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Intervista.it: un ponte tra giornalismo e branding

L’intervista, intesa come genere giornalistico, che nasce dall’incontro di due voci andando a conservare la traccia di quel dialogo, raccontando una storia in modo unico.

Da sempre le redazioni considerano l’intervista uno degli strumenti più efficaci per restituire un ritratto autentico: l’imprenditore che racconta una scelta coraggiosa, lo stilista che spiega l’origine di una collezione, il medico che svela la fatica del proprio lavoro.

Nel 2025, tra feed che scorrono a velocità insostenibile e messaggi pubblicitari che si confondono l’uno con l’altro, l’intervista si mantiene uno spazio di resistenza e di profondità.

È sul desiderio di creare dei racconti autentici che il sito Intervista.it, testata giornalistica registrata a Torino, attraverso il formato intervista cerca di parlare anche alle imprese e ai professionisti, senza snaturarne l’essenza.

Quando l’intervista incontra il branding

Le aziende hanno iniziato a comprendere che i mercati si conquistano anche attraverso le narrazioni, non solo con il prezzo o la performance di un prodotto.

Un’intervista, in questo senso, permette di far emergere la storia di un brand: le scelte etiche, i percorsi professionali, persino le contraddizioni che lo hanno reso più forte.

Rispetto alla comunicazione tradizionale, l’intervista non impone un messaggio preconfezionato, ma apre uno spazio di fiducia.

Il lettore non ha la sensazione di trovarsi davanti a un contenuto pubblicitario, ma a una testimonianza diretta.

Per questo il formato dialogico è diventato negli ultimi anni un vero e proprio strumento di branding: mostra volti, restituisce parole, lascia emergere valori.

L’intervista per raccontarsi in modo autentico

Il 2025 è un anno che impone alle imprese un cambio di passo, la sovrabbondanza di contenuti digitali ha ridotto drasticamente i tempi di attenzione: scrollare è diventato un gesto riflesso, quasi automatico.

Ecco perché per distinguersi non sono i messaggi più aggressivi, ma quelli che riescono a trattenere lo sguardo e a stimolare una riflessione.

Ecco perché le aziende che scelgono il linguaggio dell’intervista compiono un gesto controcorrente. Decidono di raccontarsi in profondità, senza inseguire la viralità a ogni costo.

Il risultato non è soltanto una visibilità immediata, ma la costruzione di un capitale reputazionale che dura nel tempo.

Un’intervista ben condotta rimane consultabile, citabile, condivisibile anche a distanza di mesi, a differenza di molti contenuti effimeri che popolano i social network.

Il modello di Intervista.it

Il progetto editoriale di Intervista.it nasce con l’intento di restituire valore al genere e, al tempo stesso, offrire a imprese e professionisti uno strumento di comunicazione autentico.

Non si tratta di adattare le interviste a logiche pubblicitarie, ma di mantenere intatto il rigore giornalistico e inserirlo in un contesto nuovo, capace di rispondere alle esigenze della comunicazione contemporanea.

Le conversazioni pubblicate sulla rivista vengono curate in ogni dettaglio: dalla scelta dell’interlocutore al taglio narrativo, fino alla capacità di restituire non soltanto le parole, ma anche l’atmosfera di chi le pronuncia.

Ciò che interessa non è la quantità di contenuti, ma la loro qualità, perché la credibilità nasce dalla selezione accurata e dalla profondità del racconto.

Il valore aggiunto è la visibilità acquisita che si fonda sulla coerenza e sulla fiducia, elementi difficili da ottenere con altri strumenti.

Perché il racconto diretto funziona

Chi legge un’intervista coglie dettagli che un semplice articolo non può fornire, grazie a un tono di voce autentico, apparentemente secondari, sono proprio quelli che generano empatia.

Un manager che ammette le difficoltà di un percorso, un designer che racconta l’origine intima di una collezione, un medico che descrive le paure dei pazienti: tutto questo restituisce umanità, e l’umanità è ciò che rende una narrazione memorabile.

Per le aziende, accettare di raccontarsi in questo modo significa rinunciare al controllo totale sul messaggio, ma guadagnare in autenticità.

Ed è proprio questa autenticità che oggi rappresenta il bene più raro, perché non si può costruire artificialmente: che emerge da una voce, da un’esperienza reale, da un racconto vivido.

Autorevolezza e innovazione insieme

Intervista.it vuole collocarsi esattamente a metà strada tra due mondi, da una parte il giornalismo, con le sue regole di trasparenza e il suo bisogno di restituire fedelmente ciò che viene detto; dall’altra il branding, che ricerca strumenti nuovi per posizionarsi e distinguersi.

Unire queste due dimensioni significa proporre un linguaggio che non tradisce la sua origine giornalistica, ma che allo stesso tempo risponde alle esigenze di imprese e professionisti.

Questo permette di rendere la comunicazione aziendale come occasione di racconto autentico.

Un complemento capace di restituire spessore, credibilità e continuità, con un racconto a metà strada tra il giornalismo e il branding, due mondi che, insieme, possono restituire al pubblico la forza di una comunicazione più matura, più consapevole e soprattutto più umana.

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Devi organizzare una trasferta di lavoro? Ecco cosa non puoi proprio dimenticare

Organizzare una trasferta di lavoro significa muoversi dentro un equilibrio fragile: da un lato la necessità di ottimizzare tempi e costi, dall’altro la pressione di presentarsi preparati, senza lasciare nulla al caso. Un impegno che può sembrare ordinario ma che, nei dettagli, nasconde insidie capaci di compromettere la riuscita dell’intero viaggio. Per questo serve metodo, una pianificazione accurata e un’attenzione che va oltre la semplice prenotazione del biglietto.

Documenti e burocrazia sotto controllo

Prima ancora di pensare alla valigia o all’abbigliamento, la priorità assoluta resta quella dei documenti di viaggio. Un passaporto scaduto o un visto mancante possono bloccare una trasferta sul nascere. Vale la pena preparare una cartellina digitale e una fisica con tutti i documenti essenziali: carta d’identità, passaporto, biglietti, assicurazione sanitaria, badge aziendale, prenotazioni di hotel e trasporti. Un duplicato salvato su cloud rappresenta una sicurezza ulteriore, utile in caso di smarrimenti. Eppure, nonostante le precauzioni, capita spesso che il dettaglio apparentemente più banale sia quello che crea il problema maggiore.

Valigia essenziale ma strategica

La scelta del bagaglio è un esercizio di sintesi. Viaggiare leggeri non significa rinunciare a ciò che serve, ma selezionare solo ciò che avrà davvero un impatto durante la trasferta. Laptop ultraleggero, caricabatterie universali, cuffie con cancellazione del rumore, power bank e adattatori diventano compagni indispensabili. Per quanto riguarda l’abbigliamento, è meglio puntare su capi versatili e facili da abbinare: un completo sobrio per gli incontri ufficiali e abiti comodi per gli spostamenti. Persino un ferro da stiro da viaggio può fare la differenza davanti a una camicia spiegazzata prima di una riunione decisiva. Eppure, anche con la valigia perfetta, c’è un altro aspetto che può rendere o rovinare la trasferta.

La logistica degli spostamenti

Arrivare a destinazione non significa aver risolto tutto. La mobilità interna di una città sconosciuta può rivelarsi complicata, soprattutto quando il tempo è limitato e ogni ritardo pesa sull’agenda. Per chi atterra a Milano, ad esempio, affidarsi a un servizio come il transfer Malpensa su transfer-milano.com permette di avere un collegamento diretto e senza incertezze verso il centro città. Una soluzione che consente di eliminare ansie legate a coincidenze o code ai taxi. Sapere di poter contare su un trasporto privato riduce lo stress e lascia spazio alla concentrazione sugli impegni professionali. Ma anche qui, la scelta non va presa alla leggera: dalla puntualità del driver alla qualità del servizio, ogni dettaglio diventa parte dell’esperienza complessiva.

Materiali di lavoro e networking

La trasferta non è solo spostamento, ma soprattutto occasione di incontri e relazioni. Biglietti da visita, brochure aziendali, presentazioni digitali devono essere pronti e facilmente accessibili. Preparare in anticipo le slide, avere una copia di backup su cloud e portare con sé penna e blocco note garantisce di non essere colti impreparati. Spesso, è proprio un dettaglio in apparenza marginale a fare la differenza: una grafica curata, un documento stampato al momento giusto, un gadget che resta impresso nella memoria di chi ci incontra.

Budget e gestione delle spese

Ogni trasferta implica costi da monitorare con attenzione. Non si tratta soltanto di rispettare il budget imposto dall’azienda, ma di gestire le spese in modo da evitare complicazioni nei rimborsi. App dedicate al tracciamento delle uscite o semplici fogli di calcolo possono aiutare a catalogare ricevute e scontrini. La tentazione di considerare questo aspetto secondario è forte, ma sottovalutarlo significa rischiare lungaggini al rientro. Una gestione ordinata delle spese alleggerisce il ritorno e consente di concentrarsi sui risultati ottenuti.

La preparazione mentale

Viaggiare per lavoro comporta fatica fisica e tensione emotiva. Arrivare scarichi a una riunione decisiva può compromettere settimane di trattative. Dormire bene la notte prima della partenza, programmare pause rigeneranti e mantenere una dieta equilibrata diventano accorgimenti fondamentali. Non si tratta di dettagli marginali, ma di fattori che incidono direttamente sulla capacità di esprimersi e di gestire la pressione. Molti professionisti lo scoprono solo dopo una trasferta fallita per colpa di un jet lag non previsto o di un ritmo troppo serrato.

Ogni trasferta di lavoro, se pianificata con attenzione, diventa un’occasione di crescita e consolidamento dei rapporti professionali. Ma resta una domanda aperta: cosa succede quando, nonostante la preparazione, accade l’imprevisto che ribalta ogni programma?

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Passo dopo passo, ecco a cosa devi fare attenzione quando decidi di ristrutturare il bagno

Ristrutturare un bagno è qualcosa che va ben oltre la semplice sostituzione di sanitari e piastrelle. È una sequenza di decisioni che coinvolge gusto personale, esigenze funzionali, budget e, soprattutto, capacità di pianificare. A ogni scelta corrisponde un compromesso, e ciò che sulla carta sembra brillante può rivelarsi un ostacolo imprevisto. L’idea di un bagno di lusso può prendere forma solo quando ogni dettaglio è coerente, studiato, e soprattutto sostenibile nel tempo.

Analisi iniziale e vincoli tecnici

Il primo passaggio, che spesso viene sottovalutato, è capire cosa non si può fare. Impianti idraulici preesistenti, vincoli strutturali, misure e altezze regolamentari: ogni dettaglio tecnico impone dei limiti, anche alle idee più brillanti. Prima ancora di parlare di estetica, serve una mappatura esatta delle possibilità reali: dove può stare la doccia, dove i sanitari, dove è consentito installare prese elettriche o luci a soffitto.

Se si desidera trasformare un bagno standard in uno spazio più ricercato, non si può prescindere da un confronto con un tecnico esperto. In certi casi, spostare anche solo di pochi centimetri un punto acqua può cambiare tutto.

Materiali e superfici: l’estetica senza rinunciare alla resistenza

Marmo, granito, legno, gres effetto pietra o cemento: le opzioni abbondano, ma la scelta non può essere guidata esclusivamente dall’aspetto visivo. Un bagno è esposto quotidianamente a vapore, umidità, cambi termici e prodotti chimici. I materiali devono essere selezionati in base alla loro durabilità, facilità di pulizia e resistenza al tempo.

Il compromesso tra estetica e funzionalità si gioca soprattutto sulle superfici verticali. Un rivestimento lucido rende la stanza più ampia, ma richiede attenzione alla manutenzione. Il gres porcellanato opaco, al contrario, assorbe meno gli aloni ma rischia di appiattire la luminosità complessiva dello spazio.

Elementi chiave: lavabi, mobili e rubinetterie

La ristrutturazione non è completa se non si ripensa l’intero assetto degli elementi fondamentali: lavabo, mobile contenitore, specchio, rubinetteria. I lavabi sospesi, ad esempio, permettono di risparmiare spazio visivo, mentre i mobili integrati con vani a scomparsa offrono una pulizia estetica molto ricercata.

La rubinetteria, spesso trascurata, può diventare un dettaglio determinante. Finiture in ottone satinato o nero opaco stanno prendendo piede in molti progetti contemporanei. Il consiglio, però, è sempre lo stesso: coordinare ogni singolo dettaglio. Un bagno coerente è più potente di un bagno vistoso.

Doccia o vasca? Scelte di spazio e stile

La domanda è ricorrente: vasca o doccia? La risposta è tutt’altro che scontata. Se lo spazio lo permette, la vasca free-standing al centro della stanza diventa protagonista assoluta. Ma nei contesti più contenuti, la doccia walk in resta l’opzione più versatile.

Soluzioni a parete singola, profili minimal e piatti a filo pavimento permettono di dare una sensazione di apertura senza sacrificare l’ergonomia. In questo senso, se stai considerando un’installazione moderna ed elegante, puoi scegli qui il tuo modello di doccia walk in e confrontare le varianti più adatte alla tua configurazione spaziale. È proprio in questo passaggio che la funzionalità incontra la purezza estetica.

Illuminazione: l’elemento invisibile che fa la differenza

Una ristrutturazione del bagno ben riuscita si riconosce spesso non per ciò che si vede, ma per ciò che si percepisce. L’illuminazione gioca un ruolo essenziale. Applique laterali, faretti direzionabili, luci LED integrate dietro lo specchio: ogni soluzione racconta un modo diverso di vivere quello spazio.

La luce giusta riesce a dare tridimensionalità a una parete in pietra o a scaldare una zona lavabo altrimenti fredda. Anche il semplice posizionamento di una fonte luminosa può trasformare un bagno qualunque in un ambiente intimo e accogliente.

Dettagli che fanno il progetto

A volte la differenza non sta negli investimenti più importanti, ma nei dettagli invisibili: asciugamani arrotolati con cura, vasi con piante aromatiche, mensole a vista che spezzano la monotonia delle pareti, profili metallici coordinati tra specchi, maniglie e portasapone.

In un contesto luxury, ogni elemento deve raccontare un’intenzione chiara. Anche l’inserimento di un doppio lavabo, o la scelta di sanitari sospesi dal design sobrio, può cambiare la percezione dell’intero ambiente. Eppure è su un altro fronte che si gioca il momento più delicato…

Budget e scelte consapevoli: dove investire e dove risparmiare

Ogni progetto ha un tetto economico. Ma non tutti i costi producono valore visibile allo stesso modo. Spendere per un mobile lavabo su misura ha senso se lo spazio è ridotto e irregolare. Investire in una vasca idromassaggio ha senso se il bagno diventa rifugio personale e non semplice stanza di servizio. I materiali pregiati, invece, vanno selezionati con attenzione: il marmo, ad esempio, è raffinato ma fragile, mentre il gres effetto marmo offre un’estetica simile con meno complicazioni.

Il punto è che ogni investimento deve generare un impatto: visivo, funzionale o emozionale. E per farlo, bisogna sapere esattamente qual è l’obiettivo di fondo. A volte, è lì che il progetto cambia pelle e diventa finalmente ciò che doveva essere fin dall’inizio.

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Visure e certificati digitali: 5 vantaggi che ti semplificano la vita

Negli ultimi anni, l’avvento della digitalizzazione ha trasformato radicalmente il rapporto tra cittadini, professionisti e Pubblica Amministrazione. Quello che un tempo era un percorso tortuoso, fatto di code agli sportelli, moduli cartacei e tempi di attesa imprevedibili, si è evoluto in procedure interamente gestibili online, rapide e trasparenti. Grazie alle piattaforme digitali certificate, oggi è possibile ottenere visure catastali, estratti di mappa e certificati ufficiali in pochi minuti, ovunque ci si trovi. In questo articolo esploreremo in dettaglio i cinque principali vantaggi delle visure e dei certificati digitali, illustrando come l’accessibilità immediata, il risparmio di tempo e costi, la sicurezza, la sostenibilità ambientale e un’esperienza utente semplificata possano davvero fare la differenza nella gestione delle pratiche quotidiane.

Vantaggio 1: accessibilità immediata ai documenti catastali

Uno dei cambiamenti più rivoluzionari introdotti dagli strumenti digitali riguarda la possibilità di accedere ai propri documenti catastali 24 ore su 24, 7 giorni su 7, senza alcuna restrizione legata agli orari degli uffici. In passato, richiedere una visura catastale significava recarsi di persona presso l’Agenzia delle Entrate o l’Ufficio del Catasto del proprio territorio, compilare moduli cartacei e, spesso, attendere giorni – talvolta settimane – prima di poter ritirare il documento. Oggi, con pochi click, si ottiene un PDF firmato digitalmente, perfettamente conforme alle normative vigenti e pronto per essere archiviato o inoltrato via email. Inoltre, molti servizi online, come le pratiche immobiliari di VisureItalia, offrono l’opportunità di richiedere visure, estratti di mappa e certificati catastali in modo semplice ed intuitivo.Questo approccio comporta vantaggi pratici in diversi scenari. Un agente immobiliare può dimostrare la conformità catastale di un immobile a un potenziale acquirente durante un sopralluogo, scaricando la visura e la planimetria direttamente dal suo tablet. Un geometra, mentre è in cantiere, può verificare superfici e confini catastali senza tornare in ufficio. E un privato, che sta valutando l’acquisto di un appartamento in un’altra regione, può ottenere tutte le informazioni necessarie senza dover pianificare spostamenti e sostenere ulteriori costi di viaggio.

L’accesso immediato significa anche poter analizzare rapidamente situazioni complesse, come la presenza di più unità immobiliari accatastate sotto un unico foglio o la verifica di diritti di comproprietà.

Vantaggio 2: risparmio di tempo e costi burocratici

Il tempo è una risorsa preziosa e, in ambito professionale, ogni ora impiegata in procedure burocratiche rappresenta un’opportunità persa. Le visure e i certificati digitali eliminano quasi completamente i tempi morti legati a code, spedizioni postali e attese in ufficio. I pagamenti si effettuano in modo sicuro tramite gateway online, senza necessità di recarsi in banca o in tabaccheria per l’acquisto dei bollettini, e la ricevuta viene archiviata automaticamente nel profilo utente. In media, un processo di richiesta e ottenimento di un documento catastale digitale richiede meno di dieci minuti, mentre la procedura tradizionale può richiedere giorni di lavoro e decine di euro per le spese di stampa.

Sul fronte dei costi, il risparmio è quantificabile sia per i professionisti sia per i privati. I tecnici che richiedono centinaia di visure l’anno vedono ridursi le spese di gestione documentale fino al 60%, grazie all’abbattimento dei costi di stampa, spedizione e archiviazione fisica. Allo stesso modo, chi deve presentare documenti catastali per pratiche edilizie, mutui o successioni non deve più sostenere spese per copie multiple da consegnare a banche, notai e uffici comunali. Questo si traduce in un alleggerimento concreto del bilancio familiare e in un guadagno di efficienza per chi lavora nel settore immobiliare, legale e tecnico.

Vantaggio 3: maggiore sicurezza e affidabilità dei certificati

La conservazione e la trasmissione di documenti sensibili impongono elevati standard di sicurezza per prevenire frodi, alterazioni e perdite di dati. Le piattaforme di rilascio digitale adottano tecnologie di crittografia a chiave pubblica (PKI) per proteggere i dati durante il trasferimento e la firma elettronica qualificata per garantire l’autenticità e l’integrità del documento. Ogni certificato digitale è corredato di un timestamp e di un riferimento univoco che ne permette la verifica in tempo reale mediante appositi software di validazione, forniti gratuitamente da enti certificatori accreditati.

Oltre alla protezione tecnica, le piattaforme mantengono log completi di tutte le operazioni: ogni richiesta, ogni download e ogni verifica vengono tracciati con data, ora e indirizzo IP. Questo sistema di audit trail offre un livello di trasparenza che non ha paragoni con il supporto cartaceo, dove la firma autografa può essere falsificata e la rintracciabilità risulta più complessa. La certezza di avere un documento ufficiale, legalmente valido in ogni contesto (inclusi Tribunali, notai e istituti di credito), rende le visure e i certificati digitali uno strumento imprescindibile per gestire contratti di compravendita, piani di ristrutturazione e qualsiasi pratica che richieda un elevato grado di affidabilità.

Per comprendere meglio come le esperienze digitali stanno evolvendo le esigenze delle aziende in termini di competenze tecniche, puoi leggere questo articolo.

Vantaggio 4: riduzione dell’impatto ambientale grazie al digitale

Il passaggio dal cartaceo al digitale si traduce in un contributo concreto alla tutela dell’ambiente. Ogni visura digitale evita la produzione di minimo 2 fogli A4, l’utilizzo di inchiostro e l’intero ciclo di trasporto dalla sede dell’ente alla stampante dell’utente. Se si moltiplica questo risparmio per milioni di documenti emessi annualmente, il risultato si traduce in migliaia di tonnellate di carta non utilizzata e in una significativa riduzione delle emissioni di CO₂ legate alla logistica e alla produzione dei materiali.

Inoltre, l’archiviazione digitale consente di razionalizzare lo spazio fisico: uffici, archivi e studi professionali possono destinare meno metri quadrati alla conservazione di faldoni e scaffali, riducendo anche il consumo energetico necessario per climatizzazione e illuminazione. Alcune piattaforme green-oriented offrono persino il calcolo dell’impronta carbonica risparmiata grazie all’uso di servizi digitali, incentivando progetti di piantumazione o iniziative di compensazione. Il risultato è un circolo virtuoso, dove l’efficienza amministrativa si accompagna a una concreta responsabilità ambientale, sensibilizzando cittadini e aziende sui benefici della digitalizzazione sostenibile.

Vantaggio 5: user experience semplificata e supporto 24/7

L’elemento chiave che rende vincenti le piattaforme digitali è la cura dell’esperienza utente (UX). Interfacce intuitive, dashboard personalizzate e percorsi guidati passo-passo minimizzano il rischio di errori di compilazione e rendono l’intero processo accessibile anche a chi ha competenze informatiche di base. Molti servizi integrano tutorial video, chat bot intelligenti e guide Q&A che rispondono alle domande più frequenti, riducendo il ricorso al call center e accelerando la risoluzione dei problemi.

La disponibilità del servizio 24 ore su 24 rappresenta un ulteriore plus: non esistono più vincoli di orario o giorni festivi da considerare. I professionisti che lavorano con fusi orari diversi o che devono rispettare scadenze serrate possono procedere in qualsiasi momento, senza adeguarsi agli orari tradizionali degli uffici pubblici. Inoltre, le notifiche via email o SMS informano tempestivamente sul completamento della pratica, sulle scadenze dei documenti o su eventuali anomalie, consentendo un monitoraggio costante e proattivo.

Le visure e i certificati digitali rappresentano quindi una svolta epocale per la gestione delle pratiche catastali e amministrative. Accessibilità istantanea, risparmio di tempo e costi, massima sicurezza, rispetto per l’ambiente e un’esperienza utente studiata nei minimi dettagli sono i pilastri che rendono questi servizi indispensabili per cittadini e professionisti. La digitalizzazione non è semplicemente un miglioramento tecnologico, ma un cambiamento di paradigma che semplifica la vita, riduce gli sprechi e garantisce trasparenza in ogni fase del processo. Se non hai ancora sperimentato le visure e i certificati digitali, è arrivato il momento di entrare nell’era dell’efficienza digitale.

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Lavorare come cartomante da casa in Italia: ecco cosa sapere

Da diversi anni a questa parte stiamo assistendo a una vera e propria rivoluzione quando si parla di lavoro. Sempre più persone scelgono di portare avanti un impiego da casa e di seguire, oltre alla gratificazione economica, anche obiettivi come il miglioramento della qualità della vita di coloro con cui interagiscono.

L’arte della cartomanzia, un sapere millenario che può essere considerato come un valido punto di partenza per conoscersi meglio – sono diversi gli studiosi che, nel corso dei secoli, hanno indagato questa implicazione – è spesso al centro dell’attenzione e delle scelte di chi decide di lavorare da casa.

La professione del cartomante è legale in Italia? Quali sono gli accorgimenti da adottare nel momento in cui si decide di esercitarla? Ne parliamo meglio nelle prossime righe!

Fare il cartomante in Italia: le basi normative da conoscere

Lavorare come cartomante in Italia è legale. La professione in questione, però, va esercitata tenendo conto di specifici limiti e consigli.

Il principale prevede il fatto, nel momento in cui si decide di operare online, di iscriversi a un sito serio e in grado di garantire il massimo della compliance per quanto riguarda la trasparenza nelle tariffe e nei metodi di pagamento.

Attenzione: non è obbligatorio! Si tratta di un accorgimento pratico semplice ma importante sia per dare un boost alla visibilità, sia per rompere alcuni luoghi comuni che portano ad approcciarsi con diffidenza al mondo della cartomanzia sul web.

Dimostrare di collaborare con una realtà che non lascia nulla al caso quando si parla di chiarezza nella comunicazione con l’utente finale dà certamente punti in più (se ti interessa vedere come funziona un sito di questo tipo, vai su Giupiter.com per saperne di più).

Quando si lavora come cartomante è altresì essenziale specificare che non si propongono consulenze o trattamenti psicologici o psicoterapici e fare presente fin da subito al cliente che il risultato della sessione non va preso alla lettera.

Come iniziare a lavorare come cartomante?

Non esiste un percorso ufficiale per diventare cartomante in Italia. Si può fare riferimento alle proposte di accademie dedicate, ma anche ai corsi online proposti da privati che portano già avanti questa professione, per non parlare di associazioni molto attive sul territorio come le università popolari.

Fra i criteri per scegliere la soluzione giusta rientra senza dubbio l’analisi delle recensioni, così come il focus sulla carriera del docente. Se si tratta di un cartomante sul mercato da anni, con magari all’attivo pubblicazioni divulgative di successo, sceglierlo per iniziare un iter formativo potenzialmente di svolta per la soddisfazione professionale può essere una buona idea.

Per lavorare come cartomante serve la Partita IVA?

La risposta è affermativa: per lavorare come cartomante, nel momento in cui si ha a che fare con un fatturato superiore ai 5000 euro e continuativo, è necessario essere in possesso di Partita IVA.

Per amor di precisione, ricordiamo che un punto di riferimento utile da conoscere per la regolamentazione della professione è l’articolo 121 del TULPS, Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, in cui si parla in maniera esplicita del divieto della “mestiere del ciarlatano”.

Questo termine, spesso utilizzato nelle conversazioni comuni, ha uno specifico significato giuridico e indica coloro i quali esercitano pratiche di guarigione approfittandosi, attraverso promesse irrealizzabili, della buona fede delle persone, con lo scopo di ottenere vantaggi di natura economica.

Come già accennato, per esercitare in maniera legale la professione di cartomante è essenziale limitarsi alla lettura, fornendo consigli senza vaneggiare di cambiamenti miracolosi e senza sfociare nel terapeutico.

Concludiamo ricordando che, per quanto riguarda il Codice ATECO, le principali opzioni sono il 74.90.99, contrassegnato come “altre attività professionali”, o il 96.09.09, a cui è associata la dicitura “altri servizi alla persona”.

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Consigli per lanciare un brand di successo di borse da donna

Avere talento e passione nel disegnare accessori come le borse permette, oggi come oggi, di aprirsi diverse porte professionali. Si può scegliere di lavorare con un grande brand o, in alternativa, di lanciarne uno proprio.

Grazie ai social in particolare, i brand di borse di nicchia stanno avendo, da qualche anno a questa parte, grande successo. Può bastare il post virale dell’influencer giusta a cambiare, in positivo, la loro sorte.

Alla base, però, deve esserci un lavoro portato avanti con metodo. Vediamo, nelle prossime righe, qualche consiglio utile al proposito.

Definire la unique selling proposition

Mai come quando si parla di un accessorio come la borsa, definire la unique selling proposition, ossia quella frase che, in un secondo, deve raccontare di cambiamenti positivi e di vantaggi concreti che permettono a chi sceglie il prodotto di distinguersi, è fondamentale.

Nel momento in cui si progetta il brand, è necessario mettersi d’impegno per immaginare, nel dettaglio, le caratteristiche della propria cliente ideale.

Fondamentale è andare oltre a informazioni come l’età e la capacità di spesa. Bisogna scavare a fondo e, per esempio, capire bene quali sono i suoi problemi e cosa vuole comunicare di sé quando sceglie una borsa dall’armadio.

L’importanza della scelta dei fornitori

Alla base di un brand di borse possono esserci disegni e concept creativi e precisi, ma senza i fornitori giusti non si va da nessuna parte.

 Per avere successo con il proprio marchio di borse nel 2025, è più che mai essenziale distinguersi per livello di qualità anche quando si parla di dettagli come la minuteria metallica che, cosa che non tutti sanno, viene progettata e realizzata da aziende specializzate che hanno nel team designer il cui talento il mondo ci invidia.

Anche per quanto riguarda la struttura della borsa vera e propria è consigliabile rivolgersi a realtà che operano con un approccio artigianale (questa azienda intrecci Firenze è un esempio da tenere presente anche grazie all’altissimo livello della materia prima, la pelle, utilizzata come base per le creazioni).

Basilare è cercare sempre, quando si selezionano i fornitori, di puntare verso realtà che operano mettendo in primo piano la sostenibilità, non più un trend ma un approccio consolidato per chi lavora nella moda.

Come capire se il rispetto dell’ambiente è una priorità? Attraverso le certificazioni (una delle più importanti a tal proposito è la 14001).

La selezione attenta dei canali di vendita

Altro tassello imprescindibile per avere successo con un brand di borse è la selezione attenta dei canali di vendita. L’e-commerce è importante al giorno d’oggi ed è bene investire in modo da crearne uno che sia efficiente.

Se si sceglie di vendere anche attraverso i negozi, fa una grande differenza lo studio dettagliato delle abitudini di acquisto del target.

Nei casi in cui, per esempio, si punta a una clientela con alte capacità di spesa, la presenza dei propri prodotti all’interno di un centro commerciale nella zona industriale di una grande città può non essere il massimo, in quanto viene a mancare quell’allure di lusso ed esclusività che non è un contorno, ma parte integrante dell’esperienza di shopping.

Il potere del customer care

Se scegli di vendere online, punta sull’intelligenza artificiale e sulle automazioni, ma fino a un certo punto. La componente umana quando si parla di customer care è infatti imprescindibile.

Co-creation, la tendenza del momento

Altro suggerimento importante per chi lancia un brand di borse e sceglie il canale online è il focus su una tendenza che, quando si parla di accessori in questo periodo, è al centro dell’attenzione: la co-creation.

Progettare il sito inserendo un configuratore che permette all’utente di scegliere dettagli della borsa, dalle piccole decorazioni al colore, può rivelarsi una scelta vincente.

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Mobilità elettrica: i vantaggi dei motori Full Electric

Molto probabilmente avrete già sentito parlare di auto elettriche: il settore automobilistico sta vivendo un’epoca di grande fermento, grazie all’arrivo di tante novità molto interessanti. Si va dallo sviluppo dei sistemi di assistenza alla guida fino alla produzione di vetture completamente elettriche, che non hanno bisogno di carburante fossile per funzionare.

I motori Full Electric rappresentano un’importante opportunità per i numerosi vantaggi che garantiscono, come la guida a zero emissioni e la maggiore efficienza energetica. Per questo molti automobilisti hanno già scelto di comprarne una, mentre molti altri si stanno informando con lo scopo di decidere se acquistare uno di questi veicoli. In questo articolo vogliamo darvi una mano, illustrandovi quali sono i principali aspetti da prendere in considerazione.

Una nuova idea di mobilità

Quando si parla di auto elettriche è importante comprendere come si tratti di una idea di mobilità completamente nuova, a partire dal funzionamento del motore stesso.

Siamo passati da automobili che applicano i principi del motore a scoppio, dove il movimento è generato dalla combustione del carburante, a vetture che si affidano invece all’energia elettrica. Si tratta di una soluzione decisamente più evoluta, resa possibile dallo sviluppo della tecnologia, e che ha come principale beneficio quello di garantire una maggiore efficienza energetica. Gli sprechi sono ridotti al minimo, un fattore che non si può sottovalutare in nessun modo.

Oltre a ciò, non va dimenticato che non si ha più bisogno di benzina, di diesel o di altri carburanti: l’unica fonte di energia è l’elettricità, che si può ottenere in diversi modi, collegando l’auto a una presa domestica o facendo una pausa nelle apposite postazioni per la ricarica. L’elettricità è accumulata in batterie molto capienti e longeve, fondamentali per offrire agli automobilisti una buona autonomia.

Niente più gas di scarico

I motori Full Electric non servono solo a ottenere una maggiore efficienza energetica, ma sono fondamentali anche per ridurre l’inquinamento delle nostre città. La completa assenza di carburanti fa sì che all’interno di queste automobili non vengano prodotti gas di scarico. In questo modo si può azzerare la quantità di CO2 che si produce durante i propri spostamenti.

Per questo motivo, quando ci si riferisce alle macchine elettriche, si può usare la definizione di “guida a zero emissioni”.

Chi è attento al tema della sostenibilità ambientale troverà nelle automobili elettriche un’ottima opzione per la propria mobilità.

Cos’altro c’è da sapere

Sulle automobili elettriche c’è molto altro da dire, ma noi vi consigliamo di iniziare da una vera e propria prova di guida. Salire a bordo di uno di questi modelli potrà aiutarvi a valutare in prima persona i loro pregi, come la loro grande silenziosità e le loro valide performance. Inoltre, le nuove vetture sono di solito dotate di diverse funzionalità all’avanguardia, come gli ADAS o le innovative interfacce per accedere a tutte le informazioni relative all’auto.

In più è utile ricordarvi che per chi sceglie i veicoli elettrici ci sono diversi vantaggi economici, come la possibilità di chiedere gli ecobonus al momento dell’acquisto.

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Sicurezza nel condominio, ecco cosa c’è da sapere

La sicurezza nei condomini è un tema di primaria importanza, che coinvolge sia la protezione da furti e intrusioni sia la tutela della salute e dell’incolumità di residenti e lavoratori. La normativa vigente, in particolare il Decreto Legislativo 81/2008, impone agli amministratori di condominio specifiche responsabilità per garantire la sicurezza degli spazi comuni e delle persone che li frequentano.

Protezione contro furti e intrusioni

Uno dei principali problemi legati alla sicurezza in condominio è la prevenzione dei furti. I ladri tendono a colpire soprattutto nei periodi di vacanza, quando molte abitazioni rimangono vuote. Per questo motivo, è fondamentale adottare alcune misure di sicurezza:

  • Installazione di sistemi di allarme e videosorveglianza: I moderni sistemi antifurto consentono un monitoraggio costante, anche da remoto.
  • Illuminazione adeguata delle aree comuni: Un condominio ben illuminato scoraggia i malintenzionati.
  • Controllo degli accessi: Portoni con apertura elettronica e citofoni con videocamera aiutano a prevenire ingressi non autorizzati.
  • Sensibilizzazione dei condomini: Un atteggiamento attento e collaborativo tra vicini può contribuire a individuare movimenti sospetti.

Obblighi dell’amministratore per la sicurezza

L’amministratore di condominio ha l’onere di garantire la sicurezza delle parti comuni dello stabile. Tra i suoi obblighi principali rientrano:

  • Manutenzione delle aree comuni, come scale, ascensori e cortili, per prevenire incidenti.
  • Verifica della conformità degli impianti elettrici e a gas, riducendo il rischio di incendi o esplosioni.
  • Attuazione di misure antincendio, inclusa l’installazione di estintori e vie di fuga ben segnalate.
  • Gestione dei lavoratori dipendenti: Se nel condominio operano addetti alle pulizie, giardinieri o portieri, l’amministratore è responsabile della loro sicurezza sul lavoro.

Sicurezza antincendio: un aspetto cruciale

Un aspetto fondamentale della sicurezza in condominio è la prevenzione degli incendi. Il Decreto Ministeriale del 19 maggio 2022 ha introdotto nuove disposizioni per i condomini, suddivise in base all’altezza dell’edificio:

  • Tra 12 e 24 metri: Informare i condomini sulle misure di prevenzione.
  • Tra 24 e 54 metri: Obbligo di valutazione del rischio incendio.
  • Oltre 54 metri: Necessità di installare impianti di allarme e piani di evacuazione.

Per garantire la conformità alle normative, ogni condominio deve essere dotato di sistemi antincendio adeguati, come estintori, idranti e allarmi sonori. Un aspetto essenziale è la manutenzione periodica di queste attrezzature, che devono essere sempre operative.

Nel contesto della sicurezza antincendio, l’importanza di disporre di attrezzature certificate è cruciale. Un’ampia gamma di dispositivi, come estintori e sistemi di spegnimento automatico, può essere consultata su cristoffanini.it, un riferimento nel settore.

Documenti obbligatori per la sicurezza condominiale

Affinché un condominio sia in regola con le norme sulla sicurezza, l’amministratore deve predisporre e aggiornare una serie di documenti obbligatori, tra cui:

  • DVR (Documento di Valutazione dei Rischi): Indispensabile se nel condominio operano lavoratori dipendenti.
  • Certificato di Prevenzione Incendi (CPI): Necessario per condomini con impianti e strutture soggette a rischio incendio.
  • Attestati di conformità degli impianti: Per garantire la sicurezza di impianti elettrici e a gas.
  • Regolamento di condominio: Deve contenere disposizioni specifiche per la sicurezza.

Collaborazione tra condomini per una maggiore sicurezza

Anche se l’amministratore ha un ruolo chiave, la sicurezza in condominio deve essere una responsabilità condivisa. I residenti devono adottare comportamenti consapevoli, come:

  • Non divulgare informazioni sui propri spostamenti sui social media.
  • Segnalare immediatamente presenze sospette.
  • Seguire le regole condominiali per l’utilizzo di spazi comuni e impianti.

Garantire la sicurezza in condominio non è solo un obbligo di legge, ma un dovere nei confronti di chi vi abita e lavora. L’adozione di misure di prevenzione, la corretta manutenzione delle strutture e un’attenta gestione della sicurezza antincendio possono fare la differenza.

Un condominio sicuro è il risultato di una gestione attenta e della collaborazione di tutti i condomini, per vivere in un ambiente protetto e tranquillo.

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