution.it sfrutteranno alcuni metodi specifici che interessano sia Arcani maggiori che Arcani minori; il tutto, ovviamente, restituirà la classica interpretazione da parte di un cartomante che si baserà sulla lettura delle carte e dal contesto generale.