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Salute e benessere a 360 gradi. Alimentazione corretta e sport, dieta per dimagrire e tanto altro per vivere una vita serena e felice.

Salute, tutto quello che c’è da sapere sul CBD e i suoi benefici naturali

Il cannabidiolo è conosciuto anche con la sigla CBD ed è una molecola presente nella cannabis che non ha effetti psicoattivi ma naturali ed è del tutto legale. È possibile fare una ricerca sul Web per scoprire numerosi siti e ottenere maggiori informazioni, come ad esempio i prodotti CBD Nordic Oil. Il CBD, proprio per le sue caratteristiche versatili, incuriosisce sempre di più gli utenti, che si informano per approfondire le proprietà degli estratti naturali di canapa, completamente legali perché privi di THC.

I motivi per cui il CBD ha coinvolto anche l’interesse della comunità scientifica sono diversi, tutti inerenti alle applicazioni terapeutiche e alla sua capacità di indurre benessere psicofisico. La sua composizione naturale, unita alle proprietà antispasmodiche, rilassanti, ansiolitiche, analgesiche e antiossidanti, rappresentano le ragioni principali che stanno facendo conoscere a livello mondiale questa sostanza. Può essere assunta attraverso olio, cristalli, liquida ma anche in diversi alimenti, come dolci e torte. L’olio di CBD è utilizzabile in aggiunta a piatti e cibi vari. Ecco quali sono i vantaggi naturali del CBD (è fortemente consigliato un consulto medico prima di assumere questa sostanza).

Il CBD come antispasmodico e antiepilettico

Questa sostanza si sta dimostrando sempre più efficace per alleviare i problemi dovuti alle patologie che provocano convulsioni e spasmi muscolari, grazie alle sue proprietà anticonvulsive, utili per fornire un supporto valido anche alle terapie per l’epilessia infantile, come nel caso della Sindrome di Dravet.

Proprietà antipsicotiche e ansiolitiche

Il CBD è in grado di ridurre l’ansia e lo stress grazie al suo effetto rilassante per la psiche e i muscoli. È assunto sia come “condimento” negli alimenti, particolarmente indicato nelle diete vegane e vegetariane, ma anche come ansiolitico per chi soffre di ansia e insonnia. Nei casi più gravi, può fungere da supporto per combattere e alleviare crisi d’ansia e depressione.

Le proprietà analgesiche del CBD

Questa sostanza è utile per ridurre in tempi rapidi la sensazione di nausea e presenta un grado di digeribilità molto alto, senza effetti collaterali e controindicazioni deleterie per l’organismo, salvo i casi indicati nello specifico; è in grado di stimolare l’appetito e alleviare i dolori, è un ottimo coadiuvante per le terapie antitumorali e va anche a sostegno delle terapie per l’HIV. Il suo effetto sedativo e rilassante è in grado di ridurre le infiammazioni, quindi riesce ad alleviare le sintomatologie dolorose che sono associate a diverse patologie. Il CBD è un ottimo alleato per combattere anche l’asma, tenere sotto controllo la glicemia e il diabete.

Il CBD è antiossidante e antinfiammatorio

I benefici antiossidanti si manifestano attraverso le proprietà antinfiammatorie del CBD, questo significa che può essere un valido aiuto per il trattamento di varie patologie alla pelle, come acne, psoriasi e problemi di idratazione cutanea. Inoltre, gli antiossidanti presenti, aiutano a combattere i radicali liberi e svolgono una funzione fondamentale per alleviare i sintomi delle patologie neurodegenerative.

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Tutto ciò che c’è da sapere sulla dieta Dukan

La dieta dimagrante Dukan prende il nome dal suo ideatore Pierre Dukan, ex nutrizionista francese che la inventò per aiutare un paziente a dimagrire. Accortosi dell’efficacia del metodo, nel 2010 ne   ha tratto un libro. In realtà la popolarità della dieta Dukan è cresciuta moltissimo quando star famose e vip hanno dichiarato di utilizzarla efficacemente per la forma fisica.

Il regime alimentare proposto dalla dieta Dukan si struttura in 4 fasi distinte, ognuna prevede la progressiva introduzione di alimenti diversi. In linea generale si tratta di una dieta iperproteica,
in quanto gli alimenti permessi sono quasi esclusivamente apportatori di proteine e solo in misura ridotta, delle altre sostanze nutritive. Ogni fase richiede un minimo di attività fisica giornaliera e l’assunzione di molta acqua. Le 4 fasi vanno seguite scrupolosamente per raggiungere l’obiettivo di peso e per poi mantenere il risultato ottenuto. Scopriamo i dettagli.

Fase uno: l’attacco

La fase iniziale della dieta è mirata ad ottenere un dimagrimento veloce in breve tempo, in effetti ha una durata massima di una settimana, in base al peso che si desidera raggiungere. La lista degli alimenti consentiti si compone di 72 cibi, esclusivamente proteici. È possibile scegliere liberamente gli alimenti dalla lista e possono essere mangiati senza limiti di quantità. È vietato condire gli alimenti con olio ed altri grassi. Per cui via libera all’uso di spezie, erbe aromatiche, aceto e sale con cui rendere vario ed appetitoso il menù. Un cucchiaio e mezzo di avena al giorno fornisce le fibre quotidianamente. Poiché la dieta non prevede un programma settimanale con un menù definito, può essere difficile decidere da quale partire, soprattutto all’inizio. E’ molto utile perciò seguire un esempio dieta Dukan per organizzare la spesa della settimana ed orientarsi nella preparazione dei piatti. La dieta va accompagnata ad attività fisica giornaliera. È consigliabile bere molta acqua ed assumere un integratore di vitamine.

Fase due: crociera

La lista dei cibi consentiti si arricchisce ed arriva a comprendere 100 alimenti. Oltre agli alimenti proteici vengono aggiunte le verdure. Il piano dietetico prevede l’alternanza di giorni con sole proteine ed altri con proteine e verdure. Continua l’assunzione quotidiana di avena e di acqua. Anche l’esercizio fisico deve essere svolto regolarmente.

Fase tre e quattro: consolidamento e stabilizzazione

Le due fasi successive hanno l’obiettivo di stabilizzare e consolidare i risultati raggiunti e di variare progressivamente la dieta, per arrivare ad una alimentazione completa di tutti i nutrienti. Nella fase di consolidamento ci si può permettere di introdurre pane, formaggio e frutta. Dopo i sacrifici iniziali, ora è consentito gustare un pasto libero a settimana. Viene introdotta una regola fondamentale: il giovedì proteico in cui si assumono solo proteine. Nella quarta ed ultima fase restano invariate le prescrizioni di esercizio fisico ed alcune semplici regole, ma il regime alimentare è sostanzialmente normale.

Pro e contro

La dieta Dukan ha il vantaggio di dare risultati in tempi brevi, in questo modo si è più motivati a proseguire. Inoltre è pratica, non serve pesare gli alimenti o contare le calorie o studiare complicate combinazioni alimentari. Poiché chi la segue può mangiare a sazietà, non genera la sensazione fastidiosa di un continuo languorino, ciò facilita il raggiungimento dell’obiettivo. Questa dieta è oggetto di critiche perché non propone un regime dietetico equilibrato dal punto di vista dei nutrienti. Alimentarsi quasi esclusivamente di proteine, seppur per un periodo di tempo limitato, può portare seri problemi di salute, specialmente in caso di patologie preesistenti. Anche la mancata assunzione di fibre nella fase iniziale della dieta può causare problemi. Pertanto, prima di iniziare, è consigliato affidarsi al parere del proprio medico.

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Tisane naturali: tipologie e come prepararle

Le tisane sono delle bevande generalmente calde che vengono preparate a base di sostanze naturali. Anticamente la tisana propriamente detta era un decotto di orzo. Poi si è ampliato il raggio di azione, definendo con questo nome qualsiasi infuso di erbe che possa avere degli effetti positivi sull’organismo umano. Considerando lo stile di vita contemporaneo, che è piuttosto impegnativo, le tisane possono apportare un certo benessere psicofisico. Anche se non sono pensate per guarire i disturbi, comunque questi infusi possono essere molto utili per alleviare alcuni malanni. È veramente molto importante sfruttare ciò che la natura mette a nostra disposizione.

Le varie tipologie di tisane

Abbiamo detto che le tisane sono preparate a base di sostanze naturali. Per esempio ci sono anche tisane preparate a base di CBD, il principio attivo della cannabis legale. Esistono varie tipologie di questi decotti. Alcune categorie sono particolarmente utilizzate per i loro effetti benefici sull’organismo.

Per esempio ci sono le tisane digestive, che aiutano i processi di digestione con l’azione dei principi attivi come quelli ricavati dalla melissa o dalla liquirizia. Ci sono poi le tisane calmanti, che aiutano a rilassarsi e a combattere lo stress. Di solito questo tipo di tisane è fatto a base di fiori come la camomilla o di piante come la valeriana o la genziana oppure la passiflora.

Un’altra tipologia di tisane molto utilizzata è quella che comprende gli infusi dimagranti. Solitamente questi ultimi agiscono attraverso l’accelerazione del metabolismo, come per esempio quelli a base di tè verde o di fucus. In alternativa possono essere importanti anche per svolgere un’azione depurativa, come le tisane a base di cardo e carciofo. Proprio le tisane depurative sono molto importanti perché svolgono un’azione disintossicante, liberando il corpo dalle scorie o dalle sostanze nocive, ed apportano benefici anche dal punto di vista estetico.

Se soffri di mancanza di energia e sei in preda ad un senso di affaticamento fisico e mentale costante, potresti beneficiare degli apporti delle tisane energetiche, come per esempio quelle a base di ginseng o di guaranà oppure di pappa reale.

Tutte queste che abbiamo nominato sono sostanze naturali che, oltre a rafforzare il sistema immunitario, sono in grado di stimolare la memoria e le capacità cognitive in generale.

Alcuni esempi di tisane naturali da fare in casa

Per esempio in casa puoi preparare il decotto alla liquirizia, che svolge una duplice azione, disintossicante e digestiva. Non devi fare altro che utilizzare 10 grammi di radice di liquirizia e un litro di acqua. Devi bollire la liquirizia per 10 minuti e lasciare riposare il tutto per 20 minuti. Filtra e bevi la tisana a digiuno, preferendo due tazzine al giorno.

Un altro infuso che puoi preparare direttamente in casa è quello a base di eucalipto contro il raffreddore. Metti insieme 30 grammi di foglie di eucalipto, 30 grammi di fiori di tiglio, 30 grammi di corteccia di salice bianco e 20 grammi di foglie di timo. Lascia in infusione per 10 minuti, filtra e bevi l’infuso la sera prima di andare a dormire.

Puoi utilizzare il macerato di valeriana per ottenere un effetto rilassante. Fai macerare 40 grammi di radice fresca di valeriana in un litro di acqua per circa 12 ore. Filtra e bevi due tazzine al giorno lontano dai pasti.

In generale ti consigliamo di evitare di addolcire le tisane con lo zucchero. Al limite puoi mettere un cucchiaino di miele, per avere un sapore più gradevole. Inoltre le migliori tisane sono quelle preparate con le erbe fresche, che non siano raccolte da più di un anno. È molto importante scegliere delle erbe biologiche e conservarle in barattoli o in sacchetti in luoghi abbastanza freschi.

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Alla scoperta dei benefici del sedano

Quando si parla di verdure che non dovrebbero mai mancare sulla tavola di chi vuole mangiare sano, è impossibile non chiamare in causa il sedano. I suoi benefici sono numerosi e importanti da conoscere. Nelle prossime righe, ne abbiamo riassunti alcuni.

Sedano: perché fa bene

Appartenente alla famiglia delle ombrellifere, il sedano è innanzitutto caratterizzato da un importante apporto d’acqua. Questo lo rende un alleato prezioso di chi punta a contrastare la ritenzione idrica. Entrando nel vivo della sua composizione nutritiva, troviamo diversi elementi fondamentali in una dieta equilibrata.

Tra questi è possibile citare il potassio, il cui apporto è cruciale per tenere sotto controllo la regolarità pressoria e, di riflesso, per la salute del cuore (l’ipertensione è un fattore di rischio tra i più gravi quando si parla di patologie cardiovascolari).

Il sedano è un vero e proprio concentrato di principi nutritivi importanti, tra i quali è possibile citare anche il calcio, notoriamente basilare per la salute delle ossa. Ipocalorico, il sedano è noto anche per via della presenza di alcuni tra i più efficaci antiossidanti che la natura di regala. Tra questi, citiamo la vitamina C, così come la vitamina A.

Un altro aspetto da considerare quando si parla dei benefici del sedano riguarda la presenza di fibre. Questi principi nutritivi hanno diverse proprietà. Da un lato, favoriscono la sazietà e aiutano a mantenere il peso forma, dall’altro, invece, permettono di tenere sotto controllo la velocità di assorbimento del colesterolo e degli zuccheri. Nel secondo caso, si parla di un importante vantaggio per quanto riguarda la prevenzione dei picchi glicemici, spesso alla base degli umenti di peso difficili da spiegare.

Proseguendo con l’elenco dei motivi per cui vale la pena includere il sedano nella propria dieta, ricordiamo la particolarità del suo olio essenziale, caratterizzato dalla presenza di limonene, saliene e flavonoidi, composti dalla forte efficacia antiossidante.

Pensare a come consumare il sedano significa, quasi sempre, chiamare in causa il pinzimonio. Bene, non c’è solo questa alternativa. Il sedano, infatti, può essere utilizzato per preparare una gustosissima e salutare tisana detox. Scopriamo, passo passo, come farla.

Tisana detox al sedano: benefici e come prepararla

La tisana detox al sedano è un toccasana prezioso per l’intestino. Ecco cosa serve per prepararla:

  • Quattro gambi di sedano biologici
  • Un litro d’acqua naturale
  • Un limone o un lime

L’acqua deve essere posizionata sul fuoco e portata ad ebollizione. Il passo successivo prevede il fatto di aggiungere il sedano, che deve essere lasciato sul fuoco, a fiamma dolce, per circa un quarto d’ora. Lo step finale prevede l’aggiunta del limone. Cosa bisogna fare dopo? Aggiungere il limone e bere la tisana a stomaco vuoto.

A questo punto, viene naturale chiedersi quali siano i suoi benefici. Come rivelato da diversi esperti, questa tisana, semplice ma portentosa per la salute, aiuta a sentirsi meno gonfi e, soprattutto, a perseguire un obiettivo molto importante in questo periodo dell’anno: quello della pancia piatta.

Il Professor Pier Luigi Rossi, esperto di nutrizione con una cattedra all’Università di Bologna, si è soffermato spesso sulle proprietà del sedano, ricordando innanzitutto la sua forte efficacia detox. Un altro aspetto sul quale vale la pena soffermarsi riguarda la già citata presenza di vitamina A. Secondo l’esperto, il fatto che il sedano sia una fonte di vitamina A rende questo ortaggio un potente alleato contro le infiammazioni, per esempio quelle urinarie.

Si potrebbero scrivere pagine e pagine in merito, ricordando per esempio il ruolo del sedano nella prevenzione della gastrite. A questo punto, non rimane che provarlo, con la tisana, in pinzimonio, ma anche cotto come condimento a una pasta.

Fonte: Lettoquotidiano.it

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6 cose da sapere prima di rivolgersi a uno psicologo

Quando si chiama in causa lo psicologo, molto spesso ci si trova davanti a persone che sanno poco o nulla di questa professione e che, di riflesso, hanno timore al pensiero di rivolgersi a chi la esercita. C’è invece chi ha già in mente di farlo, ma ha comunque tante domande in testa. Nelle prossime righe, proprio per fornire dei consigli utili a chi si trova in questa situazione, abbiamo selezionato 6 cose che bisogna assolutamente sapere prima di rivolgersi a uno psicologo.

Lo psicologo è tenuto a mantenere il segreto professionale

Di frequente, chi ha dubbi in merito al lavoro dello psicologo ha paura che il suddetto professionista riveli qualcosa relativamente ai contenuti della seduta. Ecco: questo non può succedere. Lo psicologo, infatti, è tenuto per legge a rispettare il segreto professionale.

Lo psicologo deve essere iscritto all’Ordine

Per esercitare la professione di psicologo, bisogna aver conseguito una laurea e, successivamente, aver fatto tirocinio ed esame di Stato. Questo permette di iscriversi all’apposito Ordine. Gli elenchi ad esso relativi, divisi per distaccamenti regionali, sono presenti sul web. Consultarli è fondamentale in quanto, oggi come oggi, esistono tantissime discipline che poco hanno di scientifico e che si propongono per il trattamento di problematiche che dovrebbero invece essere gestite da psicologi.

Lo psicologo non può prescrivere farmaci

Lo psicologo, non essendo un medico, non può prescrivere farmaci. I medicinali utili al contrasto di eventuali patologie psichiatriche possono essere indicati solo da un medico specialista.

Tutti gli psicoterapeuti sono psicologi ma non tutti gli psicologi sono psicoterapeuti

Chiarire questo aspetto è molto importante. Di sovente, i termini ‘psicologo’ e ‘psicoterapeuta’ vengono utilizzati come sinonimi. Bene, non lo sono. Lo psicologo, come già detto, è un professionista – da 2017 riconosciuto come sanitario – che, dopo la laurea magistrale in scienze e tecniche psicologiche, ha fatto un tirocinio e ha superato un esame di Stato.

Una volta raggiunto questo traguardo, che permette di esercitare, si può approfondire il proprio percorso formativo con ulteriori 4 anni, frequentando una delle tante scuole di psicoterapia presenti sul territorio italiano. A seguito del suddetto percorso, si consegue il titolo di psicoterapeuta. A differenza dello psicologo, si hanno maggior strumenti per trattare, come già detto senza ricorrere ai farmaci, patologie come la depressione. Inoltre, si possono usare tecniche come la relazione terapeutica e il dialogo interno.

Come si può leggere sul sito Studiolevele.net, la psicoterapia può avere diversi orientamenti. Tra questi è possibile citare quello cognitivo-comportamentale, molto apprezzato per la rapidità con cui permette di raggiungere risultati. Oltre a questo orientamento, è possibile citare quello analitico, maggiormente focalizzato sul passato del paziente. L’approccio cognitivo-comportamentale, invece, si concentra in particolare sul presente.

Lo psicologo non darà mai consigli

Un altro aspetto da considerare quando ci si prepara a contattare uno psicologo, riguarda il fatto di essere consapevoli che questo professionista non dà consigli. L’equazione “psicologo – persona che dà consigli geniali e mirati” deve essere eliminata dalla testa. Lo psicologo non può e non deve dare consigli. Il suo compito è infatti di aiutare il paziente a ‘leggere’ meglio il proprio io e il suo rapporto con il mondo.

Lo psicologo non è un manipolatore

Una paura molto diffusa tra chi pensa di rivolgersi a uno psicologo ma non trova il coraggio di fare la fatidica telefonata riguarda il pensiero che questo professionista possa manipolarlo. Ecco, questa è un’altra idea che bisogna togliersi dalla testa. Nel corso delle sedute di psicologia o psicoterapia, il paziente è infatti parte attiva e, soprattutto nel caso dell’orientamento cognitivo-comportamentale, viene coinvolto con dei compiti specifici relativi al cambiamento del proprio approccio al presente.

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Come comprare online la cannabis legale: guida base

Negli ultimi anni, si parla sempre di più di cannabis legale. Questo business, che è realtà in Italia dal 2016, è cresciuto tantissimo, arrivando a un giro d’affari di diverse decine di milioni di euro. Sono tantissime le persone che si sorprendono quando sentono che la cannabis si può comprare online senza problemi. Altre, invece, pensano che ci sia dietro una truffa. Niente di tutto questo! Nelle prossime righe, per aiutarti a capire qualcosa di più, abbiamo riassunto le principali cose che bisogna sapere quando si parla di acquisto di marijuana light.

Marijuana light: cosa si intende quando la si nomina?

La marijuana light non è una sostanza stupefacente. Il motivo è molto semplice e riguarda il fatto che, a differenza di quella illegale, è caratterizzata dalla presenza di un bassissimo contenuto di THC, il principio psicoattivo per eccellenza. Per essere legale e commercializzabile in Italia, la marijuana deve avere una percentuale di THC compresa tra lo 0,2 e lo 0,6%.

Come si acquista marijuana light online?

Per acquistare marijuana light online basta inserire la chiave di ricerca in questione su Google e vedere cosa si trova. Ovviamente è opportuno selezionare bene gli e-commerce. Come capire se ci si trova davanti a un sito serio? Prima di tutto, è il caso di controllare che ci siano tutti i riferimenti relativi alla normativa vigente per quanto riguarda la cannabis light (stiamo parlando della Legge 242/2016).

Inoltre, è opportuno che il venditore specifichi che la cannabis light legale che si vende online non ha proprietà mediche. Quest’ultima è regolamentata da un testo normativo completamente diverso, uscito nel 2006 e relativo a preparati di natura farmacologica, non certo vendibili con un click a chi non ha una ricetta.

Un aspetto sul quale è utile soffermarsi quando si sceglie un negozio per l’acquisto di cannabis light online riguarda la riprova sociale. Guardando i profili social dell’attività, si può per esempio dare un’occhiata alle recensioni di chi ha già usufruito dei servizi dell’e-commerce, informandosi sia sulla qualità, sia sulla celerità delle consegne.

Cosa si può trovare su un e-commerce dedicato alla cannabis?

L’immagine stereotipata del mondo della cannabis porta a pensare, ogni volta che lo si nomina, alla figura del cantante Bob Marley o di qualche altro cittadino dell’isola della Giamaica. Queste immagini di stampo un po’ hippy hanno poco a che fare con la vera natura della cannabis light che, innanzitutto, come già detto, non è una sostanza stupefacente.

Inoltre, per assumerla si può ricorrere a numerose alternative. Chi è alle prime armi, può per esempio orientarsi verso l’olio di CBD. Di cosa si tratta? Di un prodotto a base di cannabidiolo, il principio attivo ‘cugino’ del THC e privo di effetti psicoattivi. Le sue proprietà sono da diversi anni al centro dell’attenzione scientifica. Tra queste è possibile citare un blando effetto rilassante, particolarmente piacevole soprattutto per chi soffre di insonnia.

Ricordiamo inoltre la presenza dei cristalli, che possono essere aggiunti a delle preparazioni culinarie e tranquillamente mangiati. Ultimo ma non meno importante prodotto da citare quando si parla di e-commerce che vendono cannabis legale sono le infiorescenze, perfette per chi ha già esperienza e vuole apprezzare a pieno l’aroma della pianta.

Ricordiamo inoltre che questi siti mettono a disposizione anche accessori per chi intende dedicarsi alla coltivazione. Tra questi è possibile citare prima di tutto i semi. Quando li si nomina, è il caso di ricordare che permettono di ottenere piante a norma per quanto riguarda la percentuale di THC e che sono iscritti al Registro Europeo delle Sementi. Nonostante ciò, è opportuno conservare per qualche mese il certificato fornito dal venditore.

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Gli aspetti meno conosciuti del coronavirus

È trascorso ormai un mese e mezzo dal momento in cui, attraverso il decreto “io resto a casa”, l’Italia ha affrontato in maniera netta e decisa la situazione di emergenza generata dal Coronavirus. Una situazione che la pandemia, proveniente in via originaria dalla Cina, ha in realtà diffuso in quasi tutto il mondo. I numeri in questi giorni sembrano essere in lento miglioramento, e la società può sperare in un progressivo ritorno alla normalità.

Ma che cos’è effettivamente il Coronavirus? La maggior parte delle persone è realmente informata, a dovere, su questa nuova minaccia e su tutti i sintomi, le conseguenze e le caratteristiche che ad essa appartengono? Proviamo a tracciare di seguito un quadro del virus in questione.

Coronavirus: le caratteristiche principali

A livello globale, gli sforzi scientifici delle ultime settimane sono stati ovviamente concentrati su questo virus per comprenderne la natura, le tipologie di diffusione e per cercare di arrivare ad una cura: se non ad un vaccino definitivo per il momento (soluzione sulla quale si sta comunque lavorando senza sosta) perlomeno un farmaco che permetta di contrastarne il contagio e l’effetto sull’organismo.

Dunque, cominciamo con quelle informazioni che ormai dovrebbero essere state apprese ed interiorizzate a fondo da tutti, dopo settimane nelle quali questa tematica è giustamente rimasta sempre in copertina. Tanto per cominciare il nome Coronavirus non è scientificamente quello corretto, poiché questo virus si chiama in realtà Covid-19.

Quali sono i sintomi principali di questa infezione? Essi includono la febbre e la tosse, ma l’elemento distintivo sono le difficoltà respiratorie: il virus va infatti a colpire ed intaccare proprio i polmoni, ed in caso di sviluppo consistente è causa di polmoniti o sindromi respiratorie acute. Nei casi più gravi, arriva a provocare anche un’insufficienza renale e, come purtroppo ormai ben sappiamo, persino la morte. In sostanza, tutti i classici sintomi del raffreddore potrebbero essere sintomi di un Coronavirus in forma lieve, uniti alla temporanea perdita o forte indebolimento della capacità olfattiva.

Tutte queste caratteristiche hanno portato a definire anche quali sono le categorie più a rischio di contrazione – ma anche tristemente di morte – di questo nuovo virus: ovviamente le possibilità aumentano con l’innalzarsi dell’età, ovvero in quelle persone le cui difese immunitarie non sono più al massimo del proprio potenziale. Secondo lo stesso ragionamento degli anziani, sono molto più in pericolo della media anche gli immunodepressi e tutti coloro che già sono debilitati. Ecco perché bisognerebbe possedere sempre nozioni scientifiche di base, quali per esempio l’importanza del sistema linfatico per il sistema immunitario.

Ad ogni modo, non soltanto c’è la possibilità di essere portatori sani (e dunque asintomatici), ma dal Covid-19 è possibile anche guarire: tutto dipende da caso a caso. Ma come si trasmette questo virus? Fondamentalmente attraverso la saliva e le sue particelle liberate nell’aria: dunque i colpi di tosse e gli starnuti. Ovviamente questo comporta anche i contatti diretti personali ed interpersonali.

Gli aspetti meno conosciuti

Passiamo adesso a quegli aspetti di cui forse non tutti sono invece a conoscenza. Come abbiamo detto la definizione Coronavirus è piuttosto generica, pur venendo utilizzata per definire questo specifico virus. I Coronavirus sono infatti in realtà una vasta famiglia di virus che attaccano normalmente l’uomo o alcune altre specie animali. Identificati per la prima volta addirittura negli anni ’60, ne esistono di vario tipo e genere.

Si tratta di virus RNA a filamento positivo (da questa caratteristica deriva il nome “corona”) e tutti sembrano colpire l’apparato respiratorio in maniera più o meno grave; tutti, inoltre, sembrano avere come bersaglio primario le cellule epiteliali del tratto respiratorio e gastrointestinale. Ad oggi sono addirittura sette i diversi Coronavirus che hanno dimostrato di poter infettare l’essere umano: gli Alphacoronavirus HCoV-229E e HCoV-NL63 ed i Betacoronavirus HCoV-OC43, HCoV-HKU1, SARS-CoV, MERS-CoV e 2019-nCoV.

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Come funziona il sistema linfatico

Il sistema immunitario del corpo umano dipende dal corretto funzionamento del sistema linfatico, che ne rappresenta una componente indispensabile al pari dell’appendice, delle tonsille, della milza, del midollo osseo, del timo e delle placche di Peyer, che si trovano nell’intestino tenue. Ne parliamo con Villa Regina Arco, casa di cura del Trentino che vanta quasi 90 anni di esperienza nel settore.

Tra i trattamenti messi a disposizione degli ospiti della struttura c’è anche il linfodrenaggio manuale, che serve a curare le patologie del sistema linfatico e a ridurre gli edemi che sono provocati da un suo cattivo funzionamento. I linfedemi sono gonfiori che nella maggior parte dei casi compaiono sulle gambe o sulle braccia: il linfedema primario è di tipo congenito, mentre quello secondario può essere la conseguenza di una infezione, di una lesione o di un intervento chirurgico.

Come è fatto il sistema linfatico

Il sistema linfatico comprende due dotti raccoglitori, i linfonodi e i vasi linfatici, che si caratterizzano per le loro pareti sottili. Proprio come quello venoso, anche il sistema linfatico è in grado di trasportare i liquidi in tutto il corpo. La linfa, in particolare, viene diffusa negli spazi tra le cellule attraverso le pareti dei capillari. Quasi tutto il liquido è riassorbito dai capillari; i vasi linfatici drenano il liquido che resta, per poi riportarlo dentro le vene.

Come sono fatti i vasi linfatici

Distribuiti in tutto il corpo, i vasi linfatici drenano la linfa dai tessuti: sono più larghi dei capillari ma più piccoli delle vene. Essi sono muniti quasi sempre di valvole grazie a cui la linfa viene fatta fluire in direzione del cuore. Tra le sostanze contenute nella linfa ci sono le particelle estranee come i virus e i batteri, le cellule tumorali e le cellule danneggiate che sono penetrate all’interno dei liquidi tissutali; essa inoltre trasporta minerali, proteine e altre sostanze che garantiscono ai tessuti il nutrimento di cui hanno bisogno.

I vasi linfatici

I vasi linfatici drenano all’interno dei dotti collettori, il cui contenuto viene svuotato nelle vene succlavie che si trovano sotto le clavicole. Tali vene si incontrano dando vita alla vena cava superiore: è una vena di grandi dimensioni che drena il sangue in arrivo dalla parte superiore dell’organismo in direzione del cuore. I centri di raccolta della linfa sono, invece, i linfonodi, attraverso i quali passano tutti i vasi linfatici; essi sono posizionati in punti strategici e contribuiscono a rimuovere le particelle estranee e le cellule tumorali dalla linfa.

I compiti del sistema linfatico

Uno dei compiti più importanti tra quelli che vengono svolti dal sistema linfatico consiste nella rimozione delle cellule danneggiate dal corpo umano. Ciò è possibile grazie ai linfociti e ai macrofagi, leucociti specializzati che devono aggredire ed eliminare le particelle esterne, gli organismi infettivi e le cellule tumorali o danneggiate. In questo modo si assicura anche una protezione rispetto alla diffusione del tumore o delle infezioni.

I linfonodi

Quasi sempre i linfonodi si raccolgono nei punti da cui partono i vasi linfatici: si tratta della zona inguinale, delle ascelle e del collo. La rete di tessuto contenuta nei linfonodi comprende i macrofagi, le cellule dendritiche, i linfociti T e i linfociti B, compattati in modo denso. Si tratta di una vera e propria maglia che filtra i microrganismi dannosi, i quali vengono riconosciuti dai linfociti B e dai linfociti T, per poi essere aggrediti. I globuli bianchi nei linfonodi, a mano a mano che si accumulano, si relazionano con gli antigeni e interagiscono gli uni con gli altri, così da assicurare le risposte immunitarie nei confronti delle sostanze estranee.

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