La ripresa del mercato immobiliare: le prospettive future

Economia

Il rischio spread è davvero in grado di mettere in crisi chi si appresta a comprare casa e, quindi, ad accendere un mutuo? Il dibattito tra Laura Castelli e Pier Carlo Padoan ha scatenato gli esperti del settore che hanno spiegato se e in che modo l’aumento del differenziale tra i bund tedeschi e i btp italiani può condizionare i tassi di interesse che saranno applicati ai mutui nei prossimi mesi. Quel che è certo, per il momento, è che le compravendite di immobili sono in crescita, mentre i prezzi sono in calo. I dati che provengono dall’indagine semestrale del Notariato riguardano le vendite che sono state portate a termine tra il mese di gennaio e il mese di giugno di quest’anno: come detto, essi dimostrano l’incremento delle compravendite delle case, ma anche l’aumento della cifra che gli istituti hanno messo a disposizione per i mutui.

La discesa dei prezzi

Lo scenario è stato caratterizzato anche da una discesa dei prezzi: ecco perché gli italiani che possono contare su un budget superiore alla media hanno deciso di concentrarsi sugli immobili di lusso. Stando alla ricerca del Notariato, oltre la metà degli immobili rientra in una fascia medio-alta; poco più del 30% fa parte delle case di tipo economico, mentre la percentuale rimanente riguarda le abitazioni da almeno 1 milione di euro. Le banche paiono meno restie alla concessione dei mutui rispetto a quel che accadeva sino a pochi anni fa: un ritorno della fiducia nei confronti del mercato immobiliare, con più della metà delle compravendite che ha riguardato immobili che hanno usufruito dell’agevolazione per la prima casa.

Le richieste degli italiani

La richiesta maggiore si è concentrata sugli immobili di tipo civile, cica il 50%; il 30% ha riguardato gli immobili di tipo economico, vale a dire quelli che sono accatastati nella categoria A3. Le villette, che rientrano nella categoria A7, hanno catturato l’attenzione di un acquirente su dieci. L’analisi dei soggetti interessati all’acquisto ha messo in evidenza che in meno del 10% dei casi sono state le imprese a vendere: di conseguenza, in nove casi su dieci si è fatto riferimento a soggetti privati.

La situazione dei mutui

Quanto tempo è necessario per ottenere un mutuo? Che si abbia bisogno di finanziamenti per case di lusso in vendita a Roma, per appartamenti in condominio a Milano, per ville a Napoli o per qualsiasi altro tipo di soluzione abitativa, i tempi dell’istruttoria sono scesi in misura consistente rispetto al passato. Per esempio, a Roma e a Milano si è passati dai 141 giorni di media richiesti lo scorso anno ai 134 giorni del 2018: in pratica, una settimana in meno. Nei capoluoghi di provincia, poi, i numeri sono più elevati. Facendo riferimento sempre ai primi sei mesi dell’anno in corso, c’è stato quasi il 6% di erogazioni di mutui in più rispetto al primo semestre del 2017. Gli importi, a loro volta, sono cresciuti, con finanziamenti medi di 150mila euro che in alcuni casi hanno toccato punte di 200 o 300mila euro.

Dove è più lunga l’istruttoria?

Genova nel Nord Ovest, Verona nel Nord Est e Bari al Sud sono le città nelle quali l’istruttoria media è più lunga. Il 72% delle compravendite di immobili in Italia coinvolge coppie con o senza figli, e in circa il 56% dei casi si tratta di persone di età compresa tra i 18 e i 44 anni. Il 56% del campione preso in considerazione, invece, ha deciso di mettere in vendita il proprio immobile per ottenere liquidità. Su questo scenario positivo, tuttavia, pare aleggiare un’ombra oscura: quella relativa al Fondo di garanzia per i mutui, per il quale gli stanziamenti potrebbero terminare alla fine del 2018.