Investire in Standard & Poor’s 500 nel 2018

Economia

S&P 500 è un listino di Borsa che comprende i titoli di diverse aziende anche di un certo nome. Parliamo in realtà di Standard & Poor’s, un’agenzia di rating internazionale che analizza l’andamento dei mercati e valuta la solidità e l’affidabilità di aziende e delle economie nazionali dei diversi Stati mondiali.

Previsioni Standard & Poor’s 2018

Secondo S & P nel 2018 ci sarà una ripresa del mercato immobiliare con un incremento dell’1% dei prezzi degli immobili, quindi ci può essere una certa convenienza nell’investimento sul mattone. Anche l’Istat certifica che nel corso del 2017 si è avuto uno sviluppo significativo del mercato immobiliare, con un incremento dell’1,8%, registrato soprattutto al nord Italia, sebbene per il momento i prezzi degli immobili siano sostanzialmente stabili.

Per tornare alla situazione dell’S&P 500, dobbiamo dire che tale indice, nato nel 1957, raggruppa i titoli di 500 aziende quotate alla Borsa di New York e rappresenta uno degli indici più importanti nel mercato azionario. Le 500 aziende che sono ricomprese in tale titolo sono caratterizzate da significative capitalizzazioni. L’importanza dell’indice S&P 500 è cresciuta rapidamente dalla sua formazione superando addirittura il rinomato Dow Jones.

L’andamento dell’S&P 500

Nel 2014 i risultati di rendimento dell’indice S&P 500 sono stati notevoli, sotto la spinta della politica della Fed relativa ai tassi di interesse, ha segnato per la 53° volta nuovi massimi mettendo a segno un rendimento annuale in rialzo del 11,5%. L’anno successivo è stato caratterizzato, invece, da una sostanziale stabilità mentre il 2016 non è stato un anno buono: il netto calo del petrolio ha trascinato al ribasso l’indice portandolo a un calo superiore al 10%.

Veniamo, dunque, all’andamento dell’indice S&P 500 nel corso dell’anno che volge ormai al termine. Nel corso del 2017 abbiamo finora assistito ad un deprezzamento del dollaro ma contemporaneamente ad un incremento dei valori azionari non solo americani ma diffusi un po’ ovunque. In questo l’indice S&P 500 ha inciso sulle Borse mondiali per oltre il 75%. L’andamento dei titoli è principalmente influenzato da fattori tecnici che sono a loro volta strettamente legati al Credito e da un fattore psicologico legato alle attese rispetto ai risultati che possono essere, concretamente coerenti con le attese oppure no.

Il mancato raggiungimento delle attese porta ad un atteggiamento negativo e quindi ad un calo del titolo, sebbene spesso, invece, i dati tangibili dicano una cosa diversa. Al momento gli indici sono ad un livello tale per cui è verosimile un ribasso degli stessi ma questo non significa, razionalmente, che le aziende andranno male. Le attese sono rivolte ai cicli degli utili e questo atteggiamento di attesa non fa crescere i valori azionari.

Indice Standard & Poor’s 500

L’indice S&P 500 contiene, oltre alle aziende del Dow Jones, anche altre grandi aziende che non lo sono, soprattutto per via del valore troppo elevato delle loro azioni, parliamo di nomi come Google, Apple, Microsoft, Wells Fargo. Dal momento che S&P 500 rappresenta l’andamento delle principali aziende americane, occorre considerare quello che potrà verosimilmente essere il loro futuro: l’industria americana, storicamente, è forte e le riforme volute dal Presidente Trump, ultima quella fiscale che porterà le tasse al 20%, approvata solo in questi giorni dal Congresso, è un passo importante.

Un taglio delle tasse così marcato, dal 30/35 al 20%, potrà dare un nuovo slancio all’industria e un’iniezione di forte fiducia da parte degli investitori, per cui non si può non prevedere un deciso incremento dei titoli delle varie aziende. Per questo motivo è lecito affermare che investire oggi su S&P 500 può rappresentare un interessante investimento con un rischio parecchio limitato ma nel realizzare il tuo investimento, se decidi di farlo, devi comunque considerare che una dose di rischio comunque esiste.