Criptovalute: futuro o solo un fenomeno passeggero?

Economia
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A livello finanziario, un asset è diventato tema di dibattito ad ogni latitudine, sia nel l’establishment economico che nella grande fetta dei piccoli risparmiatori: le criptovalute. E a fare da traino all’intero comparto è stato il Bitcoin, la prima valuta digitale, nata undici anni fa, che ha riscontrato grande successo presso gli utenti finanziari di ogni angolo del mondo. D’altro canto, i primi risultati di questa criptovaluta sono stati eccellenti ed hanno attirato l’attenzione di una vasta platea di risparmiatori.

L’e-commerce potrebbe fungere da traino ad una maggiore circolazione delle criptovalute

Quanto la tecnologia sia stata fondamentale nel mutamento del comportamento dei cittadini è un dato ormai assodato, con buona pace anche di quella fetta di persone che ancora non accetta di sfruttare gli enormi vantaggi fornita dalla stessa. Una preclusione mentale che, alle soglie dell’inizio del terzo decennio del nuovo millennio, è assai pericolosa e risulta limitante per chi ne è afflitto. Complice la prepotente ascesa di Internet, che è diventata la prima fonte di informazione per buona parte delle persone, si è assistito a delle modifiche sostanziali nelle abitudini dei cittadini, in primis nell’acquisto di beni e servizi. L’e-commerce, in tal senso, ne è il più fulgido esempio: la maggior parte delle persone, attratte da due aspetti fondamentali come comodità (nella ricezione della merce al proprio domicilio) e risparmio economico, acquistano direttamente online.

Non è utopistico ipotizzare, quindi, che in futuro il mondo non disponga di banconote, ma di valute digitali finalizzate al pagamento di beni e servizi. Ed è proprio questo lo scenario in cui, potenzialmente, le criptovalute potrebbero trovare grande vigore e forza, dimostrando la loro reale utilità ed il ruolo, non solo finanziario, che potrebbero svolgere nella vita delle persone.

Ad oggi, questo asset si può considerare prevalentemente finanziario, finanche, in certi casi, di natura speculativa, basti vedere la forte volatilità che ha contraddistinto l’andamento dei prezzi delle criptovalute negli ultimi dieci anni. Tuttavia, alcuni siti di grandi aziende, come – a titolo esemplificativo – Microsoft, nei loro store online accettano il pagamento in Bitcoin per alcune tipologie di prodotto. Un primo passo, non indifferente, per favorire la crescita ed una maggiore circolazione di queste valute digitali.

Facebook sfida le banche centrali: Libra cambierà il mondo?

Il vero banco di prova, però, avverrà nei prossimi mesi. Nel secondo semestre del 2019, un colosso come Facebook, grazie al supporto di alcuni dei più importanti player mondiali del commercio e dell’industria, ha annunciato che lancerà sul mercato Libra”, una sorta di “moneta virtuale” che consentirà il pagamento di beni e servizi senza dover ricorrere alla valuta fisica del proprio territorio: l’acquisto di un oggetto online, non verrà regolato in Euro o Dollaro, ma, per l’appunto, in Libra.

Una rivoluzione copernicana alla quale, quasi immediatamente, hanno fatto scudo le più grandi banche centrali del pianeta, che hanno individuato non solo rischi per sé stesse, come quella di veder depotenziata la loro influenza in ambito di politica monetaria, ma anche per i cittadini.

Il più significativo è insito nell’impossibilità, da parte di qualsiasi criptovaluta, di fungere da regolatore delle politiche monetarie ed economiche di una determinata area geografica, che oggi avviene, tramite le banche centrali, agendo sui tassi d’interesse, in grado di generare politiche monetarie espansive o restrittive. Inoltre, i banchieri mettono in guardia sulla poca stabilità mostrata, fin qui, da queste valute, caratterizzate da una forte volatilità, e sui rischi di potenziali frodi, o presunte tali, come avvenute recentemente nel caso bitcoin trader.

Ma qualcosa, anche nella stanza dei bottoni, sta cambiando. Un colosso come la Cina, infatti, ha annunciato che, nell’arco di qualche anno, lancerà la propria “criptovaluta di stato”, una sorta di renminbi virtuale che potrebbe cambiare, letteralmente, le strategie monetarie delle banche centrali, ed equiparare il ruolo delle criptovalute a quello fin qui svolto da quelle fisiche.